Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Ciao SINT2001
La comunicazione di diagnosi o prognosi non dovresti farla tu, regola vuole che sia sempre un medico a farla e se la scelta del medico è stata quella di non dire nulla , tu non devi dire nulla perché la tranquillità psicologica di un paziente in oncologia è fondamentale per i trattamenti, il paziente deve fidarsi di chi ha davanti.
Se lui vuol sapere lo devi accompagnare dal Neurologo che lo segue, o l'oncologo e farglielo dire da lui.
Non è una questione di codardia dire o non dire qualcosa, ma sapere di avere una "data di scadenza" di 365 giorni se ti va male non è il massimo della vita.
Comunque sia, ho avuto la sfortuna di doverlo dire io alla mia compagna perché voleva la verità e la voleva da me, siccome con lei non ho mai nascosto niente ho dovuto farlo.
Lei non ha fatto tante storie, si è solo girata dall'altra parte e ha continuato a dormire, io ho mandato giù un altro quintale di merda, pesantissima da digerire
La comunicazione di diagnosi o prognosi non dovresti farla tu, regola vuole che sia sempre un medico a farla e se la scelta del medico è stata quella di non dire nulla , tu non devi dire nulla perché la tranquillità psicologica di un paziente in oncologia è fondamentale per i trattamenti, il paziente deve fidarsi di chi ha davanti.
Se lui vuol sapere lo devi accompagnare dal Neurologo che lo segue, o l'oncologo e farglielo dire da lui.
Non è una questione di codardia dire o non dire qualcosa, ma sapere di avere una "data di scadenza" di 365 giorni se ti va male non è il massimo della vita.
Comunque sia, ho avuto la sfortuna di doverlo dire io alla mia compagna perché voleva la verità e la voleva da me, siccome con lei non ho mai nascosto niente ho dovuto farlo.
Lei non ha fatto tante storie, si è solo girata dall'altra parte e ha continuato a dormire, io ho mandato giù un altro quintale di merda, pesantissima da digerire
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Cristina 71
No, niente uso compassionevole.
No, niente uso compassionevole.
-
- Membro
- Messaggi: 69
- Iscritto il: ven 23 mar 2018, 13:28
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Capito. Non tutti i centri ne parlano, anche perché purtroppo resta ancora un farmaco molto discusso
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Alla fine penso di comportarmi così: la prossima visita è dal neurologo ed è la prima post intervento.
Visto che non mi fermerò sicuramente al primo ospedale, non sapendo ancora esattamente dove si farà la cura, ho intenzione di attendere a dire tutta la verità a meno che non la chieda espressamente lui che attualmente è in "perfetta" forma e fa progetti per il futuro.
Non ho intenzione di demolirlo.
Visto che non mi fermerò sicuramente al primo ospedale, non sapendo ancora esattamente dove si farà la cura, ho intenzione di attendere a dire tutta la verità a meno che non la chieda espressamente lui che attualmente è in "perfetta" forma e fa progetti per il futuro.
Non ho intenzione di demolirlo.
-
- Membro
- Messaggi: 69
- Iscritto il: ven 23 mar 2018, 13:28
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Sta assumendo cortisone?
Quello ti fa sentire in formissima.
Credo sia la scelta giusta.
E soprattutto, dici bene, non fermarti alla prima porta se non ti convince. Senti più pareri, tanto la radio non può iniziare immediatamente post intervento.
Quello ti fa sentire in formissima.
Credo sia la scelta giusta.
E soprattutto, dici bene, non fermarti alla prima porta se non ti convince. Senti più pareri, tanto la radio non può iniziare immediatamente post intervento.
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Si, lo IOV di Padova ci ha chiesto ulteriori vetrini x fsre comparazione x terapia conpassiovole. Peccato che nn abbiamo fatto a tempo ad avere i risultati. Siamo entrati invece in terapia palliativa.
-
- Membro
- Messaggi: 69
- Iscritto il: ven 23 mar 2018, 13:28
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Ciao Cristina 71. Da quanto ho capito tu sei una paziente che "convive " con questa malattia da anni. Hai seguito o segui particolari accorgimenti nello stile di vita? Alimentazione? Integratori di qualche tipo?
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Guarda........noi non abbiamo detto nulla a mio padre anche se lui lo immaginava. Lui non chiedeva nulla ma, credo, x la paura della conferma........non era pronto. Un giorno, dopo l'intervento e quando si sentiva fisicamente bene , ha chiesto cosa avesse avuto e noi, in maniera delicata, glielo abbiamo detto. insomma.........abbiamo aspettato che lui fosse pronto a sapere!!!!!!!
Non gli abbiamo mai nascosto nulla, semplicemente lui non chiedeva e noi abbiamo rispettato i suoi tempi. Io lasciavo il suo "carpettone" in giro x casa ma lui non l'ha mai aperto!!!!!! Non c'e' un modo standard per comunicare al malato la diagnosi, questo varia da paziente a paziente!!!!!!!
Non gli abbiamo mai nascosto nulla, semplicemente lui non chiedeva e noi abbiamo rispettato i suoi tempi. Io lasciavo il suo "carpettone" in giro x casa ma lui non l'ha mai aperto!!!!!! Non c'e' un modo standard per comunicare al malato la diagnosi, questo varia da paziente a paziente!!!!!!!
Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Sarò fuori dalle righe ma prima di chiederci cosa è come comunicare, iniziamo da subito a lottare.
Non ha importanza contro chi o contro cosa. L' importante è scendere subito in prima linea per affrontate un nemico che non aspetta le nostre decisioni e gioca sui nostri dubbi per vincere.
Papà iniziamo a lotta adesso è subito contro un nemico che vuole distruggere entrambi e se saremo insieme, se faremo un fronte unico avremo più possibilità di respingerlo.
Ora i nemici più grandi sono l' indecisione . le perplessità i dubbi perché altro non fanno altro che regalate il tempo a chi vi vuole distruggere.
Un abbraccio
Franco
Non ha importanza contro chi o contro cosa. L' importante è scendere subito in prima linea per affrontate un nemico che non aspetta le nostre decisioni e gioca sui nostri dubbi per vincere.
Papà iniziamo a lotta adesso è subito contro un nemico che vuole distruggere entrambi e se saremo insieme, se faremo un fronte unico avremo più possibilità di respingerlo.
Ora i nemici più grandi sono l' indecisione . le perplessità i dubbi perché altro non fanno altro che regalate il tempo a chi vi vuole distruggere.
Un abbraccio
Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”