Quando in seguito alla tac hanno trovato una massa "grande e brutta" in testa a mio padre è stato lui a dirlo a mia madre e lei a dirlo a me, i risultati dell'istologico li abbiamo presi tutti e tre insieme ... lui sa tutto sulla sua condizione (e comunque se ne rende conto), secondo me il suo innato ottimismo e la sua "ignoranza" anche e soprattutto sull'uso del PC lo sta aiutando molto.
Io penso che chi è malato abbia il diritto di sapere tutto ... ma da li a fare previsioni sull'aspettativa o qualitá della vita ce ne corre, penso che sapere di avere la forma più brutta di tumore al cervello sia più che sufficiente ... tuttavia resto perplesso sulla posizione di molti medici che abbiamo incontrato fino ad ora qui a Pisa ... addirittura il neurochirurgo gli ha detto che sarebbe potuto tornare a lavorare dopo 15 giorni ... non che mio padre sia fuori di testa ma sicuramente non era il caso di dire una cosa del genere ... io da igniorante gli avrei suggerito una lunga vacanza.
Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
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Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
Hai detto bene.
Anche io ho sempre fatto tutto da sola, sapevo ma non mi sono mai documentata oltre.
Forse lo facevano altri per me.
Io non ne ho mai avuto ne pensiero ne desiderio.
Ed è stato molto molto meglio cosi
Anche io ho sempre fatto tutto da sola, sapevo ma non mi sono mai documentata oltre.
Forse lo facevano altri per me.
Io non ne ho mai avuto ne pensiero ne desiderio.
Ed è stato molto molto meglio cosi
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Re: Glioblastoma: comunicare al malato la malattia?
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