Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Marg
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Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da Marg »

Buonasera a chiunque mi legga,
in questi momenti di grande sofferenza ho cercato le vostre testimonianze, sentirsi meno soli e disorientati aiuta.
La parola cancro per me è sempre stata terrificante e lontana, almeno fino a novembre 2016. Ricordo ancora l'incredulità, la paura e l'angoscia della diagnosi di papà: adenocarcinoma al pancreas 4 stadio, inoperabile, 4 cm alla testa del pancreas con infiltrazioni sulla mesenterica e sulla vena porta. Da allora è stata una battaglia, fatta di gioie, piccole vittorie e tanta voglia di vivere. Passa il 2017 con 7 cicli di chemio e 1-di radio. Un 2017 nonostante tutto ricco di piccoli viaggi e di una vita quasi normale. Inizia il 2018: i primi dolori lancinanti, l'inizio della morfina, 3 mesi di chemio conclusi, si inizia il secondo ciclo. Fino a maggio almeno. Papà fa la tac e i risultati sono negativi: riduzione seppur di pochi mm e stabilità di malattia. L'incubo inizia due settimane dopo, tra l' incredulità della recente tac e le condizioni di papà decisamente scadute. Dolori lancinanti all'addome, vomito terribile, smette di mangiare. Viene ricoverato e li il verdetto: metastasi al duodeno e al peritoneo. 15 giorni e la vita ha preso un altro binario. Dopo un mese di ricovero a Peschiera del Garda nè lo stant nè il bypass gastrico riescono a farlo tornare a mangiare. Ci dimettono con l'infausta notizia: il tempo è poco, non so dire quanto ma la malattia è esplosa in tutta la sua aggressività. Torniamo a casa con l'assistenza domiciliare dell hospice, papà viene nutrito artificialmente...è sempre stanco, non vuol parlare e spesso spera di morire, altre volte lo vedo attaccarsi alla vita con le unghie e con i denti, vuole nutrirsi, farsi controllare, tentare l impossibile. Io ho meno di 30 anni e sono legata profondamente a mio papà. Gli sto attaccata come una cozza e gli dico spesso quanto gli voglio bene. Il punto è che soffro terribilmente a vederlo star male, soffro a sentirmi impotente, soffro a restare a guardare la bestia divorarlo e spegnerlo giorno dopo giorno. Non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui, a rassegnarmi all'idea che non vedrà la mia laurea, il mio matrimonio o se avrò dei figli. Sono arrabbiata perché è ancora giovanissimo, perché più lo vedo allontanarsi più mi manca pur avendolo ancora accanto. Mi chiedo perché proprio a lui, perché la vita sia così ingiusta, perché proprio un cancro così aggressivo. Mi sento già adesso spezzata in due, stanca e stremata dalla attese, dal convivere con l'incertezza. Razionalmente so che sarei egoista a volerlo con me a tutti i costi, so di doverlo lasciare andare ma il mio cuore è lacerato, non lo accetto. Come può una figlia accettare un ingiustizia come questa? Come posso rassegnarmi a doverlo perdere consapevole di averlo vissuto ancora così poco. Vorrei tanto averlo avuto io, non ci penserei un momento a scambiare la mia vita per la sua. Può sembrare stupido ma io vedo un baratro nero nel mio futuro, cosa succederà dopo??? Si impara a convivere con certe assenze dicono ma quanto dolore la mia anima può ancora sopportare? Come si fa ad accettare? Cosa mi aspetta dopo? Io non la voglio una vita senza il mio papà, non riesco neanche ad immaginarla. Se qualcuno può illuminarmi, gliene sarei grata.
Maria L
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Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da Maria L »

Ciao Margherita, ti capisco. Comprendo il tuo dolore. Nulla che ha a che fare col cancro può essere umano. Per la stessa malattia, adenocarninoma alla coda del pancreas con metastasi diffuse, ho perso il mio giovane e amato papà, 3 mesi e 1 settimana fa. Non so come si faccia ad accettare una vita ed eventi lieti senza un pilastro della famiglia. Immagino sempre che non sarò portata ne all'altare da mio padre e ne ho potuto renderlo nonno . Non ha visto nemmeno la pensione. Ha sempre lavorato. Ti dico che ho abbracciato il dolore, lo vivo giorno per giorno. Ho.imparato ad esternare ciò che provo. Ben venga qualche pianto per nostalgia o semplicemente perché in radio danno le canzoni che per 33 anni mi ha cantato .Cerca di vivere: lui ti vuole, ti vorrà e ti vorrebbe felice. Non darti fretta, fai sempre ciò che senti. Un post bellissimo di questo forum dice Chi lotta contro una malattia può perdere ma chi cura una persona con amore vince sempre. Ricordalo ♡. Un grande abbraccio. Se ti va io ci sono.
Papà le parole più belle vorrei avertele dette tutte in vita. Mi manchi.
Faby76
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Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da Faby76 »

Hai pienamente ragione!!! Anch'io pensavo la stessa identica cosa. Come avrei fatto a vivere senza il mio papà, la mia guida con le sue grandi spalle. Senza di lui che risolveva tutti i miei problemi? È passato un anno e mezzo, eppure sono qua aggrappata alla vita, così come vorrebbe il mio papà. Anche lui non vorrebbe di certo lasciarti, eppure deve. Deve fare questo viaggio che prima o poi tutti dovremmo fare. Più tardi possibile. Certo il tuo papà è giovane, ma a questo punto non si può fare più niente. Io mi comportavo con lui come se non era un malato terminale, infatti anche a lui non piacevano troppe coccole perché sapevano di addio. Quando non era più cosciente ho approfittato per fargli tante carezze e gli cantavo le ninne nanne. Piangi sfogati pure ma non davanti a lui altrimenti rendi più difficile la separazione. Anche se mio padre non è più vicino a me fisicamente lo sento vicino lo stesso. Lo immagino come il mio angelo custode. Quando ho bisogno il mio pensiero va a lui e arriva puntuale il suggerimento. TI CAPISCO E TI ABBRACCIO FORTE
Papà ti voglio bene, sei la mia vita. Ti penso ogni momento della giornata. PROTEGGIMI
Marg
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Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da Marg »

Maria L ha scritto: dom 29 lug 2018, 1:54 Ciao Margherita, ti capisco. Comprendo il tuo dolore. Nulla che ha a che fare col cancro può essere umano. Per la stessa malattia, adenocarninoma alla coda del pancreas con metastasi diffuse, ho perso il mio giovane e amato papà, 3 mesi e 1 settimana fa. Non so come si faccia ad accettare una vita ed eventi lieti senza un pilastro della famiglia. Immagino sempre che non sarò portata ne all'altare da mio padre e ne ho potuto renderlo nonno . Non ha visto nemmeno la pensione. Ha sempre lavorato. Ti dico che ho abbracciato il dolore, lo vivo giorno per giorno. Ho.imparato ad esternare ciò che provo. Ben venga qualche pianto per nostalgia o semplicemente perché in radio danno le canzoni che per 33 anni mi ha cantato .Cerca di vivere: lui ti vuole, ti vorrà e ti vorrebbe felice. Non darti fretta, fai sempre ciò che senti. Un post bellissimo di questo forum dice Chi lotta contro una malattia può perdere ma chi cura una persona con amore vince sempre. Ricordalo ♡. Un grande abbraccio. Se ti va io ci sono.
Grazie Maria, le tue parole mi recano conforto. Ricambio il tuo abbraccio e se sentirmi non ti induce ad aprire delicate ferite, mi farebbe piacere.
Marg
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Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da Marg »

Faby76 ha scritto: dom 29 lug 2018, 2:02 Hai pienamente ragione!!! Anch'io pensavo la stessa identica cosa. Come avrei fatto a vivere senza il mio papà, la mia guida con le sue grandi spalle. Senza di lui che risolveva tutti i miei problemi? È passato un anno e mezzo, eppure sono qua aggrappata alla vita, così come vorrebbe il mio papà. Anche lui non vorrebbe di certo lasciarti, eppure deve. Deve fare questo viaggio che prima o poi tutti dovremmo fare. Più tardi possibile. Certo il tuo papà è giovane, ma a questo punto non si può fare più niente. Io mi comportavo con lui come se non era un malato terminale, infatti anche a lui non piacevano troppe coccole perché sapevano di addio. Quando non era più cosciente ho approfittato per fargli tante carezze e gli cantavo le ninne nanne. Piangi sfogati pure ma non davanti a lui altrimenti rendi più difficile la separazione. Anche se mio padre non è più vicino a me fisicamente lo sento vicino lo stesso. Lo immagino come il mio angelo custode. Quando ho bisogno il mio pensiero va a lui e arriva puntuale il suggerimento. TI CAPISCO E TI ABBRACCIO FORTE
Maria L
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Iscritto il: mar 6 mar 2018, 11:06

Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da Maria L »

É un piacere ed una dolce crema lenitiva leggere queste parole. Anche la mia ferita è fresca però pur facendo cose un po maniacali come andare tutti i pomeriggi al cimitero cerco di proseguire la mia vita. I nostri papà ci vogliono contente ma soprattutto credo che un genitore sarebbe doppiamente triste se noi figlie non reagissimo. Buon lunedì :-)
Papà le parole più belle vorrei avertele dette tutte in vita. Mi manchi.
Marg
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Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da Marg »

Faby76 ha scritto: dom 29 lug 2018, 2:02 Hai pienamente ragione!!! Anch'io pensavo la stessa identica cosa. Come avrei fatto a vivere senza il mio papà, la mia guida con le sue grandi spalle. Senza di lui che risolveva tutti i miei problemi? È passato un anno e mezzo, eppure sono qua aggrappata alla vita, così come vorrebbe il mio papà. Anche lui non vorrebbe di certo lasciarti, eppure deve. Deve fare questo viaggio che prima o poi tutti dovremmo fare. Più tardi possibile. Certo il tuo papà è giovane, ma a questo punto non si può fare più niente. Io mi comportavo con lui come se non era un malato terminale, infatti anche a lui non piacevano troppe coccole perché sapevano di addio. Quando non era più cosciente ho approfittato per fargli tante carezze e gli cantavo le ninne nanne. Piangi sfogati pure ma non davanti a lui altrimenti rendi più difficile la separazione. Anche se mio padre non è più vicino a me fisicamente lo sento vicino lo stesso. Lo immagino come il mio angelo custode. Quando ho bisogno il mio pensiero va a lui e arriva puntuale il suggerimento. TI CAPISCO E TI ABBRACCIO FORTE
Un viaggio che prima o poi tutti dovremo fare, quanta verità in queste parole! Dal tuo racconto traspare proprio tanto amore e tenerezza. È bello sentirsi capiti, non mi capita spesso anzi sono circondata da persone ma con le quali non parlo, il dolore è intimo e personale e solo chi passa determinate cose può realmente sintonizzarsi col tuo dolore, ti ho percepito vicina. Grazie per il tempo che mi hai dedicato, un forte abbraccio.
hinagiku
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Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da hinagiku »

Ti chiami come me. Non so rispondere alla tua domanda. Mia mamma se n'è andata 3 mesi fa. Come si vive dopo? Non te lo so dire. Io sto malissimo, tutto è cambiato, niente ha più importanza nè senso. Ma forse non tutti la vivono così. Io se dovessi darti una risposta non sarebbe di conforto: si vive male. Non so cosa darei per averla indietro anche malata. Mi sarei occupata di lei a vita. Avrei fatto anche io cambio, la sua vita per la mia. Ma non si può. Se ti va puoi scrivermi in privato anche se non credo di essere un buon esempio di conforto.
lauras64
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Iscritto il: mar 30 gen 2018, 11:01

Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da lauras64 »

Ciao piccola, ti scrivo come se parlassi a mia figlia che ha perso il suo papà a fine marzo per una carcinosi peritoneale manifestatasi improvvisamente a luglio 2017.
il mio meraviglioso compagno di una vita e padre dei miei due figli aveva solo 58 anni.
E' superfluo dire che condivivo tutto il tuo dolore, che la vita non è più la stessa senza di lui e che questa mancanza la porteremo sempre con noi, che ogni sguardo, immagine, viaggio o gesto ci farà soffrire per non averlo accanto.
Ma piccola, aggrappati agli speciali ricordi e momenti felici che hai vissuto con lui, ai suoi insegnamenti, ai suoi consigli, alle risate fatte insieme, agli abbracci e ai baci ricevuti. Noi siamo stati fortunati perchè anche se non per molto, abbiamo avuto accanto una persona speciale che ci ha amato incondizionatamente per come siamo, coi nostri difetti e le nostre imperfezioni.
Stringiti ai tuoi familiari per tenere stretto il suo ricordo e le gioie che ti ha dato, per averlo sempre accanto e non lasciarlo andare. Una parte di lui è in te e lo sarà sempre.
Piangi pure perche anche quello aiuta, ma noi donne siamo forti e abbiamo risorse inaspettate dentro di noi. Magari un giorno avrai dei figli e nei loro occhi vedrai la luce e la dolcezza dello sguardo del tuo papà.
Mi piace ricordare " il piccolo Principe" (leggilo o rileggilo ti farà bene) una rosa è speciale per noi, perchè è solo lei che abbiamo curato, annaffiato e nutrito. Il papà era la tua rosa e tu eri la sua per lui. Alla sera apri la finestra e guarda le stelle e sorridi, anche se gli altri non lo sanno, lui sarà una stella per vegliarti ridendo dall'alto del cielo
un bacio.
laura
Faby76
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Iscritto il: sab 12 mar 2016, 17:04

Re: Stadio terminale di un genitore 59enne, la spietatezza del K Pancreas

Messaggio da Faby76 »

Cancro al pancreas, una molecola della cannabis triplica la sopravvivenza degli animali
http://www.tgcom24.mediaset.it/salute/c ... 802a.shtml
FORZA. LA RICERCA VA AVANTI
Papà ti voglio bene, sei la mia vita. Ti penso ogni momento della giornata. PROTEGGIMI
 


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