Storia di mio padre

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
amy3
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Re: Storia di mio padre

Messaggio da amy3 »

Caro William, e se rimugginassi insieme alla piccina di 19 giorni?
Il fatto che sia tanto piccina forse ti aiuterebbe a mettere in prospettiva le cose con meno dolore e un piede per terra. Ad ogni modo ahimè è sempre il solito tempo che deve passare e portarsi via un pezzettino del nostro pesante bagaglio. Forza x
William1979
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Re: Storia di mio padre

Messaggio da William1979 »

Anna92 ha scritto: gio 23 ago 2018, 10:41 William la stessa identica cosa faccio io dopo 23 giorni. Ieri sono andata a rivedere i video e mi sono recata al fiume dove era solito andare a pescare, fino ad ora non ne avevo avuto il coraggio e finalmente mi sono fatta un bel pianto , cosa che difficilmente mi riesce fare. Altra cosa che ho fatto è stata andarmi a rivedere le cartelle cliniche per vedere cosa abbiamo/non abbiamo fatto. Odio quando qualcuno a tutti
i costi vuole farmi ridere o uscire, li capisco, vogliono aiutarmi e non sanno che però ho bisogno dei miei tempi. Mia nipote passa quasi tutti i giorni tre ore con me e mia mamma, non sono la madre ma quando sono giù giù mi sento in colpa perché so che ha bisogno di giocare e vedermi serena ma non
sempre riesco a farlo, in più la madre è spesso assente in tutti i sensi ed ho sempre sentito molta responsabilitá nei suoi confronti. mi è stato consigliato, e credo sia giusto, di parlarle e dirle apertamente che se a volte sono giu o non riesco a giocare non e per colpa sua ma perche mi manca il nonno e sicuramente piano piano passerá, l ho fatto e sono sicura di non aver sbagliato. Meglio questo che mandarli in confusione o cercare di proteggerli da tutto a tutti i costi. Da settembre dovrò tornare a lavoro e ogni giorno vorrei prendere il telefono per chiamare e dire che non andrò , ma purtroppo (o magari per fortuna) non si può .
Per quanto riguarda la mancanza, le immagini orribili non si può fare nulla se non aspettare che facciano posto anche ai ricordi più piacevoli e che , come ho detto prima , diventi tutto più sopportabile. Per i sensi di colpa e rimorsi anche se ci viene difficile razionalizzare piano piano dobbiamo capire che è una cosa che accomuna quasi tutti coloro che sono passati da queste esperienze. Si può sempre amare meglio , agire meglio di come si fa , ma siamo fatti di carne, forze e anche debolezze. Non siamo dei Buddha in perfetto equilibrio con il mondo, non possiamo prevedere il futuro e forse quello che abbiamo fatto era l'unica cosa possibile da fare in quel momento. Il rapporto con i genitori non lo costruiamo solo noi ma dipende in buona parte anche da come loro si sono approcciati a noi. Non accettiamo la loro scomparsa e allora cerchiamo un colpevole e un se e un ma. Io da atea quale sono mi è capitato di andare a cercare su internet esperienze e segni dall'aldilà per convincermi che in un modo o nell'altro lui ci sia ancora. Ora nella sofferenza mi sembra di avere un po' di lucidità e anche se so che tra 5/10 min forse non penserò allo stesso modo voglio sperare che un minimo queste parole leniscano il tuo dolore e ti diano un pizzico di sollievo perché so cosa si prova. Ricordandoci sempre che ce la faremo in qualche modo a ricordarli con tristezza, dolcezza e meno disperazione nel cuore. Ne sono certa ! Abbraccio te e i tuoi angeli. Scrivi quando vuoi, anche in privato se ti va.
Già col senno di poi è tutto più facile
GraZie per le tue parole e per la tua dolcezza
Coraggio anche tu però
Ultima modifica di William1979 il ven 24 ago 2018, 1:08, modificato 1 volta in totale.
William1979
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Re: Storia di mio padre

Messaggio da William1979 »

amy3 ha scritto: ven 24 ago 2018, 0:01 Caro William, e se rimugginassi insieme alla piccina di 19 giorni?
Il fatto che sia tanto piccina forse ti aiuterebbe a mettere in prospettiva le cose con meno dolore e un piede per terra. Ad ogni modo ahimè è sempre il solito tempo che deve passare e portarsi via un pezzettino del nostro pesante bagaglio. Forza x
Sai ci provo con tutte le mie forze ad andare aventi a pensare che gran miracolo ho tra le braccia e sono contento lo giuro ma un dolore così grosso non ci voleva ti fa perdere parte del sapore delle cose, la cosa che più mi fa arrabbiare è dare ragione a mia moglie, durate queste tre settimane di malattia ho retto alla grande con una forza che non sembrava manco mia , mia moglie un giorno mi ha detto queste parole” vedrai che quando tutto sarà finito crollerai” lei ne ha passate di tutti i colori nella vita, come sempre ci ha preso in pieno
William1979
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Re: Storia di mio padre

Messaggio da William1979 »

Valentina&Sofia ha scritto: gio 23 ago 2018, 16:01 Ciao William, la tua storia mi ha fatto commuovere...ho perso la mia adorata mamma il 16/8...adenocarcinoma polmonare IV stadio con metastasi cerebrali, al surrene, alle ossa. Mi manca il respiro, non ci credo, mi sembra tutto così surreale...l’estate scorsa aveva fatto gli esami di routine ed il calvario è iniziato per là positività del valore CEA (24). Gli stessi medici dicevano di non preoccuparsi perché quel valore non era solo espressione di un tumore ma poteva trattarsi di un’infezione. Mia mamma non demorde e continua a chiedere esami ulteriori. Tra novembre e dicembre vengono trovate prima le lesioni alla testa e da lì si comincia la ricerca del tumore primario, nel frattempo i valori erano arrivati a 100. Effettuano esami su esami, risonanza, pet, broncoscopia...a gennaio la diagnosi struggente! Cominciamo a lottare e a dare speranza a mia mamma. Si parte con la radioterapia per colpire le lesioni cerebrali, il primo ciclo di chemioterapia lo farà solo il 28 febbraio (io ho partorito il 2/3)... a maggio ulteriore pet, purtroppo le cure non hanno dato i risultati sperati. Cadiamo nel panico, nello sconforto più totale. La portiamo a Fano per iniziare la fitoterapia, andiamo a Milano per un ulteriore parere. La risposta è sempre la stessa, la condanna è agghiacciante e più si va avanti e più i mesi di vita rimanenti diminuiscono. A giugno riprendono la chemio ma solo dopo una somministrazione, mia mamma sta malissimo e siamo costretti a portarla in ospedale dove è rimasta per due mesi...non mangiava più, non camminava più, ma voleva vivere, ha sperato fino all’ultimo, ha lottato fino all’ultimo...il 14/8 è stata a spingere per la dimissione, voleva tornare a casa sua a tutti i costi. Quella mattina ho provato per ben 3 volte a chiamarla senza mai ricevere risposta. Non voleva parlarmi perché sapeva che avrei provato a convincerla a rimanere. È stata la prima cosa che mi ha detto una volta a casa. A casa il declino, tutto in meno di 48 ore...riconosceva le persone ma non era totalmente lucida, aveva dolore, le era salita la febbre altissima, era in ansia, non riusciva a stare ferma. Continuava a chiamare mio papà...quell’ultima notte per fortuna la ho passata con lei, le ho tenuto la mano fino alle 3, poi mi ha mandato di la e ha voluto mio padre. La mattina alle 7 era viva, dormiva, russava persino. Alle 7.38 non c’era più...era passata dal sonno alla morte! Continuo a pensare cosa avrei potuto fare, cosa ho fatto di sbagliato, dove magari avrei potuto portarla, se ho usato bene il tempo con lei, se le ho detto tutto quello che avrei voluto dirle...la risposta è no! Mi faccio una colpa su tutto...amo mia figlia ma non riesco a farmene una ragione, non la vedrà crescere...odio le persone che fanno le frasi fatte e della gran morale...ho bisogno di tempo, solo tempo. Mia mamma era tutto per me, le confidavo tutto, le chiedevo consiglio, la prima e l’ultima chiamata del giorno erano le sue. Mi sento sospesa, vuota. Ti sono vicina in ogni tuo pensiero, in ogni tuo stato d’animi. Un abbraccio
Ciao, parole bellissime che mi hanno toccato il cuore.
Tu hai sofferto molto più di me perché tu avevi la speranza io purtoppo ho avuto la verità sbattuta in faccia da un dottore senza troppi giri di parole.
Noi nn abbiamo avuto nessuna avvisaglia è capitato tutto così velocemente che ancora non mi sembra possibile.
Tu parli delle persone che fanno la morale e le frasi fatte, già quelle sono le migliori, frasi del tipo “eh ma ha sempre fumato troppo “ “eh ma ha sempre esagerato lui, sin da ragazzo “ erano quelle che mi facevano più male perché tu a una persona che ha visto morire il padre in un modo di merda così ( scusate il termine) non glielo puoi dire, avrei voluto tanto urlare “ oh quello è mio padre non dovete permettervi neanche di dire una parole state in silenzio, il silenzio è oro in queste circostanze!” Ma no la gente deve sempre parlare, riempirsi la bocca....
Come ti dicevo la malattia per noi è stata rapida così rapida che l’ha mangiato da dentro nel giro di poche settimane, mio padre un omone di 63 anni ridotto a letto, debole, scavato con gli occhi che non erano più i suoi, con lo sguardo perso nel vuoto potevo stare ore con lui se non parlavo io restava zitto tutto il tempo, quello che ho provato in quei giorni mi ha lacerato dentro, la sofferenza umana vista con i propri occhi, un padre o una madre sono le nostre radici e quando vengono tagliate non possiamo che state male ma vedere tutto questo non è una cosa sopportabile, non è umano vedere un genitore ridotto così.
Il giorno prima che morisse sono andato e vedeva cose che non c’erano non so manco se Mi ha riconosciuto era molto agitato, mia madre era stata con lui tutta la notte, il mattino dopo era peggiorato i dottori avevano detto che si trattava di un peggioramento rapidissimo nel pomeriggio sono andato e tutta la forza avuta è scomparsa ho iniziato a piangere come un bambino non riuscivo a fermarmi l’ho tenuto per mano tutto il tempo, era sedato profondamente, mentre piangevo gli ho detto che gli volevo bene e che non avrei voluto nessun altro padre nonostante tutti i casini che aveva combinato e vi assicuro che era un disastro Ma era la verità non avrei voluto nessun altro, volevo lui , volevo di nuovo sentire i suoi racconti di quando era piccolo o il fatto che mi ripetesse le cose sempre mille volte tipo “ stai attento all’incrocio quando torni a casa “
ma il mio grande Errore è stato nn averlo fatto prima ho sempre dato tutto troppo per scontato
Anche io mi sento sospeso com dici tu, spero solo che tutta questa sofferenza mi insegni ad amare meglio la
Mia famiglia.

Grazie di cuore
William1979
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Re: Storia di mio padre

Messaggio da William1979 »

è passato quasi un anno, il dolore è sempre insopportabile cerco di tenere la mente occupata ma ti cerco ovunque, nelle strade che erano tue, nei volti delle persone, guardo le tue foto che ho sul telefono e ingrandisco per vedere meglio le tue mani, quella mani che vorrei stringere ancora una volta.
torno a casa e guardo la mia bambina che tu non hai mai visto, non sai come mi piacerebbe fartela tenere in braccio e vedere la tua espressione, fartela vedere ridere, lei ride sempre e tu so che ti scioglieresti in un secondo a vedere quegli occhioni

sono egoista forse, non riesco a lasciarti andare........ mi manchi Pà.......
Ornela
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Re: Storia di mio padre

Messaggio da Ornela »

Ti capisco bene, anche mio padre se né andato da poco...i primi tre mesi in cui aveva dolori i dottori ci hanno assicurato che non avesse nulla di grave perché aveva fatto tutti i controlli immaginabili e possibili....e anch'io mi chiedo cosa potevo fare in più per scoprire prima la malattia....cosa sarebbe cambiato se avesse potuto fare la chemio...anche lui se né andato cosi in fretta...che mentre tutto succedeva non hai neanche il tempo di realizzare cosa ti sta accadendo...il mondo ti crolla addosso...
Filomena
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Re: Storia di mio padre

Messaggio da Filomena »

William
Lui la, vede e la protegge
È il suo angelo
X lei può fare cose che quaggiù non avrebbe mai potuto fare
Il tuo abbraccio e anche il suo
Sarà felice vedrai
Xche sentirà il calore e l'amore del papà
Anna92
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Re: Storia di mio padre

Messaggio da Anna92 »

💚
cinzietta84
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Iscritto il: mar 19 giu 2018, 22:36

Re: Storia di mio padre

Messaggio da cinzietta84 »

William, Anna, Valentina....rivedo nelle vostre storie la storia di mio papà...anche lui tumore al polmone IV stadio con metastasi "solo" ai surreni. ogni storia è agghiacciante e tragica, la mia è finita in una denuncia per omicidio contro l'ospedale per malasanità e intendo aprire anche un nuovo post per questo argomento. Rivedo nelle vostre descrizioni lo stesso iter del mio papà... Anche io ricordo il velocissimo declino, nonostante "il male al IV stadio" ci avevano detto che era "fortunato" perchè poche metastasi e perchè era positivo all'immunoterapia (meglio della chemio) che però non ha mai fatto. Anche io ricordo quasi solo gli ultimi 2 mesi di malattia e la morte in ospedale mentre prima si contorceva e poi ha iniziato a russare, proprio come ha detto Valentina. Il 24 luglio sarò un anno e per me il tempo ha peggiorato tutto: sono single e non ho figli, ho lasciato il lavoro e dovrò iniziare una terapia psicologica perchè per me, più passa il tempo e più acuto diventa il dolore e la mancanza. Come hodetto anche in un altro post, ogni persona ha un proprio dolore e ha un proprio percorso da seguire. Per chi non riesce ad uscirne, parlarne sicuramente fa bene, magari con uno specialista come a breve farò anche io.
Vi abbraccio tutti forte.
Ladyfra93
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Iscritto il: mer 27 mar 2019, 12:14

Re: Storia di mio padre

Messaggio da Ladyfra93 »

William mi dispiace molto per tuo papà. Anche io sono una figlia di 25 anni a cui il tumore ha portato via un genitore. Mia mamma è mancata il 15 Aprile per un adenocarcinoma alla mammella con metastasi al fegato, peritoneo e polmoni, aveva 53 anni. Il decorso è stato infinito, mia mamma ha lottato 13 anni con questa malattia, tra alti e bassi, tra apparenti periodi di guarigione e ricadute. Dopo l'ultima ricaduta al fegato nel 2016 si è sottoposta ad almeno 8-10 chemio diverse, tra cui l'ultima una cura sperimentale all'INT di Milano che inizialmente ci aveva dato una speranza ma a marzo di quest'anno improvvisamente è iniziata l'ennesima ricaduta per cui lei non ha potuto mettere più una pezza. Era devastata dalla malattia, non sarà pesata più di 30 kg, la sua pelle era color giallo e inoltre l'ascite le comprimeva tutto, tanto che non riusciva a mangiare nulla. Beh, in nemmeno tre settimane se ne è andata e per me è tutto così surreale. Anche io vorrei credere che ci sia un'aldilà ma mi riesce molto molto difficile. Io ho cominciato ad andare da una specialista ma più il tempo passa più sto male e più mi sale una rabbia..il dolore non mi lascia mai e a volte mi domando: perché a mia madre? Perchè sta sofferenza inutile?
Il problema non è di chi se ne va ma di chi RESTA. Chi resta rimane su questa Terra con un vuoto e un dolore incolmabile, che non si accetterà mai.
Farei carte false per tornare indietro nel tempo. Mi chiedo se un giorno si riuscirà mai a convivere con tutto ciò.
 


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