Come avete affrontato il dolore fisico...
Come avete affrontato il dolore fisico...
In effetti in forum si possono leggere molti spunti al riguardo, ma fanno spesso riferimento a condizioni estreme.
Portatore di tumore endocrino testa pancreas e a *spot anche alla coda, per ben 10 anni non ho provato alcun dolore acuto come sto provando ora.
In pratica si è scoperto che era 3 cm, poi con le cure si è ridotto ad 1 cm, ora è ritornato in auge con 3 cm, però mi sta facendo pagare il conto, un dolore acuto, che non ti molla mai.
C'è da dire che forse non è il tumore in se, bensi il fatto che è stato infilato, in sua prossimità uno stent per liberare la stenosi causata da questo ingrossamento di volume, che a sua volta mi ha causato ittero, premendo in prossimità del coledoco.
Le prime medicine sono le solite, Tramadolo o paracetamolo, stranamente a me fa più effetto il paracetamolo, si però sono già arrivato a tre pastiglie 24h, e la cosa credo non sia finita qui.
L'ultimo consiglio è aumentare la dose, indi si passa a 4, poi come va a finire?
*si a spot perchè una RM si ed un altra no questo secondo k appare o scompare, eppure la RM la eseguo sempre allo stesso posto stessa macchina, valla a capire.
Portatore di tumore endocrino testa pancreas e a *spot anche alla coda, per ben 10 anni non ho provato alcun dolore acuto come sto provando ora.
In pratica si è scoperto che era 3 cm, poi con le cure si è ridotto ad 1 cm, ora è ritornato in auge con 3 cm, però mi sta facendo pagare il conto, un dolore acuto, che non ti molla mai.
C'è da dire che forse non è il tumore in se, bensi il fatto che è stato infilato, in sua prossimità uno stent per liberare la stenosi causata da questo ingrossamento di volume, che a sua volta mi ha causato ittero, premendo in prossimità del coledoco.
Le prime medicine sono le solite, Tramadolo o paracetamolo, stranamente a me fa più effetto il paracetamolo, si però sono già arrivato a tre pastiglie 24h, e la cosa credo non sia finita qui.
L'ultimo consiglio è aumentare la dose, indi si passa a 4, poi come va a finire?
*si a spot perchè una RM si ed un altra no questo secondo k appare o scompare, eppure la RM la eseguo sempre allo stesso posto stessa macchina, valla a capire.
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Buongiorno Leo, a mia mamma avevano prescritto prima un farmaco contenente paracetamolo+ossicodone, poi uno ossicodone+naloxone, perché mal tollerava il primo.
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Grazie Elena3.
Tengo a precisare che non voglio sostituirmi al medico, ma saperne a cosa potrei andare incontro è una mia fissa, poi si sa i farmaci possono dare risultati diversi perchè anche se abbiamo gli stessi organi non reagiamo tutti allo stesso modo.
Tengo a precisare che non voglio sostituirmi al medico, ma saperne a cosa potrei andare incontro è una mia fissa, poi si sa i farmaci possono dare risultati diversi perchè anche se abbiamo gli stessi organi non reagiamo tutti allo stesso modo.
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Esattamente, il tuo medico ti dirà cosa è meglio per te, le strade sono tante. Coraggio!
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Mmmmm!
Diciamo lo specialista.
Diciamo lo specialista.
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Ah si, sicuro!
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Mah! non so se sono solo episodi, ma quest'ultimi giorni il paracetamolo non fa un granchè, ora che ne assumo 500 mg per 4 volte in 24 ore sento che la copertura non è completa, nonostante siano pochi giorni che assumo tale dose, secondo voi posso pensare ad una assuefazione?
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Ho affrontato il dolore cercando dapprima di cercare una ragione, un motivo per quello che era successo
Poi ho compreso che in realtà non esistevano delle giustificazioni. Era successo perché, semplicemente doveva succedere. Perché la morte , come la vita, fanno parte di questa terra e di questo universo.
Non importa per cosa è non importa a quale età. All' Istituto dei Tumori di Milano , come in altri ospedali, ci sono bambini malati di pochi anni ma anche adolescenti e giovani , ai quali restano pochi giorni di vita. Genitori e parenti sfiniti, esausti, sopraffatti dal dolore. Eppure vivono tutti nel fervida speranza che alla fine qualcosa accadrà, qualcosa che li strappi dal quell' immenso dolore.
E poi c'è chi dal dolore , dopo una grave perdita, riesce a trovare piano piano una tenue consolazione. Chi ha lasciato questa terra, non ha lasciato noi. Loro sono al nostro fianco. Dobbiamo solo cambiare il modo di pensare alla morte, il modo di " ascoltare" chi ci e' vicino
Io, papà , a volte lo sento. Lo sento quando sono solo ma soprattutto quando sono in difficoltà. Non è una voce ma é una sensazione che viene dal cuore, dall' anima e che mi solleva dalla tensione e dall' incertezza. Mi dona serenità e certezze.
I nostro cari sono qui e ci resteranno finché crederemo alla loro vicinanza , al loro aiuto, al loro amore profondo ed infinito
Un abbraccio
Franco
Poi ho compreso che in realtà non esistevano delle giustificazioni. Era successo perché, semplicemente doveva succedere. Perché la morte , come la vita, fanno parte di questa terra e di questo universo.
Non importa per cosa è non importa a quale età. All' Istituto dei Tumori di Milano , come in altri ospedali, ci sono bambini malati di pochi anni ma anche adolescenti e giovani , ai quali restano pochi giorni di vita. Genitori e parenti sfiniti, esausti, sopraffatti dal dolore. Eppure vivono tutti nel fervida speranza che alla fine qualcosa accadrà, qualcosa che li strappi dal quell' immenso dolore.
E poi c'è chi dal dolore , dopo una grave perdita, riesce a trovare piano piano una tenue consolazione. Chi ha lasciato questa terra, non ha lasciato noi. Loro sono al nostro fianco. Dobbiamo solo cambiare il modo di pensare alla morte, il modo di " ascoltare" chi ci e' vicino
Io, papà , a volte lo sento. Lo sento quando sono solo ma soprattutto quando sono in difficoltà. Non è una voce ma é una sensazione che viene dal cuore, dall' anima e che mi solleva dalla tensione e dall' incertezza. Mi dona serenità e certezze.
I nostro cari sono qui e ci resteranno finché crederemo alla loro vicinanza , al loro aiuto, al loro amore profondo ed infinito
Un abbraccio
Franco
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Ok Franco953, tutto perfettamente in fila, quasi canonico, ma...
Oltre ad abbeverarsi di filosofia o meglio modi di pensare, poi bisogna vivere e per vivere sono certamente essenziali i rapporti umani, ma detto cosi papale papale poi ci vuole l'antidolorifico, e neppure troppo se possibile, altrimenti si rischia di non apprezzare i rapporti umani citati.
Secondo la mia visione personale vedo la malattia terminale in un modo e quella in qualche modo curabile in un altro... comunque sia la situazione la divido in quattro fasi, lo stupore l'incredulità, la rabbbia del perchè proprio a me, la ricerca della miglior soluzione e l'accettazione, indi anche la morte.
Nel mio caso la soluzione c'è, il fatto è che non so dove mi porterà e dato che, quasi sicuramente non sarà la morte, non resta che pensare alla qualità, cosa sarò ancora capace di fare, soffrirò ancora, ecc.
Per me la morte, nelle fasi della malattia non è neppure contemplata, eppure la conosco bene, dato che vicessitudini della mia lunga vita, qui però si parla di dolore, che si può e si deve combattere... posso avere ed ho tutti i miei cari vicinissimi, come credo tutti, ma quando il dolore ci si mette davvero puoi averli tutti li ma non li vedi proprio, è ovvio il corpo si difende e con il dolore son solo io che ci deve fare i conti.
Grazie comunque dell tuo bel post, e mi scuso se il mio scritto possa apparire "duro" è che non so scrivere in altro modo se non cosi diretto.
Buona salute a tutti.
Oltre ad abbeverarsi di filosofia o meglio modi di pensare, poi bisogna vivere e per vivere sono certamente essenziali i rapporti umani, ma detto cosi papale papale poi ci vuole l'antidolorifico, e neppure troppo se possibile, altrimenti si rischia di non apprezzare i rapporti umani citati.
Secondo la mia visione personale vedo la malattia terminale in un modo e quella in qualche modo curabile in un altro... comunque sia la situazione la divido in quattro fasi, lo stupore l'incredulità, la rabbbia del perchè proprio a me, la ricerca della miglior soluzione e l'accettazione, indi anche la morte.
Nel mio caso la soluzione c'è, il fatto è che non so dove mi porterà e dato che, quasi sicuramente non sarà la morte, non resta che pensare alla qualità, cosa sarò ancora capace di fare, soffrirò ancora, ecc.
Per me la morte, nelle fasi della malattia non è neppure contemplata, eppure la conosco bene, dato che vicessitudini della mia lunga vita, qui però si parla di dolore, che si può e si deve combattere... posso avere ed ho tutti i miei cari vicinissimi, come credo tutti, ma quando il dolore ci si mette davvero puoi averli tutti li ma non li vedi proprio, è ovvio il corpo si difende e con il dolore son solo io che ci deve fare i conti.
Grazie comunque dell tuo bel post, e mi scuso se il mio scritto possa apparire "duro" è che non so scrivere in altro modo se non cosi diretto.
Buona salute a tutti.
Re: Come avete affrontato il dolore fisico...
Ciao Franco
Hai ragione e come già raccontato in altri post
Posso garantire che chi non c'è più
Non c'è solo fisicamente
3 anni fa sentivo che stavo morendo
Gridavo a gran voce sto morendo x fare fate qualcosa
Eppure non c'era paura
Ero serena mi sentivo guidata
Una mano una presenza così vicina
Se andavo da un medico ci andavo tranquilla sentivo la presenza di mia madre al mio fianco
Mi mancava mi mancava terribilmente
Io ho vissuto la morte di mia madre con serenità
La fine di 9 anni di sofferenza
Mio marito mi voleva portare dai grandi luminari senza neanche sapere cosa avessi
Ma quella presenza non mi ha mai lasciata neanche un attimo
Alla fine
Quando hanno scoperto il cancro e mi hanno detto 3 mesi
Lei è stata l'ultima luce che ho visto
Il suo sorriso come x dirmi c'è l'ho fatta
Lei è al mio fianco
Io la sento molto vicina specie quando sto male
Purtroppo la fede vacilla in molti di noi
È nelle acque agitate che Dio diventa un ancora
Hai ragione e come già raccontato in altri post
Posso garantire che chi non c'è più
Non c'è solo fisicamente
3 anni fa sentivo che stavo morendo
Gridavo a gran voce sto morendo x fare fate qualcosa
Eppure non c'era paura
Ero serena mi sentivo guidata
Una mano una presenza così vicina
Se andavo da un medico ci andavo tranquilla sentivo la presenza di mia madre al mio fianco
Mi mancava mi mancava terribilmente
Io ho vissuto la morte di mia madre con serenità
La fine di 9 anni di sofferenza
Mio marito mi voleva portare dai grandi luminari senza neanche sapere cosa avessi
Ma quella presenza non mi ha mai lasciata neanche un attimo
Alla fine
Quando hanno scoperto il cancro e mi hanno detto 3 mesi
Lei è stata l'ultima luce che ho visto
Il suo sorriso come x dirmi c'è l'ho fatta
Lei è al mio fianco
Io la sento molto vicina specie quando sto male
Purtroppo la fede vacilla in molti di noi
È nelle acque agitate che Dio diventa un ancora
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