Una sola parola che vale vite intere.

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
White_Dragon
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Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da White_Dragon »

Senza iniziare agli albori della mia nascita, parto da quando mi sono iscritto in ingegneria. Mi trasferisco in una città del Sud. Durante questo periodo, faccio un Erasmus ed i miei genitori mi dicono che si sono separati. Torno in Italia, i soldi scarseggiano quindi devo vivere a casa di uno dei due genitori ma la situazione e' tesa ed accumulo ritardo nei miei studi Universitari.
Mi laureo con due anni di ritardo. Sfiduciato e rammaricato perché per le aziende sono un ritardatario, dico: devo continuare con la specialistica. Vado a Milano. Lascio casa e dopo essermi laureato senza ritardi ho oramai 28 anni.
Inizio il primo stage in azienda. Non mi sembra vero: a qualcuno interesso davvero. I miei sacrifici si stanno tramutando in qualcosa di bello. Ma dopo qualche mese mi arriva la notizia. Un tumore.
Lascio tutto. E' un stage quindi non avevo "diritti". Devo curarmi e vado in depressione. Non ho nessuno accanto. I miei amici mi abbandonano perché sono sparito, la famiglia non sa come gestire la situazione. Eravamo solo io e la mia rabbia che combattevamo assieme e non sapevamo se far vincere la vita o la morte.
E' l'inizio del 2018. Rimango a casa per 8 mesi e con l'aiuto farmacologico inizio a riprendermi iniziando a fare qualche colloquio ma è sempre la stessa storia: hai 30 anni; sei vecchio; non hai esperienza; non c'e' budget.
Tutte porte in faccia. Ma fortunatamente, qualcosa sembra avverarsi. Mentre mi riprendo, un'azienda mi offre un contratto all'estero. Penso di prenderlo al volo ma mentre sto preparando la valigia, ecco l'inaspettato. Mia madre va a ritirare le analisi, ha i globuli bianchi e l'emoglobina molto bassa. Si correre in ospedale e la notizia non tarda ad arrivare. Leucemia.
Mia madre e' separata e non ha nessuno. In azienda chiedo se posso rimandare l'inizio del contratto o se posso tornare a casa i fine settimana per assisterla. "Certo" mi dicono, "non c'e' problema". Ma il giorno prima d'iniziare, mi chiamano dicendo che hanno commesso un errore e non devo più iniziare. Licenziato prima ancora d'iniziare.
Mia madre continua la sua terapia. Una signora di 70 anni a cui bisogna ricordare di prendere le medicine e fargli fare attenzione a tutto. Continuo a fare i colloqui ma oramai nessuno ha più interesse per uno "sfaticato" come me senza esperienza.
La storia non finisce. Cambiamo città da un giorno all'altro e cerco qualche associazione con cui parlare, condividere momenti, trovare supporto, aiuto. Contatto l'associazione nazionale. Penso che saranno loro le persone giuste a cui trovare risposta alle mie domande e bisogni. La loro risposta è stata molto semplice: Hai scelto un ospedale cattolico, cercati qualche associazione li. Noi rispondiamo solo agli ospedali in cui siamo presenti.
Ed anche questa porta, non va. Inutile dire che nell'ospedale non ci sono associazioni.
La mia rabbia verso il mondo, il non riuscire più ad uscire, il non riuscire ad avere una vita sociale, una persona con cui sfogare, nessuno, nessuna situazione lavorativa mi fa finire per sfogare tutta la mia frustrazione ed angoscia su mia madre.
Tutto si complica. A mio padre hanno trovato una macchia ad un rx toracico. E' iniziata nuovamente la trafila dei controlli. TC toracico. Un linfonodo con dei noduli. Un incubo che non ti abbandona.
Penso al mio futuro e mi resta solo l'incognita che tutti i miei sogni non potranno più avvalersi. Non ha più senso vivere e del mio futuro, come potrò vivere? A supplicare per un lavoro a 300 euro al mese per cui non riuscirò neanche a comprare del cibo? Ho fatto una vita di sacrifici e l'unica cosa che mi ritrovo e' solo peggio. Solitudine e sconforto sono la mia unica compagnia. Cerco compagnia in una chat a caso, ma mi resta sempre più vuoto dentro di me. Che cosa succederà? che sarà di me? che sarà di loro?
girina69
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da girina69 »

Ciao! Anch'io mi sono trovata in situazioni analoghe...per colpa della separazione dei miei genitori ho tardato di un anno il giorno della mia laurea. Tanti sacrifici , anni trascorsi a lavorare praticamente gratuitamente. Poi ho iniziato ad acquisire competenze , professionalità ed un CV che non è poi così male. Da due anni sono entrata in un settore dove anche i giovani non riescono ad entrare ( ed ho 50 anni ). Quindi ti dico di non demordere mai, abbi sempre fiducia nelle tue capacità. Ognuno di noi possiede numerose abilità a volte senza neanche esserne consapevole.Comprendo perfettamente la tua situazione io ho perso il mio adorato marito ad aprile di quest'anno.Ma non mollo ! Un abbraccio Barbara
White_Dragon
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da White_Dragon »

Il fatto e' che oramai penso che il lavoro sia il meno dei problemi. Trovare un lavoro significa davvero risolvere tutto? no. Perche' la solitudine, l'idea che nessuno possa capire e comprendere, il fatto che ogni mattina appena ti alzi non sai cosa fare per aiutare, il senso d'impotenza, ecc ecc ecc, non ti abbandona mai... ed allora non riesco a trovare alcuna risposta.
stellastella
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da stellastella »

Forza dragon non mollare mai...mai mai
White_Dragon
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da White_Dragon »

Non si molla quando si crede in qualcosa, io non riesco piu a trovare nulla per cui credere.

Ma comunque, grazie per lo sfogo.
girina69
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da girina69 »

White_Dragon ha scritto: gio 21 nov 2019, 18:19 Il fatto e' che oramai penso che il lavoro sia il meno dei problemi. Trovare un lavoro significa davvero risolvere tutto? no. Perche' la solitudine, l'idea che nessuno possa capire e comprendere, il fatto che ogni mattina appena ti alzi non sai cosa fare per aiutare, il senso d'impotenza, ecc ecc ecc, non ti abbandona mai... ed allora non riesco a trovare alcuna risposta.



Il lavoro aiuta ma non è certo la soluzione.....Io ti posso dire che la solitudine per me è la miglior compagnia in questo doloroso percorso. Non sopporto più chi mi invita al cinema o a prendere un aperitivo. Non sopporto più la gente che parla di stupidaggini o che ti compatisce perché tuo marito è morto di tumore. Non sopporto più nessuno. Io sto andando avanti cercando ogni mattina una motivazione per vivere. Ma se posso darti un consiglio non cercare negli altri una soluzione. Non tutti sono in grado di capire quanta sofferenza c ' è dietro una malattia così terribile. Finché non ci passi purtroppo è così...
White_Dragon
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da White_Dragon »

Io neanche, come dicevo dal racconto, riesco piu a stare con nessuno. E' diventato veramente frustante. Non sopporto i discorsi stupidi o inutili. Non sopporto piu niente. Quindi mi sento solo. Ed il problema e' che non riesco a sentirmi capito e compreso. Non riesco a trovare motivazioni in me perche' io non ne trovo da nessuna parte queste motivazioni. A volte mi convinco anche a cercare di farla finita, ma non ne ho il coraggio per ora. Pensieri su pensieri, parole su parole. Inizio ad avere cosi tanta confusione che a volte non vedo neanche le macchine a me mentre guido. Uno zombie.
Mimetta
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da Mimetta »

White_Dragon ha scritto: gio 21 nov 2019, 21:28 Io neanche, come dicevo dal racconto, riesco piu a stare con nessuno. E' diventato veramente frustante. Non sopporto i discorsi stupidi o inutili. Non sopporto piu niente. Quindi mi sento solo. Ed il problema e' che non riesco a sentirmi capito e compreso. Non riesco a trovare motivazioni in me perche' io non ne trovo da nessuna parte queste motivazioni. A volte mi convinco anche a cercare di farla finita, ma non ne ho il coraggio per ora. Pensieri su pensieri, parole su parole. Inizio ad avere cosi tanta confusione che a volte non vedo neanche le macchine a me mentre guido. Uno zombie.
ciao, quelli che stanno qui ci hanno pensato un pò tutti a farla finita, perché il dolore è troppo grande.
"paradossalmente" chi invece non voleva morire sono proprio i nostri cari, che non ci pensavano proprio a morire, magari non volevano più soffrire ma non volevano morire. mio marito in ospedale, con i gg ormai agli sgoccioli, faceva programmi, ne ha fatti fino al 2020!!
quindi farla finita non è una buona cosa, e parlo io che mio nonno si è suicidato..lasciamo stare..non è proprio cosa da fare, anche se io stessa in questi mesi ci ho pensato.

e allora se morire non è una buona cosa, anche per rispetto di chi non ce l'ha fatta, di chi sta ancora lottando ferocemente, cerchiamo di dare un senso a questo nostro tempo.

io ho perso molti amici o sedicenti tali sopratutto in questi mesi per me cruciali, ma ne bastano pochi, solo quelli che ti sanno ascoltare senza dire castronerie. pur passando moooooooooooolto tempo da sola, perché non voglio assolutamente essere di peso ai figli, ma anche perché ho bisogno di stare da sola a piangere e riordinare le idee, piango ancora molto ma cerco di farlo in solitudine perché chi mi sta intorno, colleghi al lavoro sopratutto, dopo quasi 5 mesi iniziano a dare segni di insofferenza, e poiché non posso strozzarli, diciamo che piango con dignità in pubblico, e senza ritegno in privato.

e allora cerco in rete le storie di chi ce l'ha fatta ad andare avanti, cerco le storie di chi si è reinventato una vita.

innanzitutto cambia amicizie, ricomincia da capo dove nessuno ti conosce. scoprirai nuove persone. non hai bisogno di raccontare tutto di te e man mano deciderai cosa raccontare. io l'ho fatto molte volte nella vita. è meglio ricominciare da zero. perché quando la tua vita fa un grosso salto, o ha un battuta di arresto, tutto quello che hai intorno "non" cambia insieme a te.

poi fai del volontariato, trova il modo di fare dei lavori socialmente utili. certo non guadagnerai, ma potrai rapportarti a persone con problemi pratici, persone normali.
poi potresti cambiare tipo di lavoro, cercare cose diverse. in fondo è meglio avere una occupazione, anche se non è proprio quella per cui hai studiato. insomma inventati qualcosa, tutti si inventano qualcosa per andare avanti. bere o affogare. cerca di bere, ma di non affogare.
girina69
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da girina69 »

Anch'io ci penso spesso. La mia vita è completamente vuota senza mio marito. Ma per rispetto al suo amore non lo potrei mai fare. Lui mi amava per la mia forza anche nei mesi di malattia mi ha sempre elogiato perché grazie a me ha vissuto con la SPERANZA e la gioia di vivere. Sono d' accordo con Mimetta : cambia amici , dedicati a lunghe passeggiate in solitudine ( io cammino anche dieci km al giorno ) , alla lettura e concediti una cosa bella almeno una volta al giorno. Non sappiamo quanto tempo vivremo . È inutile sprecare la nostra vita. Tante volte penso magari l ' anno prossimo tocca a me . Io sto qui a rimuginare ma il destino è già scritto. Ti abbraccio B
Ultima modifica di girina69 il ven 22 nov 2019, 18:51, modificato 1 volta in totale.
White_Dragon
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Re: Una sola parola che vale vite intere.

Messaggio da White_Dragon »

Mimetta ha scritto: gio 21 nov 2019, 22:32
White_Dragon ha scritto: gio 21 nov 2019, 21:28 Io neanche, come dicevo dal racconto, riesco piu a stare con nessuno. E' diventato veramente frustante. Non sopporto i discorsi stupidi o inutili. Non sopporto piu niente. Quindi mi sento solo. Ed il problema e' che non riesco a sentirmi capito e compreso. Non riesco a trovare motivazioni in me perche' io non ne trovo da nessuna parte queste motivazioni. A volte mi convinco anche a cercare di farla finita, ma non ne ho il coraggio per ora. Pensieri su pensieri, parole su parole. Inizio ad avere cosi tanta confusione che a volte non vedo neanche le macchine a me mentre guido. Uno zombie.
ciao, quelli che stanno qui ci hanno pensato un pò tutti a farla finita, perché il dolore è troppo grande.
"paradossalmente" chi invece non voleva morire sono proprio i nostri cari, che non ci pensavano proprio a morire, magari non volevano più soffrire ma non volevano morire. mio marito in ospedale, con i gg ormai agli sgoccioli, faceva programmi, ne ha fatti fino al 2020!!
quindi farla finita non è una buona cosa, e parlo io che mio nonno si è suicidato..lasciamo stare..non è proprio cosa da fare, anche se io stessa in questi mesi ci ho pensato.

e allora se morire non è una buona cosa, anche per rispetto di chi non ce l'ha fatta, di chi sta ancora lottando ferocemente, cerchiamo di dare un senso a questo nostro tempo.

io ho perso molti amici o sedicenti tali sopratutto in questi mesi per me cruciali, ma ne bastano pochi, solo quelli che ti sanno ascoltare senza dire castronerie. pur passando moooooooooooolto tempo da sola, perché non voglio assolutamente essere di peso ai figli, ma anche perché ho bisogno di stare da sola a piangere e riordinare le idee, piango ancora molto ma cerco di farlo in solitudine perché chi mi sta intorno, colleghi al lavoro sopratutto, dopo quasi 5 mesi iniziano a dare segni di insofferenza, e poiché non posso strozzarli, diciamo che piango con dignità in pubblico, e senza ritegno in privato.

e allora cerco in rete le storie di chi ce l'ha fatta ad andare avanti, cerco le storie di chi si è reinventato una vita.

innanzitutto cambia amicizie, ricomincia da capo dove nessuno ti conosce. scoprirai nuove persone. non hai bisogno di raccontare tutto di te e man mano deciderai cosa raccontare. io l'ho fatto molte volte nella vita. è meglio ricominciare da zero. perché quando la tua vita fa un grosso salto, o ha un battuta di arresto, tutto quello che hai intorno "non" cambia insieme a te.

poi fai del volontariato, trova il modo di fare dei lavori socialmente utili. certo non guadagnerai, ma potrai rapportarti a persone con problemi pratici, persone normali.
poi potresti cambiare tipo di lavoro, cercare cose diverse. in fondo è meglio avere una occupazione, anche se non è proprio quella per cui hai studiato. insomma inventati qualcosa, tutti si inventano qualcosa per andare avanti. bere o affogare. cerca di bere, ma di non affogare.


Belle parole, purtroppo io ci sono in questa situazione. Prestare aiuto e quindi tutto cio che mi dici, diventa impossibile. O presto aiuto e do aiuto, oppure faccio cio che dici tu...
 


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