Vivere con la paranoia

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
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AquilaReale
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Vivere con la paranoia

Messaggio da AquilaReale »

Ciao a tutti, sono un ragazzo di 25 anni di Milano. Il 30 marzo 2017 ho perso mio padre a 55 anni dopo una battaglia di un anno contro un tumore al rene iv stadio con metastasi a polmoni, osso sacro e fegato. Da quando è morto vivo con la convinzione che anche io sia malato o che mi ammalerò a breve. Ne sono convinto perché ho ereditato dalui molte cose, l'esagerata somiglianza fisica, l'ipoacusia, la perdita di capelli precoce...tutto. Da qualche mese avverto un fastidio puntorio all'altezza dei polmoni, inutile dirvi che non dormo più da settimane. La situazione si è fatta talmente insopportabile che sono andato dal mio medico di base a farmi prescrivere una visita psicologica che spero di fare a breve. Non ho avuto il coraggio di parlargli del fastidio toracico che avverto perché so che molto probabilmente non è quello a cui sto pensando. Ora però il fastidio non accenna a diminuire, mi chiedo se abbia fatto bene ad ometterlo al mio medico o se invece dovrei tornare da lui. Il fatto è soprattutto che non voglio abusare del ssn per le mie paranoie, anche perché ho eseguito privatamente una spirometria con risultati sopra la media. Quello che mi terrorizza è pensare che mio padre avesse uno stile di vita sanissimo, mai bevuto, mai fumato, si faceva 8km al giorno in bici, mentre io sono un fumatore occasionale. Non so più cosa fare né cosa pensare, mi ritrovo tutto il giorno a leggere diagnosi/prognosi/sintomi di tumori, anche adesso che dovrei essere a letto da un po' perché domani lavoro. Tutte le volte che sento di una persona giovane che muore per questo male mi sale un'ansia indescrivibile. Non ce la faccio più, soprattutto se penso al dolore che causerei a mia mamma che già ha sofferto abbastanza. Vorrei sapere se a qualcun'altro sono venute queste paranoie e se è riuscito a risolvere. Grazie infinite
Silvietta82
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Iscritto il: lun 29 lug 2019, 21:33

Re: Vivere con la paranoia

Messaggio da Silvietta82 »

Ciao AquilaReale,
capisco perfettamente le tue paranoie: mio padre è morto di tumore al pancreas 8 anni fa dopo 10 anni di malattia in cui ha avuto tre diverse forme tumorali apparentemente slegate tra loro. Mia madre attualmente è terminale e totalmente allettata a causa di un adenocarcinoma uterino al IV stadio con metastasi ossee. Solo l'anno scorso abbiamo perso un caro amico, sportivo, atletico, a 34 anni per tumore allo stomaco, e un collega, anche lui uno sportivo, vita sempre sana e all'aria aperta, a 44 anni per un melanoma.
Con questo non voglio deprimerti e aumentare le tue paranoie, voglio solo dirti che succede....la malattia succede....vecchi o giovani può colpire chiunque. Io e mio fratello siamo consapevoli di avere probabilmente una predisposizione genetica e ci teniamo controllati. Quello che puoi fare è prenderti cura di te, mangiare bene, fare sport e fare screening di controllo. Senza paranoia, ma regolarmente. Ce lo puoi pure avere qualche "vizietto" se no che vita eh?ma l'importante è la prevenzione.
A casa mia ho avuto purtroppo una lunghissima serie di persone con tumore a parte i miei genitori: mia nonna seno e fegato, mio zio polmoni, l'altro mio zio intestino, mia zia seno....mio cugino si è distrutto la vita con la paranoia dell'ammalarsi, si è sottoposto ai più assurdi e invasivi esami.
Tu sei giovane, cerca di parlarne con qualcuno, ma non vivere nella paura, semplicemente cerca di prenderti cura di te con continuità.
un abbraccio
Mimetta
Membro
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Iscritto il: lun 15 lug 2019, 1:17

Re: Vivere con la paranoia

Messaggio da Mimetta »

AquilaReale concordo con Silvietta82: vivere nella paranoia è un "non" vivere. un mio giovane amico stava continuamente a controllarsi per paura di avere chissà cosa, e diceva che, poiché non gli trovavano mail nulla, allora doveva essere veramente ammalato gravemente di non si sa bene cosa. il tutto mentre io entravo ed uscivo dalla sala operatoria per problematiche di vario tipo, tipo 12 interventi in 10 anni, e lui nemmeno un raffreddore. io ero sempre felice, e lui perennemente triste. chi ha vissuto meglio?

nello specifico del cancro invece, nel nostro caso, quando mio marito si è ammalato abbiamo chiesto all'oncologo e ci ha suggerito di tenere sotto controllo con eco annuali sia la sorella che la figlia di mio marito, figlia di un precedente matrimonio. mio suocero era morto dello stesso male, a 82 anni, ed anche suo fratello era morto dello stesso male a oltre 75 anni. questa casistica fa si che qualche cosa c'è nella sua famiglia....la figlia dopo morto il padre, l'unica cosa che mi ha chiesto di suo padre è stata la cartella clinica, per controllare se stessa, pur avendo solo 27 anni.

di casi come questi ne conosco altri: nonna malata di cancro, figlia e nipote (a 16 anni) esattamente dello stesso cancro al seno, operate ma tutte vive per fortuna.

fatti aiutare dallo psicologo, mangia bene, controllati, e vivi!!!!! alla grande più che puoi, sei giovane e tutto quello che non farai, non potrai farlo mai più. anzi, vivi alla grande molto di più, sapendo che la vita è un dono, e la salute è un dono ancora più della vita. e pensa anche a tua madre.
un abbraccio
Elena3
Membro
Messaggi: 192
Iscritto il: dom 2 set 2018, 14:59

Re: Vivere con la paranoia

Messaggio da Elena3 »

Ciao AquilaReale,
come ti capisco...
Stessa vita tua, ma di anni ne ho 38. 15 anni fa ho perso mio padre di tumore ai polmoni, l'anno scorso mamma di cancro al pancreas. Ho vissuto e vivo nella convinzione di ammalarmi anche io, soprattutto adesso che anche mamma non c'è più, lei che era fatalista ma convinta di morire alla stessa età delle altre donne di famiglia, portate via da un tumore all'addome tutte quante intorno ai 72 anni. Ne aveva 69.
Sono figlia unica, inutile dirti che la paura più grande in assoluto è ora quella di perdere i miei cari rimasti, il mio compagno su tutti.
Posso dirti cosa sto facendo io: sono in terapia da un'analista da 15 anni, prendo ciclicamente antidepressivi e ansiolitici che mi aiutano ad affidarmi al destino, mi controllo periodicamente (senza esagerare con le paranoie, che si alimentano con esami e attese di risultati) e ora sto ragionando sull'oppurtunità, o meno, di fare gli screening genetici, consigliati da qualche oncologo e sconsigliati da altri. Non so come reagirei se dovessi scoprire di avere delle predisposizioni, in particolare per tumori come quello al pancreas per cui la prevenzione è davvero difficile (mia mamma non beveva, non fumava, non mangiava male e faceva molto moto ogni giorno).
Come te sono una fumatrice occasionale, avevo smesso quasi 20 anni fa, poi con la malattia di mamma ho ripreso un pochino. Confido di riuscire a smettere a breve, mi tengo occupata lavorando, ho ripreso a fare yoga, cerco di non fissarmi e penso alla positività di mamma che nella vita non si è mai lamentata (papà, invece, era un fifone come me).
Ne uscirò mai? Non credo. Ma voglio impegnarmi per non essere sopraffatta e per non trascinare con me tutto quanto.
Ti auguro di farcela, a prenderti cura di te e della tua vita.
Un abbraccio
Elena
 


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