Tumore polmonare con metastasi

Mirtilla
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Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Mirtilla »

Ciao a tutti, sono nuova purtroppo.. so che sicuramente la mia storia sarà uguale a tante altre ma ho bisogno di sfogarmi!
Hanno diagnosticato un tumore al polmone a mia mamma nel novembre del 2019. Era già in stadio avanzato anche se non ci hanno mai detto a che stadio e hanno iniziato radio e chemio per qualche mese (non era operabile). Le ha finite ad aprile 2020 e già da giugno ha iniziato ad avere dolore al fondoschiena e alla gamba: non riusciva più a camminare bene. Ha fatto visite: tac e scintigrafia ad ottobre e non hanno rilevato nulla se non ‘osteoporosi’. Mia mamma ha 67 anni.
Purtroppo a ottobre già non camminava più e con le tempistiche degli ospedali abbiamo prenotato tac e radiografia a gennaio: femore rotto. L’hanno operata e hanno fatto una biopsia: metastasi ossea al 20 di gennaio. Ad oggi è a casa con cure palliative. Ha fatto una pet settimana scorsa e si vedono altre masse.. lei l’ha letta ma ‘non l’ha capita o non l’ha voluta capire’.. settimana prossima andrà finalmente dall oncologo che forse le farà fare una cura biologica.
Le mie sorelle e mio padre non vogliono che l’oncologo glielo dica ma mia mamma mi dice di non nasconderle le cose e comunque vuole sapere.. io sto malissimo a vederla così ma vorrei darle la possibilità di fare ciò che vuole se davvero le mancasse poco da vivere... anche se nessuno glielo ha mai detto.
Voi cosa fareste!?
Flower91
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Flower91 »

Ciao Mirtilla, ho poco più di 30 anni e sto affrontando la malattia di mio marito, di 35 anni, da circa 5 mesi. Fin dal primo colloquio coi medici, vista, ahimè, l'infausta prognosi, abbiamo deciso di comune accordo di non dire tutto a mio marito, perché si sarebbe agitato "per niente".
I medici stessi (e la mia psicologa) mi hanno detto che per la maggior parte dei pazienti scatta una sorta di auto protezione che li porta a non fare domande e a non considerare la gravità della situazione (mio marito convive con deficit vistosi che gli darebbero il diritto di lamentarsi in continuazione, ma non lo fa). Mio marito è uno di questi pazienti. Nonostante sappia benissimo, ad esempio, che i tumori si differenziano per gradi, non mi ha mai chiesto di che grado è il suo. Io quindi non ho dovuto scegliere come approcciarmi a lui, "reggo il gioco" e lo tutelo.
Nel caso di tua madre, sei sicura che lei voglia proprio sapere? Io credo che dire ad una persona che probabilmente le restano pochi giorni/mesi di vita sia angosciante... Sia per voi che soprattutto per lei. I medici mi hanno detto che anche chi fa domande spesso vuole sentire delle bugie come risposte. Io onestamente al tuo posto la tutelerei...
Mimetta
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Mimetta »

ciao Mirtilla, prima di incontrare il cancro, pensavo che ai malati bisognasse dire la verità. il mio unico incontro era stato con il nipote del mio collega di stanza, 19 anni, di cui tutti i gg sentivo parlare lui con sua sorella che era disperata. io poi lo ascoltavo raccontare e piangere. mi sembrava impossibile non dire ad un ragazzo che stesse morendo. si dice sempre che si abbia il diritto di vivere i gg o mesi finali come si vuole. ma non si tiene conto che la maggior parte lo scopre quando i suoi movimenti sono limitati, ci sono dolori, tubi, cure da fare, perché non hai le forze, e neanche la volontà.

quando è capitato a mio marito, io e lui abbiamo parlato della sua morte appena saputa la diagnosi, poi non ne abbiamo più parlato, quasi a far finta che non fosse vero. abbiamo passato un anno tra operazioni, cure, tubi...alla fine, negli ultimi suoi 40 gg di vita, ormai definitivamente allettato.. io mi sono torturata per gg, volevo trattarlo da uomo e non da paziente. non volevo scegliere per lui. ho parlato con tutti gli oncologi, medici, chirurghi, infermieri che ho visto in quei gg. tutti, e dico tutti, mi hanno detto: "chi vuole sapere chiede, chi non chiede o già sa o non vuole sapere.. al punto in cui sta tuo marito, non potrebbe fare nulla, non può nemmeno affacciarsi alla finestra, lascialo andare via sereno."
2 gg prima di morire mi ha chiesto se stesse morendo: mi disse "questa non è vita". ho mentito, gli ho detto che tra poco saremmo tornati a casa e poi avremmo ripreso la chemio. era sereno perché era in ospedale, se sei in ospedale ti curano, diceva. ma sapeva che gli avevano interrotto la chemio, per fare la radio, ma poi la chemio non l'hanno ripresa, e questa cosa ha iniziato a farlo pensare. a parte questo dubbio, era sereno, fiducioso.. io ho sempre avuto la sensazione che lui mi dicesse bugie, ed io le dicessi a lui. per proteggerci. non abbiamo mai pianto insieme, siamo sempre stati allegri e felici, e puoi comprendere la fatica che mi faceva. le figlie non ce la facevano, spesso non venivano in ospedale, ma io ho retto. ti domandi: lo rifarei? si, rifarei esattamente la stessa cosa, perché a quel punto non conta dirsi addio, non conta dire la verità. è duro decidere per un altro, ma sono convinta di avergli risparmiato almeno questo dolore, lo sgomento. si è spento sereno. coraggio
Mirtilla
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Mirtilla »

Flower91 ha scritto: mer 7 apr 2021, 8:59 Ciao Mirtilla, ho poco più di 30 anni e sto affrontando la malattia di mio marito, di 35 anni, da circa 5 mesi. Fin dal primo colloquio coi medici, vista, ahimè, l'infausta prognosi, abbiamo deciso di comune accordo di non dire tutto a mio marito, perché si sarebbe agitato "per niente".
I medici stessi (e la mia psicologa) mi hanno detto che per la maggior parte dei pazienti scatta una sorta di auto protezione che li porta a non fare domande e a non considerare la gravità della situazione (mio marito convive con deficit vistosi che gli darebbero il diritto di lamentarsi in continuazione, ma non lo fa). Mio marito è uno di questi pazienti. Nonostante sappia benissimo, ad esempio, che i tumori si differenziano per gradi, non mi ha mai chiesto di che grado è il suo. Io quindi non ho dovuto scegliere come approcciarmi a lui, "reggo il gioco" e lo tutelo.
Nel caso di tua madre, sei sicura che lei voglia proprio sapere? Io credo che dire ad una persona che probabilmente le restano pochi giorni/mesi di vita sia angosciante... Sia per voi che soprattutto per lei. I medici mi hanno detto che anche chi fa domande spesso vuole sentire delle bugie come risposte. Io onestamente al tuo posto la tutelerei...
Ciao flower.. mi spiace molto per la vostra situazione.. siete troppi giovani :( la vita è davvero ingiusta a volte.
Grazie per il conforto.. io sono molto combattuta perché al suo posto vorrei sapere almeno qual è la situazione.. e visto che mia mamma è ancora lucida e mi chiede anche cosa dice il medico del referto della pet... io non riesco a guardarla e dire bugie anche quando mi dice ‘non nascondetemi le cose’. Forse varia da persona a persona e io vorrei sapere. La mia famiglia invece come te dice che dobbiamo tutelarla e non dirle niente ma a me si rompe il cuore a vederla così e mentirle guardandola negli occhi..
Mirtilla
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Mirtilla »

Mimetta ha scritto: mer 7 apr 2021, 9:52 ciao Mirtilla, prima di incontrare il cancro, pensavo che ai malati bisognasse dire la verità. il mio unico incontro era stato con il nipote del mio collega di stanza, 19 anni, di cui tutti i gg sentivo parlare lui con sua sorella che era disperata. io poi lo ascoltavo raccontare e piangere. mi sembrava impossibile non dire ad un ragazzo che stesse morendo. si dice sempre che si abbia il diritto di vivere i gg o mesi finali come si vuole. ma non si tiene conto che la maggior parte lo scopre quando i suoi movimenti sono limitati, ci sono dolori, tubi, cure da fare, perché non hai le forze, e neanche la volontà.

quando è capitato a mio marito, io e lui abbiamo parlato della sua morte appena saputa la diagnosi, poi non ne abbiamo più parlato, quasi a far finta che non fosse vero. abbiamo passato un anno tra operazioni, cure, tubi...alla fine, negli ultimi suoi 40 gg di vita, ormai definitivamente allettato.. io mi sono torturata per gg, volevo trattarlo da uomo e non da paziente. non volevo scegliere per lui. ho parlato con tutti gli oncologi, medici, chirurghi, infermieri che ho visto in quei gg. tutti, e dico tutti, mi hanno detto: "chi vuole sapere chiede, chi non chiede o già sa o non vuole sapere.. al punto in cui sta tuo marito, non potrebbe fare nulla, non può nemmeno affacciarsi alla finestra, lascialo andare via sereno."
2 gg prima di morire mi ha chiesto se stesse morendo: mi disse "questa non è vita". ho mentito, gli ho detto che tra poco saremmo tornati a casa e poi avremmo ripreso la chemio. era sereno perché era in ospedale, se sei in ospedale ti curano, diceva. ma sapeva che gli avevano interrotto la chemio, per fare la radio, ma poi la chemio non l'hanno ripresa, e questa cosa ha iniziato a farlo pensare. a parte questo dubbio, era sereno, fiducioso.. io ho sempre avuto la sensazione che lui mi dicesse bugie, ed io le dicessi a lui. per proteggerci. non abbiamo mai pianto insieme, siamo sempre stati allegri e felici, e puoi comprendere la fatica che mi faceva. le figlie non ce la facevano, spesso non venivano in ospedale, ma io ho retto. ti domandi: lo rifarei? si, rifarei esattamente la stessa cosa, perché a quel punto non conta dirsi addio, non conta dire la verità. è duro decidere per un altro, ma sono convinta di avergli risparmiato almeno questo dolore, lo sgomento. si è spento sereno. coraggio
Ciao mimetta, mi spiace molto per tuo marito e sicuramente entrambi sapevate senza dire nulla...
Il fatto è che a me tormenta il fatto che mia mamma è ancora lucida.. ok non cammina, ma magari vorrebbe avere qui mia nonna (sua mamma) e stare un po’ con lei prima di andarsene, oppure magari vuole chiamare qualche sua amica, sistemare le sue ultime cose... non lo so... e mi sembra di rubare a tutte le persone che ci circondano la possibilità di farlo. Non so se mi sono spiegata...
ripeto che io vorrei saperlo anche se so che magari mi butterebbe giù e butterebbe giù anche mia mamma... ma la vita è sua, non nostra... questo ormai è il nostro destino e comunque saperlo o non saperlo non cambiare il decorso della sua malattia!
Flower91
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Flower91 »

Mirtilla secondo me tu le mentiresti per il suo bene. Io stesso avevo i sensi di colpa all'inizio di questa storia, ma non ho trovato nessuno che mi abbia detto che sbaglio a mentire a mio marito (ne i medici, ne la psicologa, ne i parroci di famiglia). Sei sicura che tu al suo posto vorresti sentire la verità? Io mi sono messa nei panni di mio marito e mi sono completamente convinta che non ha senso angosciarlo...
Tua mamma probabilmente fa domande perché è preoccupata e già un po' agitata (mio marito è molto pacifico di carattere, molto molto credente e ciò gli permette di affrontare il tutto abbastanza serenamente o almeno senza agitarsi), hai provato a immaginare come reagirebbe se le dicessi la verità? Io credo che sarebbe angosciante sia per lei che per voi... E te lo dice una che ha avuto un sacco di sensi di colpa. Ma adesso non ne ho più... Sono certa che a dire la verità non si guadagni nulla se non un'aumento della frustrazione, dell'ansia, dell'angoscia...
Flower91
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Flower91 »

Mimetta ha scritto: mer 7 apr 2021, 9:52 ciao Mirtilla, prima di incontrare il cancro, pensavo che ai malati bisognasse dire la verità. il mio unico incontro era stato con il nipote del mio collega di stanza, 19 anni, di cui tutti i gg sentivo parlare lui con sua sorella che era disperata. io poi lo ascoltavo raccontare e piangere. mi sembrava impossibile non dire ad un ragazzo che stesse morendo. si dice sempre che si abbia il diritto di vivere i gg o mesi finali come si vuole. ma non si tiene conto che la maggior parte lo scopre quando i suoi movimenti sono limitati, ci sono dolori, tubi, cure da fare, perché non hai le forze, e neanche la volontà.

quando è capitato a mio marito, io e lui abbiamo parlato della sua morte appena saputa la diagnosi, poi non ne abbiamo più parlato, quasi a far finta che non fosse vero. abbiamo passato un anno tra operazioni, cure, tubi...alla fine, negli ultimi suoi 40 gg di vita, ormai definitivamente allettato.. io mi sono torturata per gg, volevo trattarlo da uomo e non da paziente. non volevo scegliere per lui. ho parlato con tutti gli oncologi, medici, chirurghi, infermieri che ho visto in quei gg. tutti, e dico tutti, mi hanno detto: "chi vuole sapere chiede, chi non chiede o già sa o non vuole sapere.. al punto in cui sta tuo marito, non potrebbe fare nulla, non può nemmeno affacciarsi alla finestra, lascialo andare via sereno."
2 gg prima di morire mi ha chiesto se stesse morendo: mi disse "questa non è vita". ho mentito, gli ho detto che tra poco saremmo tornati a casa e poi avremmo ripreso la chemio. era sereno perché era in ospedale, se sei in ospedale ti curano, diceva. ma sapeva che gli avevano interrotto la chemio, per fare la radio, ma poi la chemio non l'hanno ripresa, e questa cosa ha iniziato a farlo pensare. a parte questo dubbio, era sereno, fiducioso.. io ho sempre avuto la sensazione che lui mi dicesse bugie, ed io le dicessi a lui. per proteggerci. non abbiamo mai pianto insieme, siamo sempre stati allegri e felici, e puoi comprendere la fatica che mi faceva. le figlie non ce la facevano, spesso non venivano in ospedale, ma io ho retto. ti domandi: lo rifarei? si, rifarei esattamente la stessa cosa, perché a quel punto non conta dirsi addio, non conta dire la verità. è duro decidere per un altro, ma sono convinta di avergli risparmiato almeno questo dolore, lo sgomento. si è spento sereno. coraggio
Ciao Mimetta, capisco benissimo perché sto rivivendo una situazione simile alla tua. Mi fa piacere che almeno tuo marito sia riuscito ad andarsene "serenamente", spero che se deve andare male vada così anche a noi.
Un abbraccio.
Flower91
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Flower91 »

Mirtilla ha scritto: mer 7 apr 2021, 10:11
Mimetta ha scritto: mer 7 apr 2021, 9:52 ciao Mirtilla, prima di incontrare il cancro, pensavo che ai malati bisognasse dire la verità. il mio unico incontro era stato con il nipote del mio collega di stanza, 19 anni, di cui tutti i gg sentivo parlare lui con sua sorella che era disperata. io poi lo ascoltavo raccontare e piangere. mi sembrava impossibile non dire ad un ragazzo che stesse morendo. si dice sempre che si abbia il diritto di vivere i gg o mesi finali come si vuole. ma non si tiene conto che la maggior parte lo scopre quando i suoi movimenti sono limitati, ci sono dolori, tubi, cure da fare, perché non hai le forze, e neanche la volontà.

quando è capitato a mio marito, io e lui abbiamo parlato della sua morte appena saputa la diagnosi, poi non ne abbiamo più parlato, quasi a far finta che non fosse vero. abbiamo passato un anno tra operazioni, cure, tubi...alla fine, negli ultimi suoi 40 gg di vita, ormai definitivamente allettato.. io mi sono torturata per gg, volevo trattarlo da uomo e non da paziente. non volevo scegliere per lui. ho parlato con tutti gli oncologi, medici, chirurghi, infermieri che ho visto in quei gg. tutti, e dico tutti, mi hanno detto: "chi vuole sapere chiede, chi non chiede o già sa o non vuole sapere.. al punto in cui sta tuo marito, non potrebbe fare nulla, non può nemmeno affacciarsi alla finestra, lascialo andare via sereno."
2 gg prima di morire mi ha chiesto se stesse morendo: mi disse "questa non è vita". ho mentito, gli ho detto che tra poco saremmo tornati a casa e poi avremmo ripreso la chemio. era sereno perché era in ospedale, se sei in ospedale ti curano, diceva. ma sapeva che gli avevano interrotto la chemio, per fare la radio, ma poi la chemio non l'hanno ripresa, e questa cosa ha iniziato a farlo pensare. a parte questo dubbio, era sereno, fiducioso.. io ho sempre avuto la sensazione che lui mi dicesse bugie, ed io le dicessi a lui. per proteggerci. non abbiamo mai pianto insieme, siamo sempre stati allegri e felici, e puoi comprendere la fatica che mi faceva. le figlie non ce la facevano, spesso non venivano in ospedale, ma io ho retto. ti domandi: lo rifarei? si, rifarei esattamente la stessa cosa, perché a quel punto non conta dirsi addio, non conta dire la verità. è duro decidere per un altro, ma sono convinta di avergli risparmiato almeno questo dolore, lo sgomento. si è spento sereno. coraggio
Ciao mimetta, mi spiace molto per tuo marito e sicuramente entrambi sapevate senza dire nulla...
Il fatto è che a me tormenta il fatto che mia mamma è ancora lucida.. ok non cammina, ma magari vorrebbe avere qui mia nonna (sua mamma) e stare un po’ con lei prima di andarsene, oppure magari vuole chiamare qualche sua amica, sistemare le sue ultime cose... non lo so... e mi sembra di rubare a tutte le persone che ci circondano la possibilità di farlo. Non so se mi sono spiegata...
ripeto che io vorrei saperlo anche se so che magari mi butterebbe giù e butterebbe giù anche mia mamma... ma la vita è sua, non nostra... questo ormai è il nostro destino e comunque saperlo o non saperlo non cambiare il decorso della sua malattia!
Hai detto bene, questo ormai sembra essere il suo destino (ricorda che c'è chi tutto può e che i miracoli accadono) quindi che senso ha darle un ulteriore peso psicologico del genere?
Anche mio marito è piuttosto lucido... A volte mi fa discorsi sul futuro, io gli rispondo con positività... E credimi che lui è piu sereno così.
Per il discorso di farle incontrare amici e parenti che pensi le farebbero piacere, nulla ti vieta di farlo ugualmente. Noi in questi mesi abbiamo ricevuto visite degli amici più cari e parenti più stretti di mio marito (ovviamente con tutte le precauzioni covid). Ho spiegato loro che la situazione non è bella e che non lui non ne dobbiamo parlare, di parlare di altro, anche perché se no la visita non è più una visita di piacere. Tutti hanno capito e sono venuti a trovarci giusto per far passare quell'oretta di svago a mio marito...
Mimetta
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Mimetta »

Mirtilla ha scritto: mer 7 apr 2021, 10:11
Mimetta ha scritto: mer 7 apr 2021, 9:52 ciao Mirtilla, prima di incontrare il cancro, pensavo che ai malati bisognasse dire la verità. il mio unico incontro era stato con il nipote del mio collega di stanza, 19 anni, di cui tutti i gg sentivo parlare lui con sua sorella che era disperata. io poi lo ascoltavo raccontare e piangere. mi sembrava impossibile non dire ad un ragazzo che stesse morendo. si dice sempre che si abbia il diritto di vivere i gg o mesi finali come si vuole. ma non si tiene conto che la maggior parte lo scopre quando i suoi movimenti sono limitati, ci sono dolori, tubi, cure da fare, perché non hai le forze, e neanche la volontà.

quando è capitato a mio marito, io e lui abbiamo parlato della sua morte appena saputa la diagnosi, poi non ne abbiamo più parlato, quasi a far finta che non fosse vero. abbiamo passato un anno tra operazioni, cure, tubi...alla fine, negli ultimi suoi 40 gg di vita, ormai definitivamente allettato.. io mi sono torturata per gg, volevo trattarlo da uomo e non da paziente. non volevo scegliere per lui. ho parlato con tutti gli oncologi, medici, chirurghi, infermieri che ho visto in quei gg. tutti, e dico tutti, mi hanno detto: "chi vuole sapere chiede, chi non chiede o già sa o non vuole sapere.. al punto in cui sta tuo marito, non potrebbe fare nulla, non può nemmeno affacciarsi alla finestra, lascialo andare via sereno."
2 gg prima di morire mi ha chiesto se stesse morendo: mi disse "questa non è vita". ho mentito, gli ho detto che tra poco saremmo tornati a casa e poi avremmo ripreso la chemio. era sereno perché era in ospedale, se sei in ospedale ti curano, diceva. ma sapeva che gli avevano interrotto la chemio, per fare la radio, ma poi la chemio non l'hanno ripresa, e questa cosa ha iniziato a farlo pensare. a parte questo dubbio, era sereno, fiducioso.. io ho sempre avuto la sensazione che lui mi dicesse bugie, ed io le dicessi a lui. per proteggerci. non abbiamo mai pianto insieme, siamo sempre stati allegri e felici, e puoi comprendere la fatica che mi faceva. le figlie non ce la facevano, spesso non venivano in ospedale, ma io ho retto. ti domandi: lo rifarei? si, rifarei esattamente la stessa cosa, perché a quel punto non conta dirsi addio, non conta dire la verità. è duro decidere per un altro, ma sono convinta di avergli risparmiato almeno questo dolore, lo sgomento. si è spento sereno. coraggio
Ciao mimetta, mi spiace molto per tuo marito e sicuramente entrambi sapevate senza dire nulla...
Il fatto è che a me tormenta il fatto che mia mamma è ancora lucida.. ok non cammina, ma magari vorrebbe avere qui mia nonna (sua mamma) e stare un po’ con lei prima di andarsene, oppure magari vuole chiamare qualche sua amica, sistemare le sue ultime cose... non lo so... e mi sembra di rubare a tutte le persone che ci circondano la possibilità di farlo. Non so se mi sono spiegata...
ripeto che io vorrei saperlo anche se so che magari mi butterebbe giù e butterebbe giù anche mia mamma... ma la vita è sua, non nostra... questo ormai è il nostro destino e comunque saperlo o non saperlo non cambiare il decorso della sua malattia!
aggiungo una cosa: tuo padre in questa cosa ha un ruolo "fondamentale". tu sei la figlia, lui sta per perdere la moglie, la persona con cui ha vissuto e dormito per anni. non bypassare la volontà di tuo padre. e per tua nonna: sei sicura che a tua nonna farebbe bene? mia suocera non ha voluto vedere suo figlio morente, non l'ha voluto vedere morto, non è venuta al funerale. non è mai andata al Cimitero. per lei, lui è in viaggio da qualche parte del mondo. le persone che si sono amate in vita..si sono già dette tutto. chi sta morendo, anche se manca tempo ancora, va protetto. non è il momento della verità, ma della verità edulcorata. e non c'è un modo garbato per dire ad una persona che ne sta andando.
per tranquillizzarti, ti dico anche che io volevo dirglielo, le sue figlie no (figlie di un precedente matrimonio). per un motivo opposto al tuo, loro non volevamo affrontare la questione, non ce la facevano, anzi lo avrebbero voluto sedare anzitempo, mentre lui è entrato in coma da solo, lentamente.
non c'è un modo giusto o sbagliato di fare, è dolore e basta, per tutti.

e ti aggiungo anche che nei 40 gg in ospedale, lui non voleva vedere nessuno, solo me. gli faceva fatica parlare. non voleva nemmeno vedere le figlie, ma solo a giorni alterni e per poco tempo. non voleva farsi vedere in quelle condizioni, non ha voluto nè la madre nè la sorella, che tentavo di far venire come se fosse un normale ricovero.. mentre vedeva volentieri mio figlio, perché gli parlava di calcio e non gli chiedeva: come stai? pure mio figlio lo avevo allenato alla caxxxata, alla risata.. era il solo modo per non stare tutti a piangere tutto il tempo disperati. lui ha avuto una vita felice, serena, volevo che anche la sua fine fosse felice, serena.
fai le cose in accordo con la tua Famiglia, non c'è giustezza nè giustizia in queste cose, usa il pensiero laterale. un abbraccio
Mirtilla
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Re: Tumore polmonare con metastasi

Messaggio da Mirtilla »

Ciao grazie a tutti...
Avete probabilmente ragione perché sicuramente lei lo sa in cuor suo.. mi rattrista molto vederla così ma so che saperlo la renderebbe ancora più buia.. nella mia famiglia comunque nessuno vuole dirglielo quindi penso che faremo così e la terremo solo per noi.. mia madre non ama vedere gente e soprattutto in questo momento che è stanca e sulla carrozzina ancora meno.. mi dispiace solo dover decidere una cosa così importante di cui mi sembra di avere già un rimpianto.
 


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