Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
fioregiallo
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da fioregiallo »

Concordo sul diritto di ciascuno di decidere della propria vita è del proprio corpo. Mia suocera però (il post originario era mio) ha vissuto 36 giorni dopo la diagnosi...di cui circa 20 alle cure palliative.
Aveva sempre avuto paura dei medici e della morte, motivo per cui questo cancro ha avuto tutto il tempo di scavare nel suo corpo senza che nessuno se ne accorgesse.
Era assolutamente impensabile dirle, a pochi giorni dalla morte, che era stata annunciata come imminente fin da subito, in quale situazione si trovasse, sarebbe morta di dispiacere oltre che di tumore.
La progettualità l'ha aiutata a vivere un po' più serenamente i suoi ultimi giorni.
Non esiste una soluzione che vada bene per tutti.
celeste09 capisco che tu abbia vissuto una situazione allucinante e concordo, nel caso di tuo marito nascondere questa verità ha creato solo problemi. Pensa alle vostre figlie e fatti forza con il loro aiuto.
Non so cosa significhi perdere un marito ma so che i figli ci danno un'energia pazzesca, anche se è durissima non abbandonarti allo sconforto e non pensare a quello che poteva essere e non è stato, ti fai solo del male
Solidea
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da Solidea »

celeste09 ha scritto: mar 22 nov 2022, 6:41
Solidea ha scritto: mar 22 nov 2022, 5:24 Guarda, io ti capisco perfettamente. I familiari si ritrovano con un carico spesso insostenibile, sia a livello emotivo che pratico. Anche perché una volta emessa la diagnosi, salvo rare e fortunate eccezioni, siamo abbandonati a noi stessi in un mare di indifferenza e a volte anche di cattiveria.
Però sai, una cosa è essere un familiare e ben altro essere malati. Noi, per quanto stremati, abbiamo ancora una vita davanti. Loro no.
Infatti, se proprio bugia doveva essere, che bugia fosse davvero! Anch'io dovevo rimanere all'oscuro perché in definitiva ero quella che ci viveva insieme. Mio marito si era molto avvilito dopo il tentativo a vuoto del chirurgo, proprio perché era convinto di vedere una fine a tutte quelle traversie mediche iniziate a febbraio e mai concluse. Non ne poteva più. Era convinto di tornare ad una vita normale perché il suo male era stato minimizzato. Anch'io ero sicura così. Poi, sentir parlare di chemio è crollato. Non se lo aspettava e non se lo spiegava. Io avevo appreso la verità dal chirurgo e tenevo la bocca chiusa ma ero diventata estremamente ansiosa e preoccupata. Non sopportando più questo, ha preferito andarsene a vivere la chemio a casa dei suoi Eda quel momento è stato come se un alieno avesse preso il suo posto. Nemmeno i suoi sapevano evidentemente. Io ero sola con le bambine e terrorizzata e avrei voluto dirgli: " guarda che hai sei mesi di vita e poi non ti vedremo più. Stai abbandonandoci prima del tempo!". Ma come facevo?
I suoi si sono rivelati concordo con questa linea delle bugie, ma io no.
Forse se avesse saputo la gravità delle sue condizioni avrebbe reagito malissimo in un primo momento, ma dopo non avrebbe certo pensato di allontanarsi da noi. Io sono convinta che questi sono " capricci " che si fanno quando si pensa di poterseli permettere.
Se la mia vita stesse per finire io vorrei stare con le mie figlie il più possibile. Al diavolo anche la terapia che tanto non serve che a stare peggio! Ma a lui non hanno fatto scegliere. La chemio è stata solo un danno aggiunto e ce lo ha tolto prima del dovuto. E che mi abbiano imposto di stare zitta è stato un abuso per me e per le mie bambine.
Dovevano prenderci entrambi e spiegarci la situazione. Come giovani genitori ne avevamo il diritto. Invece il carico del mondo è stato messo su di me e ognuno ha recitato bene la sua parte .
Credo che tu ti stia sopravvalutando, se ti dicessero che ti restano pochi mesi di vita saresti terrorizzata quanto lo è stato tuo marito.
Poi tu credi davvero che lui non sapesse, che non avesse capito...? Certo che l'ha capito, infatti ha perso ogni speranza ed ogni interesse per tutto il resto.
L'amore per una nostro caro non si manifesta solo negli ultimi istanti della sua vita ma è una costante presenza in tutti gli anni passati insieme
celeste09
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da celeste09 »

Solidea ha scritto: mer 23 nov 2022, 5:49
celeste09 ha scritto: mar 22 nov 2022, 6:41
Solidea ha scritto: mar 22 nov 2022, 5:24 Guarda, io ti capisco perfettamente. I familiari si ritrovano con un carico spesso insostenibile, sia a livello emotivo che pratico. Anche perché una volta emessa la diagnosi, salvo rare e fortunate eccezioni, siamo abbandonati a noi stessi in un mare di indifferenza e a volte anche di cattiveria.
Però sai, una cosa è essere un familiare e ben altro essere malati. Noi, per quanto stremati, abbiamo ancora una vita davanti. Loro no.
Infatti, se proprio bugia doveva essere, che bugia fosse davvero! Anch'io dovevo rimanere all'oscuro perché in definitiva ero quella che ci viveva insieme. Mio marito si era molto avvilito dopo il tentativo a vuoto del chirurgo, proprio perché era convinto di vedere una fine a tutte quelle traversie mediche iniziate a febbraio e mai concluse. Non ne poteva più. Era convinto di tornare ad una vita normale perché il suo male era stato minimizzato. Anch'io ero sicura così. Poi, sentir parlare di chemio è crollato. Non se lo aspettava e non se lo spiegava. Io avevo appreso la verità dal chirurgo e tenevo la bocca chiusa ma ero diventata estremamente ansiosa e preoccupata. Non sopportando più questo, ha preferito andarsene a vivere la chemio a casa dei suoi Eda quel momento è stato come se un alieno avesse preso il suo posto. Nemmeno i suoi sapevano evidentemente. Io ero sola con le bambine e terrorizzata e avrei voluto dirgli: " guarda che hai sei mesi di vita e poi non ti vedremo più. Stai abbandonandoci prima del tempo!". Ma come facevo?
I suoi si sono rivelati concordo con questa linea delle bugie, ma io no.
Forse se avesse saputo la gravità delle sue condizioni avrebbe reagito malissimo in un primo momento, ma dopo non avrebbe certo pensato di allontanarsi da noi. Io sono convinta che questi sono " capricci " che si fanno quando si pensa di poterseli permettere.
Se la mia vita stesse per finire io vorrei stare con le mie figlie il più possibile. Al diavolo anche la terapia che tanto non serve che a stare peggio! Ma a lui non hanno fatto scegliere. La chemio è stata solo un danno aggiunto e ce lo ha tolto prima del dovuto. E che mi abbiano imposto di stare zitta è stato un abuso per me e per le mie bambine.
Dovevano prenderci entrambi e spiegarci la situazione. Come giovani genitori ne avevamo il diritto. Invece il carico del mondo è stato messo su di me e ognuno ha recitato bene la sua parte .
Credo che tu ti stia sopravvalutando, se ti dicessero che ti restano pochi mesi di vita saresti terrorizzata quanto lo è stato tuo marito.
Poi tu credi davvero che lui non sapesse, che non avesse capito...? Certo che l'ha capito, infatti ha perso ogni speranza ed ogni interesse per tutto il resto.
Certo che sarei stata terrorizzata! Nessuno può essere pronto per una sentenza del genere! Ma che dovrebbero fare gli altri? Prendermi in giro? Nascondermi le mie condizioni ? No, gli oncologi devono trovare il modo di essere sinceri, altrimenti scelgano di fare un altro lavoro! Si sa che in oncologia la gente muore più frequentemente che in altre branche della medicina. Chemio marito avesse immaginato tutto è chiaro, ma il tutto lasciato all'immaginazione ha creato la difficoltà di un supporto corretto. Dovevamo andare insieme da uno psicologo. Solo da ultimo è venuta a domicilio quella dell'ATT. Magari non sarebbe servito a niente ma mentire a che è servito? A buttare le croci su di me perché è facile fare una piccola recita quando si viene soltanto a trovare il malato, ma a viverci nel quotidiano un po' meno. Uno psicologo ci avrebbe indicato gli atteggiamenti più giusti. È stato tutto un gran caos e questo ha creato solo più problemi come dice Fiore giallo.
fioregiallo
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da fioregiallo »

celeste09 scusa, mi sono permessa di leggere alcuni tuoi vecchi messaggi sul forum e ho capito molte più cose... mi complimento con te per la lucidità con cui parli del tuo percorso, davvero massima stima.
Di fronte ad un paziente che chiede sincerità al medico e il medico che rassicura e dice "no no tranquillo", credo di poter immaginare quello che provi e capisco meglio (ora che ho letto il resto) quello che intendi.
Questo non servirà a cancellare le cose, ormai è andata così e questo non può cambiare.
Per come sono fatta io, credo che nella stessa situazione proverei le stesse identiche cose che provi tu, con rabbia, sofferenza e apatia simili.
Ti voglio bene anche se non ti conosco!!
celeste09
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da celeste09 »

fioregiallo ha scritto: mar 22 nov 2022, 22:19 Concordo sul diritto di ciascuno di decidere della propria vita è del proprio corpo. Mia suocera però (il post originario era mio) ha vissuto 36 giorni dopo la diagnosi...di cui circa 20 alle cure palliative.
Aveva sempre avuto paura dei medici e della morte, motivo per cui questo cancro ha avuto tutto il tempo di scavare nel suo corpo senza che nessuno se ne accorgesse.
Era assolutamente impensabile dirle, a pochi giorni dalla morte, che era stata annunciata come imminente fin da subito, in quale situazione si trovasse, sarebbe morta di dispiacere oltre che di tumore.
La progettualità l'ha aiutata a vivere un po' più serenamente i suoi ultimi giorni.
Non esiste una soluzione che vada bene per tutti.
celeste09 capisco che tu abbia vissuto una situazione allucinante e concordo, nel caso di tuo marito nascondere questa verità ha creato solo problemi. Pensa alle vostre figlie e fatti forza con il loro aiuto.
Non so cosa significhi perdere un marito ma so che i figli ci danno un'energia pazzesca, anche se è durissima non abbandonarti allo sconforto e non pensare a quello che poteva essere e non è stato, ti fai solo del male
Il tuo caso è terribile e delicato. Penso che in così pochi giorni non si digerisca per niente nemmeno da parte dei parenti una notizia così sconvolgente. Mio nonno è morto in tre giorni, per quello che probabilmente era pancreas o fegato. Mia nonna mi raccontò di averlo trovato tutto sporco di sangue sulla poltrona, lo hanno ricoverato e tre giorni dopo è morto. Sconvolgente. In questo caso è tutto troppo disumano. Mio nonno aveva 67 anni. Nulla di paragonabile a 43 ma era un uomo in gamba e non sembrava malato.
Forse è stata una grazia quel cancro tanto silenzioso. Ha risparmiato mesi di sofferenza. Io farei come tua suocera, dopo ciò che è successo a mio marito. Non voglio indagare più su nulla. Se vado dal dottore o lo chiamo è per cose che richiedono una cura estemporanea. Ma non voglio vedere un radiologo cascasse il mondo! Probabilmente mi ridurrei come lei, all'ultimo stadio. Tanto l'esperienza di mio marito mi ha insegnato che è lì che si finisce e quindi... più dolore e angosce si possono risparmiare a se stessi e alla famiglia, meglio è.
Purtroppo il tumore di mio marito ha avuto un'insorgere repentino che non poteva essere ignorato. Ha dovuto per forza andare al PS e da lì è stato ricoverato un mese e mezzo. Quando l'hanno rimandato a casa aveva uno stent e pesava 18 kg meno. Da lì è iniziato un calvario finito solo sei mesi dopo. Però c'era il tempo per affrontare la cosa, per parlarne. Ad ogni modo non si accetta mai. Ho una rabbia dentro che divorerei il mondo
Margherita71
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da Margherita71 »

Celeste capisco la rabbia...nel caso di mio fratello, con malattia scoperta già al quarto stadio, chirurgo ed oncologa fin dal primo incontro dissero che era "curabilissimo", che l intervento avrebbe tolto il primario (così fu) e la chemioterapia avrebbe "ripulito da cellule andate in giro".
In effetti per un anno e poco più gli hanno consentito una vita quasi normale, era tornato a lavoro, a fare piccoli viaggi ecc, poi però da fine agosto l ultima tac ha mostrato una progressione importante e da lì lui ha iniziato a crollare prima psicologicamente e poi anche fisicamente.
L oncologa disse che avrebbe affrontato la seconda linea di chemio perché era normale che dopo un po' si diventasse resistente (fece l esempio degli antibiotici), e con me presente, a precisa domanda di mio fratello se la situazione fosse disperata lei disse che assolutamente no, che non lo avrebbe mai sottoposto ad una terapia con effetti collaterali se non ne fosse valsa la pena. Io adesso sinceramente le sono grata per questa bugia anche se poi i medici delle cure palliative mi hanno detto che lui era consapevole di tutto, però nel suo caso non c erano questioni patrimoniali o familiari da sistemare.
A questo proposito credo che tutti noi ci dovremmo tenere pronti, lo dicevo proprio ieri con una mia amica, che del marito non sa nemmeno in quale banca abbia il mutuo.
Dovremmo lasciare delle volontà scritte (le famose "dat", e anche le indicazioni sui ns beni, polizze vita, conto correnti ecc.).
Tutto questo non cancella l infinita tristezza di morire giovani.
Non c è pace, non c è giustizia, solo rabbia e malsana invidia (da parte mia) x le famiglie dove si invecchia e si sta ancora tutti insieme su questo pianeta.
Io ho una mia amica, mia coetanea, che ha ancora i nonni.
celeste09
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da celeste09 »

Margherita71 ha scritto: mer 23 nov 2022, 7:47 Celeste capisco la rabbia...nel caso di mio fratello, con malattia scoperta già al quarto stadio, chirurgo ed oncologa fin dal primo incontro dissero che era "curabilissimo", che l intervento avrebbe tolto il primario (così fu) e la chemioterapia avrebbe "ripulito da cellule andate in giro".
In effetti per un anno e poco più gli hanno consentito una vita quasi normale, era tornato a lavoro, a fare piccoli viaggi ecc, poi però da fine agosto l ultima tac ha mostrato una progressione importante e da lì lui ha iniziato a crollare prima psicologicamente e poi anche fisicamente.
L oncologa disse che avrebbe affrontato la seconda linea di chemio perché era normale che dopo un po' si diventasse resistente (fece l esempio degli antibiotici), e con me presente, a precisa domanda di mio fratello se la situazione fosse disperata lei disse che assolutamente no, che non lo avrebbe mai sottoposto ad una terapia con effetti collaterali se non ne fosse valsa la pena. Io adesso sinceramente le sono grata per questa bugia anche se poi i medici delle cure palliative mi hanno detto che lui era consapevole di tutto, però nel suo caso non c erano questioni patrimoniali o familiari da sistemare.
A questo proposito credo che tutti noi ci dovremmo tenere pronti, lo dicevo proprio ieri con una mia amica, che del marito non sa nemmeno in quale banca abbia il mutuo.
Dovremmo lasciare delle volontà scritte (le famose "dat", e anche le indicazioni sui ns beni, polizze vita, conto correnti ecc.).
Tutto questo non cancella l infinita tristezza di morire giovani.
Non c è pace, non c è giustizia, solo rabbia e malsana invidia (da parte mia) x le famiglie dove si invecchia e si sta ancora tutti insieme su questo pianeta.
Io ho una mia amica, mia coetanea, che ha ancora i nonni.
Per questo preciso motivo ho già fatto testamento. Anche perché ormai le bambine hanno solo me. Ho pensato anche ai gatti nel testamento e agli oggetti d'oro, compresa la fede di mio marito.
celeste09
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da celeste09 »

fioregiallo ha scritto: mer 23 nov 2022, 6:45 celeste09 scusa, mi sono permessa di leggere alcuni tuoi vecchi messaggi sul forum e ho capito molte più cose... mi complimento con te per la lucidità con cui parli del tuo percorso, davvero massima stima.
Di fronte ad un paziente che chiede sincerità al medico e il medico che rassicura e dice "no no tranquillo", credo di poter immaginare quello che provi e capisco meglio (ora che ho letto il resto) quello che intendi.
Questo non servirà a cancellare le cose, ormai è andata così e questo non può cambiare.
Per come sono fatta io, credo che nella stessa situazione proverei le stesse identiche cose che provi tu, con rabbia, sofferenza e apatia simili.
Ti voglio bene anche se non ti conosco!!
Grazie
PETRAINES
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Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da PETRAINES »

Il mio medico di famiglia, vedendo la prima Tac, mi disse subito "sei mesi/un anno. Non so come ho fatto quel giorno a tornare a casa da lui che stava male. Gli ho sempre mentito, per un anno. Lui non faceva ricerche su Internet altrimenti si sarebbe subito reso conto di non avere speranze. Non l'ho detto neanche a mio figlio, visto che era già in crisi per altri motivi e l'ha saputo solo al momento delle cure palliative a domicilio. Ma mio marito l'aveva capito, e magari respingeva il pensiero. Nel frattempo ho scoperto anch'io un tumore maligno, due interventi, e sono sotto controllo. Ho letto talmente tanto sul cancro, in ogni organo del corpo umano, che non mi potrebbero mentire. Certo devo essere cosciente. Onestamente non so, se fossi nelle condizioni di mio marito, se farei 25 chemio inutili per sopravvivere MALE un anno in più.
Margherita71
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Iscritto il: ven 23 apr 2021, 14:21

Re: Un cancro devastante e una prospettiva di pochi giorni

Messaggio da Margherita71 »

Anche io penso che se mi ammalero' di tumore avendo letto tanto sarà difficile illudermi...però magari scatteranno dei meccanismi mentali x cui lo farò non posso dirlo....anche sul fatto delle chemio..ora anche io dico che non sono servite e che lo hanno fatto stare male inutilmente...in realtà però un anno in più glielo hanno regalato...ora anche io dico che non le farei ma forse invece in quei momenti si è disposti a tutto pur di avere più tempo...anche poco....
 


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