Io dico una cosa, noi all'hospice non abbiamo mai pensato assolutamente.
Negli ultimi giorni di vita mio padre disse a mio zio che lui in casa aveva una vera e propria equipe medica, cioè noi.
Mio padre se ne andò dopo poco, mentre tutti noi gli stringevamo le mani e lo accarezzavamo, sul divano di casa nostra, dopo tre ore di "trapasso" e sofferenza.
Erano le 11 di sera quindi non avrei potuto chiamare nessun medico per sedarlo. Ma poi se lo avessimo sedato, mio padre non avrebbe potuto darci l'ultima lezione di vita di un padre che stava per lasciare i suoi figli e tutto il resto.
Mio padre ha potuto prenderci la mano e sussurrare "tutti insieme"
Ha potuto dire a mia madre quanto l'avesse amata per tutta la sua vita.
Ha potuto dirci cosa vedeva, anche se non era poi cosi chiaro ciò che diceva.
E' vero, io ho visto mio padre morire lentamente, ho toccato il suo viso che era già freddo mentre respirava ancora, l'ho visto spegnersi come una macchina, ed ho sentito il vuoto dei suoi respiri mancati e poco a poco mancava il respiro anche a me. Ho sentito il cuore balzare fuori dal mio petto dal dolore, ho visto scendere le sue ultime lacrime esalato l'ultimo respiro. Ma sapete una cosa? Dopo tutto questo io l'hospice ancora una volta non lo metterei mai in conto.
Se la persona può essere gestita dai familiari, io penso che casa sua sia il luogo migliore dove trascorrere i suoi ultimi giorno. Il mio è solo un consiglio. Un Abbraccio.

Cara Barbara, cara Amjanto voi avete ragione! Anch'io vorrei fare come voi ma purtroppo è impossibile. La mia famiglia è composta da me e mio padre. I parenti hanno la loro vita. La casa di mio padre è a Roma, io vivo in un'altra città a 300 km. Dato che io lavoro in ospedale lui ha fatto tutte le cure qui da me. Veniva con il treno e poi lo riportavo a casa sua a Roma. Quando si è aggravato un mese e mezzo fa io l'ho convinto a trasferirsi a casa mia perché essendo una città più a misura d'uomo tutto sarebbe stato più semplice. Quindi ora per me è impossibile riportarlo a casa sua a Roma perché intrasportabile. A parte il mio compagno non ho nessuno che mi da una mano. Con l'assistenza domiciliare mi sono trovata molto bene ma ora che sta davvero male non è semplice gestirlo a casa da sola. Il mio compagno lavora tutto il giorno. L'altro giorno che non respirava più ho avuto un attacco di panico e ho chiamato il 118. Poi l'hanno ricoverato. Se lo riporto a casa mia sicuramente mi ritroverò nella stessa situazione e richiamerò l'ambulanza. Ma in questo modo faccio il bene di mio padre? Non credo. L'hospice in questo momento mi sembra la soluzione migliore soprattutto perché io starei lì con lui sempre e avremmo un'assistenza infermieristica, medica e psicologica. Magari sbaglio.

Ciao Veronica,
ci tengo a farti sapere che non devi crearti nessun tipo di senso di colpa per quanto stai facendo per tuo padre!!
Il tuo amore per lui, la tua disponibilità nel sostenerlo in questi momenti così duri, ti rendono una figlia di cui lui è sicuramente orgoglioso e avrà piena fiducia nelle scelte che farai per lui, perché lui sa che tu stai scegliendo la cosa migliore per lui!!
Mi complimento anche per la disponibilità del tuo compagno che vi sta sostenendo con la sua presenza.
Quindi, se riterrai che l'hospice è la soluzione più indicata per il suo bene, non farti altre domande.
Ognuno di noi ha il solo obbligo di cercare di fare del proprio meglio per cercare di alleviare la sofferenza dei nostri cari....
Ti abbraccio forte forte

Cara Ninì grazie per le tue parole! Oggi ho visitato l'hospice di cui tanto avevo paura e mi ha fatto una buona impressione. Ho avuto un colloquio con la psicologa che mi ha chiesto molte cose di mio padre. La stanza dove andremo a stare è grande e c'è un letto anche per me. Qui in ospedale dove in questo momento è ricoverato dormo su una sdraia e nella stanza ci sono altre 2 persone di cui un signore che non ci fa dormire la notte. Credo che lì andremo a stare meglio. Con papà ho già parlato anche se non gli ho detto che quello è un luogo per malati oncologici terminali. Lui deve ancora pensare di guarire. Secondo me ha capito tutto.

Ciao tesoro,
sicuramente avrà intuito che tutto a posto non è... Ma tu sostienilo comunque e cerca di proteggerlo, fin che puoi, dalla più dura delle verità!
Mi raccomando però, non annullare totalmente te stessa, perché poi è più difficile risalire la china. Creati dei piccoli momenti, per ricaricarti e per non perdere di vista l'orizzonte sul tuo futuro.
Saranno giorni molto intensi .... Ti sono vicina! Un abbraccio

Ciao Veronica,
io sono una di quelle persone che ha fatto la 'scelta' (tra virgolette, perchè anche per noi è stata abbastanza obbligata) di ricoverare mio papà alla fine.
Papà a noi aveva dato l'ok al ricovero. All'hospice non ci siamo mai arrivati, era troppo pieno, ma l'abbiamo portato in una casa di cura dove sono stati eccezionali, e l'hanno trattato come fosse stato in un hospice.
Io sapevo cosa voleva mio papà: no dolore, no coscienza al momento del trapasso. Era una cosa di cui avevamo parlato tanti anni fa, ma mi è sempre rimasta molto impressa.
So che in hospice sono molto preparati sia da questo punto di vista, ma anche da un punto di vista umano ed empatico. Se devo parlare della nostra situazione, io non ho nulla di negativo da dire sul personale: sono stati fantastici. Con me, con mia mamma e tantissimo con mio papà. Ho visto una cura per la persona di mio papà emozionante. Certo, sarebbe stato bello potercene prendere cura anche noi a casa, ma ci ha aiutati il fatto di sapere cosa mio papà volesse. Ci ha aiutati anche il fatto che mio papà, lucido e consapevole, abbia chiesto lui di andar via da casa. Non che questo faccia meno male, il 'se avessi fatto' rode sempre dentro. Però so che mio papà voleva così.
Nella casa di cura, così come in un hospice, noi siamo sempre stati con lui. La stanza era grande, poltrone comode per noi che ci davamo il cambio, atmosfera più intima e accogliente (passami il termine) rispetto ad un ospedale.
Questa è la mia personale testimonianza
Ti mando un abbraccio forte!

Ciao Veronica io ti ho raccontato la mia esperienza.
In casa mia c eravamo io la mia mamma e mia zia che è atata con noi notte e giorno per due settimane. Quindi avevamo comunque un aiuto in più. Ecco perché noi l hospice non lo abbiamo proprio messo in considerazione. Ma se sei sola ti do pienamente ragione. E poi ognuno fa cio che ritiene giusto per il proprio caro. Un bacione

Grazie a tutti per ciò che mi scrivete..ogni giorno leggo il forum e mi sento meno sola, meno impaurita e tanto capita. La prossima settimana io e papà andremo all'hospice..non voglio lasciarlo solo mai, farò una valigetta anche per me..lui ora dorme beato, chissà se sogna un mondo senza sofferenza, quello che si sarebbe meritato dopo i mille sacrifici che ha fatto nella vita per darmi tutto..Papà tvb..darei qualsiasi cosa per vederti sereno..

Veronica come mi si stringe il cuore a leggerti...
Vi abbraccio entrambi

un in bocca al lupo per il tuo papy.
Vorrei dirti mille cose di conforto ma non ci sono parole
un bacione