TUMORE AI TESTICOLI :l’importanza del controllo medico!

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Franco953
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TUMORE AI TESTICOLI :l’importanza del controllo medico!

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Riporto di seguito l'articolo pubblicato sul sito della Clinica Humanitas di Rozzano, in quanto ritengo possa essere interessante

Franco



PIU' CORAGGIO CONTRO IL TUMORE AI TESTICOLI

commento a cura di Dottor Massimo Lazzeri Urologo Humanitas

Tumore ai testicoli: uomini tutti consapevoli? Il tumore ai testicoli, forse per la sua bassa diffusione, è una forma di neoplasia di cui spesso ci si dimentica, ma la sua incidenza è in crescita: +45% negli ultimi 30 anni. Un indice della poca consapevolezza degli uomini è lo scarso ricorso all’autopalpazione, una pratica con cui tutti possono fare prevenzione.

In Italia si contano poco più di 2mila casi di tumore ai testicoli, una neoplasia che interessa principalmente la fascia di età fra i 25 e i 49 anni, quindi in piena età riproduttiva. La mortalità è molto bassa: 0,4 morti ogni 100mila uomini (fonte dati: I numeri del cancro in Italia 2015). «La patologia è rara ed è legata a un fattore di rischio specifico, ovvero il criptorchidismo, la mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nel sacco scrotale dalla cavità addominale», dice il dottor Massimo Lazzeri, urologo dell’ospedale Humanitas. «Negli ultimi anni una quota crescente di casi di tumore ai testicoli è risultata essere non associata a questa condizione. Per questi casi sono state avanzate diverse ipotesi sull’influenza di fattori esogeni ambientali», aggiunge.


Alla luce di questo cambio di scenario si spiega l’importanza dell’autopalpazione e del controllo medico, come sottolinea il dottor Lazzeri: «Il paziente interessato da criptorchidismo dovrebbe essere seguito dal medico specialista nella sua crescita, ma anche il soggetto che non è stato interessato dovrebbe provvedere al controllo tanto con l’autopalpazione quanto con regolari visite dal medico urologo. Delle pratiche oggi ancora più importanti dopo l’abolizione della visita di leva obbligatoria che fungeva da screening di base nei ragazzi».

Le sei mosse per l’autopalpazione

Sin dall’adolescenza bisognerebbe dunque imparare a fare autopalpazione. La Siu, Società italiana di Urologia. Eccole le sei mosse suggerite dagli esperti della Società italiana di Urologia:

1) Affinare il ‘tatto’. Prendere il testicolo nel palmo delle mani, prima l’uno e poi l’altro. Le dimensioni potrebbero non essere uguali; ovvero l’uno potrebbe risultare più grande dell’altro;

2) Esaminare il testicolo. Ogni testicolo va esaminato facendolo ruotare delicatamente tra pollice e indice di entrambe le mani.

3) Andare a caccia di noduli. Con le dita, andare alla ricerca di noduli duri, gonfiori morbidi o tondeggianti, diversa tessitura della superficie testicolare o anomalie che devono essere immediatamente riferiti al medico

4) Essere costanti. La manovra va effettuata una volta al mese. È bene, per non dimenticarsene, segnare la data dell’ultimo auto-esame sul calendario.

5) Scegliere il momento. Quello più indicato per eseguire la palpazione dei testicoli è dopo un bagno caldo, quando cioè il sacco scrotale è rilassato

6) Ripetere il gesto. La ripetizione costante e regolare dell’autopalpazione potrà consentire una diagnosi precoce del tumore del testicolo.

«Responsabilizziamo medici generali e i ragazzi in età puberale, e laddove c’è un dubbio andiamo dall’urologo, che deve diventare una figura di fiducia per tutti. Oltre alla diagnosi precoce infatti, è importante anche il trattamento in centri di riferimento», dice il dottor Lazzeri. Se il tumore al testicolo è diagnosticato e trattato precocemente il tasso di guarigione è molto alto, «una percentuale che sfiora il 100%».

Quali sono i rischi per la salute riproduttiva dell’uomo colpito da tumore ai testicoli?

«Se è interessato solo un testicolo, la sua asportazione non pregiudica le funzioni ormonali e riproduttive garantite dall’altro testicolo. Se invece l’asportazione è di entrambi i testicoli, il paziente perde queste capacità, avendo comunque la possibilità di usufruire di una terapia ormonale sostitutiva e di depositare il proprio seme presso una delle banche del seme autorizzate», conclude il dottor Lazzeri.
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
 


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