Salve, cercherò di spiegarvi brevemente la mia storia.
La scorsa settimana dopo atroci sofferenze mio padre è stato sottoposto ad un colonscopia dove è stata evidenziata la presenza di un enorme massa tumorale nell'intestino.I medici sostengono che avesse questa bestia dentro di se da un anno e mezzo.
Ieri dopo quasi una settimana di silenzio il chirurgo ci chiama in disparte e ci comunica che è una situazione difficile in quanto il tumore è posizionato vicino allo stomaco(con un probabile interessamento della milza). Essendo di grosse dimensioni ha deciso di sottoporlo a 6 mesi di chemio in modo da farlo regredire e poterlo così operare. Verrà messa in questi giorni una sacca in modo che possa alimentarsi.
Oggi arriva una notizia "positiva", il tumore è solo poggiato sullo stomaco ma non c'è stata la diffusione e la milza non sarebbe un problema in quanto si può togliere e vivere senza.
Inizialmente , dopo giorni di sofferenza e pianto, ho preso positivamente la notizia.
Una mia amica oncologa ha detto di stare tranquilli che se il tumore si trova all'esterno dello stomaco le probabilità di sopravvivenza sono alte.
Secondo voi è giusto tutto questo ottimismo? E' possibile la guarigione?
Vi prego di essere i più sinceri e franchi possibile.

Caro Kimi
mi spiace per papà e per il periodo terribile che stai vivendo
Voglio esprimerti la mia solidarietà
L'ottimismo accompagnato dalla speranza deve essere presente in qualsiasi situazione anche la più critica
Il cancro si vince con le cure, le medicine ma anche con lo spirito positivo da parte della persona malata e della famiglia
Alla fine del posto ti riporto una frase famosa del Prof Veronesi
Mi sembra che il giudizio della tua amica oncologa sia chiaro. Si tratta di una situazione più favorevole,rispetto a quella che ti era stata prospettata all'inizio
Quindi l'ottimismo è giustificato.
Alla tua domanda se è possibile la guarigione la risposta non è facile perchè dipende , solitamente (ma non sono un medico - parlo pere esperienza)da molteplici fattori
La guarigione è complessa e difficile. Ci sono casi in cui la recidive si è presentata dopo 15/20 anni
So per certo, sempre per esperienza personale, che con il cancro si può convivere
La maggior parte di volte con sacrificio e con qualche difficoltà, ma si può convivere
Ti faccio i miei migliori auguri per papà
Un abbraccio

Franco

Ti ringrazio innanzitutto per la risposta, sei stato gentilissimo.
Diciamo che mi sto facendo trovare forte evitando di piangere davanti ai miei familiari in modo da diffondere un po' di ottimismo a tutti.
Piango quando sono solo per evitare di mortificare chi mi sta accanto che sta già soffrendo.

Mio padre non è ne ottimista ne pessimista. E' però collaborativo e deciso nel voler fare la chemio i prossimi mesi. Abbiamo già avuto casi analoghi in famiglia,un mio zio ha subito un trapianto di fegato 10 anni fa e quando stava bene dal nulla è comparso un nuovo cancro al polmone. E' stato operato quasi un anno fa e ora sta decisamente bene.
Lui e la sua situazione mi hanno dato tanto coraggio nell'affrontare questa nuova battaglia con mio padre.

Vorrei sapere già ora cosa ci aspetta ma so che non è possibile e ciò mi fa stare male.
I miei progetti e i miei sogni verranno riposti per qualche tempo nel cassetto in quanto ora devo trasmettere serenità,fiducia e ottimismo a mio padre per vincere questa guerra.

Bene Kimi
e allora forza stai vicino a papà e cerca di aiutarlo a superare questo momento difficile della sua vita.
Il tuo atteggiamento è quello giusto
UN consiglio: se hai voglia , piangi pure, in disparte ma senza falsi pudori. Piangere ti aiuterà a scaricare la tensione e poi, una volte sfogato, vedrai le cose in modo più lucido.
un abbraccio
Franco

Personalmente non credo che la psiche abbia un ruolo nella comparsa e nello sviluppo dei tumori. Credo invece nell’influenza che l’atteggiamento psicologico del malato può avere sulla sua reazione alla cura. L’esperienza clinica ci insegna che un malato psicologicamente forte reagisce meglio ai trattamenti, perché è capace di aderire alla cura con coscienza, sistematicità e determinazione. L’atteggiamento individuale quindi, anche se non influisce sulla prognosi finale, certamente può influire sulla fasi del decorso della malattia. Un paziente aiutato da un atteggiamento ottimistico guarisce di più anche perché segue meglio le cure, s’impegna a osservare meglio le indicazioni del medico, s’impegna a voler guarire.
(Umberto Veronesi)

Piccolo aggiornamento, giovedì ha fatto la gastroscopia che ha escluso metastasi o estensione del tumore allo stomaco. Abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo.
Il chirurgo è stato comunque molto franco nel dirci che per la posizione (curva dell'intestino) e dimensione la situazione è difficile.
Ha detto di vivere giorno per giorno e di non programmare niente riguardo la malattia in quanto ci sono stati sia casi di regressione del tumore o anche casi dove le dimensioni non sono diminuite dopo la chemio.
In ogni caso non si è voluto sbilanciare ma ha detto che già la forza di volontà nel voler affrontare la malattia può dare una mano.

Ora aspetteremo che si riprenda dall'intervento con cui gli hanno applicato la sacca e poi andremmo nuovamente a parlare con almeno 2 oncologi in modo da avere due opinioni differenti e poi trarre le dovute conclusioni.

Ok Kimi. Forza. Un piccolo risultato positivo c'è
Non è poco, credimi.
Ottima idea quella di chiedere più consulti

Un abbraccio

Franco

Aggiornamento, dalla visita oncologica è emerso che il tumore è di grado 2.
Sono sorti però dei problemi riguardo apparentemente i reni.Il medico ha ipotizzato una possibile insufficienza renale che renderebbe rischiosa la chemio. Insomma esce una notizia positiva ma ne arriva subito una negativa.

Kimi FORZA FORZA vediamo cosa dicono i medici.