Tumore al seno: la nuova era dei farmaci intelligenti

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Franco953
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Tumore al seno: la nuova era dei farmaci intelligenti

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Pubblico il seguente articolo estratto dalla news del sito internet dell' Istituto clinico Humanitas, in quando ritengo possa essere interessante
Franco

Tumore al seno: la nuova era dei farmaci intelligenti
In collaborazione con Redazione Humanitas News pubblicato il 18 luglio 2018 in Malattie e cure, News
“La nuova era dei farmaci intelligenti”: questo il titolo dell’intervento della dottoressa Giovanna Masci, oncologa in Humanitas, nel corso di Mamazone 2017, la settima edizione di “Paziente diplomata”, una giornata dedicata alle donne con e senza tumore al seno, organizzata da Humanitas lo scorso 14 ottobre.

“I cosiddetti farmaci intelligenti sono in auge da qualche anno, ma ve ne sono alcuni talmente nuovi che si usano da pochi mesi e altri che entreranno a breve nella pratica clinica. Questi farmaci sono veri e propri capolavori di ingegneria molecolare: sono prodotti di sintesi realizzati in laboratorio con l’obiettivo di colpire in maniera selettiva alcune parti della cellula tumorale, ovvero le singole molecole alterate responsabili della crescita e della diffusione incontrollata delle cellule tumorali (come fattori di crescita, recettori, enzimi). In quanto selettivi questi prodotti sono personalizzati e si assumono per via orale, un ulteriore vantaggio da considerare”.

La dottoressa ha poi illustrato quali sono i principali farmaci intelligenti e a chi sono destinati.

Il profilo istologico del tumore
Il profilo istologico del tumore è il primo passo per capire come può essere utilizzata questa categoria di farmaci.

“Da un punto di vista biologico i tumori alla mammella sono principalmente tre: i tumori con recettori ormonali positivi (60% circa di tutti i tumori mammari), i tumori che esprimono la proteina HER-2 (25%) e quelli tripli negativi (15%).

I recettori sono proteine che si trovano (o meno) sulla membrana cellulare e alle quali si legano gli ormoni femminili estrogeno e progestinico. Questo processo attiva la cellula tumorale promuovendone la duplicazione. Dei tre citati, solo il triplo negativo non esprime recettori: non ha infatti né la proteina recettore per estrogeno, né quella per il progestinico, né per HER-2 (da cui il nome triplo negativo). Di questi poi fanno parte spesso anche i tumori mutati, ovvero portatori della mutazione per BRCA1 e BRCA2”, ha precisato la specialista.

Il ruolo dei farmaci nella proliferazione tumorale
“Tutti i nostri tessuti sono costituiti da cellule e ognuna ha le proprie funzioni. Il tumore nasce dall’alterazione di una di queste cellule, con il conseguente avvio di un processo incontrollato di crescita. Ed è questo il processo che i farmaci tentano di contrastare.

Per quanto riguarda, per esempio, le pazienti con recettori ormonali positivi per estrogeno e progestinico, farmaci come Palbociclib, Ribociclib e Abemaciclib bloccano l’attività degli enzimi chinasi-ciclina dipendenti CDK 4 e 6, fondamentali nel regolare il modo in cui le cellule crescono e si dividono.

Il Palbociclib, al momento è l’unico farmaco dei tre entrato nella pratica clinica, gli altri due sono attesi a breve, e ha aperto interessanti prospettive per la cura del tumore mammario metastatico. Negli studi registrativi, l’associazione di Palbociclib con la terapia ormonale (Letrozolo o Fulvestrant) ha raddoppiato la sopravvivenza senza progressione di malattia. Grazie a questi farmaci cerchiamo di cronicizzare la malattia tumorale e posticipare il ricorso alla chemioterapia.

Per le pazienti con iper-espressione di HER-2 invece è disponibile da più di dieci anni Trastuzumab: il farmaco si lega alla proteina HER-2 e ne blocca la crescita portando alla morte della cellula tumorale. Da Trastuzumab siamo passati a farmaci ancora più innovativi, come il Pertuzumab che è diretto contro HER-2 ma in un punto diverso. Gli studi hanno dimostrato che utilizzare Trastuzumab e Pertuzumab insieme (doppio blocco) permette un miglior successo terapeutico. Un altro farmaco molto attivo, entrato da pochi anni in questo setting di pazienti è il TDM-1.

C’è infine l’Olaparib che sarà a breve disponibile per le pazienti con tumore triplo negativo e mutazione di BRCA1 e BRCA2.

Obiettivo per il futuro è trovare farmaci sempre più selettivi con sempre meno effetti collaterali”, ha concluso la dottoressa Masci
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
 


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