Tumore alla prostata

paola51
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da paola51 »

caro Paolo, porto indietro il tempo perché quella scelta e'stata necessaria tanti anni fa. Fidati, il mondo e' pieno di donne intelligenti, belle, che sanno scegliere conil cuore e il cervello. Tutto sta a cercarle nel momento e nel posto giusto.
Simonetta64
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da Simonetta64 »

Scusa Paolo, scusa non ho risposto prima perché avevo persone, certo che ti rispondo sinceramente perché non dovrei, si io approfondirei la conoscenza sicuramente, anche perché passata una certa età il sesso non è al primo posto nella vita, o per lo meno non lo è per me, ma sono sicura anche per molte altre donne, Sicuramente sei un uomo molto interessante, simpatico e anche se non ti conosco mi sembri sensibile, come vedi hai molte qualità che possono piacere ad una donna e poi se fra due persone nasce un sentimento vero, importante, insieme si riesce ad affrontare ogni difficolta, insieme con tanto amore si cercano le soluzioni, o per lo meno si cerca di accettare i problemi e di viverli insieme.
Vedrai Paolo troverai la persona giusta, che riuscirà a vedere in te l'uomo speciale che sei e non i problemi che hai e insieme riuscirete ad affrontarli.
Un bacio
Simonetta64
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da Simonetta64 »

maddalena ha scritto:Scusate se intervengo nella vs conversazione! Simonetta perché non rispondi a Paolo . Spero non vi abbia offesi eh?.
Ciao Maddalena, no non rispondevo perché non potevo, ma appena ho letto ho risposto immediatamente, certo che non mi ha offeso, anzi mi ha fatto molto piacere perché ha chiesto un parere come se fossi un amica e questo è bello!!
paola51
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da paola51 »

da: Un Uomo di Oriana Fallaci

"Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie. E forse è vero che quasi mai l'amore ha per oggetto un corpo, spesso si sceglie o si accetta una persona per la malìa inesplicabile con la quale essa ci investe, o per ciò che essa rappresenta ai nostri occhi, alle nostre convinzioni, alla nostra morale"
"....E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti amavo di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la mia vita senza di te"
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mutilatoeinfelice
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da mutilatoeinfelice »

Simonetta64 ha scritto:Scusa Paolo, scusa non ho risposto prima perché avevo persone, certo che ti rispondo sinceramente perché non dovrei, si io approfondirei la conoscenza sicuramente, anche perché passata una certa età il sesso non è al primo posto nella vita, o per lo meno non lo è per me, ma sono sicura anche per molte altre donne, Sicuramente sei un uomo molto interessante, simpatico e anche se non ti conosco mi sembri sensibile, come vedi hai molte qualità che possono piacere ad una donna e poi se fra due persone nasce un sentimento vero, importante, insieme si riesce ad affrontare ogni difficolta, insieme con tanto amore si cercano le soluzioni, o per lo meno si cerca di accettare i problemi e di viverli insieme.
Vedrai Paolo troverai la persona giusta, che riuscirà a vedere in te l'uomo speciale che sei e non i problemi che hai e insieme riuscirete ad affrontarli.
Un bacio

Grazie, sono commosso.
Ho avuto più conforto da voi in questi pochi giorni che in tanti mesi da persone che mi stanno fisicamente vicino.
Simonetta64
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da Simonetta64 »

Non c è niente da ringraziare, qui tutti, chi più chi meno abbiamo bisogno di conforto e ce lo facciamo a vicenda, è una bella sensazione hai ragione sentirsi capiti e considerati, anche io l'ho provata dal primo momento ho cui sono entrata in questo forum...sono tutte persone meravigliose...
maddalena
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da maddalena »

E' un vero piacere essere con voi ! GRAZIE e buonanotte a domani.
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mutilatoeinfelice
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da mutilatoeinfelice »

Simonetta64 ha scritto:Non c è niente da ringraziare, qui tutti, chi più chi meno abbiamo bisogno di conforto e ce lo facciamo a vicenda, è una bella sensazione hai ragione sentirsi capiti e considerati, anche io l'ho provata dal primo momento ho cui sono entrata in questo forum...sono tutte persone meravigliose...
Hai ragione. Io dopo aver tanto (inutilmente) studiato la mia patologia in passato... ho avuto una crisi di rigetto e su Internet navigavo... su ogni campo dello scibile umano... eccetto che sulla patologia tumorale. Non so come sono capitato su questo sito (che stranamente non avevo mai visitato) e per la prima volta ho scritto qualcosa di me, qualcosa che mi tenevo dentro da tempo. E' una sensazione strana, ma "sentivo" che era il posto giusto per confidarmi, sia pure virtualmente. Avevo ragione. Ho poi letto anche altri argomenti e ho scoperto vicende toccanti, una umanità nascosta, dimostrazioni di coraggio e ottimismo anche in situazioni tragiche. Ho imparato molto, molto davvero. Che poi sul forum "prostata" ci fossero delle donne straordinarie che mi rispondessero e mi infondessero coraggio...Questo proprio non me lo sarei mai aspettato!
Simonetta64
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da Simonetta64 »

Ognuno di noi qui ha sofferto molto sia in modo diretto che indiretto assistendo qualcuno di caro , ma il dolore è sempre lo stesso, forte e devastante, per questo ci comprendiamo, spesso leggendo dei post mi sembra di leggere dei miei pensieri, tutto questo dolore ci accomuna e ci avvicina molto, si in modo virtuale come dici tu, ma delle volte molto più vicino di coloro che ti sono vicino fisicamente ogni giorno...
Dai Paolo ce la farai e noi con te, ti sono vicina...ed ogni volta che vuoi sono qui.
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mutilatoeinfelice
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Re: Tumore alla prostata

Messaggio da mutilatoeinfelice »

L’esperienza di ognuno di noi in questo forum è diversa . Scrive chi è malato, chi ha figli o genitori o compagni malati o purtroppo scomparsi. Le storie si intrecciano, i forum hanno titoli diversi ma sono aperti per esperienze, consigli, incoraggiamenti trasversali.
Ho letto storie strazianti come quelle del mio omonimo svizzero che molti ricorderanno, che già dal primo post ha fatto un’analisi lucida, toccante, precisa sul suo male, ma dopo aver rinunciato a farla finita (in Svizzera è legale, aveva soggiunto già nel primo messaggio) ha lottato con tutte le proprie forze, vincendo alcune battaglie, ma perdendo la guerra come aveva prognosticato, differendola solo di alcuni mesi…
Così leggendo ed emozionandomi per tutto questo sono addolorato ed avvilito, tocco con mano che i progressi della Medicina nella terapia dei tumori non sono andati certo nella direzione desiderata. Mi sembra sempre più che mentre per un certo verso ci sono indubbiamente delle guarigioni, visto da un'altra prospettiva avvengano fenomeni opposti e contrari. Ci sono forme tumorali in cui ogni tipo di intervento sembra solo teso a prolungare le sofferenze del malato e dei suoi cari, mentre per altri ci si accanisce con trattamenti non giustificati dalla gravità e dalla prognosi della forma, che non diminuiscono se non di pochissimo la mortalità, ma contribuiscano a creare invalidità inutili in soggetti che se non trattati avrebbero avuto una prognosi solo di poco peggiore, a prezzo però di grandi sofferenze. Quello che si chiama “overtreatment”. Mi riferisco – è ovvio – proprio al tumore della prostata. E qui vorrei anche sottolineare come (specialmente nelle campagne informative) si tenda a confondere due cose assolutamente diverse: la prevenzione e la diagnosi precoce. La prevenzione dovrebbe essere quella che impedisce di ammalarsi: purtroppo l’eziologia dei tumori è nota solo per alcune forme (fumo/carcinoma polmonare; anilina/tumore della vescica; asbesto/mesotelioma pleurico ecce cc.); ma sappiamo molto poco di tutto il resto… sì certo conta l’ereditarietà, i fattori ambientali, l’inquinamento, l’alimentazione troppo ricca soprattutto di proteine e grassi animali, l’obesità, la sedentarietà ecc. ecc. Ma tutto questo vale un po per tutte le malattie degenerative e metaboliche; diabete, malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. .. E quindi come prevenire adeguatamente quello che di cui non si conosce la “vera” causa?
In questo forum ho sentito parlare delle neoplasie in termini immaginifici; “la bestia” o anche “l’alieno”. Ma è proprio così? Io vedo le cose diversamente. Penso alle cellule del corpo come a singoli individui di una società, costretti da molte regole a comportarsi in un certo modo, pena il dissolvimento della comunità. Col tempo, raramente all’inizio, ma quasi inevitabilmente collo scorrere del tempo, alcuni individui “si ribellano” alle regole ferree di questa società ed hanno comportamenti “devianti”. Queste sono le cellule tumorali. Naturalmente la società ha previsto questi comportamenti per cui ci sono i “poliziotti” che provvedono a contenere questi fenomeni in limiti “fisiologici” in modo da non sovvertire l’ordine costituito in maniera preoccupante. Questi “poliziotti” sono l’apparato immunitario o altri sistemi che ovviamente non conosco. Talvolta prevarranno gli uni talvolta gli altri. Questa è “la storia naturale” ma ora interviene la medicina. La prevenzione dei tumori la vedo come qualcosa che impedisca agli individui di “ribellarsi”… una società più giusta, meno repressiva. Mentre la diagnosi precoce consiste solo nell’individuare i “ribelli” il più presto possibile. Ma per cosa: per aiutare i poliziotti ad essere più efficaci. Questo non vuole dire solo “repressione” ma anche “contenimento” o “comprensione” dei ribelli.
Invece mi sembra che l’unico comportamento della medicina sia quello di reprimere, ma in modo del tutto sproporzionato. Un ragazzo che schiamazza in un condominio ha bisogno solo di una ramanzina. Se la società (la Medicina) pensa di mettere a ferro e fuoco tutto il quartiere, avrà anche eliminato il ribelle.. ma a che prezzo? Non solo ma più è precoce la diagnosi (quindi individuazione di piccoli gruppi di ribelli) e più sproporzionata è la risposta. Fuor di metafora sono certo che tutti gli ultranovantenni abbiano cellule tumorali in qualche organo ma (fortunatamente direi) sotto la soglia diagnostica. Avremmo fatto grossi guai se le avessimo eliminate! Viceversa quando il numero di ribelli è soverchiante le forze di polizia , e la battaglia è persa, sparare all’impazzata e gettare bombe farà solo durare di più la guerra, ma l’esito è comunque scontato. La medicina dovrebbe potere intervenire solo nei casi “mediani” dove cioè un intervento esterno sposti davvero l’equilibrio a favore delle forze dell’ordine! Ed intervenire in modo mirato e non “grossolano” come avviene ora.
Concludendo: allo stato attuale la medicina – eccetto rari casi – non conosce la causa della patologia tumorale, quindi non riesce a fare “reale” prevenzione, ma solo interventi generici . Però in compenso diventa sempre più sensibile a individuare masse sempre più piccole di cellule tumorali ( i ribelli); non sapendo se queste diventeranno “davvero” un problema nel futuro, nel dubbio gli elimina. Ma non è in grado di farlo in modo mirato e per farlo elimina anche una popolazione molto maggiore di “innocenti”. Inoltre è convinta che anche le battaglie perse vadano combattute nel modo più cruento possibile. ..
Se vogliamo vedere l’analogia con le guerre di casa nostra non ci sfuggirà che questo è costantemente il comportamento degli americani in tutte le guerre dal 1950 in poi (Corea, Vietnam, Afghanistan…). Guerre combattute inutilmente o per difetto o per eccesso; mai in modo proporzionato.
E la nostra medicina occidentale non è altro che la proiezione di questo atteggiamento. Se ci comportiamo in modo sempre uguale, non dobbiamo meravigliarsi che i risultati siano sempre gli stessi…
Paolo
Ultima modifica di mutilatoeinfelice il dom 21 dic 2014, 22:29, modificato 2 volte in totale.
 


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