Tumore colon, in che modo dieta e microbioma possono ridurre il rischio?

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Franco953
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Tumore colon, in che modo dieta e microbioma possono ridurre il rischio?

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Riporto di seguito l'articolo pubblicato sul sito della Clinica Humanitas di Rozzano, in quanto ritengo possa essere interessante

Franco



Tumore colon, in che modo dieta e microbioma possono ridurre il rischio?
Commento a cura di Professor Antonino Spinelli Responsabile Chirurgia del colon retto di Humanitas e docente di Humanitas University

Tra la dieta e il rischio di sviluppare tumore al colon-retto anche il microbioma potrebbe giocare un ruolo fondamentale. A mediare l’impatto dell’alimentazione sulla salute intestinale sarebbe proprio l’insieme di batteri che vivono nel colon. Un gruppo di ricercatori provenienti dal Dana-Farber Cancer Institute e dal Massachusetts General Hospital (Usa) si sono soffermati su un batterio in particolare osservando una riduzione del rischio oncologico a fronte di una dieta sana.

Il collegamento fra microbioma (o microbiota), dieta e alcune forme di tumore al colon-retto è stato documentato in una ricerca pubblicata su Jama Oncology. Il team ha valutato i dati di 137mila persone seguite per circa 30 anni. Circa mille hanno sviluppato in questo periodo un tumore del colon-retto contenenti un battere del microbioma intestinale, il Fusobacterium nucleatum.

Secondo i ricercatori, gli individui che avessero seguito una dieta “prudente”, ricca in fibre e cereali integrali, avevano un rischio minore di sviluppare questo tipo di tumore. Il rischio d’insorgenza di tumore colorettale privo di questo batterio era tuttavia lo stesso di chi non avesse seguito una dieta così salutare. Questa dieta avrebbe capacità protettive alterando la quantità di microrganismi nel tratto digestivo incluso il Fusobacterium nucleatum.

(Per approfondire leggi qui: Tumore al colon-retto, meno di 1 italiano su 2 prende parte a screening)
http://www.humanitasalute.it/prevenzion ... e-esperto/

Lo studio – sottolineano i ricercatori – confermano i risultati di altre ricerche condotte su modelli sperimentali. Una di queste aveva suggerito le capacità del battere di interferire con il sistema immunitario e attivare la crescita abnorme di cellule del colon.

Diversi fattori pesano sul rischio oncologico

«Il tratto gastrointestinale è l’habitat naturale di un’ampia e dinamica popolazione di organismi che interagisce con le difese immunitarie collaborando attivamente al mantenimento dello stato di salute. Il microbiota intestinale permette l’assorbimento dei principi nutritivi, partecipa alla sintesi degli aminoacidi e costituisce un’importante barriera di difesa intestinale che rafforza la risposta immunitaria agli agenti patogeni», spiega il professor Antonino Spinelli, responsabile di Chirurgia del Colon e del Retto di Humanitas e docente di Humanitas University.

«Questo delicato equilibrio tra specie batteriche del microbiota e sistema immunitario dell’ospite può alterarsi in alcune circostanze determinando una disbiosi, ovvero la sovraccrescita di batteri patogeni non più contrastati dai batteri commensali: questa situazione è stata riscontrata non solo nei tumori, ma anche nelle malattie infiammatorie. Diversi studi sono stati condotti confrontando il microbiota intestinale di pazienti sani con pazienti affetti da cancro colorettale, evidenziando in questi ultimi uno stato pro-infiammatorio cronico che contribuisce alla carcinogenesi».

«È chiaro – sottolinea lo specialista – che comunque lo sviluppo del cancro è un processo multifattoriale ed è il risultato dell’accumulo di una serie di mutazioni genetiche alla cui genesi contribuiscono le abitudini di vita, la familiarità, fattori ambientali e soprattutto l’alimentazione. È in primo luogo la dieta che può indurre l’alterazione del microbiota e dunque la disbiosi».

I ricercatori parlano di dieta “prudente”: qual è la dieta ideale contro il rischio di tumore colorettale?

«La dieta “prudente” non è altro che la Dieta mediterranea, ricca di frutta e verdura, cereali, olio di oliva e basso apporto di carne, insaccati e cibi raffinati, come per esempio i dolci. Molte teorie sono state elaborate sul meccanismo con il quale questo tipo di dieta eserciterebbe i suoi effetti protettivi: le fibre avrebbero la capacità di legare gli agenti carcinogeni e, catturando grandi quantità di acqua dal lume intestinale, favoriscono la formazione delle feci e un loro rapido transito».

(Per approfondire leggi qui: Tumore colon-retto, con il consumo di caffè si rischia di meno?)
http://www.humanitasalute.it/prima-pagi ... e-esperto/


«Un ruolo positivo nella prevenzione del cancro colorettale è svolto anche dai probiotici. Si tratta di specie batteriche non patogene, addizionate ad alcuni alimenti, che hanno la capacità di aderire alla parete intestinale e interagire con il sistema immunitario, modulandone le risposte insieme al microbiota. Un’alimentazione corretta, dunque, è il primo passo per ridurre il rischio di sviluppare la neoplasia, ma non può prescindere dall’adozione di uno stile di vita globalmente sano, che comprende anche una regolare attività fisica, abolizione del fumo e soprattutto il controllo del peso corporeo».


Estratto da Salute MAGAZINE del 14 febbraio 2017
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
 


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