UN'ALTRA PROSPETTIVA DIFFICILE MA VERA

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Erika76
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Re: UN'ALTRA PROSPETTIVA DIFFICILE MA VERA

Messaggio da Erika76 »

Verissimo Vale, credimi, riesco solo a distanza di quasi 11 mesi a comprendere la differenza di prospettive tra me (spettatrice e vittima) e Dani (vittima-guerriero). Sai, il cancro forse si subisce, ma non in silenzio, non incrociando le braccia perché la verità è nessuno, specie all'età tua o di Dani, di subirlo senza provarci e quando si prova, si vuole poi anche riuscire. E all'inizio era davvero una guerra tra lui e il cancro, tanto che lo apostrofava piangendo e dicendo che sarebbe stato più forte, che non l'avrebbe lasciato vincere. Ma poi le forze se ne sono andate, i dolori si sono fatti talmente lancinanti da non poter essere tollerati senza morfina giorno e notte e a quel punto sì, lui subiva la malattia e credo che, sapendo quel che sapeva, conoscendo le prospettive che aveva davanti, e avendo subito gravi mutilazioni nel fisico e nella psiche a causa di 3 diverse stomie, io penso che se avesse potuto semplicemente chiudere gli occhi senza mai riaprirli avrebbe desiderato che accadesse. E mentre lui cambiava la sua prospettiva perché il cancro aveva avuto la meglio sul suo corpo, io continuavo a combattere, questa volta da sola, ma non combattevo più contro il cancro, combattevo contro Dani che si rifiutava di mangiare, che sembrava non volerci provare. Combattevo contro la sua stanchezza che interpretavo come rinuncia alla vita, ma che vita? So, come lo sai tu, che differenza può fare l'amore di chi hai al tuo fianco. Ma so anche che in certi casi, davvero si può solo assecondare il desiderio di chi ami, infondergli serenità, stringerli la mano, senza spronarlo a fare quello che fisicamente non è in grado di fare perché così il senso di sconfitta è doppio e ora, se ho un rimorso, è quello di non aver saputo capire quando fermarmi, quando deporre le armi e sedermi al suo fianco, disarmata come lui, con solo l'amore che avevo, solo quello.
valerino
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Re: UN'ALTRA PROSPETTIVA DIFFICILE MA VERA

Messaggio da valerino »

beh io per quel che mi riguarda l'ho subito e basta, una volta che ho saputo che tipo di tumore era non ho mai avuto prospettive diverse dal "devo avere soltanto un culo enorme". certo, non è un tumore al pancreas o un glioma, che muori comunque sempre, dall'osteosarcoma ci si salva, non è impossibile.... però quel che conta è solo l'intervento, il resto si fa solo pro-forma. se ti torna, fine. e questo l'ho sempre detto ben chiaro ai miei cari, loro però continuavano con sta tiritera del "combattere" ..... beh, ti dirò .... il "combattere", accettando le terapie che ho dovuto fare, mi ha fatto più male che bene : la chemio, che comunque non serve a niente per il mio tipo di tumore, bene o male l'ho sopportata e non mi ha lasciato strascichi. la radio invece, ahimè, se sul momento sembra non dare problemi poi alla lunga come previsto ne ha dati, avoglia se ne ha dati ..... diciamo che è meglio se "me lo appendo al chiodo", a meno di qualche terapia, ecco :) certo, sono vivo, senza la stomia ho ricominciato a vivere, il mio unico problema è riuscire a mettermi i pantaloni senza bretelle perché non ho più mezzo bacino e mi cadono, ma insomma tutte cose superabili e assolutamente non tragiche, anche la cosa della sessualità beh .... se mi capitava a 20 anni era una vera tragedia, a 40 assorbi meglio cose del genere, e anche la mia fidanzata da questo lato mi è molto vicina. insomma, può darsi che sia pure guarito, chi lo sà, lo spero anche se ho ancora una paura cane .... ma ecco, se non "combattevo" e facevo di testa mia, ossia intervento e pace, come va va, era anche meglio!
chiarotta
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Re: UN'ALTRA PROSPETTIVA DIFFICILE MA VERA

Messaggio da chiarotta »

Come sempre Erika hai detto bene. Il nostro amore, vedendo le cose a posteriori, ci ha rese a volte egoiste. anche io ripensando ai mesi vicino al mio babbo,e soprattutto all ultimo mese,quello più terribile per lui perché stava male,mi chiedo quanto ho sbagliato.Quanto il nostro forzato e forzoso ottimismo, il nostro spronarlo..gli abbia fatto bene o male. Se in realtà lo abbiamo lasciato solo di fronte all inevitabile realtà..Il nostro volerci proteggere a vicenda ci ha portati ad affrontare la morte ognuno per conto suo..o a non affrontarla affatto, a subirla nel mio caso..
Erika76
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Re: UN'ALTRA PROSPETTIVA DIFFICILE MA VERA

Messaggio da Erika76 »

Sai Chiarotta, credo che certe riflessioni si possano fare soltanto dopo e a distanza di tempo. Finché ci sei dentro e anche nei giorni e nei mesi immediatamente successivi, il senso di sconfitta ci spinge a credere di non aver fatto abbastanza. E se avessimo provato altrove? E se avessimo tentato una cura sperimentale? Poi lentamente, si fa strada la consapevolezza che tutto sarebbe stato inutile, che ovunque ci avrebbero detto la stessa cosa e che in ogni caso, tuo papà, come mio marito, non avrebbe sopportato fisicamente altre terapie. E forse quell'accanimento è stato più nostro che loro, ma si è trattato di amore, solo ed esclusivamente di amore, un amore che in virtù del suo essere assoluto porta con sé anche una forma di egoismo. Non volevamo lasciarli andar via ed è normale e probabilmente è quello che rifarei. Quello che credo cambierebbe, è la consapevolezza che 3 anni fa non avevo che quando c'è di mezzo il cancro non si balla affatto. E forse questa consapevolezza mi porterebbe a essere più realista e disillusa sulle possibilità di guarigione, ma forse, ancora una volta, l'amore avrebbe la meglio, s'infischierebbe di dati e statistiche e guiderebbe ogni mio gesto. Posso solo augurami e augurare a chiunque di non doverlo sperimentare ancora.
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