UN ANNO SENZA TE.

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
johnjoe
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da johnjoe »

Ho gli occhi e il cuore pieni di lacrime.

Ti abbraccio forte e dedico un pensiero alla tua cara mamma
Raf50
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da Raf50 »

Carnevale, giorno di dolore.
Non ricordo in che giorno è caduta l'anno scorso la domenica di carnevale. La Pasqua è stata 'alta' quindi credo sia stata verso la fine di febbraio.
Come un po' dappertutto, la domenica di carnevale anche qui si organizza una piccola sfilata, principalmente da parte dei e per i bambini della scuola primaria.
Ieri non ho preso l'auto per andare a pranzo dai miei, in fondo sono sì e no 700 metri e camminare ogni tanto fa bene.
Così, al rientro a casa, ho finito per ritrovarmi a vedere quella sfilata.
Non pensavo che mi avrebbe fatto così male, avrei cambiato strada se l'avessi immaginato, anche se pure così non avrei potuto fare a meno di sentirla, pur non vedendola. E sarebbe bastato.
Un anno fa mia moglie stava già male. Muovere le gambe già le causava dolore al basso ventre e cercava sollievo nello stare distesa. ma questo non le ha impedito di scendere di casa (la sfilata parte proprio davanti a casa nostra) per andare ad assistere. Ci teneva perchè fra i bambini c'era la nostra nipotina di 8 anni vestita da fantasmino, e lei non se la sarebbe persa per nulla al mondo.
Già.....il fantasmino.
Non ci avevo pensato quando ho iniziato a scrivere, ma questo particolare mi ha fatto ricordare che non trovai affatto quel travestimento di buon augurio. Forse fu per questo che non l'accompagnai, tanto c'era sua sorella e lei comunque non poteva trattenersi più di tanto. Rimasi in casa a pensare che di lì a non molto anche lei sarebbe diventata un 'fantasmino', e forse anche piansi, approfittando della sua assenza. Così come ho pianto ieri, per strada, pensando che un anno fa a guardare quella sfilata c'era lei, sofferente ma ancora inconsapevole, grazie alle mie menzogne a fin di bene, del destino che l'attendeva.
romana218
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da romana218 »

Ragazzi grazie di cuore a tutti per le risposte. Anzi, scusate se la mia arriva in ritardo ma sono stata impegnata causa esami universitari.
Raf le tue parole mi hanno colpita molto e ti ringrazio. Non so cosa possa voler dire perdere il proprio compagno di vita, ma so cosa vuol dire perdere qualcuno per il cancro. Posso soltanto dire che il dolore è lo stesso. Sai in questi giorni riflettevo proprio su questo: sul dolore. Vivere il cancro sotto il proprio tetto porta a tutti le stesse paure e lo stesso male. Ma c'è chi sta meglio rispetto ad altri. Chi riesce a vivere dopo il cancro. Come riesce a vivere? Questo è importante. è importante dire di avercela fatta. Si, ma in che modo? Indirettamente conosco persone che hanno perso la madre per il cancro. Il loro dopo è stato, è. e sarà sempre pieno di dolore. Ma una famiglia intorno loro la hanno. se io mi guardo intorno sento solo un vento gelido che mi entra dentro le ossa. Purtroppo non per tutti è lo stesso. Mia nonna, la madre di mia mamma perse la madre a 30 anni, mentre allattava la mia, per un tumore al cervello. Mia nonna piange ancora, la sogna ancora. Ha sofferto infinitamente. Aveva un padre che si portava le donne a casa e mio zio, 16 enne è stato quello che ne ha sofferto di più. Ma lei? Lei una vita fuori l'aveva già costruita. Era sposata e aveva una bimba. un motivo per andare avanti, vuoi o non vuoi lo avresti trovato comunque. io mi alzo la mattina e penso che in fondo non ce ne sia uno. E odio con tutta me stessa chi mi fa i ricatti affettivi "Tua madre vorrebbe blablabla". Mamma non c'è più. Non posso sentire niente di quello che lei vorrebbe per me. Mia sorella da qualche mese è andata a vivere con il ragazzo e una vita se la sta creando, mio fratello da settembre vive in Olanda e una vita piano piano se la sta creando lui. Perlomeno loro due sono lontani da questa realtà. Da questa casa. Da questa solitudine. La presenza fisica non vuol dire che qualcuno c'è. E' la presenza mentale che conta. Sono molto riservata io.. Sono una persona molto sociale ma quando si tratta di parlare di me stessa tendo a costruire muri davanti a me. Purtroppo mio padre si è aggiustato la sua vita.. La mia? Che importa se dopo un anno io sto ancora "impazzendo dal dolore".. Sapete questo mese in particolare è stato tremendo per me. Per me oltre ai ricordi di mia madre, c'è stata un'altra sofferenza che si è aggiunta. A gennaio dell'anno scorso conobbi un ragazzo. Un ragazzo che mi ha presa per mano, dolcemente, e mi ha tirata fuori dall'abisso in cui stavo sprofondando. Ci siamo lasciati un mese fa. Sarà una stupidagine, sarà idiota ma io ne sto soffrendo tantissimo. Perchè tutta la comprensione e l'amore, soprattutto l'amore, che non ho trovato qua dentro, lui è stato in grado di darmelo. ha vissuto in prima persona, vicina a me, il mesi del "dopo" che sono stati tremendi. Da gennaio fino a Giugno non ho dormito una notte di fila senza svegliarmi alle 2/3 di notte. Ogni singola notte delle mia vita, di quei mesi, mi svegliavo e stavo sveglia un'ora. Sapete cosa vuol dire portarsi avanti per mesi uno stress simile? ecco. lui era li. Quando succedeva qualcosa bastava una chiamata ed era lì. é stata la prima persona a cui io mi sia aperta. Come ho detto prima, non parlo mai di me stessa perchè non mi va di condividere certe cose con gli altri. Ma con lui io l'ho fatto. E se anche in piccola quantità, lui era riuscito a colmare il vuoto che avevo per la perdita di Mamma. So che un anno non è niente in confronto ad anni di matrimonio, ma quello che è stato importante per me è il momento in cui io l'ho conosciuto. se fosse capitato in un altro momento probabilmente non sarei stata così male. Ma per tutto quello che è stato e per tutto quello che ha fatto.. Beh, fa male. Niente ormai mi spaventa o può farmi più male di quello che ho vissuto con la malattia di mia madre. Ma perdere qualcuno che ti ha tratta in salvo quando avevi veramente bisogno di una mano, mi fa soffrire molto.
Scusate per lo sfogo e buonanotte a tutti.
Francesca.
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carla.carboni
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da carla.carboni »

Francesca, che posso dirti? Non ti preoccupare ne troverai uno migliore? Nooo. Sono frasi stupide. Perdere la persona che si ama è comunque un lutto, un distacco e causa tanto dolore. Quello che posso dirti è quello che già sai, cioè che sei una ragazza, una donna, forte e certamente riuscirai a superare anche questo di dolore. Ma ci vorrà del tempo, altro tempo.
Ti mando un bacetto.
Carla
chiarotta
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da chiarotta »

Mi spiace saperti così in difficoltà. Avere vicine delle persone,amici o parenti che siano è molto di aiuto. Vero è che il primo anno è particolarmente duro,almeno per me è stato così.. E per molto tempo niente e nessuno possono alleviare il peso che ti porti nel cuore e nella mente. Io ho dovuto cercare cmq un aiuto esterno,sono stata in analisi per più di un anno e credo di averne avuto giovamento. Mi accorsi dopo un paio di mesi di scivolare sempre più giù.. Nonostante il mio ragazzo..nonostante zii ed amici eccezionali..nonostante mia madre..anzi più che stavamo insieme e più che ci scavavamo una fossa...mia mamma ne è uscita da sola.. Insomma senza psicologo.. Io ne ho sentita la necessità. Ho dovuto trovare in me l energia e la volontà per vivere ,per voler vivere. Ho ritovato un equilibrio dentro di me..il resto è solo una conseguenza. Non esiste non dico un giorno..ma un solo minuto in cui non pensi al mio babbo, non esistera' mai, e sinceramente non voglio nemmeno che succeda. E' sempre con me..fa solo meno male di prima. Non si accetta ma ci si convive. Fatti aiutare Francesca..non isolati. Se hai bisogno contattano in privato. Possiamo sentirci anche per telefono. Coraggio.
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Max60
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da Max60 »

chiarotta ha scritto:Mi spiace saperti così in difficoltà. Avere vicine delle persone,amici o parenti che siano è molto di aiuto. Vero è che il primo anno è particolarmente duro,almeno per me è stato così.. E per molto tempo niente e nessuno possono alleviare il peso che ti porti nel cuore e nella mente.
Io ho dovuto cercare cmq un aiuto esterno,sono stata in analisi per più di un anno e credo di averne avuto giovamento. Mi accorsi dopo un paio di mesi di scivolare sempre più giù.. Nonostante il mio ragazzo..nonostante zii ed amici eccezionali..nonostante mia madre..anzi più che stavamo insieme e più che ci scavavamo una fossa...mia mamma ne è uscita da sola.. Insomma senza psicologo.. Io ne ho sentita la necessità. Ho dovuto trovare in me l energia e la volontà per vivere ,per voler vivere. Ho ritovato un equilibrio dentro di me..il resto è solo una conseguenza. Non esiste non dico un giorno..ma un solo minuto in cui non pensi al mio babbo, non esistera' mai, e sinceramente non voglio nemmeno che succeda. E' sempre con me..fa solo meno male di prima.
Non si accetta ma ci si convive. Fatti aiutare Francesca..non isolarti.
Se hai bisogno contattano in privato. Possiamo sentirci anche per telefono. Coraggio.
:arrow:

Cara Francesca,
quando in una famiglia viene a mancare la mamma ognuno reagisce a modo suo,
e senza cattiveria nei confronti del fratello,sorella o figli,
ognuno elabora o modo suo il lutto e il dolore .
Forse dovresti cercare di cogliere nelle piccole cose positive della quotidianità la scintilla che
riaccenda in te l’amor proprio, la voglia di vivere, di non vedere solo gli aspetti negativi in te e negli altri,
cercando di non chiuderti in te stessa e a aprirti a nuove occasioni di amicizie ,accetta l'aiuto di Chiarotta.
Prendi spunto dal suo post che condivido pienamente per esperienza vissuta il suggerimento anche di un aiuto medico per superare certi momenti a cui non sai darti risposta e aiuto, vedrai che ti potrebbe essere una buona soluzione.

Un abbraccio

MASSIMO
romana218
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da romana218 »

Ragazzi forse avete frainteso le mie parole.. Non mi sto isolando dal mondo. Ho i miei amici, quelli di sempre. Ne ho pochi, perchè quando mia madre si è ammalata ho capito realmente quali erano quelle persone che ci sarebbero state nonostante tutto. Più della metà delle persone che definivo "amici" ho capito che in realtà non lo erano. Ho poche persone, ma quelle ci sono. Non mi sto isolando, nè chiudendo in me stessa. Ho solo esposto la solitudine e il dolore che in questo periodo ho provato per la perdita di una persona che per me era il punto di riferimento, nient'altro.
Erika76
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da Erika76 »

Ciao Francesca. Mi ritrovo in ogni tua singola parola, anche se per me non è la mamma, ma mio marito. Credo che ad alcune persone la vita cambi in modo radicale, ad altri meno. Forse dipende dalla sensibilità, dal desiderio o meno di esporsi al dolore. C'è chi ricostruendosi una vita al di là delle mura che hanno visto gli ultimi attimi di una persona amata, tenta di proteggersi dal dolore. C'è chi invece, e io mi metto tra quelle, al dolore si espone volontariamente. Avrei potuto cambiare casa, avrei potuto almeno cambiare il divano sul quale Dani è morto, ma non l'ho fatto. E non l'ho fatto non per ferirmi volutamente, ma perché sapevo che se avessi superato quello, il contatto materiale con il ricordo di lui ovunque, poi avrei ricominciato, pezzo dopo pezzo. Dai ricordi non si può fuggire, sono con noi e in noi. E quando il dolore si fa lacerante, accade spesso di attaccarsi a qualcuno che ha il solo scopo di tirarci fuori dal baratro, quasi fosse un angelo messo lì dal destino. Un rimorchiatore che trae in porto una barca travolta dalle onde e terminato il suo compito se ne va... questa può essere una prospettiva possibile. A me è successa una cosa grossomodo simile. Ho sofferto come un cane, perché pensavo di aver sofferto a sufficienza e invece ecco che soffrivo di nuovo. Ma poi ho capito... ho capito che esistono persone di passaggio e che forse quel nuovo dolore poteva rafforzarmi ulteriormente. E sono qui. Tu sei molto più giovane di me e magari la mia prospettiva poco si addice al tuo caso. Forse quella persona che per un anno ha condiviso il tuo dolore non poteva semplicemente tollerarne altro perché vi vuole coraggio e determinazione per amare chi ha così tanto sofferto credimi.
romana218
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da romana218 »

Erika la tua ultima frase. Brividi.
Credo che ad un certo punto non sia stato più in grado di sopportare il peso di quello che ho passato. Perchè inevitabilmente quando due persone stanno insieme, condividono gran parte delle loro esperienze. Lui è come se l'avesse vissuta quasi in prima persona. Credo si sia semplicemente reso conto che non riusciva più a starmi vicina.. Questo certo non giustifica il suo avermi lasciata da sola adesso.. Forse doveva solo andare così.
Grazie per le parole Erika, un abbraccio grande
Erika76
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Re: UN ANNO SENZA TE.

Messaggio da Erika76 »

Sempre qui Francesca. Sai, pensa che anche un parente stretto spesso non ce la fa, non può tollerare il dolore per non restarne soggiogato. Immagine quindi cosa possa accadere non a un parente, ma a un "estraneo", che non ha mai conosciuto chi hai perso e che prova anche solo a immaginare cosa significhi perdere chi si ama così tanto. La nostra prospettiva Francesca non sarà mai quella di prima. Il nostro sguardo, per quanto possa cercare e trovare serenità col tempo, sarà sempre velato da quel dolore che pian piano si sarà trasformato in malinconia, assenza... Chi non ci è passato in prima persona difficilmente può tollerare di vedere la persona che ama soffrire e poi soffrire. Davvero pochi sono in grado di farlo, pochi sanno tenere la mano a chi piange senza pretendere di vedere quel pianto cessare. Pochi si lasciano bagnare da quelle lacrime senza sentirsi annegare. Quindi, anche se non conosco questo ragazzo, non mi sento di giudicarlo. Ma mi sento di dirti che quanto è successo ti renderà ancora più forte. Forte però non significa che d'ora in poi potrai contare solo su te stessa, il contrario semmai. Vero che stai soffrendo, ma aprirti, parlare e condividere un dolore ti ha portato fino a qui, ti ha permesso di superare una fase importante, la prima Francesca, che è quella del vuoto, della nebbia... Sei passata oltre. Ora cerca il tuo perché in te stessa, sono certa che lo troverai perché hai qualcosa di speciale e se l'ho visto io, sono certa che lo vedrai anche tu.
 


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