Max concordo su tutta la tua linea.MaxGeraldi ha scritto: ↑dom 12 mag 2024, 11:59Grazie per la tua testimonianza ed il tuo parere.Calabria812 ha scritto: ↑mar 7 mag 2024, 22:22
Tieni duro, conosco pazienti più fortunati di mio padre che convivono con le metastasi ossee da oltre 20 anni!
Quando affermi che "conosco pazienti più fortunati di mio padre che convivono con le metastasi ossee da oltre 20 anni!", questi pazienti hanno fatto o no terapie? Mi risulta un po' strana questa affermazione dal momento che le aspettative di vita, per chi ha metastasi ossee sono di circa 5 anni.
Comunque, sto continuando ad informarmi sia dal punto di vista giuridico che per le tarapie attualmente disponibili.
Per ora una dato preponderante sul materiale che ho raccolto verte fondamentalmente su questi punti, che espongo in modo semplificativo non esaustivo.
1) Nella maggior parte dei casi sembrerebbe che la risposta alla terapia ormonale si arena a circa 11 mesi e non oltre, e non è escluso almeno un ciclo di radio, per poi diventare resistente a castrazione.
2) Ho notato che l'affermazione piuttosto comune tra i medici è questa: " Inutile che guardi gli effetti collaterali dei farmaci per l'ormonoterapia perchè anche la Tachipirina può avere effetti collaterali anche gravi, ma non per questo si manifestano". Personalmente da una mia indagine, l'ho trovata un'affermazione piuttosto mistificatrice della realtà perchè nel caso dei farmaci antitumorali, perchè il tumore non è ascrivibile a fattori esterni facilmente individuabili e isolabili come batteri o parassiti, bensì al malfunzionamento di processi naturali che concorrono alla nostra stessa sopravvivenza. Molti effetti collaterali delle attuali terapie antitumorali, come molti farmaci “bersaglio” colpiscono proteine importanti anche per le cellule normali.
3) Almeno per ora non ho avuto la netta sensazione che sarò assistito con massima sollecitudine per ogni supporto e aiuto possibile nel tollerare le terapie. Altresì sto notando sin dall'inizio invece un certo atteggiamento di disertazione da parte del personale addetto( uno scarica barile), e questo già prima di dare il consenso ad iniziare qualsiasi terapia. Tutto questo non è per niente rassicurante per me.
4) Nella moltitudine dei casi non viene fatta una diagnosi mirata che mira a identificare le caratteristiche specifiche del tumore del paziente, come le mutazioni genetiche o le alterazioni molecolari, al fine di determinare la terapia più adatta. Alla mia richiesta se fosse stata fatta la scintigrafia ossea e la linfoscintigrafia, il medico pareva cadere dalle nuvole, se non glielo avessi fatto notare. Di fatto non so ancora se le metastasi sono solo ossee oppure anche linfonodali.
Sai cos'è che fa la differenza? Quanto il tumore è aggressivo.
A mio padre dissero che se il PSA ha livelli alti o altissimi, è poco aggressivo. Se il PSA cresce lentamente il cancro è molto aggressivo.
Infatti, ti dico, il cognato di una mia vicina di casa, metastasi ossee ed organiche, classificato al V stadio (e quindi l ' ultimo 2 anni fa con PSA a 800) ancora vive e fa una vita decente, ha fatto chemio e ora è mantenuto con terapia ormonale.
Mio padre invece dopo 11 mesi ottimi di Terapia ormonale, con PSA ad 1.5 (lui nn aveva più la prostata poiché operato nel 2007) in 20 GG si è aggravato e sebbene nn fosse terminale, un infarto ce lo ha strappato.
Come consigliano altri utenti rivolgiti ad oncologo privato che possa darti un consulto da un punto di vista diverso rispetto ai medici della mutua, poiché valutare quanto aggressivo sia il tuo cancro può fare la differenza, per te e per i tuoi cari.
Qui c'è un utente di cui nn ricordo il nome che ha il papà con metastasi ossee da decenni e riferisce di riuscire a gestite adeguatamente la malattia solo con la terapia ormonale