e' solo un giorno che non va...
Inviato: gio 27 ago 2015, 14:07
ti dicono che il tempo aiuti, ma non è vero. Per me sono quasi sei mesi e sto male come non mai. Male perchè adesso quella specie di bolla dentro la quale mi trovavo è scoppiata, male perchè credevo di star soffrendo ma era solo l'antipasto. Il tempo, nel mio caso, sta peggiorando (e di molto) le cose: passo i momenti liberi a piangere, a sentirmi fisicamente malata. "Devi reagire" dicono i tanti dal'esterno come se non ci avessi provato. Io ho tentato di reagire, di respingere il dolore ma è tornato indietro più forte. E poi perché dovrei per forza reagire? Per quale motivo non posso andare a fondo con la mia sofferenza? A chi dò fastidio se non a me stessa?
Altra cretinata epocale, frase fatta di quelle de prendere s schiaffeggiarli per il conformismo con il quale vengono espresse "fin quando non lo provi non lo sai". Non è vero, non è per nulla vero. Da quando mio padre si è ammalato, quel maledetto settembre 2011, ho convissuto con il terrore di perderlo e sapevo esattamente che per me sarebbe stata una devastazione totale. Non posso dire che non mi aspettavo questo mio modo di vivere il lutto: lo sapevo benissimo ed anzi, mi stupisco anche di come talvolta riesca ad affrontare la vita.
Perchè io la sto affrontando, in tutti i suoi aspetti pratici. Mi sono rimboccata le mani ed ho preso le redini di tutta una serie di situazioni che mai avrei pensato di saper affrontare con il carico di dolore. Perchè io sono così: fragile per quanto riguarda i sentimenti, ma anche molto pratica.
La prossima settimana mi attende un momento lavorativo importante e se lui ci fosse ancora potrei condividere con lui le mie emozioni. Ed invece, no, non solo non condivido un bel nulla, ma neanche mi sto vivendo quello che è un momento oggettivamente bello perchè, sapete che vi dico, a me dopo la perdita di papà non interessa più nulla.
Infatti, in questi sei mesi, di cose ne sono accadute. COse che prima mi avrebbero fatto gloire ed altre disperare. Ed invece ora vivo la vita anestetizzata.
"tuo padre non vorrebbe vederti così", altra frase fatta. Perchè, scusate, mica è l'unica cosa che non avrebbe voluto: non avrebbe voluto morire, non avrebbe voluto ammalarsi, non avrebbe voluto provare tutto quello che ha passato.
Scusate lo sfogo, scusate davvero.
Come ho detto in un altro post certi giorni venire qui mi fa bene, altri accresce la mia tristezza.
Vi abbraccio forte
Altra cretinata epocale, frase fatta di quelle de prendere s schiaffeggiarli per il conformismo con il quale vengono espresse "fin quando non lo provi non lo sai". Non è vero, non è per nulla vero. Da quando mio padre si è ammalato, quel maledetto settembre 2011, ho convissuto con il terrore di perderlo e sapevo esattamente che per me sarebbe stata una devastazione totale. Non posso dire che non mi aspettavo questo mio modo di vivere il lutto: lo sapevo benissimo ed anzi, mi stupisco anche di come talvolta riesca ad affrontare la vita.
Perchè io la sto affrontando, in tutti i suoi aspetti pratici. Mi sono rimboccata le mani ed ho preso le redini di tutta una serie di situazioni che mai avrei pensato di saper affrontare con il carico di dolore. Perchè io sono così: fragile per quanto riguarda i sentimenti, ma anche molto pratica.
La prossima settimana mi attende un momento lavorativo importante e se lui ci fosse ancora potrei condividere con lui le mie emozioni. Ed invece, no, non solo non condivido un bel nulla, ma neanche mi sto vivendo quello che è un momento oggettivamente bello perchè, sapete che vi dico, a me dopo la perdita di papà non interessa più nulla.
Infatti, in questi sei mesi, di cose ne sono accadute. COse che prima mi avrebbero fatto gloire ed altre disperare. Ed invece ora vivo la vita anestetizzata.
"tuo padre non vorrebbe vederti così", altra frase fatta. Perchè, scusate, mica è l'unica cosa che non avrebbe voluto: non avrebbe voluto morire, non avrebbe voluto ammalarsi, non avrebbe voluto provare tutto quello che ha passato.
Scusate lo sfogo, scusate davvero.
Come ho detto in un altro post certi giorni venire qui mi fa bene, altri accresce la mia tristezza.
Vi abbraccio forte