Ho perso papà e con lui ho perso me
Inviato: lun 1 ago 2016, 23:24
Ciao miei cari amici, è da giorni ormai che ero indecisa se scrivere o non scrivere sul forum per dei pensieri che mi attanagliano.
Molti di voi sanno bene la mia storia, d'altro canto io so benissimo molte storie qui. La scoperta della malattia, il terribile percorso, la fine orrenda e dolorosa. Spesso quando si chiude questo libro nero molti qui non tornano più un po come me, alcuni fanno capolino altri invece spariscono. Ed è per questo che non sappiamo cos'è l'elaborazione di un lutto, cosa succede dopo che i nostri cari vanno via per sempre?
Io spesso mi son chiesta molti di voi cone hanno reagito, cosa è cambiato nelle vite di ognuno di noi. Tra le tante volte che ho scritto su questo forum questa mi sembra una delle più stupide perche sono cosciente che qui c'è gente che combatte pgni giorno, ci sono figlie mogli padri madro che cercano disperatamente consigli e cure che ahime non esistono, ma io in quanto figlia di un guerriero partito per non tornare piu sento che ho diritto di scrivere anche il piu futile dei post.
Nella speranza di non disturbare l'animo di nessuno, di non offendere chi ha intrapreso questa battaglia e se magari qualcuni vorra rispondere per darmi una mano ne saro' felice.
Cerco di riassumere per quanto sia possibile.
Sono sempre stata una ragazza tutto pepe, una di quelle che a guardarle si pensava "questa è tosta"
Sono sempre stata il "pagliaccio"di casa, quella che senza freni non sapeva mai quando fare battute o meno.
Sono sempre stata la pecora nera, la disobbediente, quella che faceva arrabbiare tutti,la mia vita era bella. Giovane, con carattere, libertà ed una storia iniziata da qualche anno con un ragazzo mezzo matto come me.
L'amore e la passione che mi univa a lui mi faceva sentire talmente viva e talmente amata nonostante litigi assurdi che finivano poi con lunghe notti tra una birra e l'altra, la spensieratezza di quel periodo la ricordo con nostalgia. Progettavo la mia vacanza con lui ero felice, poi il cancro di mio padre.
Mi sono spenta come un interruttore, quelle battute non facevano piu ridere neanche me. Tutto ed il mio tutto era diventato il mio papà. La paura di non essere abbastanza, la consapevolezza che il tempo era poco. Uscivo per il mio ragazzo ma avrei voluto restare a casa mia ogni santo giorno della mia vita. Con l'incalzare della malattia tutto precipita ancor di più , quel mezzo matto svitato entra in un circolo vizioso dal quale non ne è piu uscito. Lui portava mio papà a fare controlli, restava con me il sabato quando non volevo uscire lui stava sempre con me. La pizza fuori non la mangiavo più, e tardi la sera non si poteva fare, ed ogni cosa così.
Quella passione si era spenta nonostante io lo amavo cosi tanto nonoatante guardandolo pensavo "ma chi me lo ha mandato questo qui?"
Mio padre se ne va ad aprile ed il mio ragazzo è stato cn me una settimana intera senza andare mai via, nonostante doveva tornare a lavoro. Io non avevo ancora realizzato ma in realta non so se ho realizzato adesso.
Da li non avevo ancora voglia di uscire, di prepararmi per sentirmi di nuovo bella, lo smalto non lo cambiavo piu ogni due giorni e quando capitava di uscire qualche sabato di fare l'amore con il mio ragazzo era un pensiero lontanissimo, un po come i nove mesi precedenti nel corso della malattia di mio padre. Ho pensato mille volte "passerà " , ma cosi non è stato.
Allora ho iniziato a pensare che era casa mia il problema,le responsabilità che mi dava mia madre e poi l operazione di mio fratello e poi il lavoro che non c'è.
Vado dallo psicologo penso ma neanche li ho risolto questo problema.
Ho iniziato a mettere in discussione il mio sentimento per lui e no.... non è quello il punto.
Per me non esiste una vita in cui mi sveglio ed il mio ragazzo non è piu il mio ragazzo. È troppo parte di me, ha combattuto questa guerra con me.
A febbraio decido di andare via non da casa ma dall'Italia. Mi trasferisco in Germania, ad oggi ho un lavoro e vivo con il mio ragazzo e suo fratello. Sono lontana dalla mia famiglia e mio padre è sempre la mia spina nel cuore anche se combatto pgni giorno per non pensarci.
Tra me ed il mio ragazzo?
La convivenza va bene,mi prendo cura di lui e lui di me. Lavoriamo e facciamo tutto insieme. Qual'è il mio problema?..
La passione,il fuoco, le stelle ,l'amore.
Io non riesco piu a vivermi una serata con lui, lo respingo continuamente è come se io non mi sentissi pou donna in quel senso, come se il mio corpo non avesse più stimoli.
Non so spiegarlo ma io non sento affatto il bisogno di fare determinate cose mentre prima si.
Non riesco a trovare una soluzione. Lo amo e non voglio perderlo, ormai sono 2 anni che questa stpria va avanti cosi, spesso nemmeno mi faccio baciare perche so già dove si va a parare.
Ho pensato di non amarlo più ma è fuori discussione, dovrei sentire almeno una certa attrazione verso altri cosa che non si verifica. Insomma il mio corpo è cpme se fosse morto.
Credo di aver descritto bene la situazione in cui mi trovo adesso. So già che molti mi criticheranno dicendomi che dopo una perdita bisogna pensare a tutt'altro, ma io sto provando a prendere in mano le redini della mia vita per ricominciare e questo probabilmente è l'unico tassello che mi manca. Vivere il mio corpo e la mia femminilità nella maniera più semplice possibile.
Solo qui avrei potuto trovare situazioni analoghe per questo chiedo a tutte o a tutti se mai vi è capitata una cosa del genere come l'avete affrontata, come ne siete venuti a capo.
Spero che qualcuno prenda seriamente in considerazione questo mio problema. Grazie a chi risponderà. Vi porto sempre nel cuore amici miei.
Molti di voi sanno bene la mia storia, d'altro canto io so benissimo molte storie qui. La scoperta della malattia, il terribile percorso, la fine orrenda e dolorosa. Spesso quando si chiude questo libro nero molti qui non tornano più un po come me, alcuni fanno capolino altri invece spariscono. Ed è per questo che non sappiamo cos'è l'elaborazione di un lutto, cosa succede dopo che i nostri cari vanno via per sempre?
Io spesso mi son chiesta molti di voi cone hanno reagito, cosa è cambiato nelle vite di ognuno di noi. Tra le tante volte che ho scritto su questo forum questa mi sembra una delle più stupide perche sono cosciente che qui c'è gente che combatte pgni giorno, ci sono figlie mogli padri madro che cercano disperatamente consigli e cure che ahime non esistono, ma io in quanto figlia di un guerriero partito per non tornare piu sento che ho diritto di scrivere anche il piu futile dei post.
Nella speranza di non disturbare l'animo di nessuno, di non offendere chi ha intrapreso questa battaglia e se magari qualcuni vorra rispondere per darmi una mano ne saro' felice.
Cerco di riassumere per quanto sia possibile.
Sono sempre stata una ragazza tutto pepe, una di quelle che a guardarle si pensava "questa è tosta"
Sono sempre stata il "pagliaccio"di casa, quella che senza freni non sapeva mai quando fare battute o meno.
Sono sempre stata la pecora nera, la disobbediente, quella che faceva arrabbiare tutti,la mia vita era bella. Giovane, con carattere, libertà ed una storia iniziata da qualche anno con un ragazzo mezzo matto come me.
L'amore e la passione che mi univa a lui mi faceva sentire talmente viva e talmente amata nonostante litigi assurdi che finivano poi con lunghe notti tra una birra e l'altra, la spensieratezza di quel periodo la ricordo con nostalgia. Progettavo la mia vacanza con lui ero felice, poi il cancro di mio padre.
Mi sono spenta come un interruttore, quelle battute non facevano piu ridere neanche me. Tutto ed il mio tutto era diventato il mio papà. La paura di non essere abbastanza, la consapevolezza che il tempo era poco. Uscivo per il mio ragazzo ma avrei voluto restare a casa mia ogni santo giorno della mia vita. Con l'incalzare della malattia tutto precipita ancor di più , quel mezzo matto svitato entra in un circolo vizioso dal quale non ne è piu uscito. Lui portava mio papà a fare controlli, restava con me il sabato quando non volevo uscire lui stava sempre con me. La pizza fuori non la mangiavo più, e tardi la sera non si poteva fare, ed ogni cosa così.
Quella passione si era spenta nonostante io lo amavo cosi tanto nonoatante guardandolo pensavo "ma chi me lo ha mandato questo qui?"
Mio padre se ne va ad aprile ed il mio ragazzo è stato cn me una settimana intera senza andare mai via, nonostante doveva tornare a lavoro. Io non avevo ancora realizzato ma in realta non so se ho realizzato adesso.
Da li non avevo ancora voglia di uscire, di prepararmi per sentirmi di nuovo bella, lo smalto non lo cambiavo piu ogni due giorni e quando capitava di uscire qualche sabato di fare l'amore con il mio ragazzo era un pensiero lontanissimo, un po come i nove mesi precedenti nel corso della malattia di mio padre. Ho pensato mille volte "passerà " , ma cosi non è stato.
Allora ho iniziato a pensare che era casa mia il problema,le responsabilità che mi dava mia madre e poi l operazione di mio fratello e poi il lavoro che non c'è.
Vado dallo psicologo penso ma neanche li ho risolto questo problema.
Ho iniziato a mettere in discussione il mio sentimento per lui e no.... non è quello il punto.
Per me non esiste una vita in cui mi sveglio ed il mio ragazzo non è piu il mio ragazzo. È troppo parte di me, ha combattuto questa guerra con me.
A febbraio decido di andare via non da casa ma dall'Italia. Mi trasferisco in Germania, ad oggi ho un lavoro e vivo con il mio ragazzo e suo fratello. Sono lontana dalla mia famiglia e mio padre è sempre la mia spina nel cuore anche se combatto pgni giorno per non pensarci.
Tra me ed il mio ragazzo?
La convivenza va bene,mi prendo cura di lui e lui di me. Lavoriamo e facciamo tutto insieme. Qual'è il mio problema?..
La passione,il fuoco, le stelle ,l'amore.
Io non riesco piu a vivermi una serata con lui, lo respingo continuamente è come se io non mi sentissi pou donna in quel senso, come se il mio corpo non avesse più stimoli.
Non so spiegarlo ma io non sento affatto il bisogno di fare determinate cose mentre prima si.
Non riesco a trovare una soluzione. Lo amo e non voglio perderlo, ormai sono 2 anni che questa stpria va avanti cosi, spesso nemmeno mi faccio baciare perche so già dove si va a parare.
Ho pensato di non amarlo più ma è fuori discussione, dovrei sentire almeno una certa attrazione verso altri cosa che non si verifica. Insomma il mio corpo è cpme se fosse morto.
Credo di aver descritto bene la situazione in cui mi trovo adesso. So già che molti mi criticheranno dicendomi che dopo una perdita bisogna pensare a tutt'altro, ma io sto provando a prendere in mano le redini della mia vita per ricominciare e questo probabilmente è l'unico tassello che mi manca. Vivere il mio corpo e la mia femminilità nella maniera più semplice possibile.
Solo qui avrei potuto trovare situazioni analoghe per questo chiedo a tutte o a tutti se mai vi è capitata una cosa del genere come l'avete affrontata, come ne siete venuti a capo.
Spero che qualcuno prenda seriamente in considerazione questo mio problema. Grazie a chi risponderà. Vi porto sempre nel cuore amici miei.