Quando un medico muore di tumore: la difficoltà di essere figlia di un malato terminale
Inviato: mar 14 mar 2017, 18:01
Questa è la storia di mio padre.
Medico di famiglia e ortopedico , di Roma.
Mai stato fumatore, anzi dedito alla pratica dello sport, suo grande amore subito dopo il lavoro.
Agosto 2012 : approfittando di una città quasi vuota andò a farsi un rx torace , gli serviva per il rinnovo del certificato agonistico. Referto anomalo e qui tutto ebbe inizio.
Fine settembre 2012 lobectomia dx per adenocarcinoma polmonare.
Chemioterapia, radioterapia, arrivano le metastasi lombari.
Altra chemioterapia.
Grazie ad una mutazione rientra tra gli aventi diritto al crizotinib.
Per 18 mesi abbiamo respirato un pò. Ma lui ci aveva già avvertiti: il farmaco non passa la barriera encefalica, arriveranno le metastasi cerebrali.
È il suo mestiere: è un medico, sa cosa aspettarsi, ne ha visti tanti di casi come il suo.
Dicembre 2015 con suo grande dispiacere lascia il lavoro di medico di famiglia e se ne va in pensione.
Aprile 2016 prima metastasi,però in area ischemica, evviva non potrà crescere!
Ottobre 2016 altre metastasi cerebrali ed arriva la discesa.
Sospensione del farmaco.
L'oncologa gli fa fare 10 sedute di radioterapia in testa: perde il gusto, parzialmente l'udito, grossa difficoltà nel mantenere l'equilibrio.
A gennaio 2017 glicemia alle stelle , altri parametri ematici sballati, disturbi del comportamento, ossessionato dall'automedicazione, è stato difficile convincerlo a ricoverarsi. In ospedale riallineano tutti i valori e ci consigliano di attivare l'assistenza domiciliare. Papà rifiuta categoricamente: vorrebbe dire la fine per lui.
Torna a casa e inizia a dire cose strane.
Si alletta.
Inizia a rifiutare di vedere i parenti: solo io e mio fratello, suoi unici figli e la sua attuale moglie.
Lunedì scorso ho attivato l'assistenza.
Dorme quasi tutto il giorno , non ha dolori, ha l'ossigeno, va imboccato, lavato, cambiato, aiutato negli atti quotidiani.
Ma è un aiuto che accetta solo da noi.
Nessun estraneo.
Ieri mattina ha avuto un attacco d'ira e ha ripreso la dottoressa dell'hospice, dicendo che era obbligata a portare il camice.
Insomma , per non dilungarmi troppo, io chiedo ma nessuno sa dirmi quando e come arriverà la fine.
Mi sento appesa.
Papà ci ha sempre detto cosa sarebbe arrivato, ci ha sempre preparati.
Io sono mamma di due ragazzine e vivo sola e le sto crescendo da sola. Vado da mio padre la mezza giornata che non lavoro. Mio fratello lavora in giro per l'italia. Non possiamo mollare tutto per nostro padre , non possiamo assisterlo h24. Cosa mi attende lo so ma quanto è lontano quel momento ? Negli ultimi momenti di discorsi sensati papà mi disse dove avrebbe voluto il funerale. Lui che non ha mai creduto, vuole una cerimonia religiosa. Aveva tra i pazienti le suore di un monastero: oggi sono andata a chiedere loro se la volontà di papà potrà essere rispettata . Io non ci posso credere, sto seppellendo mio padre che ancora respira. Non mi sento abbastanza figlia, quasi non vedo l'ora che finisca questo orrido film.
Come mai non riesco ad essere disperata come la situazione impone?
Grazie a chi vorrà rispondere.
Medico di famiglia e ortopedico , di Roma.
Mai stato fumatore, anzi dedito alla pratica dello sport, suo grande amore subito dopo il lavoro.
Agosto 2012 : approfittando di una città quasi vuota andò a farsi un rx torace , gli serviva per il rinnovo del certificato agonistico. Referto anomalo e qui tutto ebbe inizio.
Fine settembre 2012 lobectomia dx per adenocarcinoma polmonare.
Chemioterapia, radioterapia, arrivano le metastasi lombari.
Altra chemioterapia.
Grazie ad una mutazione rientra tra gli aventi diritto al crizotinib.
Per 18 mesi abbiamo respirato un pò. Ma lui ci aveva già avvertiti: il farmaco non passa la barriera encefalica, arriveranno le metastasi cerebrali.
È il suo mestiere: è un medico, sa cosa aspettarsi, ne ha visti tanti di casi come il suo.
Dicembre 2015 con suo grande dispiacere lascia il lavoro di medico di famiglia e se ne va in pensione.
Aprile 2016 prima metastasi,però in area ischemica, evviva non potrà crescere!
Ottobre 2016 altre metastasi cerebrali ed arriva la discesa.
Sospensione del farmaco.
L'oncologa gli fa fare 10 sedute di radioterapia in testa: perde il gusto, parzialmente l'udito, grossa difficoltà nel mantenere l'equilibrio.
A gennaio 2017 glicemia alle stelle , altri parametri ematici sballati, disturbi del comportamento, ossessionato dall'automedicazione, è stato difficile convincerlo a ricoverarsi. In ospedale riallineano tutti i valori e ci consigliano di attivare l'assistenza domiciliare. Papà rifiuta categoricamente: vorrebbe dire la fine per lui.
Torna a casa e inizia a dire cose strane.
Si alletta.
Inizia a rifiutare di vedere i parenti: solo io e mio fratello, suoi unici figli e la sua attuale moglie.
Lunedì scorso ho attivato l'assistenza.
Dorme quasi tutto il giorno , non ha dolori, ha l'ossigeno, va imboccato, lavato, cambiato, aiutato negli atti quotidiani.
Ma è un aiuto che accetta solo da noi.
Nessun estraneo.
Ieri mattina ha avuto un attacco d'ira e ha ripreso la dottoressa dell'hospice, dicendo che era obbligata a portare il camice.
Insomma , per non dilungarmi troppo, io chiedo ma nessuno sa dirmi quando e come arriverà la fine.
Mi sento appesa.
Papà ci ha sempre detto cosa sarebbe arrivato, ci ha sempre preparati.
Io sono mamma di due ragazzine e vivo sola e le sto crescendo da sola. Vado da mio padre la mezza giornata che non lavoro. Mio fratello lavora in giro per l'italia. Non possiamo mollare tutto per nostro padre , non possiamo assisterlo h24. Cosa mi attende lo so ma quanto è lontano quel momento ? Negli ultimi momenti di discorsi sensati papà mi disse dove avrebbe voluto il funerale. Lui che non ha mai creduto, vuole una cerimonia religiosa. Aveva tra i pazienti le suore di un monastero: oggi sono andata a chiedere loro se la volontà di papà potrà essere rispettata . Io non ci posso credere, sto seppellendo mio padre che ancora respira. Non mi sento abbastanza figlia, quasi non vedo l'ora che finisca questo orrido film.
Come mai non riesco ad essere disperata come la situazione impone?
Grazie a chi vorrà rispondere.