Mia mamma ci sta per lasciare
Inviato: gio 17 ago 2017, 16:28
Ciao a tutti,
mi chiamo Sara e dopo aver tartassato i frequentatori del forum in un'altra stanza vengo a voi in cerca di...non so cosa. Vi chiedo scusa fin da ora per la lunghezza.
Mia mamma, il mio esempio, la donna che mi ha cresciuto così indipendente e che mi ha resa quello che sono, se ne sta andando. Il tutto, come spesso accade, in brevissimo tempo. In due mesi, due maledetti mesi, è cambiato tutto a causa di un tumore al pancreas esteso ormai al fegato. Troppo tardi, troppo esteso, troppo tutto eppure i medici fin dai primi giorni ci hanno prospettato una chemio perchè la vedevano combattiva e piena di risorse. Il tempo è passato pieno di complicazioni, "superata questa inizieremo", ci dicevano, ed eccoti un altro imprevisto sulla strada. Durante questo tempo il male ha galoppato più veloce dei medici e dei farmaci e ieri ci hanno detto che non avrebbero fatto più niente. Stamani siamo entrati nell'accogliente ed empatico mondo delle terapie domiciliari. L'abbiamo riportata a casa, nella speranza di riuscire a gestire tutto io e mio babbo, consapevoli però di potercela non fare, perchè in due mesi come fai ad abituarti a questa nuova vita da infermieri?
Il destino, al quale neanche credo, ha strani modi per manifestarsi. Io sono psicologa e mi vorrei specializzare in psiconcologia, ma mai avrei pensato, nemmeno nei miei peggiori incubi, di ritrovarmi io stessa dalla parte opposta. Tutto quello che sai se ne va e resta l'impotenza, l'incredulità e i sensi di colpa. Perchè io me lo sentivo che era qualcosa di più di una semplice gastrite come diagnosticato dal medico di base e dall'inutile gastroenterologa. Lo sentivo nelle ossa, perchè lei non aveva mai avuto niente di grave, sana come un pesce. Ma malgrtado questo, non le ho fatto fare ecografie o altro perchè....evidentemente sono una pessima figlia che a vita pagherà questa non decisione.
Fino a ieri mi sembrava di essermela cavata, mio babbo aveva accusato il colpo più di me per il suo carattere e perchè beh 40 anni insieme sono tanta roba. Quindi era come se reggessi il mondo sulle spalle, lui e lei, insieme. Riuscivo a trovare i miei spazi di serenità perchè c'era quel barlume di speranza di avere più tempo da passare con lei. Ma ieri sono crollata e il cervello vaga tra mille pensieri. Mi sento sola anche se sola non sono. Mi sento persa all'idea di non averla più vicina, anche per una semplice telefonata. Mi sento devastata dal vederla così debole e priva di forze, sempre addormentata, proprio lei, che ha sempre avuto mille energie da dedicare a tutti. Mi sento invidiosa degli altri, mi chiedo perchè a noi e non a loro, perchè devo essere io la prima tra i miei amici più cari ad affrontare questa montagna. Mi sento una fallita per le cose che non le ho dato, come ad esempio dei nipoti. Mi sento soprattutto triste, di una tristezza infinita che conoscerete purtroppo bene, e che non si può spiegare a parole. Triste per quello che lei può pensare e provare, e triste anche le piccole cose, ad esempio che non potrà seguire le sue serie tv preferite, o le partite della sua squadra del cuore. Come può tutto finire in questo modo? E come potremo noi andare avanti?
Non riesco a trovarmi le mie isolette felici, non c'è niente che allevi un po' questa devastazione interna. E sì che vado pure da una psicoterapeuta. Eppure non voglio neanche cadere nella depressione, vorrei tanto assomigliarle ed avere quel carattere forte e cazzuto che anche stamani le ha fatto dire che "mi sento persa ma voglio lottare e non voglio mollare". I medici guardando lei e le sue analisi ieri non credevano possibile che potesse stare relativamente così bene. Ho chiesto come fosse possibile e la loro risposta è stata: "ha uno spirito forte". E qui arriva la rabbia: perchè lei avrebbe lottato con tutta se stessa contro questo schifo, e sono sicura che avrebbe guadagnato qualche mese in più. E le è stata tolta anche questa possibilità.
Ebbene, lo vorrei anche io adesso un po' di quello spirito perchè come tutti mi dicono devo essere forte, specialmente davanti a lei. E ci provo, ma poi crollo. E non mi sento pronta per niente di quello che verrà, neanche per dirsi cose prima di non poterlo più fare, neanche per un abbraccio, noi che non siamo mai stati espansivi. E non riesco a vivere giorno per giorno. Il cervello galoppa e va lontano, a un futuro imminente che è minaccioso come non mai.
So che non c'è un manuale di istruzioni, ma l'unica domanda che mi pongo è: come diamine si fa?
Grazie se avrete avuto la pazienza di leggermi fin qui, scusate lo sfogo ma non tutti possono capire.
Sara
mi chiamo Sara e dopo aver tartassato i frequentatori del forum in un'altra stanza vengo a voi in cerca di...non so cosa. Vi chiedo scusa fin da ora per la lunghezza.
Mia mamma, il mio esempio, la donna che mi ha cresciuto così indipendente e che mi ha resa quello che sono, se ne sta andando. Il tutto, come spesso accade, in brevissimo tempo. In due mesi, due maledetti mesi, è cambiato tutto a causa di un tumore al pancreas esteso ormai al fegato. Troppo tardi, troppo esteso, troppo tutto eppure i medici fin dai primi giorni ci hanno prospettato una chemio perchè la vedevano combattiva e piena di risorse. Il tempo è passato pieno di complicazioni, "superata questa inizieremo", ci dicevano, ed eccoti un altro imprevisto sulla strada. Durante questo tempo il male ha galoppato più veloce dei medici e dei farmaci e ieri ci hanno detto che non avrebbero fatto più niente. Stamani siamo entrati nell'accogliente ed empatico mondo delle terapie domiciliari. L'abbiamo riportata a casa, nella speranza di riuscire a gestire tutto io e mio babbo, consapevoli però di potercela non fare, perchè in due mesi come fai ad abituarti a questa nuova vita da infermieri?
Il destino, al quale neanche credo, ha strani modi per manifestarsi. Io sono psicologa e mi vorrei specializzare in psiconcologia, ma mai avrei pensato, nemmeno nei miei peggiori incubi, di ritrovarmi io stessa dalla parte opposta. Tutto quello che sai se ne va e resta l'impotenza, l'incredulità e i sensi di colpa. Perchè io me lo sentivo che era qualcosa di più di una semplice gastrite come diagnosticato dal medico di base e dall'inutile gastroenterologa. Lo sentivo nelle ossa, perchè lei non aveva mai avuto niente di grave, sana come un pesce. Ma malgrtado questo, non le ho fatto fare ecografie o altro perchè....evidentemente sono una pessima figlia che a vita pagherà questa non decisione.
Fino a ieri mi sembrava di essermela cavata, mio babbo aveva accusato il colpo più di me per il suo carattere e perchè beh 40 anni insieme sono tanta roba. Quindi era come se reggessi il mondo sulle spalle, lui e lei, insieme. Riuscivo a trovare i miei spazi di serenità perchè c'era quel barlume di speranza di avere più tempo da passare con lei. Ma ieri sono crollata e il cervello vaga tra mille pensieri. Mi sento sola anche se sola non sono. Mi sento persa all'idea di non averla più vicina, anche per una semplice telefonata. Mi sento devastata dal vederla così debole e priva di forze, sempre addormentata, proprio lei, che ha sempre avuto mille energie da dedicare a tutti. Mi sento invidiosa degli altri, mi chiedo perchè a noi e non a loro, perchè devo essere io la prima tra i miei amici più cari ad affrontare questa montagna. Mi sento una fallita per le cose che non le ho dato, come ad esempio dei nipoti. Mi sento soprattutto triste, di una tristezza infinita che conoscerete purtroppo bene, e che non si può spiegare a parole. Triste per quello che lei può pensare e provare, e triste anche le piccole cose, ad esempio che non potrà seguire le sue serie tv preferite, o le partite della sua squadra del cuore. Come può tutto finire in questo modo? E come potremo noi andare avanti?
Non riesco a trovarmi le mie isolette felici, non c'è niente che allevi un po' questa devastazione interna. E sì che vado pure da una psicoterapeuta. Eppure non voglio neanche cadere nella depressione, vorrei tanto assomigliarle ed avere quel carattere forte e cazzuto che anche stamani le ha fatto dire che "mi sento persa ma voglio lottare e non voglio mollare". I medici guardando lei e le sue analisi ieri non credevano possibile che potesse stare relativamente così bene. Ho chiesto come fosse possibile e la loro risposta è stata: "ha uno spirito forte". E qui arriva la rabbia: perchè lei avrebbe lottato con tutta se stessa contro questo schifo, e sono sicura che avrebbe guadagnato qualche mese in più. E le è stata tolta anche questa possibilità.
Ebbene, lo vorrei anche io adesso un po' di quello spirito perchè come tutti mi dicono devo essere forte, specialmente davanti a lei. E ci provo, ma poi crollo. E non mi sento pronta per niente di quello che verrà, neanche per dirsi cose prima di non poterlo più fare, neanche per un abbraccio, noi che non siamo mai stati espansivi. E non riesco a vivere giorno per giorno. Il cervello galoppa e va lontano, a un futuro imminente che è minaccioso come non mai.
So che non c'è un manuale di istruzioni, ma l'unica domanda che mi pongo è: come diamine si fa?
Grazie se avrete avuto la pazienza di leggermi fin qui, scusate lo sfogo ma non tutti possono capire.
Sara