Come comportarsi con un malato
Inviato: mer 27 giu 2018, 15:23
Leggendo qui sopra, ho notato che la maggior parte di voi non sono malati, ma parenti di persone malate.
E io voglio parlare proprio a voi.
Ho 32 anni e un tumore maligno al cervello che mi porto dietro da quando ne avevo 29.
Ho una mamma che vive per me, e non lo dico per dire, lo dico perché mia sorella è morta in un incidente e mia madre ha già provato la perdita di una figlia, qualcosa di devastante, contro natura.
Ho due figlie, di 9 e 10 anni.
Ecco qual è il mio problema, qual è forse il problema di tutte le persone malate:
A me non me ne frega un cazzo di morire, non me ne frega proprio niente, alla vita non ci tengo.
Non ho paura delle cure, non ho paura di soffrire.
Solo che io non posso fare questo alle persone che mi amano.
Non se lo meritano.
Le mie figlie mi amano, le ho avute praticamente a 20 anni, siamo cresciute insieme. Siamo unite, mi confidano i segreti, mi ascoltano come un’amica del cuore e nel frattempo mi trattano come colonna portante della loro vita, si fanno indirizzare a crescere. Si fidano di me. Hanno bisogno della mamma. Se la meritano una mamma.
E poi di mamma c'è la mia. Quando mia sorella è morta siamo morte un po’ anche noi. Io e mia sorella legate come due gemelle.
Ho visto mia madre morire dentro e restare viva per me.
L’ho vista soffrire senza mai togliermi un sorriso.
Ecco cosa fa soffrire noi malati. Siete voi. Vogliamo guarire solo per voi.
Quindi parlate con i vostri genitori, fatevi insegnare cose, fatevi raccontare storie, fatevi abbracciare.
Passate del tempo insieme, comprate una parrucca alla vostra mamma e buttate via quei cazzo di foulard! Fate la barba al vostro papà.
Per favore fateci sentire felici di stare insieme. Per favore vogliamo solo vedevi felici, per favore.
Sarà che con me ci riescono. E vi dirò, che ho proprio voglia di farcela per loro.
E io voglio parlare proprio a voi.
Ho 32 anni e un tumore maligno al cervello che mi porto dietro da quando ne avevo 29.
Ho una mamma che vive per me, e non lo dico per dire, lo dico perché mia sorella è morta in un incidente e mia madre ha già provato la perdita di una figlia, qualcosa di devastante, contro natura.
Ho due figlie, di 9 e 10 anni.
Ecco qual è il mio problema, qual è forse il problema di tutte le persone malate:
A me non me ne frega un cazzo di morire, non me ne frega proprio niente, alla vita non ci tengo.
Non ho paura delle cure, non ho paura di soffrire.
Solo che io non posso fare questo alle persone che mi amano.
Non se lo meritano.
Le mie figlie mi amano, le ho avute praticamente a 20 anni, siamo cresciute insieme. Siamo unite, mi confidano i segreti, mi ascoltano come un’amica del cuore e nel frattempo mi trattano come colonna portante della loro vita, si fanno indirizzare a crescere. Si fidano di me. Hanno bisogno della mamma. Se la meritano una mamma.
E poi di mamma c'è la mia. Quando mia sorella è morta siamo morte un po’ anche noi. Io e mia sorella legate come due gemelle.
Ho visto mia madre morire dentro e restare viva per me.
L’ho vista soffrire senza mai togliermi un sorriso.
Ecco cosa fa soffrire noi malati. Siete voi. Vogliamo guarire solo per voi.
Quindi parlate con i vostri genitori, fatevi insegnare cose, fatevi raccontare storie, fatevi abbracciare.
Passate del tempo insieme, comprate una parrucca alla vostra mamma e buttate via quei cazzo di foulard! Fate la barba al vostro papà.
Per favore fateci sentire felici di stare insieme. Per favore vogliamo solo vedevi felici, per favore.
Sarà che con me ci riescono. E vi dirò, che ho proprio voglia di farcela per loro.