paura dell'ignoto noto, rabbia, colpa, impotenza
Inviato: ven 24 ago 2018, 0:19
Eccomi,
Quando è arrivata la diagnosi io quasi non ci credevo, carcinoma mammario duttale infilitrante a mio padre. Tante volte gli avevo detto ma figurati non è possibile. Invece ha avuto ragione lui si è controllato, operato, mastectomia radicale. Nella confusione del suo carattere e nella confusione ospedaliera la diagnosi infausta è arrivata subitp dopo con metastasi ossee. Niente chemio solo radio e terapia ormonale.
Sembrava tutto essere preso scrupolosamente, poi pian piano la procrastinazione la pigrizia, la paura, la confusione, la rabbia sono arrivate prepotenti e si sono sedute a tavola e stanno ancora là, non ci mollano più. Io dovrei fargli fare i test genetici ma nessun sembra curarsene, allo ieo mi hanno detto se ce li porti ti facciamo i tuoi. Pare che qui non si usi. Ok aspettiamo per il test, almeno proviamo a curare o almeno alleviare. Schiena di mio padre a pezzi post radio, si sospetta una frattura, dapprima da lui minimizzato ora che è bella dolorante e presente si è fatta prendere sul serio. Sono seguiti poi dei ricoveri per problemi cardiologici dai quali è uscito contro parere medico e degli appuntamenti mancati come una sorta di autosabotaggio. Io vivo in un'altra città. Vorrei mettere qualcuno in casa ma da quel lato non ci sente. Non ci sono altre persone coinvolte in famiglia. Un momento sono contenta quando mi rendo utile, ma il minuto successivo la mia utilità (presunta) viene presa come una sfida del nemico per cui vengo anche accusata velatamente. Quando non faccio niente il ricatto psicologico è più evidente col silenzio e mio conseguente senso di colpa. Io sono bravissima ad organizzare tutta la burocrazia ma la gestione emotiva zero, ho tanto problemi con la mia è proprio qualcosa che non posso fare. Ogni giorno è una sfida su quale terapia seguirà, andrà o meno dal medico, fara' o meno la rmn, riuscirà a non tirare giù tutti i santi del paradiso al pronto soccorso. E domani è un altro giorno, giornata di visita oncologo, chissà.
Quando è arrivata la diagnosi io quasi non ci credevo, carcinoma mammario duttale infilitrante a mio padre. Tante volte gli avevo detto ma figurati non è possibile. Invece ha avuto ragione lui si è controllato, operato, mastectomia radicale. Nella confusione del suo carattere e nella confusione ospedaliera la diagnosi infausta è arrivata subitp dopo con metastasi ossee. Niente chemio solo radio e terapia ormonale.
Sembrava tutto essere preso scrupolosamente, poi pian piano la procrastinazione la pigrizia, la paura, la confusione, la rabbia sono arrivate prepotenti e si sono sedute a tavola e stanno ancora là, non ci mollano più. Io dovrei fargli fare i test genetici ma nessun sembra curarsene, allo ieo mi hanno detto se ce li porti ti facciamo i tuoi. Pare che qui non si usi. Ok aspettiamo per il test, almeno proviamo a curare o almeno alleviare. Schiena di mio padre a pezzi post radio, si sospetta una frattura, dapprima da lui minimizzato ora che è bella dolorante e presente si è fatta prendere sul serio. Sono seguiti poi dei ricoveri per problemi cardiologici dai quali è uscito contro parere medico e degli appuntamenti mancati come una sorta di autosabotaggio. Io vivo in un'altra città. Vorrei mettere qualcuno in casa ma da quel lato non ci sente. Non ci sono altre persone coinvolte in famiglia. Un momento sono contenta quando mi rendo utile, ma il minuto successivo la mia utilità (presunta) viene presa come una sfida del nemico per cui vengo anche accusata velatamente. Quando non faccio niente il ricatto psicologico è più evidente col silenzio e mio conseguente senso di colpa. Io sono bravissima ad organizzare tutta la burocrazia ma la gestione emotiva zero, ho tanto problemi con la mia è proprio qualcosa che non posso fare. Ogni giorno è una sfida su quale terapia seguirà, andrà o meno dal medico, fara' o meno la rmn, riuscirà a non tirare giù tutti i santi del paradiso al pronto soccorso. E domani è un altro giorno, giornata di visita oncologo, chissà.