Io non mi arrendo
Inviato: sab 8 dic 2018, 17:24
Ciao a tutti, il 30.12.18 entrerò nella categoria dei "grandi sopravvissuti", così sono definiti dalla letteratura medica quelli che sopravvivono oltre i 5 anni.
Volevo fortemente arrivare a tale data, non immaginavo però tutte le recidive, gli altri interventi e le complicazioni che ho avuto; ora ogni 4 settimane ho il DH ed ogni 8 incontro lo psicologo; in questi 5 anni ho conosciuto persone meravigliose da cui ho imparato molto e tanti di loro ora non ci sono più.
Mi hanno detto di vivere e di godermi la vita e "di essere pronto e di vincere la mia paura"; la mia paura era quella di morire e sono riuscito ad addomesticarla, anche se a volte vado in tilt (è stato difficile ma ci sono riuscito).
In mezzo a tutto questo ho ritrovato una voglia di vivere ed una forza che non pensavo di avere; spesso piango e divento triste, poi non so come, mi scatta dentro una molla che mi spinge ad andare avanti ed ho imparato ad apprezzare cose che per quelli "sani" non esistono.
Il vero motivo per cui scrivo questo post, è perché dopo anni di soprusi da parte dei colleghi di lavoro, ho trovato il coraggio e giovedì scorso ho registrato i loro discorsi con i quali esprimevano la volontà di distruggermi: ho lasciato il registratore acceso mentre ero in pausa caffè e loro hanno fatto il resto.
D'accordo con l'azienda ora sono a casa in malattia, in attesa che vengano presi i dovuti provvedimenti: qualche collega rischia il posto ed io aspetto una nuova collocazione, necessaria a ridarmi la serenità, perché il lavoro per me è importante.
Spero che queste mie righe (forse troppe) diano a qualcuno il coraggio necessario a non farsi schiacciare.
Un saluto a tutti ed un invito a non arrendersi mai, anche quando tutto sembra finire; mi piace questa frase che può sembrare stupida ma io adoro i cani: QUELLO CHE L'UOMO CHIAMA FINE, IL CANE CHIAMA CODA.
Volevo fortemente arrivare a tale data, non immaginavo però tutte le recidive, gli altri interventi e le complicazioni che ho avuto; ora ogni 4 settimane ho il DH ed ogni 8 incontro lo psicologo; in questi 5 anni ho conosciuto persone meravigliose da cui ho imparato molto e tanti di loro ora non ci sono più.
Mi hanno detto di vivere e di godermi la vita e "di essere pronto e di vincere la mia paura"; la mia paura era quella di morire e sono riuscito ad addomesticarla, anche se a volte vado in tilt (è stato difficile ma ci sono riuscito).
In mezzo a tutto questo ho ritrovato una voglia di vivere ed una forza che non pensavo di avere; spesso piango e divento triste, poi non so come, mi scatta dentro una molla che mi spinge ad andare avanti ed ho imparato ad apprezzare cose che per quelli "sani" non esistono.
Il vero motivo per cui scrivo questo post, è perché dopo anni di soprusi da parte dei colleghi di lavoro, ho trovato il coraggio e giovedì scorso ho registrato i loro discorsi con i quali esprimevano la volontà di distruggermi: ho lasciato il registratore acceso mentre ero in pausa caffè e loro hanno fatto il resto.
D'accordo con l'azienda ora sono a casa in malattia, in attesa che vengano presi i dovuti provvedimenti: qualche collega rischia il posto ed io aspetto una nuova collocazione, necessaria a ridarmi la serenità, perché il lavoro per me è importante.
Spero che queste mie righe (forse troppe) diano a qualcuno il coraggio necessario a non farsi schiacciare.
Un saluto a tutti ed un invito a non arrendersi mai, anche quando tutto sembra finire; mi piace questa frase che può sembrare stupida ma io adoro i cani: QUELLO CHE L'UOMO CHIAMA FINE, IL CANE CHIAMA CODA.