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L' esperienza di Claudia

Inviato: sab 5 gen 2019, 11:32
da Franco953
Bello il racconto di Claudia. Il legame profondo che può crearsi tra medico e paziente è paragonabile a quello di due soldati, che sanno che solo combattendo fianco a fianco possono vincere contro un nemico tanto potente.(Racconto estrapolato dal sito internet " viverlatutta.it"

il Racconto di Claudia

Sono di turno, in un giorno qualunque, di una settimana qualunque.
Claudia entra. La stavamo aspettando.
Vedo una tutina rosa sopra un mucchietto di ossa ed un turbante, rosa anche lui.
Claudia è accompagnata da un omone grande. Pare un giovane in confronto a lei; è robusto, alto e biondo, imbarazzato, che ascolta intervenendo solo se davvero interpellato.
Lei ha due occhi grandi e spaventati di un cerbiatto impaurito. Si guarda attorno come se il cacciatore dovesse saltare fuori da un momento all'altro. Ma nell'ambulatorio ci siamo solo io , lei e suo marito.
Le porgo la mano per presentarmi. Lei mi guarda e poi la afferra, come si afferra un'ancora per non essere trasportati al largo.
Poi si siede e mi chiede spaventata cosa dobbiamo fare. Le dico che dobbiamo fare un lavaggio al catetere centrale, lo stesso che ha permesso l’infusione della chemio.
Mi fa un sacco di domande, tutte insieme.
Oggi ha mangiato solo un biscotto, preso dieci caffè con lo zucchero - "Sai, per tirarmi su".
Ha la mia età, più o meno. E questo lo so, mi potrebbe fregare. Ma sono una professionista da trent'anni e non mi freghi, tumore.
Le chiedo perché mangia poco. Non ha fame, non è mai stata una mangiona, ma la prima chemio ha portato via anche quel poco appetito. Ieri ha mangiato la minestrina.
Le dico che può aggiungere un omogeneizzato, "Come mia figlia" - risponde con gli occhi che si illuminano nella nebbia in cui è assorta.
Tumore, mi stai fregando di nuovo.
Le chiedo se riesce a bere - “Si, dell’acqua” - risponde.
Le dico che può aggiungere zucchero o preferire bevande zuccherine o succhi. Annuisce, sovrappensiero.
Poi abbassa lo sguardo: "Sai, da ieri prendo l'antidepressivo. Non ce la faccio più " - mi sussurra, come la confessione di un omicida.
“Invece sei brava e tanto. Dai che lo freghiamo a questo” – rispondo. "Hai fatto bene. Devi essere forte per tutte le chemio che devi fare. L'antidepressivo è come l'aspirina per il dolore, lo prendi finché ne hai bisogno".
Ha paura Claudia, di quel tubo estraneo che le hanno detto che può dare trombosi se il braccio non lo muove abbastanza. Cosi lei non si muove, non fa la doccia, non guarda mentre eseguo la medicazione e gli lavo il tubicino.
Sta ferma terrorizzata.
Allora le racconto di un'altra ragazza, che ci convive da mesi col suo tubo, e ci convive talmente bene che l'unico suo problema è che sia fasciato correttamente per poter andare a correre.
Lei mi ascolta assorta. Per la prima volta da quando è entrata, guarda avanti, come se scorgesse qualcosa lontano all'orizzonte.
"È un peccato non riuscire a farvi incontrare; purtroppo te lo posso solo raccontare"  - mentre lei continua a guardare oltre me.
Chissà Claudia cosa vedi adesso.
Non ti nominiamo neanche io e Claudia, sappiamo entrambe che ci sei e ci stiamo allenando contro di te, senza che neanche te ne accorgi. Per oggi ti abbiamo fregato.
Uno a zero, palla a centro.
Io e Claudia ci vedremo tra una settimana.
e per la prima volta da quando è entrata.
Mi allunga la mano.
Ha il coraggio negli occhi, ora.
Mi sa che si era persa.
Ha due occhi bellissimi

Re: L' esperienza di Claudia

Inviato: sab 5 gen 2019, 15:58
da paolo.1963
Semplicemente bellissimo.