Mamma è andata via lasciando un vuoto incolmabile
Inviato: sab 6 apr 2019, 17:40
Ciao a tutti, mi sono registrato poco fa pur leggendo il forum da diversi mesi e condividendo idealmente con gli altri utenti ansie e preoccupazioni. Avrei voluto effettuare l'iscrizione già verso dicembre-gennaio ma ero in uno stato di prostrazione che non mi ha consentito di affrontare con un minimo di lucidità un confronto.
Parlavo di prostrazione......purtroppo il 31 dicembre scorso, quindi tre mesi fa, è venuta a mancare mia madre al termine di un anno di lotta contro questa malattia subdola e tremendamente infame. Sono un ragazzo di 31 anni, figlio unico di genitori attempati (quando sono nato mio padre aveva 46 anni mentre mamma 41), e questo terribile evento ha letteralmente fatto franare il terreno sotto i miei piedi gettandomi nello sconforto più totale. Lei era davvero "il mio tutto" e la sua perdita mi ha fatto smarrire molto più che un punto di riferimento, direi quasi un alter ego (al solo pensarci e scriverlo ripiombo nel baratro...).
Da dove cominciare? Innanzitutto devo premettere che mamma non ha MAI effettuato gli screening di rito perchè è sempre stata generalmente restia nei confronti dei controlli: il suo timore non era tanto legato alle modalità dell'esame quanto ad un possibile riscontro negativo (diceva spesso "e se poi ci fosse qualcosa?"). Questo atteggiamento non ha naturalmente mai ricevuto il mio appoggio ma, non potendo costringere una persona a fare qualcosa contro la propria volontà, non ho mai insistito forse anche sperando inconsciamente di essercela scampata: lei, infatti, aveva 71 anni quando è stato diagnosticato il male (ed è deceduta a 72) per cui ogni anno trascorso in discreta salute sembrava non scalfirle alcunchè.
Tira oggi, tira domani e nei primissimi giorni di novembre 2017 ha iniziato ad accusare una tosse persistente che ha allarmato me e mio padre. Con il procedere dei giorni non accennava a dimunuire per cui a metà novembre, quando lei non riusciva quasi più a parlare e respirare normalmente, ci siamo rivolti ad uno pneumologo che ha immediatamente ordinato radiografia toracica dalla quale è emerso un versamento pleurico di notevoli dimensioni (circa tre litri!). Dopo il cosiddetto drenaggio ci hanno consigliato una visita oncologica (e già sentendo parlare di oncologia ho iniziato a comprendere in quale profondo tunnel stessimo per entrare....) sospettando quello che puntualmente si è palesato attraverso TAC ed accertamenti: diagnosi tumorale, per la precisione si è trattato di un carcinoma infiltrante della mammella con metastasi polmonari e cerebrali.
Mia madre ha preso malissimo la situazione: si è rinchiusa in se stessa evitando di parlare con parenti/amici/conoscenti (credo sia realmente caduta in depressione in quelle fasi) e domandandosi in continuazione perchè le fosse capitata tale disgrazia. Ipotizzo che, essendo stata una donna profondamente intrisa di religiosità, si sia sentita crollare il mondo addosso per ragioni facilmente comprensibili ma che dal MIO punto di vista non condivido poichè agnostico e maggiormente legato al dato di realtà.
Ha avviato il percorso di chemioterapia a cui è stato associato un ciclo di radioterapia cerebrale: nei primi cinque mesi le sedute si svolgevano ogni venerdì mentre in seguito l'oncologo ha optato per la chemio effettuata ogni tre settimane con farmaco biologico. Durante l'intero anno di battaglia ho provato a spronarla ed incoraggiarla a lottare in ogni modo - a volte assumendo anche un atteggiamento un po' rigido e per nulla accomodante - e mi dispiace che possa in qualche modo avermi giudicato male, un insensibile forse: lo ammetto, non è stato agevole perchè sono un ragazzo empatico però di fronte ad una persona che tendeva a lasciarsi andare ho ritenuto opportuno agire così altrimenti si sarebbe ulteriormente adagiata.
Per il momento mi fermo qui dovendo allontanarmi per un impegno....mi rendo conto, inoltre, di correre il rischio di tediarvi per cui mi scuso fin da ora per la lunghezza del messaggio; mi auguro di aver modo appena possibile di continuare a raccontare la mia storia in questo topic ed anche nella sezione specifica riservata alle varie forme tumorali. Grazie per il tempo e lo spazio che mi avete concesso ed un abbraccio ideale a tutti voi.
Marco
Parlavo di prostrazione......purtroppo il 31 dicembre scorso, quindi tre mesi fa, è venuta a mancare mia madre al termine di un anno di lotta contro questa malattia subdola e tremendamente infame. Sono un ragazzo di 31 anni, figlio unico di genitori attempati (quando sono nato mio padre aveva 46 anni mentre mamma 41), e questo terribile evento ha letteralmente fatto franare il terreno sotto i miei piedi gettandomi nello sconforto più totale. Lei era davvero "il mio tutto" e la sua perdita mi ha fatto smarrire molto più che un punto di riferimento, direi quasi un alter ego (al solo pensarci e scriverlo ripiombo nel baratro...).
Da dove cominciare? Innanzitutto devo premettere che mamma non ha MAI effettuato gli screening di rito perchè è sempre stata generalmente restia nei confronti dei controlli: il suo timore non era tanto legato alle modalità dell'esame quanto ad un possibile riscontro negativo (diceva spesso "e se poi ci fosse qualcosa?"). Questo atteggiamento non ha naturalmente mai ricevuto il mio appoggio ma, non potendo costringere una persona a fare qualcosa contro la propria volontà, non ho mai insistito forse anche sperando inconsciamente di essercela scampata: lei, infatti, aveva 71 anni quando è stato diagnosticato il male (ed è deceduta a 72) per cui ogni anno trascorso in discreta salute sembrava non scalfirle alcunchè.
Tira oggi, tira domani e nei primissimi giorni di novembre 2017 ha iniziato ad accusare una tosse persistente che ha allarmato me e mio padre. Con il procedere dei giorni non accennava a dimunuire per cui a metà novembre, quando lei non riusciva quasi più a parlare e respirare normalmente, ci siamo rivolti ad uno pneumologo che ha immediatamente ordinato radiografia toracica dalla quale è emerso un versamento pleurico di notevoli dimensioni (circa tre litri!). Dopo il cosiddetto drenaggio ci hanno consigliato una visita oncologica (e già sentendo parlare di oncologia ho iniziato a comprendere in quale profondo tunnel stessimo per entrare....) sospettando quello che puntualmente si è palesato attraverso TAC ed accertamenti: diagnosi tumorale, per la precisione si è trattato di un carcinoma infiltrante della mammella con metastasi polmonari e cerebrali.
Mia madre ha preso malissimo la situazione: si è rinchiusa in se stessa evitando di parlare con parenti/amici/conoscenti (credo sia realmente caduta in depressione in quelle fasi) e domandandosi in continuazione perchè le fosse capitata tale disgrazia. Ipotizzo che, essendo stata una donna profondamente intrisa di religiosità, si sia sentita crollare il mondo addosso per ragioni facilmente comprensibili ma che dal MIO punto di vista non condivido poichè agnostico e maggiormente legato al dato di realtà.
Ha avviato il percorso di chemioterapia a cui è stato associato un ciclo di radioterapia cerebrale: nei primi cinque mesi le sedute si svolgevano ogni venerdì mentre in seguito l'oncologo ha optato per la chemio effettuata ogni tre settimane con farmaco biologico. Durante l'intero anno di battaglia ho provato a spronarla ed incoraggiarla a lottare in ogni modo - a volte assumendo anche un atteggiamento un po' rigido e per nulla accomodante - e mi dispiace che possa in qualche modo avermi giudicato male, un insensibile forse: lo ammetto, non è stato agevole perchè sono un ragazzo empatico però di fronte ad una persona che tendeva a lasciarsi andare ho ritenuto opportuno agire così altrimenti si sarebbe ulteriormente adagiata.
Per il momento mi fermo qui dovendo allontanarmi per un impegno....mi rendo conto, inoltre, di correre il rischio di tediarvi per cui mi scuso fin da ora per la lunghezza del messaggio; mi auguro di aver modo appena possibile di continuare a raccontare la mia storia in questo topic ed anche nella sezione specifica riservata alle varie forme tumorali. Grazie per il tempo e lo spazio che mi avete concesso ed un abbraccio ideale a tutti voi.
Marco