14 giorni dopo di te
Re: 14 giorni dopo di te
sabamy, è troppo presto per fare qualunque ipotesi futura. e si, la burocrazia è tremenda.
e si, ogni caffè che prenderai senza di lui avrà un sapore diverso. io nel tuo momento non ci pensavo proprio ad un futuro. il dolore era talmente pervicace e persistente, che non potevo pensare ad un futuro, di qualsiasi genere potesse essere.
datti tempo, Mi
e si, ogni caffè che prenderai senza di lui avrà un sapore diverso. io nel tuo momento non ci pensavo proprio ad un futuro. il dolore era talmente pervicace e persistente, che non potevo pensare ad un futuro, di qualsiasi genere potesse essere.
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Re: 14 giorni dopo di te
Ciao Mimetta,
leggo ora la tua risposta.
Ho pochi amici e due figlie (una all'estero x lavoro e una abbastanza vicino a me con pochi km di distanza) che adoro ma per i motivi di cui ho detto non voglio sfogarmi con loro, perchè so di essere di peso e anche loro stanno soffrendo.
Vado a un consulto psicologico due volte a settimana e questo mi aiuta molto e ho bisogno di sfogarmi/connettermi con il dolore immenso che provo.
Quello che non riesco a superare - come del resto tutti quelli che soffrono qui - è che con mia moglie ero in un nostro mondo, fatto di dolcezza ed empatia nonostante abbiamo avuto tanti lutti in passato come tutti ma molto "concentrati" (sono orfano da quando avevo 19 anni, perso un nipote giovanissimo x suicidio e mia madre ha avuto un ictus da ben 15 anni non autosufficiente) e mia moglie aveva perso entrambi i genitori più di 5 anni fa).
E' la malattia che ha avuto che le ha portato via la cosa più bella che aveva: l'intensità della sua intelligenza e l'amore per la vita.
Certe sindromi ti portano via l'identità di se e a lei è successo questo: svanita tempo per tempo come quei fiori (dente di leone) che perdono i pistilli e io ho assistito a tutto questo senza poter fare nulla.
Senso di impotenza e amore disperato nel doverla accompagnare alla fine.
La vita non può essere così crudele ma non voglio lamentarmi ma, dio mio, se è così dura sopravvivere.
La cosa più triste è che con riesco a sognarla come vorrei tanto e penso che se mi abbia dimenticato .............
Mi manca così tanto la sua dolcezza che continuo a guardare le sue foto di anni fa e mai mai mai avrei immaginato che finisse così.
Guarda sono tutt'altro che granitico vado in tutti i posti in cui sono stato con lei per poter ricordare i momenti belli passati insieme, soprattutto dopo la diagnosi senza speranza che le hanno dato.
Da allora ho capito che dovevo passare tutto il tempo che avevo, lavoro permettendo, con lei e questo mia fa dannatamente sentire in colpa.
Trent'anni insieme di idillio e poi tre anni di autentico inferno.
Sono amareggiato.
Vorrei che il tempo mi tolga un pò di dolore almeno.
Ciao, grazie Mimetta e scusa il lungo sfogo.
leggo ora la tua risposta.
Ho pochi amici e due figlie (una all'estero x lavoro e una abbastanza vicino a me con pochi km di distanza) che adoro ma per i motivi di cui ho detto non voglio sfogarmi con loro, perchè so di essere di peso e anche loro stanno soffrendo.
Vado a un consulto psicologico due volte a settimana e questo mi aiuta molto e ho bisogno di sfogarmi/connettermi con il dolore immenso che provo.
Quello che non riesco a superare - come del resto tutti quelli che soffrono qui - è che con mia moglie ero in un nostro mondo, fatto di dolcezza ed empatia nonostante abbiamo avuto tanti lutti in passato come tutti ma molto "concentrati" (sono orfano da quando avevo 19 anni, perso un nipote giovanissimo x suicidio e mia madre ha avuto un ictus da ben 15 anni non autosufficiente) e mia moglie aveva perso entrambi i genitori più di 5 anni fa).
E' la malattia che ha avuto che le ha portato via la cosa più bella che aveva: l'intensità della sua intelligenza e l'amore per la vita.
Certe sindromi ti portano via l'identità di se e a lei è successo questo: svanita tempo per tempo come quei fiori (dente di leone) che perdono i pistilli e io ho assistito a tutto questo senza poter fare nulla.
Senso di impotenza e amore disperato nel doverla accompagnare alla fine.
La vita non può essere così crudele ma non voglio lamentarmi ma, dio mio, se è così dura sopravvivere.
La cosa più triste è che con riesco a sognarla come vorrei tanto e penso che se mi abbia dimenticato .............
Mi manca così tanto la sua dolcezza che continuo a guardare le sue foto di anni fa e mai mai mai avrei immaginato che finisse così.
Guarda sono tutt'altro che granitico vado in tutti i posti in cui sono stato con lei per poter ricordare i momenti belli passati insieme, soprattutto dopo la diagnosi senza speranza che le hanno dato.
Da allora ho capito che dovevo passare tutto il tempo che avevo, lavoro permettendo, con lei e questo mia fa dannatamente sentire in colpa.
Trent'anni insieme di idillio e poi tre anni di autentico inferno.
Sono amareggiato.
Vorrei che il tempo mi tolga un pò di dolore almeno.
Ciao, grazie Mimetta e scusa il lungo sfogo.
Re: 14 giorni dopo di te
ciao alessandro..anch'io come te',continuo a frequentare i posti con cui ero abituato a stare in sua compagnia..
pero' col tempo,quei posti perdono magia..e come se piano piano,venissero assorbiti dalla nuova situazione..con lei facevo sempre cose "da innamorati"..tipo uscire per ascoltare la pioggia in auto abbracciati..in spiaggia sdraiati di notte a guardare le stelle..oppure guardare gli alberi che danzavano col vento..
oggi e una giornata molto ventosa dalle mie parti..voglio andare a vedere quella danza alberata..pero' il pericolo e che il mio stato d'animo,mi porti a volermene andar via dopo pochi minuti..perche' magari non si sente piu' trasportato come quando c'era lei al mio fianco..
a cosa serve cercare di continuare la vita che si faceva una volta,se quella vita non c'e piu'?..
pero' col tempo,quei posti perdono magia..e come se piano piano,venissero assorbiti dalla nuova situazione..con lei facevo sempre cose "da innamorati"..tipo uscire per ascoltare la pioggia in auto abbracciati..in spiaggia sdraiati di notte a guardare le stelle..oppure guardare gli alberi che danzavano col vento..
oggi e una giornata molto ventosa dalle mie parti..voglio andare a vedere quella danza alberata..pero' il pericolo e che il mio stato d'animo,mi porti a volermene andar via dopo pochi minuti..perche' magari non si sente piu' trasportato come quando c'era lei al mio fianco..
a cosa serve cercare di continuare la vita che si faceva una volta,se quella vita non c'e piu'?..
Re: 14 giorni dopo di te
Mamma mia sembra che descriviate i miei stati d'animo. Oggi sono 3 mesi e mi sto chiedendo esattamente quello che ti chiediti Ciro...a cosa serve? Trovo inutile ma inevitabile pensare alla mia vita con lui ma è così difficile ricreare una vita senza di lui.
Un abbraccio a tutti voi
Grazie Mimetta delle tue parole
Un abbraccio a tutti voi
Grazie Mimetta delle tue parole
Re: 14 giorni dopo di te
Ciao,
proprio vero quello che scrivi Sabamy, potrebbero essere dei copia incolla i nostri messaggi.
Oggi per me sono dieci mesi, tutto è andato avanti intorno, ma io mi sento emotivamente sempre ferma là, ferma al giorno della diagnosi, ferma al giorno in cui la nostra vita è stata spezzata.
Un abbraccio a tutti
proprio vero quello che scrivi Sabamy, potrebbero essere dei copia incolla i nostri messaggi.
Oggi per me sono dieci mesi, tutto è andato avanti intorno, ma io mi sento emotivamente sempre ferma là, ferma al giorno della diagnosi, ferma al giorno in cui la nostra vita è stata spezzata.
Un abbraccio a tutti
Re: 14 giorni dopo di te
dopotutto non e stata una serata spiacevole..c'era molto vento e una parte dell'illuminazione del parco era spenta..camminavo al buio e sentivo solamente il rumore del vento e delle foglie..ero soddisfatto delle luci spente..forse perche' ormai mi identifico nel silenzio e nelle ombre..sto cercando di capire se e perche' non mi interessano piu' i discorsi futili delle persone,oppure perche' io stesso sono diventato un ombra vicino ad un lampione spento
Re: 14 giorni dopo di te
ciao Alessandro,
ti ringrazio per aver condiviso i tuoi pensieri.
sei bravo ad andare da un supporto psi. secondo me è utile, è uno sfogatoio ma è anche il luogo della verità.
"in un nostro mondo, fatto di dolcezza ed empatia": questo è il pezzo più doloroso, quello che non proveremo mai più. quello che ci mancherà sempre, come se ci avessero amputato un pezzo di noi.
per quanto riguarda la malattia, Gaetano è stato abbastanza lucido fino a 2 gg prima di andarsene; l'ho visto per 2 gg fuori di sè, gli occhi nel vuoto, mi sorrideva sempre, ma non era più lui. 2 gg che sono stata una tortura per me. poi si è svegliato, mi ha detto ti amo tanto, ed ha richiuso gli occhi.
io sono arrivata a pensare che sia stata una fortuna che lui non sapesse che non avrebbe mai più camminato. se ne è andato prima. che fortuna. non oso nemmeno pensare cosa sia vedere per mesi, o anni, la persona che amiamo e che era splendida, ridursi così, senza scampo.
io invece piano piano ho smesso di andare nei ns posti, ho smesso di guardare foto. soffrivo troppo e non lo trovavo. mi sentivo cmq sola e disperata. ed ho anche tolto tutte le cose che mi ricordavano la malattia, ho buttato cartelle cliniche e medicinali e supporti medicali di vario genere. tutto troppo doloroso.
ti consiglio di vedere "After life", su netflix. mi rappresenta pienamente. o meglio rappresenta la me di qualche tempo fa. magari aiuta un pò. almeno le prime 2 serie. sappi che si ride anche. d'altronde io ho riso pure al suo funerale. mi è scappato, in mezzo a tutto quel dolore.
il dolore è una cosa personale. in parte dipende da noi. io da subito volevo sapere come avessero fatto gli altri a superare il dolore. ho letto di tutto, ma la risposta poi l'ho dovuta confezionare su di me. se leggi in giro, nel giro di 6 mesi un anno, dicono che il dolore si affievolisce. ma questo lo dice chi non ci è passato. ci vuole tempo, e lavoro su noi stessi. io ci ho messo molto molto di più. il dolore si affievolisce piano piano, ma piano piano piano piano piano piano. di questo stanne certo. ma nel frattempo, sentiti libero di essere come sei. sei bravo a non ammorbare le figlie, che pure loro debbono fare i loro conti. ma esprimiti per come ti viene.
ti ringrazio, e ti abbraccio, Mimetta
ti ringrazio per aver condiviso i tuoi pensieri.
sei bravo ad andare da un supporto psi. secondo me è utile, è uno sfogatoio ma è anche il luogo della verità.
"in un nostro mondo, fatto di dolcezza ed empatia": questo è il pezzo più doloroso, quello che non proveremo mai più. quello che ci mancherà sempre, come se ci avessero amputato un pezzo di noi.
per quanto riguarda la malattia, Gaetano è stato abbastanza lucido fino a 2 gg prima di andarsene; l'ho visto per 2 gg fuori di sè, gli occhi nel vuoto, mi sorrideva sempre, ma non era più lui. 2 gg che sono stata una tortura per me. poi si è svegliato, mi ha detto ti amo tanto, ed ha richiuso gli occhi.
io sono arrivata a pensare che sia stata una fortuna che lui non sapesse che non avrebbe mai più camminato. se ne è andato prima. che fortuna. non oso nemmeno pensare cosa sia vedere per mesi, o anni, la persona che amiamo e che era splendida, ridursi così, senza scampo.
io invece piano piano ho smesso di andare nei ns posti, ho smesso di guardare foto. soffrivo troppo e non lo trovavo. mi sentivo cmq sola e disperata. ed ho anche tolto tutte le cose che mi ricordavano la malattia, ho buttato cartelle cliniche e medicinali e supporti medicali di vario genere. tutto troppo doloroso.
ti consiglio di vedere "After life", su netflix. mi rappresenta pienamente. o meglio rappresenta la me di qualche tempo fa. magari aiuta un pò. almeno le prime 2 serie. sappi che si ride anche. d'altronde io ho riso pure al suo funerale. mi è scappato, in mezzo a tutto quel dolore.
il dolore è una cosa personale. in parte dipende da noi. io da subito volevo sapere come avessero fatto gli altri a superare il dolore. ho letto di tutto, ma la risposta poi l'ho dovuta confezionare su di me. se leggi in giro, nel giro di 6 mesi un anno, dicono che il dolore si affievolisce. ma questo lo dice chi non ci è passato. ci vuole tempo, e lavoro su noi stessi. io ci ho messo molto molto di più. il dolore si affievolisce piano piano, ma piano piano piano piano piano piano. di questo stanne certo. ma nel frattempo, sentiti libero di essere come sei. sei bravo a non ammorbare le figlie, che pure loro debbono fare i loro conti. ma esprimiti per come ti viene.
ti ringrazio, e ti abbraccio, Mimetta
Re: 14 giorni dopo di te
Ciao Giu, ogni 9 del mese per noi 2 è una giornata di lutto. In verità la mente mi fa ricordare anche tante altre date relative ai passaggi della sua malattia ed è comunque doloroso. Un anno fa avevamo ancora tanta speranza perché stava facendo le chemio in vista dell'intervento e tutto sommato stava bene..mai avrei pensato a questo epilogo a distanza di pochi mesi.giu67 ha scritto: ↑lun 9 set 2024, 21:40 Ciao,
proprio vero quello che scrivi Sabamy, potrebbero essere dei copia incolla i nostri messaggi.
Oggi per me sono dieci mesi, tutto è andato avanti intorno, ma io mi sento emotivamente sempre ferma là, ferma al giorno della diagnosi, ferma al giorno in cui la nostra vita è stata spezzata.
Un abbraccio a tutti
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Re: 14 giorni dopo di te
Salve sono Alessandro e ritorno a scrivere perchè ne sento l'esigenza. Oggi è molto triste, come sempre del resto, e mi sto sforzando di fare una vita "normale" (casa, lavoro, contatto con altri familiari) per cercare di farmi vedere non forte ma equilibrato. Eppure ripensare alla presona cara che ho perso - Margherita - e vedere che tutti l'hanno presto dimenticata per ritornare alla vita comune mi fa sentire questo stacco come enorme. So che la sofferenza che ha patito era indicibile ma mi chiedo perchè ho incontrato una persona così unica e improvvisamente (scusate l'egoismo dopo 33 anni di matrimonio) mi è letteralmente caduto il mondo addosso e non riesco non a ripartire ma a vivere nel modo più semplice possibile. Mi domando se anche per voi voler bene tanto a una persona voglia dire aver vissuto un "amore tossico" con dipendenza affettiva. Nella mia vita matrimoniale mi sono sempre dato con tutto me stesso per aiutare moglie, figli, parenti tutti cercando di migliorare dove si poteva e accettare dove le forze non bastavano. Eppure mi sembra di avere subito un torto dalla vita più grande di quanto le mie spalle possano sopportare e cerco cerco di affrontare il tutto ora con impegno - come se fosse un lavoro il lutto - ma mi sembra di non volere uscire per paura di perderla (Margherita) un'altra volta. Vivere con i ricordi è struggente ma non ne potrei fare a meno. In tre decenni di vita assieme tutto ho condiviso e scelto con lei e ora mio trovo senza l'illuminazione che mi dava lei, facendomi vedere il bello e il buono di ogni scelta. La mia grande paura è perdermi senza di lei e lasciarmi andare senza avere più i suoi principi e valori a ispirarmi - oggi del tutto desueti e fuori tempo in quanto lei era una persona etica in tutto - e cerco di leggere i suoi libri, i suoi appunti, toccare le sue cose per avere ancora un contatto con lei, in quanto nulla mi è rimasto. La nostra unione era soprattutto tattile in quanto il suo deficit comunicativo nel corso degli anni aumentava sempre più e io mi sto dannando l'anima per averla vista sfumare senza poter fare niente. E questa colpa me la porterò sempre appresso, nulla per me sarà come prima .....lo so ma come si fa a portarla sempre dentro di sè?
Vedo che tutto intorno è come prima della tragedia la vita per gli altri continua ma come si può farcela senza, visto che il lutto da che mondo è mondo esiste ma al dolore fisico non si attenua? L'altra settimana ho perso mia madre, anziana con molti anni di vedovanza alle spalle (circa 40 anni) eppure lei ha resistito, ha cresciuto figli e nipoti. Al suo esempio mi ispiro ma mi sento enormemente più debole.
Come si riesce a uscirne solo con tanto tempo ? Per me non passerà mai.
Vedo che tutto intorno è come prima della tragedia la vita per gli altri continua ma come si può farcela senza, visto che il lutto da che mondo è mondo esiste ma al dolore fisico non si attenua? L'altra settimana ho perso mia madre, anziana con molti anni di vedovanza alle spalle (circa 40 anni) eppure lei ha resistito, ha cresciuto figli e nipoti. Al suo esempio mi ispiro ma mi sento enormemente più debole.
Come si riesce a uscirne solo con tanto tempo ? Per me non passerà mai.
Re: 14 giorni dopo di te
Alessandro, ciao..
la vita è una corsa ad ostacoli a perdifiato.. gli ostacoli sono in genere superabili, tranne questo. i miei mi hanno cresciuta dicendomi che a tutto c'è rimedio, fuorché la morte.. adesso, mi trovo a dover cercare un rimedio alla morte.. e non c'è un rimedio, non c'è una medicina. ritengo poi che vedere che per tutti gli altri la vita vada avanti esattamente allo stesso modo di prima, sia un grande dolore, per noi, noi che vorremmo che tutti parlassero di quanto lui/lei fosse una brava e stupenda persona..
io non riesco a vivere di ricordi, i ricordi mi fanno male, i suoi oggetti personali li tengo chiusi nei cassetti dove stavano anche prima.. tranne alcune cose che sono molto in alto e che ho lasciato lì. ho una bottiglia del suo vino preferito, ho i ns bicchieri 2 di questo, 2 di quello, ma non riesco più ad usarli. le ns tazzine da caffè...una valanga di cose che adesso hanno un significato solo per me, e per me sono solo dolore.. li tengo chiusi, quasi non li guardo, perché ogni cosa mi ricorda un viaggio, un momento bello, un giro per mercatini, una cosa qualunque che abbiamo fatto insieme, ed io, da sola, non riesco più a goderne. questo vale per me, però. io cerco di stare a casa il meno possibile adesso.
il fatto è che non trovo in nessuno quello sguardo di dolcezza e intelligente follia che aveva lui. quel guizzo di empatia con il mondo che lui aveva. la sua vita era stata segnata da un profondo dolore prima di conoscermi, e questo lo rendeva sensibile, empatico, buono come sei solo quando un dolore pervicace ti fende l'anima.. ma tutto il resto del mondo non è così.. anche io sembro insensibile forse, ma solo perché cerco le cose belle in analogia a ciò che racconti di Margherita.. non è un caso che ci si incontra e ci si sceglie, tra le tante alternative possibili. solo una è possibile.
però io, detto tutto ciò, Gaetano me lo porto dentro, parlo con lui, mi confido con lui, mi relaziono con lui. io non voglio perdere la lucidità e la tenerezza che ho trovato in lui. non voglio perdere tutto ciò.. mi fa da scudo, in questo mondo in cui mi sento tanto sola ed in cui non mi ritrovo.
il nostro percorso è un percorso complicato. io piango tutt'ora, ma è quasi un pianto dolce, non è più la disperazione che mi attanagliava all'inizio.
soffrirai meno un giorno, ma il percorso è ancora lungo. mi spiace per tua mamma, non so se lei sia riuscita ad infonderti coraggio.
la vita è quella che è, un percorso ad ostacoli. certo che avremmo potuto essere felici fino alla fine dei nostri giorni. certo che guardo gli anziani che ridono in coppia e passeggiano e mi punge un arcolaio di invidia. certo.
scrivi, frequenta persone nella tua stessa situazione. ti sentirai meno solo a combattere per questa vita di cui non trovi il senso, me come tutti qui.
Mimetta
la vita è una corsa ad ostacoli a perdifiato.. gli ostacoli sono in genere superabili, tranne questo. i miei mi hanno cresciuta dicendomi che a tutto c'è rimedio, fuorché la morte.. adesso, mi trovo a dover cercare un rimedio alla morte.. e non c'è un rimedio, non c'è una medicina. ritengo poi che vedere che per tutti gli altri la vita vada avanti esattamente allo stesso modo di prima, sia un grande dolore, per noi, noi che vorremmo che tutti parlassero di quanto lui/lei fosse una brava e stupenda persona..
io non riesco a vivere di ricordi, i ricordi mi fanno male, i suoi oggetti personali li tengo chiusi nei cassetti dove stavano anche prima.. tranne alcune cose che sono molto in alto e che ho lasciato lì. ho una bottiglia del suo vino preferito, ho i ns bicchieri 2 di questo, 2 di quello, ma non riesco più ad usarli. le ns tazzine da caffè...una valanga di cose che adesso hanno un significato solo per me, e per me sono solo dolore.. li tengo chiusi, quasi non li guardo, perché ogni cosa mi ricorda un viaggio, un momento bello, un giro per mercatini, una cosa qualunque che abbiamo fatto insieme, ed io, da sola, non riesco più a goderne. questo vale per me, però. io cerco di stare a casa il meno possibile adesso.
il fatto è che non trovo in nessuno quello sguardo di dolcezza e intelligente follia che aveva lui. quel guizzo di empatia con il mondo che lui aveva. la sua vita era stata segnata da un profondo dolore prima di conoscermi, e questo lo rendeva sensibile, empatico, buono come sei solo quando un dolore pervicace ti fende l'anima.. ma tutto il resto del mondo non è così.. anche io sembro insensibile forse, ma solo perché cerco le cose belle in analogia a ciò che racconti di Margherita.. non è un caso che ci si incontra e ci si sceglie, tra le tante alternative possibili. solo una è possibile.
però io, detto tutto ciò, Gaetano me lo porto dentro, parlo con lui, mi confido con lui, mi relaziono con lui. io non voglio perdere la lucidità e la tenerezza che ho trovato in lui. non voglio perdere tutto ciò.. mi fa da scudo, in questo mondo in cui mi sento tanto sola ed in cui non mi ritrovo.
il nostro percorso è un percorso complicato. io piango tutt'ora, ma è quasi un pianto dolce, non è più la disperazione che mi attanagliava all'inizio.
soffrirai meno un giorno, ma il percorso è ancora lungo. mi spiace per tua mamma, non so se lei sia riuscita ad infonderti coraggio.
la vita è quella che è, un percorso ad ostacoli. certo che avremmo potuto essere felici fino alla fine dei nostri giorni. certo che guardo gli anziani che ridono in coppia e passeggiano e mi punge un arcolaio di invidia. certo.
scrivi, frequenta persone nella tua stessa situazione. ti sentirai meno solo a combattere per questa vita di cui non trovi il senso, me come tutti qui.
Mimetta
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