Padre con neoplasia pancreatica
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Per andare avanti in un equilibrio precario devo cercare di non pensare a mia madre. Il pensiero come il dolore sono sempre presenti, ma non posso ricordare nulla né guardare le foto. Faccio come se lei fosse a casa sua e io nella mia routine tra lavoro, casa, figli e impegni vari. È l'unico modo ora per non sprofondare. Un tempo il lutto era sacro e forse ci si poteva prendere del tempo. Ora, sembra che si debba a tutti i costi andare avanti. È questo che si aspettano gli altri da una che ha 42 anni! Ma io rispetto a questa perdita mi sento come se ne avessi 4 e vorrei gridare il mio dolore. Per questo mi rifugio qui o al massimo riesco a stare con i miei familiari. Conversazioni di altra natura al momento non mi interessano.
Pensate che sia il modo sbagliato di affrontare il lutto? Che bisogna affrontare necessariamente e subito la memoria di ciò che è stato per poterlo superare?
Grazie
Pensate che sia il modo sbagliato di affrontare il lutto? Che bisogna affrontare necessariamente e subito la memoria di ciò che è stato per poterlo superare?
Grazie
Mamma dove sei?
Re: Padre con neoplasia pancreatica
ciao, ho appena risposto a FRanco sul 3d "come si fa ad andare avanti?"
il mio personalissimo pensiero è che il lutto ognuno lo risolve a modo suo, nei tempi e nei modi che crede, ma nessuno, e dico nessuno, si deve permettere di dire che devi andare avanti, che vedrai ti passerà...perché banalizzano il tuo dolore.. eppoi, chi ha visto morire i propri cari in questo modo, ha davanti gli ultimi mesi di sofferenza, che non sono facili da dimenticare. io ci ho messo più di un anno. ma quando poi ho archiviato la fase malattia, ed ho ricominciato a vedere Gaetano sano ed in forze, sono stata anche peggio.
fai ciò che senti e non permettere a nessuno di dirti che non ti stai impegnando. mica è una gara, è dolore, e va rispettato nei tempi e nei modi.
certamente vivere in un altra casa ti dà modo di alleviare in parte il tuo dolore, ma resta lì.
io quando è morta mia mamma, ogni tanto le telefonavo, e mentre facevo il numero mi ricordavo...
un grande abbraccio,, Mi
il mio personalissimo pensiero è che il lutto ognuno lo risolve a modo suo, nei tempi e nei modi che crede, ma nessuno, e dico nessuno, si deve permettere di dire che devi andare avanti, che vedrai ti passerà...perché banalizzano il tuo dolore.. eppoi, chi ha visto morire i propri cari in questo modo, ha davanti gli ultimi mesi di sofferenza, che non sono facili da dimenticare. io ci ho messo più di un anno. ma quando poi ho archiviato la fase malattia, ed ho ricominciato a vedere Gaetano sano ed in forze, sono stata anche peggio.
fai ciò che senti e non permettere a nessuno di dirti che non ti stai impegnando. mica è una gara, è dolore, e va rispettato nei tempi e nei modi.
certamente vivere in un altra casa ti dà modo di alleviare in parte il tuo dolore, ma resta lì.
io quando è morta mia mamma, ogni tanto le telefonavo, e mentre facevo il numero mi ricordavo...
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Quando mancò papà io mi rigettai subito nella "mischia" pensando "papà amava vivere, non posso deluderlo e stare a piangere a casa".Paolasperanza ha scritto: ↑dom 26 mag 2024, 0:33 Per andare avanti in un equilibrio precario devo cercare di non pensare a mia madre. Il pensiero come il dolore sono sempre presenti, ma non posso ricordare nulla né guardare le foto. Faccio come se lei fosse a casa sua e io nella mia routine tra lavoro, casa, figli e impegni vari. È l'unico modo ora per non sprofondare. Un tempo il lutto era sacro e forse ci si poteva prendere del tempo. Ora, sembra che si debba a tutti i costi andare avanti. È questo che si aspettano gli altri da una che ha 42 anni! Ma io rispetto a questa perdita mi sento come se ne avessi 4 e vorrei gridare il mio dolore. Per questo mi rifugio qui o al massimo riesco a stare con i miei familiari. Conversazioni di altra natura al momento non mi interessano.
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Grazie
Non fu la decisione più saggia, un mese dopo la sua morte il mio fisico crollo' e mi ritrovai esattamente al punto di partenza. cercai una psicologa e iniziai un percorso per andare avanti ma senza sforzarmi, concedendomi giornate di pianto e pagine di diario in cui gli parlavo. da lì c'è stato un po' di tutto, giorni tremendi e giorni migliori. ed è ancora così.
Oggi ho fatto cose cose che mi ricordano lui, ma sono abbastanza serena. ieri tutti era cupo.
non ci sono regole.
Ognuno vive il proprio dolore nel modo che può.
"Me l'hai insegnato tu
Che la felicità non è una colpa
E che puoi tornare a ridere ancora
Ancora una volta"
Brunori Sas
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Grazie di cuore.LaMarinin81 ha scritto: ↑dom 26 mag 2024, 21:29Quando mancò papà io mi rigettai subito nella "mischia" pensando "papà amava vivere, non posso deluderlo e stare a piangere a casa".Paolasperanza ha scritto: ↑dom 26 mag 2024, 0:33 Per andare avanti in un equilibrio precario devo cercare di non pensare a mia madre. Il pensiero come il dolore sono sempre presenti, ma non posso ricordare nulla né guardare le foto. Faccio come se lei fosse a casa sua e io nella mia routine tra lavoro, casa, figli e impegni vari. È l'unico modo ora per non sprofondare. Un tempo il lutto era sacro e forse ci si poteva prendere del tempo. Ora, sembra che si debba a tutti i costi andare avanti. È questo che si aspettano gli altri da una che ha 42 anni! Ma io rispetto a questa perdita mi sento come se ne avessi 4 e vorrei gridare il mio dolore. Per questo mi rifugio qui o al massimo riesco a stare con i miei familiari. Conversazioni di altra natura al momento non mi interessano.
Pensate che sia il modo sbagliato di affrontare il lutto? Che bisogna affrontare necessariamente e subito la memoria di ciò che è stato per poterlo superare?
Grazie
Non fu la decisione più saggia, un mese dopo la sua morte il mio fisico crollo' e mi ritrovai esattamente al punto di partenza. cercai una psicologa e iniziai un percorso per andare avanti ma senza sforzarmi, concedendomi giornate di pianto e pagine di diario in cui gli parlavo. da lì c'è stato un po' di tutto, giorni tremendi e giorni migliori. ed è ancora così.
Oggi ho fatto cose cose che mi ricordano lui, ma sono abbastanza serena. ieri tutti era cupo.
non ci sono regole.
Ognuno vive il proprio dolore nel modo che può.
Mamma dove sei?
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Cara Paola ,
Concordo nel dire che ogni persona affronta il dolore con il suo tempo e cammina sul sentiero che ritiene in quel momento il migliore.
Sono 6 mesi che la mia dolce mamma ci ha lasciati. Io ad esempio non riesco a entrare nella mia vecchia camera da letto dove ci sono parte delle sue cose... ma guardo le sue foto ogni giorno anche quelle scattate durante le sue terapie . Rileggo intensamente la nostra chat ... ciò che ci scrivevamo prima della malattia e durante la malattia quando era in ospedale quando era a casa e mi chiedeva se mi fermavo a mangiare da lei insomma la nostra quotidianità... Ia quotidianità e la routine a cui sono tornata dopo 15 mesi mi aiuta a lenire il mio dolore ... mi circondo delle persone che amo e che mi amano e a piccoli passi riprendo il mio cammino... la morte di chi ami , il percorso doloroso che si affronta credo che cambino in maniera indelebile la nostra anima . Questo però non significa che non ci sia speranza per una nuova felicità. Piano piano si torna a respirare anche grazie all amore che chi ci ha lasciato ci ha donato e all amore di chi è ancora qui con noi. Ti mando un forte forte abbraccio
Concordo nel dire che ogni persona affronta il dolore con il suo tempo e cammina sul sentiero che ritiene in quel momento il migliore.
Sono 6 mesi che la mia dolce mamma ci ha lasciati. Io ad esempio non riesco a entrare nella mia vecchia camera da letto dove ci sono parte delle sue cose... ma guardo le sue foto ogni giorno anche quelle scattate durante le sue terapie . Rileggo intensamente la nostra chat ... ciò che ci scrivevamo prima della malattia e durante la malattia quando era in ospedale quando era a casa e mi chiedeva se mi fermavo a mangiare da lei insomma la nostra quotidianità... Ia quotidianità e la routine a cui sono tornata dopo 15 mesi mi aiuta a lenire il mio dolore ... mi circondo delle persone che amo e che mi amano e a piccoli passi riprendo il mio cammino... la morte di chi ami , il percorso doloroso che si affronta credo che cambino in maniera indelebile la nostra anima . Questo però non significa che non ci sia speranza per una nuova felicità. Piano piano si torna a respirare anche grazie all amore che chi ci ha lasciato ci ha donato e all amore di chi è ancora qui con noi. Ti mando un forte forte abbraccio
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Grazie infinite. Le tue parole mi confortano. Torno qui ormai quasi ogni sera per leggervi nella speranza di un conforto. Solo chi ha vissuto questo dolore in questo modo così atroce può capire. Io sto solo sopravvivendo, non so se il dolore mi stia attraversando o bloccando. So che devo tenere a bada pensieri e ricordi per non soccombere. Spero di saperlo affrontare e di tornare a respirare, come dici tu.Ellis_78 ha scritto: ↑mar 28 mag 2024, 23:19 Cara Paola ,
Concordo nel dire che ogni persona affronta il dolore con il suo tempo e cammina sul sentiero che ritiene in quel momento il migliore.
Sono 6 mesi che la mia dolce mamma ci ha lasciati. Io ad esempio non riesco a entrare nella mia vecchia camera da letto dove ci sono parte delle sue cose... ma guardo le sue foto ogni giorno anche quelle scattate durante le sue terapie . Rileggo intensamente la nostra chat ... ciò che ci scrivevamo prima della malattia e durante la malattia quando era in ospedale quando era a casa e mi chiedeva se mi fermavo a mangiare da lei insomma la nostra quotidianità... Ia quotidianità e la routine a cui sono tornata dopo 15 mesi mi aiuta a lenire il mio dolore ... mi circondo delle persone che amo e che mi amano e a piccoli passi riprendo il mio cammino... la morte di chi ami , il percorso doloroso che si affronta credo che cambino in maniera indelebile la nostra anima . Questo però non significa che non ci sia speranza per una nuova felicità. Piano piano si torna a respirare anche grazie all amore che chi ci ha lasciato ci ha donato e all amore di chi è ancora qui con noi. Ti mando un forte forte abbraccio
Mia madre perse la sua mamma molto giovane, ma non l'ho mai vista piangere o disperarsi per questo. Ha affrontato la vita con coraggio, con voglia e ha amato tanto. Avrei voluto chiederle come si fa, ma non ho fatto in tempo.
Un abbraccio grande. Grazie
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Mio papà rimase orfano di padre da bambino.Paolasperanza ha scritto: ↑mer 29 mag 2024, 23:37
Grazie infinite. Le tue parole mi confortano. Torno qui ormai quasi ogni sera per leggervi nella speranza di un conforto. Solo chi ha vissuto questo dolore in questo modo così atroce può capire. Io sto solo sopravvivendo, non so se il dolore mi stia attraversando o bloccando. So che devo tenere a bada pensieri e ricordi per non soccombere. Spero di saperlo affrontare e di tornare a respirare, come dici tu.
Mia madre perse la sua mamma molto giovane, ma non l'ho mai vista piangere o disperarsi per questo. Ha affrontato la vita con coraggio, con voglia e ha amato tanto. Avrei voluto chiederle come si fa, ma non ho fatto in tempo.
Un abbraccio grande. Grazie
Lui non ne parlava e io non gli ho mai chiesto nulla. Me ne pento.
Come mi pento di non aver preso parte alla sua vita una volta che io sono diventata adulta; probabilmente avevo i miei studi, il mio lavoro, i miei amici....eppure mi chiedo perché non avessi il tempo di stare anche con lui.
In realtà forse papà amava le sue mille attività e non gliene importava nulla che io ne facessi parte,quindi sono forse solo paturnie mie di oggi.
Ieri sono andata al mare, nel paese dove ho trascorso le mie estati infantili e di adulta, spesso in sua compagnia (avevamo un tempo lì una casa di famiglia). La scorsa estate ho evitato quel paese volutamente, troppi ricordi, troppo dolore. Quest'anno ho deciso di andare. I ricordi ci sono (tanti) e il dolore persiste, ma è più sfumato e si mischia al desiderio di ricordare le belle giornate trascorse lì.
Tornerò a ricordare le belle cose che mi legano a quel luogo e a ringraziare papà per tutte le cose che mi ha insegnato
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Che la felicità non è una colpa
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Cara La Marinin. I tuoi scritti mi colpiscono sempre per la dolcezza, l' amore e la tenerezza che contengono. Un abbraccio
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Cara La Marinin, Cara Paola,
non sentitevi in colpa per non aver chiesto ai vostri genitori, è il normale andamento delle fasi della vita e del rapporto tra generazioni.
Forse anche per loro era difficile raccontare delle loro perdite, soprattutto con voi figlie.
Però se ora siete a scrivere di loro, forse è perché vi hanno dato molto e voi siete molto di loro, anche se a volte non vi sembra.
Un grande abbraccio
non sentitevi in colpa per non aver chiesto ai vostri genitori, è il normale andamento delle fasi della vita e del rapporto tra generazioni.
Forse anche per loro era difficile raccontare delle loro perdite, soprattutto con voi figlie.
Però se ora siete a scrivere di loro, forse è perché vi hanno dato molto e voi siete molto di loro, anche se a volte non vi sembra.
Un grande abbraccio
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Ringrazio tutti voi che avete scritto. Ognuno di voi mi ha dato un briciolo di speranza e una comprensione che raramente riesco a trovare.
Io credo di aver passato molto tempo con mia madre, sono tornata vivere nel mio paese d'origine proprio per starle accanto e farle vivere quella vita piena che lei non aveva avuto. Negli ultimi anni gli impegni e i figli inevitabilmente ci hanno tenute più lontano, quasi tutti i giorni andavo da lei di corsa per lasciarle i bambini prima di andare a lavoro. Lei mi diceva di fermarmi un pochino, ma io ero sempre di corsa. Quando mi rimettevo in macchina mi dispiaceva, sapevo che il tempo sarebbe passato e che dovevo stare di più con lei. Ma la vita è così. Ho sempre vissuto anche nella paura di perderla perché tutta la sua famiglia è andata via presto per il cancro, quindi questa nuvola nera l'ho sempre sentita su di noi. Avrei potuto godere di più del mio tempo con lei. E forse dovrei anche ringraziare di averla persa ora che ho 42 anni e lei 68...ma avevamo ancora un bel pezzo di vita e dei viaggetti da fare insieme.
So però di averla amata tanto, e lei lo sapeva. Non l'ho mai data per scontato, sapevo che era speciale e rendeva la vita di tutti noi bellissima. So di esserle stata accanto fino all'ultimo battito del cuore e di averle sussurrato che poteva volare via serena perché aveva amato tanto ed era stata amata infinitamente e che la sua famiglia d'origine la stava aspettando. Solo questo mi consola un poco. Tutto il resto è un dolore inesprimibile.
Scusate lo sfogo.
E grazie a tutti. Vi abbraccio forte.
Io credo di aver passato molto tempo con mia madre, sono tornata vivere nel mio paese d'origine proprio per starle accanto e farle vivere quella vita piena che lei non aveva avuto. Negli ultimi anni gli impegni e i figli inevitabilmente ci hanno tenute più lontano, quasi tutti i giorni andavo da lei di corsa per lasciarle i bambini prima di andare a lavoro. Lei mi diceva di fermarmi un pochino, ma io ero sempre di corsa. Quando mi rimettevo in macchina mi dispiaceva, sapevo che il tempo sarebbe passato e che dovevo stare di più con lei. Ma la vita è così. Ho sempre vissuto anche nella paura di perderla perché tutta la sua famiglia è andata via presto per il cancro, quindi questa nuvola nera l'ho sempre sentita su di noi. Avrei potuto godere di più del mio tempo con lei. E forse dovrei anche ringraziare di averla persa ora che ho 42 anni e lei 68...ma avevamo ancora un bel pezzo di vita e dei viaggetti da fare insieme.
So però di averla amata tanto, e lei lo sapeva. Non l'ho mai data per scontato, sapevo che era speciale e rendeva la vita di tutti noi bellissima. So di esserle stata accanto fino all'ultimo battito del cuore e di averle sussurrato che poteva volare via serena perché aveva amato tanto ed era stata amata infinitamente e che la sua famiglia d'origine la stava aspettando. Solo questo mi consola un poco. Tutto il resto è un dolore inesprimibile.
Scusate lo sfogo.
E grazie a tutti. Vi abbraccio forte.
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