Come ce la si fa senza?

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
Michaela
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Iscritto il: sab 20 gen 2024, 14:50

Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Michaela »

HO SCRITTO...HO SEMPRE SCRITTO A MANO, CENTINAIA DI PAGINE DI QUADERNO.
LA MATTINA DOPO L'IGIENE, LE PIAGHE, LA SUA COLAZIONE...SCRIVEVO.
DI NOTTE SCRIVEVO...OGNI VOLTA CHE SENTIVO CHE STAVO CROLLANDO...SCRIVEVO.
DOPO LA SUA MORTE...HO SCRITTO.
NON HO AVUTO BISOGNO NÉ DI MEDICINE, NÉ DI PSICOLOGO, NÉ DI SONNIFERI...SCRIVEVO.
LA SCRITTURA MI HA SALVATO LA VITA
Non possiamo tornare indietro ed aggiustare la nostra storia...ma andare avanti e viverla
Gio1984bo
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Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Gio1984bo »

Ho perso mia mamma poco più di un anno fa ...
Ho toccato il fondo.
Mi svegliavo in piena notte. Piangevo per ogni cosa, dove ero ero... A casa , in ufficio.
Non riuscivo più a dire la parola "mamma".
Mia mamma soffriva, non aveva più dignità ... La prima cosa che le ho detto quando mi dissero che se n'era andata fu... "Adesso non soffri più"
In quel momento provai dolore e sollievo.
Mi manca un pezzo di me e della mia vita.
Mi manca tutto di lei.
A volte mi sembra di non ricordare più la sua voce ...però mi ricordo il suo sorriso... La sua dolcezza ... Il suo scherzare sempre .
Purtroppo anche quando piangeva, quando aveva paura ... Ho delle immagini che ...me le porterò dentro per tutta la vita .
Vai avanti, impari a convivere col dolore e con la mancanza.
Un giorno ci rivedremo e non ci lasceremo più
Mamma ti amo immensamente ❤️
Alessandro64
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Iscritto il: gio 11 lug 2024, 8:09

Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Alessandro64 »

Ciao Mimetta,
sto leggendo un tuo vecchio post cercando spunti di vita concreta a cui attaccarmi e trovo le tue parole, anche a distanza di tempo d in situazioni cinicamente diverse estremamente condivisibili. Sto cercando di andare a ritrosi nel tempo quando io e mia moglie Margherita abbiamo avuto la prima diagnosi. Lei non si rendeva subito conto perche' io alimentavi le sue speranze di guarigione ma dentro di me mi rendevi tristemente conto di cosa sarebbe successo. Ho avuto una zia addetta dalla sua malattia neurologica e tramite i racconti di mio zio m a ho immaginato subito cosa ci veniva incontro. Allora ho deciso di vivere con lei oggi respiro ogni attimo qualunque giorno come se fosse l'ultimo. Ero sposato da 30 anni eppure la amavi ancora di piu' e la amo tuttora che non e' qui. Ho vissuto intensamente la nostra vita insieme come non credevo di fare proprio negli ultimi tempi, vederla svanite a poco a poco e rendersene conto che il suo alito di vita d il suo senso di se stava abbandonandola x sempre. E' triste fermare il vento con le mani e ora ti senti colpevole x essere tu vivo e lei no.
Come andare avanti x dare speranza e futuro alle nostre figlie? X me il mondo e' sospeso da quel 5 aprile quando hai smesso di soffrire.
Sto cercando vecchie foto che mia ricordino la bella persona che era, perche' tutti l'hanno dimenticata in fretta anche i parenti pou' stretti e mi chiedo quale senso abbia in questa societa' attuale vivere x il bene, fare il proprio dovere quotidiano con etica e senso di responsabilita' quando vediamo che non c'e' limite al degrado umano ?
Malattie incurabili, guerra, depressione della gente omicidi tragedie continue x persone comuni che vivono bene
Mia figlia sta x avere una bambina e penso in che mondo finirà?
Quando sono diventato padre vivevo in tempi difficili ma vivibili ma con speranza di una futuro ora a cosa ci possiamo aggrappate se le uniche persone care non ci sono piu'?
Scusa lo sfogo ma oggi il dolore e' atroce.
Ciao
Polidoro
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Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Polidoro »

Ciao Alessandro,

Perché i sensi di colpa dopo tutto quello che hai fatto per lei? Lei non capirebbe e si dispiacerebbe.

Mia mamma ha avuto la stessa malattia di tua moglie, anche lei era giovane. A volte mi manca il dolore asfittico e acuto dei primi mesi, perché era un modo di stare ancora con lei. Oggi, quando cerco di cogliere un segno di tutto quello che e' passato e che mi ha lasciato, a volte ci riesco, ma sempre solo per un istante. Magari in una mia risata, in una esternazione irriverente. Resta davvero poco di chi muore in questo alternarsi di vite che e' la Vita. Ho conosciuto i miei nonni, ma non so nulla dei loro genitori, neanche come si chiamavano.

Il tempo può alleviare il dolore ma porta via con se anche le cose belle, la memoria e le nostre vite. Nella prospettiva del tempo che passa e porta via tutto, cerco gratificazione in quello che posso fare oggi, non domani. Ma capisco che non ci sia facile consolazione per chi ha perduto una moglie amata.

Ciao.
Alessandro64
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Iscritto il: gio 11 lug 2024, 8:09

Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Alessandro64 »

Hai ragione.
Proprio x non dimenticarla mai sto raccogliendone le sue foto piu' belle da quando l'ho conosciuta (1989).
Grazie.
Mimetta
Membro
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Iscritto il: lun 15 lug 2019, 1:17

Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Mimetta »

Alessandro64 ha scritto: dom 15 set 2024, 10:11 Ciao Mimetta,
sto leggendo un tuo vecchio post cercando spunti di vita concreta a cui attaccarmi e trovo le tue parole, anche a distanza di tempo d in situazioni cinicamente diverse estremamente condivisibili. Sto cercando di andare a ritrosi nel tempo quando io e mia moglie Margherita abbiamo avuto la prima diagnosi. Lei non si rendeva subito conto perche' io alimentavi le sue speranze di guarigione ma dentro di me mi rendevi tristemente conto di cosa sarebbe successo. Ho avuto una zia addetta dalla sua malattia neurologica e tramite i racconti di mio zio m a ho immaginato subito cosa ci veniva incontro. Allora ho deciso di vivere con lei oggi respiro ogni attimo qualunque giorno come se fosse l'ultimo. Ero sposato da 30 anni eppure la amavi ancora di piu' e la amo tuttora che non e' qui. Ho vissuto intensamente la nostra vita insieme come non credevo di fare proprio negli ultimi tempi, vederla svanite a poco a poco e rendersene conto che il suo alito di vita d il suo senso di se stava abbandonandola x sempre. E' triste fermare il vento con le mani e ora ti senti colpevole x essere tu vivo e lei no.
Come andare avanti x dare speranza e futuro alle nostre figlie? X me il mondo e' sospeso da quel 5 aprile quando hai smesso di soffrire.
Sto cercando vecchie foto che mia ricordino la bella persona che era, perche' tutti l'hanno dimenticata in fretta anche i parenti pou' stretti e mi chiedo quale senso abbia in questa societa' attuale vivere x il bene, fare il proprio dovere quotidiano con etica e senso di responsabilita' quando vediamo che non c'e' limite al degrado umano ?
Malattie incurabili, guerra, depressione della gente omicidi tragedie continue x persone comuni che vivono bene
Mia figlia sta x avere una bambina e penso in che mondo finirà?
Quando sono diventato padre vivevo in tempi difficili ma vivibili ma con speranza di una futuro ora a cosa ci possiamo aggrappate se le uniche persone care non ci sono piu'?
Scusa lo sfogo ma oggi il dolore e' atroce.
Ciao
ciao Alessandro, io qui ho scritto molto, risposto molto, ti avevo risposto anche sul mio 3d, che forse ti sei perso.

l'ultimo nostro anno insieme è stato il più intenso, il più intimo.. eppure noi c'eravamo scambiati tanto amore. lui mi riempiva di regali, quelli che poi non mi avrebbe più fatto. io l'ho riempito di amore e tenerezza, che avevo urgenza di trasmettergli perché poi non avrei più potuto.. noi sentivamo che stavamo entrambi perdendo molto, e non potevamo fare nulla per fermare questa valanga che ci ha investiti, non più di quello che abbiamo fatto.

il mondo va per conto suo.. ed è giusto che abbia le sue leggi. per noi la vita si è fermata, ma è giusto che per tutti gli altri prosegua, senza pensare alla morte, al dolore. certo le guerre sono un'altra cosa.. cìè gente che è stata concepita durante i bombardamenti, chi ha partorito sui barconi.. la vita ha la sua urgenza. ma noi in questo momento lo abbiamo dimenticato.

è nostro compito infondere fiducia nel domani ai nuovi arrivati in questo mondo, altrimenti la vita non avrebbe senso.
cerca dentro di te la gioia che hai provato prima di tutto ciò, l'amore che hai provato per le tue figlie quando sono nate. ritroverai un senso alla vita, se non altro per loro, e non è poco.

la domenica è un giorno particolarmente difficile per noi, vorremmo solo prendere un caffè con calma con il nostro amore. e non ci è possibile.
ti abbraccio, Mimetta
Alessandro64
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Messaggi: 12
Iscritto il: gio 11 lug 2024, 8:09

Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Alessandro64 »

Grazie
Solidea
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Iscritto il: gio 31 ago 2017, 18:04

Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Solidea »

Polidoro, la moglie di Alessandro non aveva un tumore cerebrale ma una demenza. Anche mia madre è morta così, di demenza, pur avendo avuto anche un tumore al colon anni prima (io infatti ero approdata qui per questo). Per quanto mi riguarda vederla sprofondare nel baratro è stato mille volte peggio del tumore, ho visto cose che non dimenticherò mai
(Cit.) Lei ti sente ed è sempre al tuo fianco, oltre ad essere nel tuo cuore :cry:
Alessandro64
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Messaggi: 12
Iscritto il: gio 11 lug 2024, 8:09

Re: Come ce la si fa senza?

Messaggio da Alessandro64 »

Grazie Solidea per le tue parole hai capito perfettamente cosa si prova a veder scivolare via ciò che ami e sentirti impotente.
Ti dicono di accettare il lutto ma quando ripensi a certe situazioni, e i ricordi belli sono spesso sopravanzati da quelli brutti delle fasi finali, solo chi ha provato queste malattie se ne può rendere conto.
Ho perso mio padre a 19 anni, gli ho voluto molto bene, ma in due mesi è sparito (deceduto) per una metastasi partita da un braccio e finita al cervello. Non immaginavo che ci fossero degenerazioni così strazianti da farti perdere la tua identità e vivere così a lungo, senza speranza.
E' terribile e doloroso, soprattutto quando si ama una persona.
Scusate la precisazione, senza togliere niente a nessuno in quanto ogni lutto per chi lo subisce è importante e non voglio fare classifiche, ma quando mia moglie se ne è andata per sempre ho visto il suo volto sereno.
Era stanca di soffrire, senza comunicare e senza vedere la bellezza della vita attorno.
Era prigioniera in un involucro umano dove la scatola di comando non funzionava più, assolutamente fuori controllo. Le connessioni che noi viventi diamo per scontato (sensi, ricordi e tanto altro) non erano più valide.
E' triste dirlo ma quando ti capita questo negli anni della piena maturità (50/60 anni), quando riesci a vedere il possibile raggiungimento del traguardo (cose fatte nella vita chi di più chi di meno) ipotizzando una nuova realtà armoniosa ti senti proprio "derubato".
Abbiamo io e Margherita sempre vissuto vivendo al momento, senza sogni senza speranze estreme ma godendo della nostra "similitudine".
CONDIVISIONE dei momenti belli e brutti della vita e penso che questo, almeno per me e posso dire anche per lei, é il vero significato dell'amore.
Ma quando qualcosa di improvviso ti travolge, malattia incurabile o tragedia, è difficile accettarlo nel tempo.
Io spero di riuscirci e mi sto impegnando leggendo molti testi sul lutto, sul significato dell'amore nel tempo e ricordando i momenti belli che ho passato con lei, illudendomi che non ci fosse mai fine.
Forse è questo che ci ha reso felici immensamente e per questo ringrazio Margherita di avermi dato tanto.
Ma quando tu rimani e la tua metà no, ti senti in colpa naturalmente come un sopravvissuto.
Perchè io si e lei no?.
 


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