Mamma con tumore 4 stadio

[massituo]

Buongiorno a tutti, mi trovo, purtroppo a condividere questa storia. Hanno diagnosticato a mia madre una diagnosi di tumore molto probabilmente al 4° stadio (68 anni). Mia madre è un po' il collante della famiglia, e le mie figlie 10 e 8 anni sono legatissime, assieme a me, posso tranquillamente dire che le ha educate. Mio papà (73 anni) nel momento in cui capirà quello che sta succedendo ho paura gli crolli il mondo addosso.
Per me mia mamma ha rappresentato la vera è unica persona che mi ha sempre capito e avere avuto questa notizia ieri mi ha gettato nello sconforto. In ogni caso sto cercando di farmene una ragione, anche solo per le responsabilità verso la mia famiglia.
Se la mia sofferenza può rimanere tale ho paura di come possano prendere la notizia le mie figlie e mio padre quando gli verrà spiegata la verità.
Vorrei parlare alle figlie e a mio padre (dal momento che il quadro clinico, comunque grave, sarà ben chiaro), ma non so cosa dire o cosa fare.
Non so come poter spiegare alle mie figlie che la nonna ha poco tempo ancora, come cercare di addolcire la cosa. Per mio papà sarà una cosa straziante, ma essendo più adulto, l'essere un po' piu diretti credo sia la cosa migliore, ma non ne sono certo.
Qualcuno può suggerirmi cosa e quando dire la cruda verità a papà e figlie?
Grazie mille a chiunque potrà suggerirmi qualcosa.

[Sabrina68]

Buonasera,capisco la tua angoscia,ma non credo che dire la cruda verità sia il modo migliore per comunicare questo tipo di notizia.
Per prima cosa perché,mi sembra di aver capito,non c'è ancora certezza sullo stadio della malattia e finché non saranno i medici a dire esattamente qual'e' la condizione della paziente e a quali cure si dovrà sottoporre,e' sempre meglio non essere troppo precipitosi nell'emettere sentenze.
Un tumore,forse, al quarto stadio in una paziente di 68 anni vuol dire tutto e niente.....può avere davanti a sé ancora molto tempo.....quanto solo un medico lo puoi dire.....e nemmeno lui lo può dire con certezza.
E poi,non credo si possa comunicare questo tipo di notizia ad un uomo di 73 anni,e con lo stesso linguaggio,a due ragazzine.
Forse è meglio prendere tempo....dire che la nonna non sta molto bene,che si dovrà curare,che adesso saranno anche loro a doversi un po'prendere cura di lei.....ad aiutarla....a non farla stancare troppo...
E poi,secondo me,in base a quello che diranno i medici....un po' alla volta le coinvolgerti
Ma il tempo che rimarrà non è assolutamente detto sia poco...
Un abbraccio

[Clod69]

Ciao massituo, il consiglio che ti posso dare io è questo,aspetta quando avrai notizie certe e parla con tuo padre che tutto il diritto di sapere,sarà dura? Si sarà dura,ma è suo marito,ha 73 anni una persona anziana ma non vecchia e devi dargli il tempo di metabolizzare il tutto e ce ne vorrà,ma secondo me deve sapere,assolutamente.
Altro discorso le bambine,sono piccole e non capirebbero,come ti è stato già consigliato addolcirei la pillola e gli direi che la nonna deve fare delle visite e dovrà fare delle cure,ma piano piano,di volta in volta senza sentenziare....fatti vedere positivo,soffri in silenzio,non ti far vedere da loro,devi essere forte anche se ricorda che nessuno nasce forte ma è la vita che ti ci fa diventare.
Un 4 stadio ammesso che lo sia non è una passeggiata,ma non parlare al passato...
Tua mamma non ha rappresentato, tua mamma "rappresenta", tua mamma non era, tua mamma è....
Aspetta quello che ti diranno i medici
Ci sono tante cure,c'è ancora tempo e speranza.
Un abbraccio

[LaMarinin81]

io personalmente ho cercato di proteggere i miei genitori finché è stato possibile. mio padre aveva 71 anni alla diagnosi di tumore del pancreas e mia madre 68. non ho apertamente mentito, ho detto che mio padre doveva fare delle terapie e un intervento. questo ha permesso loro di vivere più serenamente i 2 anni di malattia di mio padre.
quando la situazione è diventata "terminale" con mia madre stata sincera.
però sono contenta di aver evitato loro due anni di angosce (che sono state solo mie).
quanto ai bambini, con loro sceglierei un approccio più "soft".

[massituo]

intanto grazie per le risposte.
Mi sono dimenticato di dire che il tumore è al polmone (mia madre è stata fumatrice).

Purtroppo mi rendo conto che sto e stiamo affrontando la cosa come se ci fosse una deadline vicina, ovviamente mi auguro diversamente, ma cerco anche io di prepararmi all'inevitabile.

Ho saputo poi ieri sera che mia mamma ha voluto condividere la cosa con mio padre, quindi in un certo modo almeno quello è un peso che mi sono potuto togliere.
Seguirò sicuramente i consigli che mi avete dato e vi ringrazio moltissimo. Cerco sempre di essere positivo ogni giorno che la vedo e non piango (Davanti a lei). La mia parte razionale mi dice che in fondo è una ruota che gira, ma fa comunque molto male e il legame che ho con lei è davvero viscerale.
Grazie mille a tutti

[Ludwig78]

Io mi sento di suggerire un diverso punto di vista, che è sostanzialmente quello in genere caldeggiato dagli psicologi. I bambini non devono essere presi in giro di fronte ad una malattia che mostrerà segni evidenti della sua ingombrante presenza. Le informazioni chiare, serene e non pessimistiche, ma realistiche, aiutano i bambini a non accrescere l'angoscia di fronte ad una situazione che vedono ma che non trova una spiegazione logica. Io ho comunicato il tumore ai polmoni della nonna alle mia bimbe di 5 e 9 anni, che poi l'hanno vista allettarsi, spegnersi lentamente fino a morire a casa, nel proprio letto, praticamente nella nostra abitazione. Tutto è stato preparato, anche il momento del decesso, ed è stato preso con estrema naturalezza. Hanno visto la nonna nella bara e le hanno lasciato ciascuna un disegno e una poesia come rito di passaggio, mettendole loro stesse sul corpo della nonna, come gesto di saluto. Nessun trauma. Non credo che i bimbi non capiscano, penso che per loro sia più angosciante non potersi fidare del propri genitori quando inevitabilmente capiranno che la situazione è grave. Ovviamente è solo un mio spunto, perchè le decisioni si prendono caso per caso. In bocca al lupo, anche perchè non è detto che non ci sia nulla da fare! Nel caso di mia madre è stato scoperto in fase avanzatissima!

[LaMarinin81]

Io mi sento di suggerire un diverso punto di vista, che è sostanzialmente quello in genere caldeggiato dagli psicologi. I bambini non devono essere presi in giro di fronte ad una malattia che mostrerà segni evidenti della sua ingombrante presenza. Le informazioni chiare, serene e non pessimistiche, ma realistiche, aiutano i bambini a non accrescere l'angoscia di fronte ad una situazione che vedono ma che non trova una spiegazione logica. Io ho comunicato il tumore ai polmoni della nonna alle mia bimbe di 5 e 9 anni, che poi l'hanno vista allettarsi, spegnersi lentamente fino a morire a casa, nel proprio letto, praticamente nella nostra abitazione. Tutto è stato preparato, anche il momento del decesso, ed è stato preso con estrema naturalezza. Hanno visto la nonna nella bara e le hanno lasciato ciascuna un disegno e una poesia come rito di passaggio, mettendole loro stesse sul corpo della nonna, come gesto di saluto. Nessun trauma. Non credo che i bimbi non capiscano, penso che per loro sia più angosciante non potersi fidare del propri genitori quando inevitabilmente capiranno che la situazione è grave. Ovviamente è solo un mio spunto, perchè le decisioni si prendono caso per caso. In bocca al lupo, anche perchè non è detto che non ci sia nulla da fare! Nel caso di mia madre è stato scoperto in fase avanzatissima!

credo che il tuo approccio sia stato sostanzialmente corretto. ovviamente cosa dire ai bambini dipende anche dallo stadio della malattia.

[Sabrina68]

Caro massituo,quando a mia mamma e' stato diagnosticata la malattia ( cancro al pancreas ) io ho reagito come se lei fosse morta in quel momento.
Forse,al momento della diagnosi,e' morta la vita che avevamo fatto fino a quel momento ; dopo e' iniziata un'altra vita,completamente diversa da quella precedente,ma,anche se ti sembrerà strano sentirlo,ci sono stati giorni di cui io ho un ricordo meraviglioso.
Non vedere solo la fine,in mezzo ci potrà essere un periodo,anche lungo,in cui lei,forse,non farà più quello che faceva prima,ma sarà sempre la tua mamma era nonna delle tue figlie.
Certo loro non dovranno essere tenute all'oscuro di quello che sta succedendo ma,secondo me,volta per volta capirai fino a che punto potrai arrivare nel coinvolgere nel racconto dell'evoluzione della malattia.
E ti capisco benissimo quando parli rapporto viscerale : domani saranno quattordici mesi dal giorno in cui e' morta mia madre.
Era giovedì 14 luglio 2022.Erano le 11.15.
Ancora non mi sembra possibile sia successo.
Un abbraccio