Papà sta morendo e io non ho nemmeno 30 anni

In questa stanza è possibile dare parola a ciò che si vive come paziente, familiare, amico, condividendo la propria esperienza ed esprimendo le proprie emozioni in un clima di accoglienza, fiducia e rispetto.
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Fratt94
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Iscritto il: ven 24 nov 2023, 13:51

Papà sta morendo e io non ho nemmeno 30 anni

Messaggio da Fratt94 »

Ciao a tutti.
Scrivo qua perché vorrei un po' aver modo di confrontarmi con chi è già passato in questa situazione, essendo giovane, sono la prima a cui sta morendo un famigliare e per quanto abbia degli amici stupendi sto facendo davvero fatica a sentirmi capita.
Non ho ancora 30 anni e sto attualmente studiando, sto frequentando una scuola di specializzazione che mi porta a lavorare full time (non pagata) e ad essere impegnata anche la sera per studiare per gli esami. La diagnosi di tumore al colon con metastasi al fegato è arrivata a maggio di quest'anno. Mio padre non è mai stato male in vita sua, una forza della natura, ha sempre dimostrato almeno 10 anni in meno. La diagnosi è arrivata che io stavo lavorando lontano, per cui tornavo a casa i week end, ma visto che spesso era ricoverato sono riuscita a vederlo si e no 10-15 minuti alla volta. Ora sono riuscita a ritrasferirmi nella mia vecchia casa, sto ancora lavorando full time, ma almeno non sono lontana.
Abbiamo iniziato la chemio, interrotta al terzo ciclo perché troppo deperito. Mio padre ora pesa meno di me, è costretto a letto. Io non riesco comunque a passare tanto tempo con lui, sia perché lavoro, sia perché mi fa davvero male. Ci provo e passo più tempo possibile ma non mi sembra comunque abbastanza, e non so cosa fare perché sinceramente non riesco nemmeno a parlargli (mi viene da piangere, poi lui dorme spesso essendo stanco e quando è sveglio ha poca energia per parlare e si finisce sempre a parlare del tumore che è il suo chiodo fisso, non riesco a staccarlo dalla cosa), mi sento davvero in colpa per questo.
Mi sembra di non fare abbastanza, di non esserci abbastanza. Sono arrabbiata con il mondo perché non è giusto. Sono arrabbiata con i medici perché purtroppo non hanno mai mostrato alcun tatto e l'hanno dato per spacciato dal momento 1, quando qualcosa ancora si poteva fare.
Ho anche iniziato a fare un secondo lavoro (questo pagato) perché mio padre essendo l'unico che lavora in famiglia mi stava mantenendo, ma ora ovviamente le cose andranno differentemente, ma questo, anche se necessario, ruba ulteriore tempo a quello che potrei dedicare passandolo con lui. La mia salute mentale è veramente al minimo sindacale, sono apatica, non ho più voglia di uscire, di lavarmi, di prendermi cura di me. Faccio tutto perché devo e ho un fidanzato che mi aiuta (ma anche qua mi sento in colpa perché la relazione è fresca e non vorrei che fosse così monodirezionale il tutto) ma non ho davvero le forze per esserci. A dicembre avrei prenotato delle ferie che sarebbero una manna dal cielo per la mia salute mentale però ho davvero paura ad allontanarmi sia perché vorrebbe dire perdere del tempo sia perché ho paura possa morire mentre sono via. Non so davvero cosa fare, se non continuare a piangere a stringere i denti facendo il possibile.
LaMarinin81
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Iscritto il: sab 17 apr 2021, 14:54

Re: Papà sta morendo e io non ho nemmeno 30 anni

Messaggio da LaMarinin81 »

Ciao frutt,
sono più grande di te (ho 42 anni) ma come te ho un lavoro full time che mi porta fuori casa tantissimo tempo. inoltre convivo, anche se a 10 minuti da casa dei miei.
mio padre è morto ad aprile, dopo due anni di malattia,di cui per fortuna solo gli ultimi 2 mesi in stato di malessere.
Io ho continuato a lavorare fino alla fine e per i due mesi finali uscivo dal lavoro alle 1730 circa, facevo 30 minuti di auto e andavo dai miei. stavo con loro fino all'ora di cena e poi andavo a casa mia. nel we un giorno lo trascorrevo dai miei per far uscire mia madre e nell'altro stavo con i miei a pranzo e al pomeriggio uscivo con il mio compagno.
sono stati mesi fisicamente e mentalmente difficilissimi. unico aspetti positivo è che mio padre, pur conscio del suo stato, non ha mai smesso di sperare....sperava in un giorno in più, nel riuscire a tornare a uscire e vedere le cose amate. lui amava lo sport e ha seguito calcio, tennis e ciclismo in tv fino alla fine. quindi con lui non si parlava mai di tumore. io gli raccontavo del lavoro o di quel che facevo. e lui mi parlava della Juve e di altre cose.
Anche a me sembrava di non fare abbastanza e anche io ero esaurita.
Il mio consiglio è di ritagliarti degli spazi per te (non per il lavoro che è solo un lavoro) e di fare qualcosa di piacevole che ti distragga almeno per qualche ora a settimana. io ad esempio a volte prendevo un aperitivo con una amica e andavo dai miei dopo.
Ti consiglierei una psicologa (io non ci sono riuscita ad andarci ma mi avrebbe aiutato).
E ti consiglio conunque di passare del tempo con il tuo papà,di provare a distrarlo anche a costo di sembrare un po' stupida.
il tempo con lui non ci sarà più e dopo ti mancherà tantissimo la sua presenza.
Ps: prova a parlare della tua situazione dove fai la specializzazione chiedendo più tempo libero. io al lavoro l'ho chiesto e ho trovato davvero un aiuto. ad esempio un pomeriggio a settimana uscivo alle 15.

un abbraccio.
"Me l'hai insegnato tu
Che la felicità non è una colpa
E che puoi tornare a ridere ancora
Ancora una volta"
Brunori Sas
AuroraVento
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Iscritto il: sab 29 ott 2022, 22:50

Re: Papà sta morendo e io non ho nemmeno 30 anni

Messaggio da AuroraVento »

Ciao Fratt,
In questo forum ti possiamo capire e nel nostro piccolo darti un aiuto raccontando la nostra esperienza.
Ad esempio il mio papà ha vissuto 7 mesi e mezzo dalla diagnosi e inizialmente nonostante fosse difficile cercava di distrarsi. Io ho avuto in contemporanea un anno decisivo a lavoro ma ho cercato di stringere i denti e tutti i giorni facevo 1 ora di macchina e passavo a trovare i miei a casa. Nei weekend il sabato lo passavo a pranzo da loro e a cena con il mio compagno e la domenica finché stava abbastanza bene lo passavamo entrambi con tutta la famiglia, poi gli ultimi mesi tra ospedale e peggioramento evidente ho iniziato ad andare da sola. È stato un periodo terribile perché vederlo star male mi ha causato una gran sofferenza e proprio come te non riuscivo a trovare gioia in nulla visto che ero dentro una vita parallela che mai avrei sospettato di vivere (io avevo 32 anni lo scorso anno e come te per fortuna prima malattia così terribile in famiglia per cui shock). La cosa che mi ha aiutato è stata andare dalla psicologa spinta dal mio compagno che evidentemente vedeva da fuori con più lucidità il mio stato. Avevo anche scritto x100 gg in un quaderno della gratitudine, x focalizzare l'attenzione anche su altro ma son sincera molti dettagli che coglievo erano comunque piccole gioie riguardanti la malattia di papà come ad esempio la chemio non troppo invalidante, il pomeriggio insieme a guardare serie TV, il natale semi spensierato nonostante tutto. Ogni cosa ruotava intorno a quell'incubo. Il mio consiglio è di godere della sua presenza il più possibile, ma dedicandoti dei momenti x te e x la tua salute mentale che significa anche andare in vacanza x qualche giorno. Lui sarà contento per te perché saprà che non è un peso x te e si sentirà meno in colpa.
Tieni duro, anche se è difficile 🫂
 


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