Inviato: mer 3 apr 2013, 9:34
Salve a tutti, oggi è veramente una giornata dura. Mio padre ha subito due operazioni per eliminare due tumori, nella prima ha perso metà lingua e dopo 3 anni ha perso l'utilizzo totale della lingua, si alimenta tramite peg, dopo due mesi dall'intervento abbiamo avuto la triste scoperta della nascita di un nuovo tumore ed è stato sottoposto a chemioterapia. Durante i trattamenti in una struttura ospedaliera è nato un ulteriore tumore quindi è stato trasferito in un altro ospedale dove sono riusciti con dei cicli intensi di chemio a farli sparire entrambi del tutto. felici di questo dopo ulteriori controlli ora stiamo vivendo il terribile dubbio che il "nemico" si stia facendo di nuovo vivo. Lui è molto provato ha perso moltissimo peso, e da qualche mese ha smesso di assumere degli integratori che gli erano stati assegnati come "aiuto" alla sua normale alimentazione perchè dopo un lungo periodo lo avevano nauseato a tal punto che ogni volta che gli assumeva vomitava. Ora pesa 40 kg e inizia ad avere difficoltà a deambulare, ma non vuole sentire ragioni di assumere nuovamente questi aiuti. Subito dopo il secondo intervento dal risveglio dall' anestesia ci siamo trovati davanti una persona diversa, con un carattere mutato, molto aggressivo quasi violento, abbiamo pensato che fosse dovuto allo shock dell'intervento e abbiamo chiesto un supporto psicologico che purtroppo nella struttura non era presente, quello che ci hanno potuto offrire è stata una visita psichiatrica che ha liquidato la situazione dicendo che fosse normale nella sua nuova condizione prescrivendo una pillola per aiutarlo con l'umore. Anche durante i primi cicli di chemioterapia abbiamo chiesto un supporto psicologico ma sempre non presente nella struttura ha ricevuto due visite psichiatriche che hanno sempre liquidato il tutto con una pastiglietta per calmarlo e via, (c'è da dire che mio padre davanti ai medici diventa il paziente "modello" comprensivo, dolce e sorridente quando noi cerchiamo di spiegare la situazione che viviamo a casa nessuno ci da ascolto) Una volta tornati a casa sono iniziati una serie di comportamenti sempre più aggressivi e violenti, rivolti principalmente nei confronti di mia madre, che soffre di cuore e non deambula bene ma che si fa in 10.000 per seguirlo aiutarlo e sostenerlo;((anche se ha perso l'utilizzo della lingua gli è stata salvata la voce))
Ha iniziato a parlarla male, urlare contro di lei augurandole tutto il male possibile , schifandola e incolpandola di qualsiasi cosa, cercando qualsiasi motivazione per poterle dare addosso e lentamente iniziare ua battaglia contro di lei. nei suoi discorsi emergevano sempre di più delle fissazioni: Esempio sul denaro incolpandola di avergli rubato dei soldi( premetto che noi siamo una famiglia umile) ((cosa assolutamente non vera)), chiedendo i resconti delle spese per mangiare e anche davanti ai conti e relativi scontrini continuava a ribadire che non fosse esatto e che lei spendesse i soldi in altro modo; nascondendo il libretto dei risparmi, controllando quello che lei mangia e puntualmente rinfaciarglielo facendogli pesare sempre di più il fatto che lei potesse mangiare tutto mentre lui no, augurandogli tutto il male possibile, incolpandola della sua malattia, augurandogli la sua malattia, urlando contro di lei dalla mattina alla sera, e esigendo che lei sia sempre presente a qualsiasi ora per qualsiasi cosa (ovviamente non parlo di quando lui ha bisogno di aiuto o sta male, ci mancherebbe!!!) Mio padre è seguito in ADI, abbiamo subito chiesto l'intervento del neurolgo che arrivato a casa e visitato mio padre ha prescritto una mezza pillola che inizialmente (per qualche mese) si è rifiutato di prendere ricontattato lo stesso ci ha risposto che purtroppo lui non poteva fare nulla perchè non si possono obbligare le persone a prendere i medicinali. Dopo lunghe insistenze siamo riusciti a convincerlo ad assumere questo farmaco che inizialmente sembrava avere un buon effetto (due giorni) su di lui, ma dopo poco tempo siamo tornati alla situazione iniziale peggiorata pur assumendo il farmaco, ora nei suoi discorsi emergono delle minacce, tipo: durante la notte se ti sento russare ti infilo un asciugamano in gola, oppure: ti rompo la sedia in testa, oppure: lo vedi questo bastone? te ne do un colpo (cose che non avrebbe la forza di fare e che credo non farebbe mai, anche se mi viene il dubbio vedendo una persona totalmente diversa dalla persona che conoscevo prima); la sua violenza verbale ora si manifesta anche davanti ad altri parenti e se qualcuno cerca di mettersi in mezzo lui non ascolta nessuno anzi va dando addosso anche a loro, ((se qualcuno dice qualcosa di diverso da quello che lui pensa, lui parte in quarta e aggredisce anche noi)) proseguono le urla e sporadicamente ci sono delle crisi di pianto durante la notte, in cui dice di esser stanco della situazione che vive, di non volersi svegliare più, chiamando la madre in aiuto, quando avvengono mia madre gli sta a fianco si calma e si addormenta, per ripartire al mattino nuovamente come prima. Abbiamo fatto presente al medico di base, al suo oncologo e al chirurgo che lo seguono la situazione ma oltre averci spedito da una psicologa che invece di iniziare un percorso di terapia con lui ha tentato in tutti i modi di fare una terapia di coppia motivo per cui lui non ha voluto sentire più ragioni e ha smesso di andarci, non abbiamo risolto nulla. ora è iniziata una nuova fissazione( che mia madre cucina solamente quello che sta bene a lei(cosa non vera) e lui quando si arrabbia perchè esausata inizia un litigio si rifiuta di mangiare, lo butta via, digiunando) dimenticandosi molto spesso quello che succede il giorno prima, dimenticandosi quello che gli viene chiesto il giorno prima oppure dicendo che lui non voleva quello. I motivi per cercare il litigio possono essere inifiti, dal fuoco acceso male, al cucchiaio dimenticato.... qualsiasi e se qualcuno di noi interviene subito facendolo al posto di mia madre, il litigio parte lo stesso perchè doveva esser lei a farlo per lui. Siamo stremati, ora siamo in attesa di una nuova visita neurologica che possa essere la chiave perchè lui si tranquillizzi e che ci possa essere un respiro di sollievo per tutti ma specialmente per lui. A casa nostra non si sorride più, non si ride, non si sta più insieme, si respira un aria cupa e piena d'ansia, si sentono solo pianti e urla. Lui non sorride più eppure lui non era cosi, mio padre era dolce sorridente sempre pronto ad aiutarci e voglioso di stare insieme, curioso e pieno di vita. sono preoccupato per mia madre che lentamente sprofonda in una forte depressione, non so come aiutarla e non so come aiutare mio padre (che amo, perchè se io oggi sono la persona che sono è perchè lui mi ha fatto crescere, mi ha educato e mi ha amato). Non so come comportarmi e non so cosa pensare più.
Scusate lo sfogo ma ne avevo bisogno.
Ha iniziato a parlarla male, urlare contro di lei augurandole tutto il male possibile , schifandola e incolpandola di qualsiasi cosa, cercando qualsiasi motivazione per poterle dare addosso e lentamente iniziare ua battaglia contro di lei. nei suoi discorsi emergevano sempre di più delle fissazioni: Esempio sul denaro incolpandola di avergli rubato dei soldi( premetto che noi siamo una famiglia umile) ((cosa assolutamente non vera)), chiedendo i resconti delle spese per mangiare e anche davanti ai conti e relativi scontrini continuava a ribadire che non fosse esatto e che lei spendesse i soldi in altro modo; nascondendo il libretto dei risparmi, controllando quello che lei mangia e puntualmente rinfaciarglielo facendogli pesare sempre di più il fatto che lei potesse mangiare tutto mentre lui no, augurandogli tutto il male possibile, incolpandola della sua malattia, augurandogli la sua malattia, urlando contro di lei dalla mattina alla sera, e esigendo che lei sia sempre presente a qualsiasi ora per qualsiasi cosa (ovviamente non parlo di quando lui ha bisogno di aiuto o sta male, ci mancherebbe!!!) Mio padre è seguito in ADI, abbiamo subito chiesto l'intervento del neurolgo che arrivato a casa e visitato mio padre ha prescritto una mezza pillola che inizialmente (per qualche mese) si è rifiutato di prendere ricontattato lo stesso ci ha risposto che purtroppo lui non poteva fare nulla perchè non si possono obbligare le persone a prendere i medicinali. Dopo lunghe insistenze siamo riusciti a convincerlo ad assumere questo farmaco che inizialmente sembrava avere un buon effetto (due giorni) su di lui, ma dopo poco tempo siamo tornati alla situazione iniziale peggiorata pur assumendo il farmaco, ora nei suoi discorsi emergono delle minacce, tipo: durante la notte se ti sento russare ti infilo un asciugamano in gola, oppure: ti rompo la sedia in testa, oppure: lo vedi questo bastone? te ne do un colpo (cose che non avrebbe la forza di fare e che credo non farebbe mai, anche se mi viene il dubbio vedendo una persona totalmente diversa dalla persona che conoscevo prima); la sua violenza verbale ora si manifesta anche davanti ad altri parenti e se qualcuno cerca di mettersi in mezzo lui non ascolta nessuno anzi va dando addosso anche a loro, ((se qualcuno dice qualcosa di diverso da quello che lui pensa, lui parte in quarta e aggredisce anche noi)) proseguono le urla e sporadicamente ci sono delle crisi di pianto durante la notte, in cui dice di esser stanco della situazione che vive, di non volersi svegliare più, chiamando la madre in aiuto, quando avvengono mia madre gli sta a fianco si calma e si addormenta, per ripartire al mattino nuovamente come prima. Abbiamo fatto presente al medico di base, al suo oncologo e al chirurgo che lo seguono la situazione ma oltre averci spedito da una psicologa che invece di iniziare un percorso di terapia con lui ha tentato in tutti i modi di fare una terapia di coppia motivo per cui lui non ha voluto sentire più ragioni e ha smesso di andarci, non abbiamo risolto nulla. ora è iniziata una nuova fissazione( che mia madre cucina solamente quello che sta bene a lei(cosa non vera) e lui quando si arrabbia perchè esausata inizia un litigio si rifiuta di mangiare, lo butta via, digiunando) dimenticandosi molto spesso quello che succede il giorno prima, dimenticandosi quello che gli viene chiesto il giorno prima oppure dicendo che lui non voleva quello. I motivi per cercare il litigio possono essere inifiti, dal fuoco acceso male, al cucchiaio dimenticato.... qualsiasi e se qualcuno di noi interviene subito facendolo al posto di mia madre, il litigio parte lo stesso perchè doveva esser lei a farlo per lui. Siamo stremati, ora siamo in attesa di una nuova visita neurologica che possa essere la chiave perchè lui si tranquillizzi e che ci possa essere un respiro di sollievo per tutti ma specialmente per lui. A casa nostra non si sorride più, non si ride, non si sta più insieme, si respira un aria cupa e piena d'ansia, si sentono solo pianti e urla. Lui non sorride più eppure lui non era cosi, mio padre era dolce sorridente sempre pronto ad aiutarci e voglioso di stare insieme, curioso e pieno di vita. sono preoccupato per mia madre che lentamente sprofonda in una forte depressione, non so come aiutarla e non so come aiutare mio padre (che amo, perchè se io oggi sono la persona che sono è perchè lui mi ha fatto crescere, mi ha educato e mi ha amato). Non so come comportarmi e non so cosa pensare più.
Scusate lo sfogo ma ne avevo bisogno.