Inviato: mar 25 giu 2013, 3:26
Ciao "famiglia"
Ormai per me siete così, una grande famiglia, una valvola di sfogo, un momento di condivisione, un momento per conoscervi uno per uno, per volervi bene e starvi vicino nel vostro momento di dolore anche se non scrivo mai...
Stimo ognuno di voi per il coraggio dimostrato nel saper andare avanti, di affrontare il dolore e le sofferenze che la vita ci mette davanti.
C'è colei che stritola tutti, non sa quanto questo gesto può aiutare chi si sente solo.
C'è colei che è arrabbiata contro tutto e tutti dopo che ha perso il compagno della vita, ho pianto mettendomi nei suoi panni, un modo così onesto di scrivere... Devo ammettere che dopo il mio papà questo è l'incubo peggiore a cui io possa pensare.
C'è colei che studentessa universitaria come me, lontana da casa, a cui posso solo dire cerca di studiare, di realizzarti, di non commettere i miei stessi errori che poi arrivi ad un punto in cui non riesci più a rimediare...
C'è colei che soffre per la perdita del fratello, tanta stima per te perché nonostante la sofferenza evidente, riesci cmq a trasmettere forza e caparbietà contro le ingiustizie della vita.
C'è colei con cui ho passato la notte per leggere la sua storia, la storia del suo grande papà
C'è colei che combatte per la sorella, spaventata ma forte anche lei...
Ci sono coloro che sono sopravvissuti, ci sono coloro che combattono, pochi quelli che si arrendono... E poi ci sono io, in un angolino che perdo le notti leggendovi, trovando nelle vostre parlo conforto. Perché se c'è qualcosa che mi blocca è la paura, paura di no, farcela, paura di cadere e non riuscire a rialzarmi.
Sono lontana dalla malattia 900km, sono una codarda, sono una fifona... Mi chiudo dietro il mio studio e da qui penso e piango a tutto quello che perderò quando il male prenderà il sopravvento...
Papà malato da due anni di adenocarcinoma polmonare ha smesso con la chemio, è assistito a domicilio e oda passa tutto il tempo a dormire e mangia poco.
È da due anni che la malattia ha fatto diventare la mia grande roccia in un minuscolo granello di sabbia... Non vuole morire, ha paura anche lui...
Mi si spezza il cuore... E dal canto mio, ho paura di vivere quel momento, di affrontare la perdita, di sentire frasi scontate...
Scusatemi se mi sono dilungata, ma avevo bisogno di sfogarmi...
Ormai per me siete così, una grande famiglia, una valvola di sfogo, un momento di condivisione, un momento per conoscervi uno per uno, per volervi bene e starvi vicino nel vostro momento di dolore anche se non scrivo mai...
Stimo ognuno di voi per il coraggio dimostrato nel saper andare avanti, di affrontare il dolore e le sofferenze che la vita ci mette davanti.
C'è colei che stritola tutti, non sa quanto questo gesto può aiutare chi si sente solo.
C'è colei che è arrabbiata contro tutto e tutti dopo che ha perso il compagno della vita, ho pianto mettendomi nei suoi panni, un modo così onesto di scrivere... Devo ammettere che dopo il mio papà questo è l'incubo peggiore a cui io possa pensare.
C'è colei che studentessa universitaria come me, lontana da casa, a cui posso solo dire cerca di studiare, di realizzarti, di non commettere i miei stessi errori che poi arrivi ad un punto in cui non riesci più a rimediare...
C'è colei che soffre per la perdita del fratello, tanta stima per te perché nonostante la sofferenza evidente, riesci cmq a trasmettere forza e caparbietà contro le ingiustizie della vita.
C'è colei con cui ho passato la notte per leggere la sua storia, la storia del suo grande papà
C'è colei che combatte per la sorella, spaventata ma forte anche lei...
Ci sono coloro che sono sopravvissuti, ci sono coloro che combattono, pochi quelli che si arrendono... E poi ci sono io, in un angolino che perdo le notti leggendovi, trovando nelle vostre parlo conforto. Perché se c'è qualcosa che mi blocca è la paura, paura di no, farcela, paura di cadere e non riuscire a rialzarmi.
Sono lontana dalla malattia 900km, sono una codarda, sono una fifona... Mi chiudo dietro il mio studio e da qui penso e piango a tutto quello che perderò quando il male prenderà il sopravvento...
Papà malato da due anni di adenocarcinoma polmonare ha smesso con la chemio, è assistito a domicilio e oda passa tutto il tempo a dormire e mangia poco.
È da due anni che la malattia ha fatto diventare la mia grande roccia in un minuscolo granello di sabbia... Non vuole morire, ha paura anche lui...
Mi si spezza il cuore... E dal canto mio, ho paura di vivere quel momento, di affrontare la perdita, di sentire frasi scontate...
Scusatemi se mi sono dilungata, ma avevo bisogno di sfogarmi...