Inviato: sab 21 gen 2012, 17:36
Salve a tutti,
mio marito (65 anni) da due mesi ha avuto la conferma di avere un tumore al polmone. L'oncologa, senza mezzi termini, ha detto che è questo è già in uno stadio molto avanzato e alla mia richiesta di quanto tempo gli potrà rimanere e come sarà la vita che gli resta, ha risposto evasivamente ma ha fatto capire che non prevede molti miglioramenti nemmeno dopo la fine della chemio.
Ha già fatto le prime due chemio (con Cisplatino e Vinorelbina)a distanza di una settimana e le ha ben sopportate entrambe. Il problema è che ha perso completamente le forze e lo spirito combattivo che fino ad un paio di settimane fa ancora aveva.
Ho paura che sia in depressione e non so se questa stanchezza che lo porta a dormire continuamente e non aver voglia di niente sia dovuta, oltre a questo, anche alla chemio o alla malattia che sta avanzando insorabilmente.
Fatica a respirare e nonostante la bombola di ossigeno a cui ogni tanto si attacca, il respiro è sempre più corto ed affannoso.
Lui si abbatte perchè non vede il miglioramento nel quale aveva sperato molto.
Temo per la sua vita e sono terrorizzata all'idea che possa venire a mancare da un momento all'altro.
Sono sola tutto il giorno con lui da quando l'hanno dimesso dall'ospedale e sono disperata.
Mio figlio ha 38 anni ma sta prendendo la cosa molto male anche perchè purtroppo è sempre stato psicologicamente un po' fragile, cerco quindi di coinvolgerlo il meno possibile dato che ha anche problemi di lavoro.
La nostra vita fino a due mesi fa scorreva sui binari di una certa tranquillità ed ora mi sembra di essere caduta in un buco nero da cui non uscirò più e a volte penso che, se non fosse per mio figlio, vorrei farla finita insieme a mio marito.
L'ospedale mi ha indicato uno psicologo ma per andarci devo prendere l'appuntamento e uscire di casa e non ho nessuno che mi possa sostituire e non voglio lasciarlo solo.
Scusate lo sfogo, mi è piombato tutto addosso all'improvviso e non ho fatto in tempo a prepararmi, fino a pochi giorni fa lui era un uomo ancora molto attivo e pieno di interessi ed ora vive in stato comatoso tutto il giorno. So che nessuno può aiutarmi ma ho tanto bisogno di una parola di comprensione e soprattutto di speranza che mi aiuti a tirare avanti e a combattere invece del solito: "mi dispiace, ma tu, mi raccomando, tieni duro" degli amici che poi spariscono (e li posso anche capire).
Un caro saluto a tutti
Rosanna
mio marito (65 anni) da due mesi ha avuto la conferma di avere un tumore al polmone. L'oncologa, senza mezzi termini, ha detto che è questo è già in uno stadio molto avanzato e alla mia richiesta di quanto tempo gli potrà rimanere e come sarà la vita che gli resta, ha risposto evasivamente ma ha fatto capire che non prevede molti miglioramenti nemmeno dopo la fine della chemio.
Ha già fatto le prime due chemio (con Cisplatino e Vinorelbina)a distanza di una settimana e le ha ben sopportate entrambe. Il problema è che ha perso completamente le forze e lo spirito combattivo che fino ad un paio di settimane fa ancora aveva.
Ho paura che sia in depressione e non so se questa stanchezza che lo porta a dormire continuamente e non aver voglia di niente sia dovuta, oltre a questo, anche alla chemio o alla malattia che sta avanzando insorabilmente.
Fatica a respirare e nonostante la bombola di ossigeno a cui ogni tanto si attacca, il respiro è sempre più corto ed affannoso.
Lui si abbatte perchè non vede il miglioramento nel quale aveva sperato molto.
Temo per la sua vita e sono terrorizzata all'idea che possa venire a mancare da un momento all'altro.
Sono sola tutto il giorno con lui da quando l'hanno dimesso dall'ospedale e sono disperata.
Mio figlio ha 38 anni ma sta prendendo la cosa molto male anche perchè purtroppo è sempre stato psicologicamente un po' fragile, cerco quindi di coinvolgerlo il meno possibile dato che ha anche problemi di lavoro.
La nostra vita fino a due mesi fa scorreva sui binari di una certa tranquillità ed ora mi sembra di essere caduta in un buco nero da cui non uscirò più e a volte penso che, se non fosse per mio figlio, vorrei farla finita insieme a mio marito.
L'ospedale mi ha indicato uno psicologo ma per andarci devo prendere l'appuntamento e uscire di casa e non ho nessuno che mi possa sostituire e non voglio lasciarlo solo.
Scusate lo sfogo, mi è piombato tutto addosso all'improvviso e non ho fatto in tempo a prepararmi, fino a pochi giorni fa lui era un uomo ancora molto attivo e pieno di interessi ed ora vive in stato comatoso tutto il giorno. So che nessuno può aiutarmi ma ho tanto bisogno di una parola di comprensione e soprattutto di speranza che mi aiuti a tirare avanti e a combattere invece del solito: "mi dispiace, ma tu, mi raccomando, tieni duro" degli amici che poi spariscono (e li posso anche capire).
Un caro saluto a tutti
Rosanna