Microcitoma...la mamma è volata in cielo oggi
Inviato: gio 14 set 2017, 20:38
Buonasera a tutti, sono mesi che vi leggevo, forse per capire e prepararmi meglio a come si possa soffrire per una mamma malata di microcitoma, una bestia che lascia poco spazio alle speranze.
E così oggi mi aggrego a voi, a tanti di voi che hanno perso un genitore o una persona cara per colpa di questo mostro.
Vi racconto la mia storia : mia madre, 77 anni, fumatrice (ahime) da tantissimo tempo, accusava una tosse continua da ottobre/novembre del 2016.
Come spesso accade viene confusa per la classica tosse del fumatore, così i primi di gennaio ha fatto una radiografia toracica che ha evidenziato una massa abbastanza consistente nel bronco medio destro.
Da li ha fatto subito tutti gli accrertamenti : tac, pet, prelievo bronchiale e dopo pochi giorni il risultato, carcinoma a piccole cellule scarsamente differenziato di diametro di circa 7 cm, con una sola estensione regionale al linfonodo sopraclaveare destro.
Ha iniziato la chemioterapia con solo carboplatino e fino ad i primi di agosto il risultato sembrava incoraggiante, riduzione della massa centrale e metastasi al linfonodo sparita.
L'ultima chemio era prevista per il 28 di agosto, ma gia alcuni giorni prima la situazione è iniziata a peggiorare e lei non ha potuto fare la chemio prevista per ovvi motivi.
Il nostro medico di base l'ha visitata il 5 di settembre accertando la totale chiusura del bronco destro e relativa atelattasia polmonare completa con versamento pleurico.
Il giorno 7 ha fatto una tac, il risultato è stato un dramma : tutti i linfonodi del petto ingrossati per le metastasi, con sindrome mediastinica, compressione della vena cava superiore.
Ha iniziato la terapia dell'ossigeno e le cure palliative previste in tali casi, è durata solo 7 giorni.
Nell'ultima settimana ormai non mangiava e non beveva più e così scattano le cure palliative domicialiari, con ossigeno ed alimentazione in endovena.
Ieri il peggioramento finale : assenza quasi totale di coscienza, agitazione e respiro sofferente anche con l'ossigeno.
Si è deciso quindi di sospendere ogni terapia anche perchè i liquidi non entravano in circolo (causa vena cava superiore compressa che non garantiva piu un ritorno venoso adeguato) e le braccia si erano gonfiate a dismisura, forse 3 volte piu del normale. Anche il volto era diventano gonfio.
Sotto leggera sedazione con morfina da ieri sera, oggi è spirata alle 17:55 e le sue sofferenze sono finite.
E' andata via molto prima del tempo previsto, colpa anche di un oncologo che le ha somministrato una terapia a base di solo carboplatino ed a dosi molto ridotte...peccato che non ci ha mai detto che lo ha fatto a solo scopo di mantenimento.
E' uno di quei classici stronzi che allunga i tempi della chemio per guadagnarci di più, diceva : AH DI BENE IN MEGLIO!! Solo quando ci siamo accorti della gravità della situazione abbiamo chiesto spiegazioni e ci ha risposto dicendo che per lui la terapia adottata era a solo scopo di mantenimento.
Se ce l'avesse detto subito avremmo senz'altro optato per un altra struttura.
il primo oncologo che l'ha visitata a Pescara (Prof. ...., un medico davvero UMANO!!) ci disse che seguendo per bene tutti i protocolli sarebbe sopravissuta massimo 2 anni.
Grazie a questo imbecille in camice bianco è durata solo 9 mesi.
Che Dio lo possa punire.
Ho tanta rabbia dentro, ho il cuore spezzato e so che i prossimi mesi saranno terribili, prima che riesca a metabolizzare questo lutto.
Sarà dura vedere il suo posto vuoto in tavola, il suo divano che tanto amava, non sentire piu la sua voce che mi chiamava spesso per avere un po di compagnia.
Un abbraccio a tutti.
Simone
E così oggi mi aggrego a voi, a tanti di voi che hanno perso un genitore o una persona cara per colpa di questo mostro.
Vi racconto la mia storia : mia madre, 77 anni, fumatrice (ahime) da tantissimo tempo, accusava una tosse continua da ottobre/novembre del 2016.
Come spesso accade viene confusa per la classica tosse del fumatore, così i primi di gennaio ha fatto una radiografia toracica che ha evidenziato una massa abbastanza consistente nel bronco medio destro.
Da li ha fatto subito tutti gli accrertamenti : tac, pet, prelievo bronchiale e dopo pochi giorni il risultato, carcinoma a piccole cellule scarsamente differenziato di diametro di circa 7 cm, con una sola estensione regionale al linfonodo sopraclaveare destro.
Ha iniziato la chemioterapia con solo carboplatino e fino ad i primi di agosto il risultato sembrava incoraggiante, riduzione della massa centrale e metastasi al linfonodo sparita.
L'ultima chemio era prevista per il 28 di agosto, ma gia alcuni giorni prima la situazione è iniziata a peggiorare e lei non ha potuto fare la chemio prevista per ovvi motivi.
Il nostro medico di base l'ha visitata il 5 di settembre accertando la totale chiusura del bronco destro e relativa atelattasia polmonare completa con versamento pleurico.
Il giorno 7 ha fatto una tac, il risultato è stato un dramma : tutti i linfonodi del petto ingrossati per le metastasi, con sindrome mediastinica, compressione della vena cava superiore.
Ha iniziato la terapia dell'ossigeno e le cure palliative previste in tali casi, è durata solo 7 giorni.
Nell'ultima settimana ormai non mangiava e non beveva più e così scattano le cure palliative domicialiari, con ossigeno ed alimentazione in endovena.
Ieri il peggioramento finale : assenza quasi totale di coscienza, agitazione e respiro sofferente anche con l'ossigeno.
Si è deciso quindi di sospendere ogni terapia anche perchè i liquidi non entravano in circolo (causa vena cava superiore compressa che non garantiva piu un ritorno venoso adeguato) e le braccia si erano gonfiate a dismisura, forse 3 volte piu del normale. Anche il volto era diventano gonfio.
Sotto leggera sedazione con morfina da ieri sera, oggi è spirata alle 17:55 e le sue sofferenze sono finite.
E' andata via molto prima del tempo previsto, colpa anche di un oncologo che le ha somministrato una terapia a base di solo carboplatino ed a dosi molto ridotte...peccato che non ci ha mai detto che lo ha fatto a solo scopo di mantenimento.
E' uno di quei classici stronzi che allunga i tempi della chemio per guadagnarci di più, diceva : AH DI BENE IN MEGLIO!! Solo quando ci siamo accorti della gravità della situazione abbiamo chiesto spiegazioni e ci ha risposto dicendo che per lui la terapia adottata era a solo scopo di mantenimento.
Se ce l'avesse detto subito avremmo senz'altro optato per un altra struttura.
il primo oncologo che l'ha visitata a Pescara (Prof. ...., un medico davvero UMANO!!) ci disse che seguendo per bene tutti i protocolli sarebbe sopravissuta massimo 2 anni.
Grazie a questo imbecille in camice bianco è durata solo 9 mesi.
Che Dio lo possa punire.
Ho tanta rabbia dentro, ho il cuore spezzato e so che i prossimi mesi saranno terribili, prima che riesca a metabolizzare questo lutto.
Sarà dura vedere il suo posto vuoto in tavola, il suo divano che tanto amava, non sentire piu la sua voce che mi chiamava spesso per avere un po di compagnia.
Un abbraccio a tutti.
Simone