Inviato: mar 29 gen 2013, 4:14
Appena iniziato il 2013, un viaggio con il mio fidanzato in un posto esotico alle porte..ero felice.. ero.. fin quando il mondo mi è crollato addosso dopo una telefonata
Mio padre aveva da un mese un abbassamento d voce , si pensava ad una bronchite cronica di un ex fumatore ( ha smesso da 15 anni) e invece dopo la broncoscopia e la tac tutto è precipitato... Sono partita lo stesso a malincuore, mio padre che doveva ancora fare la biopsia e la pet non m avrebbe mai permesso di rinunciare al viaggio che sognava da tanto.. Non vi dico quanto sono stata male e quanto m sono sentita in colpa per non esserci stata in quei giorni in cui attendavamo con ansia la diagnosi.
T4 N1 M0.. Carcinoma squamoso.. Non operabile ha iniziato i primi due cicli di chemio.
Mio padre che è sempre stato un pessimista cosmico è tristissimo , suo padre è morto a 50 anni quando lui ne aveva 20 prorpio per un tumore al polmone e per lui questa malattia lo fa soffrire due volte.
Io non ho mai avuto un ottimo rapporto con mio padre, siamo troppo uguali , troppo testardi e fumini , troppo pessimisti e anche se sembriamo forti siamo i più fragili. Non sono mai riuscita a dirgli ti voglio bene e non so se ci riuscirò ..anche abbracciarlo mi ha sempre imbarazzata.. E ora che è malato vorrei dimostrare il mio affetto ma ho paura che un gesto inconsueto e fuori dalla norma possa solo accentuare in lui la tristezza, ho paura che si possa sentire 'compatito'.
Avevo una vita perfetta, genitori perfetti di una famiglia benestante, hanno fatto di tutto per me e mio fratello, ci hanno fatto studiare e ci hanno permesso di avere un futuro brillante.. Non ho mai vissuto un lutto in prima persona, non mi è mai venuto a mancare un nonno, un amico.. Non ho mai sofferto per amore... Ho sempre pensato guardandomi attorno che avevo una vita perfetta , fin troppo e che prima o poi qualcosa sarebbe accaduto e quando mi perdevo in questi tristi pensieri sapevo che il destino /Dio mi avrebbe messo alla prova toccando la persona che amo da morire ma a cui non sono mai riuscita a dimostrare il mio amore perché troppo orgogliosa.
Quando sono tornata dal mio viaggio (avevo saputo la diagnosi mentre ero in viaggio) avevo voglia di vederlo e al tempo stesso avevo paura, ero in treno e mi sentivo il cuore in gola, pensavo che non appena l' avessi visto sarei scoppiata in lacrime..
È stato sorprendente, sono riuscita a mantenere la calma , non me lo sarei mai aspettata. .. Così ho capito che se ho voglia d piangere e sfogarmi lo devo fare in privato perché un padre soffre due volte a vedere star male la propria figlia.
Spero che tutto vada al meglio .. E spero d farcela..
Dobbiamo farcela tutti per noi stessi e per i nostri parenti.. Scusate l italiano sconnesso ma sto scrivendo tramite il cellulare e questa più che la mia storia è uno sfogo.
Secondo voi:
Come può una figlia aiutare un padre ? Cosa può farlo felice senza rischiare di farlo sentire compatito?
Mio padre aveva da un mese un abbassamento d voce , si pensava ad una bronchite cronica di un ex fumatore ( ha smesso da 15 anni) e invece dopo la broncoscopia e la tac tutto è precipitato... Sono partita lo stesso a malincuore, mio padre che doveva ancora fare la biopsia e la pet non m avrebbe mai permesso di rinunciare al viaggio che sognava da tanto.. Non vi dico quanto sono stata male e quanto m sono sentita in colpa per non esserci stata in quei giorni in cui attendavamo con ansia la diagnosi.
T4 N1 M0.. Carcinoma squamoso.. Non operabile ha iniziato i primi due cicli di chemio.
Mio padre che è sempre stato un pessimista cosmico è tristissimo , suo padre è morto a 50 anni quando lui ne aveva 20 prorpio per un tumore al polmone e per lui questa malattia lo fa soffrire due volte.
Io non ho mai avuto un ottimo rapporto con mio padre, siamo troppo uguali , troppo testardi e fumini , troppo pessimisti e anche se sembriamo forti siamo i più fragili. Non sono mai riuscita a dirgli ti voglio bene e non so se ci riuscirò ..anche abbracciarlo mi ha sempre imbarazzata.. E ora che è malato vorrei dimostrare il mio affetto ma ho paura che un gesto inconsueto e fuori dalla norma possa solo accentuare in lui la tristezza, ho paura che si possa sentire 'compatito'.
Avevo una vita perfetta, genitori perfetti di una famiglia benestante, hanno fatto di tutto per me e mio fratello, ci hanno fatto studiare e ci hanno permesso di avere un futuro brillante.. Non ho mai vissuto un lutto in prima persona, non mi è mai venuto a mancare un nonno, un amico.. Non ho mai sofferto per amore... Ho sempre pensato guardandomi attorno che avevo una vita perfetta , fin troppo e che prima o poi qualcosa sarebbe accaduto e quando mi perdevo in questi tristi pensieri sapevo che il destino /Dio mi avrebbe messo alla prova toccando la persona che amo da morire ma a cui non sono mai riuscita a dimostrare il mio amore perché troppo orgogliosa.
Quando sono tornata dal mio viaggio (avevo saputo la diagnosi mentre ero in viaggio) avevo voglia di vederlo e al tempo stesso avevo paura, ero in treno e mi sentivo il cuore in gola, pensavo che non appena l' avessi visto sarei scoppiata in lacrime..
È stato sorprendente, sono riuscita a mantenere la calma , non me lo sarei mai aspettata. .. Così ho capito che se ho voglia d piangere e sfogarmi lo devo fare in privato perché un padre soffre due volte a vedere star male la propria figlia.
Spero che tutto vada al meglio .. E spero d farcela..
Dobbiamo farcela tutti per noi stessi e per i nostri parenti.. Scusate l italiano sconnesso ma sto scrivendo tramite il cellulare e questa più che la mia storia è uno sfogo.
Secondo voi:
Come può una figlia aiutare un padre ? Cosa può farlo felice senza rischiare di farlo sentire compatito?