Inviato: gio 18 lug 2013, 7:35
SALVE
mi presento a voi con la speranza di essere d'aiuto sia a me stesso che a tutta la comunità.
La mia storia di malato ematologico risale a febbraio di quest'anno... questo è l'anno del serpente per i cinesi.. un anno eccezionale e, se tutto andrà per il verso del legno, lo sarà anche per me e per tutti voi.
Sono credente.
Nei due mesi d'ospedale dove mi è stato asportato il linfoma (cm 12 x 8) all'intestino con interessamento colon e vescica ho trovato giovamento in due cose paradossali ma complementari alla luce del nuovo millennio: la fede e il telefonino cellulare.
Non voglio specificare quale fede mi pervade perché è giusto non condizionare l'andamento psicologico-spirituale di questo delicatissimo interagire informatico, mi preme invece sottolineare che per quanto riguarda lo specifico la fede non è un regalo è frutto di costante lavoro, di autoconvinzione e di autocertificazione, quindi un qualcosa che per un essere raziocinante va trovato in ogni istante con la convinzione che esso non deve essere uno strumento palliativo del dolore o della sofferenza contingente ma un raro strumento che può agevolarti nella comprensione di ciò che noi chiamiamo ignoto. A me serve a rasserenarmi a priori di tutto. Se io sono convinto a priori di tutto non esiste solo la vita terrena allora la paura di non riuscire a rimanere nella fase attuale nella quale mi trovo (vita) svanisce lasciando posto ad una sorta di tranquillità più che di speranza.
Tralasciando subito quest'argomento espressamente per non risultare una sorta di sermonista o peggio ancora di retore passerei subito al profano: il mio telefonino.
A parte la paura di tenermelo vicino data la causa ignota dello scaturire di questa mia patologia (sono sempre stato un salutista, non fumo non bevo e mi cibo prevalentemente di verdure abito in campagna e sono sempre stato discretamente felice accontentandomi sempre nel poco del poco)questo strumento d'ostentazione mi ha tenuto tramite sms ricevuti sotto le coperte -giorno e notte- in contatto con centinaia di amici sia
virtuali che tangibili... tramite il cellulare poi, ho annotato tutte le terapie, giorno per giorno e tutte le reazioni della mia mente e del mio corpo in relazione ad ogni stress provocato dall'ambiente. All'interno di esso -premetto che ho un cellulare di 4 anni usato- ho poi inserito qualche brano da me eseguito al flauto traverso e soprattutto -non prendetemi per pazzo- un corso propedeutico di lingua russa... ho optato per questa lingua a me sconosciutissima per scardinare la mente e ci sono riuscito rendendola docile e duttile... non voglio continuare per adesso, il motivo è semplice.. se qualcuno di voi leggerà quanto scritto mi indichi se sto sbagliando impostazione, ripeto, trovo questo forum bellissimo ma essendo elaborato e fruito a + livelli fra consapevolezza ed oggettività, vorrei rimanere all'interno del vostro cerchio e capire fino a che punto riteniate opportune le mie ovvietà, ovvietà che di rimando appartengono alla mia più profonda sfera personale... il mio obiettivo è interagire e paradossalmente aiutare per farmi aiutare a rasserenare l'animo di chi vive determinate situazioni che visto il loro crescente proliferare rappresenta volente o nolente un punto fermo per chiunque vaghi in rete alla ricerca di un perché.
Pier (rigoletto)
mi presento a voi con la speranza di essere d'aiuto sia a me stesso che a tutta la comunità.
La mia storia di malato ematologico risale a febbraio di quest'anno... questo è l'anno del serpente per i cinesi.. un anno eccezionale e, se tutto andrà per il verso del legno, lo sarà anche per me e per tutti voi.
Sono credente.
Nei due mesi d'ospedale dove mi è stato asportato il linfoma (cm 12 x 8) all'intestino con interessamento colon e vescica ho trovato giovamento in due cose paradossali ma complementari alla luce del nuovo millennio: la fede e il telefonino cellulare.
Non voglio specificare quale fede mi pervade perché è giusto non condizionare l'andamento psicologico-spirituale di questo delicatissimo interagire informatico, mi preme invece sottolineare che per quanto riguarda lo specifico la fede non è un regalo è frutto di costante lavoro, di autoconvinzione e di autocertificazione, quindi un qualcosa che per un essere raziocinante va trovato in ogni istante con la convinzione che esso non deve essere uno strumento palliativo del dolore o della sofferenza contingente ma un raro strumento che può agevolarti nella comprensione di ciò che noi chiamiamo ignoto. A me serve a rasserenarmi a priori di tutto. Se io sono convinto a priori di tutto non esiste solo la vita terrena allora la paura di non riuscire a rimanere nella fase attuale nella quale mi trovo (vita) svanisce lasciando posto ad una sorta di tranquillità più che di speranza.
Tralasciando subito quest'argomento espressamente per non risultare una sorta di sermonista o peggio ancora di retore passerei subito al profano: il mio telefonino.
A parte la paura di tenermelo vicino data la causa ignota dello scaturire di questa mia patologia (sono sempre stato un salutista, non fumo non bevo e mi cibo prevalentemente di verdure abito in campagna e sono sempre stato discretamente felice accontentandomi sempre nel poco del poco)questo strumento d'ostentazione mi ha tenuto tramite sms ricevuti sotto le coperte -giorno e notte- in contatto con centinaia di amici sia
virtuali che tangibili... tramite il cellulare poi, ho annotato tutte le terapie, giorno per giorno e tutte le reazioni della mia mente e del mio corpo in relazione ad ogni stress provocato dall'ambiente. All'interno di esso -premetto che ho un cellulare di 4 anni usato- ho poi inserito qualche brano da me eseguito al flauto traverso e soprattutto -non prendetemi per pazzo- un corso propedeutico di lingua russa... ho optato per questa lingua a me sconosciutissima per scardinare la mente e ci sono riuscito rendendola docile e duttile... non voglio continuare per adesso, il motivo è semplice.. se qualcuno di voi leggerà quanto scritto mi indichi se sto sbagliando impostazione, ripeto, trovo questo forum bellissimo ma essendo elaborato e fruito a + livelli fra consapevolezza ed oggettività, vorrei rimanere all'interno del vostro cerchio e capire fino a che punto riteniate opportune le mie ovvietà, ovvietà che di rimando appartengono alla mia più profonda sfera personale... il mio obiettivo è interagire e paradossalmente aiutare per farmi aiutare a rasserenare l'animo di chi vive determinate situazioni che visto il loro crescente proliferare rappresenta volente o nolente un punto fermo per chiunque vaghi in rete alla ricerca di un perché.
Pier (rigoletto)