TUMORE AL PANCREAS CON METASTASI AL FEGATO
Inviato: sab 9 mar 2019, 13:25
Buongiorno a tutta la community,
scrivo qui perché vorrei un parere di chi sta vivendo o ha vissuto la mia stessa esperienza.
Ad una mia zia, che ha 58 anni, dai primi di febbraio è stato diagnosticato un tumore al pancreas, ma purtroppo, a causa della non tempestività della diagnosi, è risultato che il male è già al IV stadio, perché ci sono metastasi diffuse al fegato. Queste metastasi sono diffuse in tutto il fegato, che è in questo modo sottoposto ad una condizione di grandissimo stress, perché è cirrotico. Poche settimane dopo la diagnosi, che è avvenuta per caso durante normali controlli di routine, sono comparsi i sintomi della sofferenza del fegato: una febbre che oscilla tra i 37 e i 38, dolore alla palpazione del fegato, inappetenza e senso di ripienezza gastrica. Mia zia è stata ricoverata e hanno iniziato subito ad iniettarle albumina, antibiotici, tachipirina per la febbre e diuretico per l'estremo gonfiore alle gambe. Il medico ha detto che la situazione è molto tragica, che le possibilità di sopravvivenza sono ridotte a meno del 10%. Le hanno impostato così un piano terapeutico di una chemio a settimana, in cui le vengono somministrati dei chemioterapici per il pancreas e un farmaco intelligente che bersagli il fegato. Dopo tutte queste cure e la seconda chemio, la febbre è sparita, ma permane un forte senso di stanchezza, inappetenza e feci gialle. La bilirubina è molto alta. Non si sa per quanto tempo riuscirà a portare avanti la chemio, perché il fegato è molto compromesso.
Chiedo il vostro aiuto in termini di informazione. Non riesco a capire se in questo quadro clinico e con una chemio a settimana ci si può salvare? Se no per quanto si può vivere? Il fatto che la febbre sia regredita significa che la malattia si può sconfiggere?
Grazie a chiunque vorrà condividere con me informazioni preziose.
scrivo qui perché vorrei un parere di chi sta vivendo o ha vissuto la mia stessa esperienza.
Ad una mia zia, che ha 58 anni, dai primi di febbraio è stato diagnosticato un tumore al pancreas, ma purtroppo, a causa della non tempestività della diagnosi, è risultato che il male è già al IV stadio, perché ci sono metastasi diffuse al fegato. Queste metastasi sono diffuse in tutto il fegato, che è in questo modo sottoposto ad una condizione di grandissimo stress, perché è cirrotico. Poche settimane dopo la diagnosi, che è avvenuta per caso durante normali controlli di routine, sono comparsi i sintomi della sofferenza del fegato: una febbre che oscilla tra i 37 e i 38, dolore alla palpazione del fegato, inappetenza e senso di ripienezza gastrica. Mia zia è stata ricoverata e hanno iniziato subito ad iniettarle albumina, antibiotici, tachipirina per la febbre e diuretico per l'estremo gonfiore alle gambe. Il medico ha detto che la situazione è molto tragica, che le possibilità di sopravvivenza sono ridotte a meno del 10%. Le hanno impostato così un piano terapeutico di una chemio a settimana, in cui le vengono somministrati dei chemioterapici per il pancreas e un farmaco intelligente che bersagli il fegato. Dopo tutte queste cure e la seconda chemio, la febbre è sparita, ma permane un forte senso di stanchezza, inappetenza e feci gialle. La bilirubina è molto alta. Non si sa per quanto tempo riuscirà a portare avanti la chemio, perché il fegato è molto compromesso.
Chiedo il vostro aiuto in termini di informazione. Non riesco a capire se in questo quadro clinico e con una chemio a settimana ci si può salvare? Se no per quanto si può vivere? Il fatto che la febbre sia regredita significa che la malattia si può sconfiggere?
Grazie a chiunque vorrà condividere con me informazioni preziose.