Chirurgia metastasi epatiche
Inviato: mer 21 nov 2018, 17:42
Buonasera a tutti,
e’ la prima volta che scrivo ma ho letto spesso i vostri scambi di opinioni e consigli.
Mio padre, 60 anni, a giugno di quest’anno gli viene diagnosticato un adenocarcinoma tra retto e colon con presenza di metastasi epatiche diffuse in entrambi i lobi e inoperabili. Decidono di operare comunque il colon perché rischia occlusione. Intervento ok. Inizi luglio parte con chemio ( schema folfox+bev ....e’ un kras mutato)
Alla prima tac di controllo dopo le prime 6 chemio le metastasi si sono ridotte tutte di dimensione e densità e la più grande di 7cm si riduce a 4cm.
Nel frattempo le terapie continuano siamo prossimi all’undicesima, marcatori quasi tornati alla normalità e chemio tollerata molto bene tanto da consentirli una vita pressoché ‘normale’ .
Decidiamo di consultare un noto chirurgo epatico dell’ospedale di Padova che ci dice che le metastasi al fegato, visto il successo della terapia, possono essere operate. Noi tutti contenti torniamo dall’oncologo condividiamo con entusiasmo questa notizia per decidere i prossimi passi e ci troviamo un muro.
Oncologo assolutamente contrario, si rivolge a mio padre dicendo ‘ lei non guarirà mai con o senza chirurgia’ ....per carità ci può stare ma qui si parla di allungare l’aspettativa di vita o permettere di essere liberi da malattia per un tempo più lungo. Secondo questo medico deve continuare con chemio a vita e la chirurgia sarebbe un inutile perdita di tempo oltre che uno stress fisico troppo intenso.
Ha ribadito con fermezza che il tumore metastatico oggi può essere al fegato e domani in qualsiasi altra parte ( e questo lo sappiamo bene anche noi ma non sappiamo se mai si diffonderà in altre sedi ....magari potrebbe avere una recidiva sempre al fegato)
Ovviamente queste due posizioni così diverse hanno messo tutti un po’ in crisi....ora sentiremo un altra oncologa dello IEO ( perciò un terzo ospedale) per un parere.
Qualcuno di voi si e’ mai trovato in una situazione simile ?
e’ la prima volta che scrivo ma ho letto spesso i vostri scambi di opinioni e consigli.
Mio padre, 60 anni, a giugno di quest’anno gli viene diagnosticato un adenocarcinoma tra retto e colon con presenza di metastasi epatiche diffuse in entrambi i lobi e inoperabili. Decidono di operare comunque il colon perché rischia occlusione. Intervento ok. Inizi luglio parte con chemio ( schema folfox+bev ....e’ un kras mutato)
Alla prima tac di controllo dopo le prime 6 chemio le metastasi si sono ridotte tutte di dimensione e densità e la più grande di 7cm si riduce a 4cm.
Nel frattempo le terapie continuano siamo prossimi all’undicesima, marcatori quasi tornati alla normalità e chemio tollerata molto bene tanto da consentirli una vita pressoché ‘normale’ .
Decidiamo di consultare un noto chirurgo epatico dell’ospedale di Padova che ci dice che le metastasi al fegato, visto il successo della terapia, possono essere operate. Noi tutti contenti torniamo dall’oncologo condividiamo con entusiasmo questa notizia per decidere i prossimi passi e ci troviamo un muro.
Oncologo assolutamente contrario, si rivolge a mio padre dicendo ‘ lei non guarirà mai con o senza chirurgia’ ....per carità ci può stare ma qui si parla di allungare l’aspettativa di vita o permettere di essere liberi da malattia per un tempo più lungo. Secondo questo medico deve continuare con chemio a vita e la chirurgia sarebbe un inutile perdita di tempo oltre che uno stress fisico troppo intenso.
Ha ribadito con fermezza che il tumore metastatico oggi può essere al fegato e domani in qualsiasi altra parte ( e questo lo sappiamo bene anche noi ma non sappiamo se mai si diffonderà in altre sedi ....magari potrebbe avere una recidiva sempre al fegato)
Ovviamente queste due posizioni così diverse hanno messo tutti un po’ in crisi....ora sentiremo un altra oncologa dello IEO ( perciò un terzo ospedale) per un parere.
Qualcuno di voi si e’ mai trovato in una situazione simile ?