Mamma non ce l'ha fatta....
Inviato: lun 16 gen 2017, 12:28
Ciao a tutti.....
è la prima volta che scrivo in questo forum anche se ho letto spesso i vostri messaggi.
Mia mamma è morta una settimana fa dopo quasi sei anni di battaglia contro un carcinoma alla cervice uterina, con successive metastasi alla vescica, retto e fegato.
Io mi sento devastata, mi trovo in ufficio ma non riesco minimamente a lavorare né a parlare con i miei colleghi...
Mia madre ha vissuto tutta la vita solo ed esclusivamente per me e fino alla fine, anche quando le condizioni fisiche non glielo consentivano, ha fatto tutto per rendermi felice e cercare di resistere per me.
Il nostro era un rapporto molto stretto, io avevo solo lei e lei solo me, nonostante la presenza di mio padre (con il quale io non vado molto d'accordo) ma che abbiamo sempre "escluso" dal nostro rapporto, soprattutto da quanto siamo venute a conoscenza ad aprile 2011 della malattia.
Io all'epoca andavo all'università, avevo 25 anni ed è stata come una doccia fredda..... mia madre fino ad allora era la roccia della famiglia, non aveva avuto mai neanche un raffreddore ed io non mi davo pace che potesse essere successo a lei. Dopo una fase iniziale di destabilizzazione, mi sono rimboccata le maniche ed abbiamo affrontato insieme interventi chirurgici, chemio, errori medici che l'hanno portata ad un peggioramento delle condizioni (ma di cui ora non mi va di parlare, per questo ho già incaricato un avvocato ed un medico legale perché gli incompetenti dovrebbero restare a casa e non negli ospedali pubblici).
Insieme negli ultimi anni abbiamo fatto viaggi, siamo state a cinema, teatro a fare shopping... mi sono dedicata esclusivamente a lei come lei si era, nei 25 anni precedenti, dedicata esclusivamente a me anche a causa di seri problemi di salute che ho avuto da bambina.... Ho abbandonato la mia vita, le mie amicizie ma non mi pesava, l'ho fatto volentieri...
La situazione è peggiorata da giugno quando a seguito delle gravi conseguenze derivanti dalla chemio, radio ha dovuto smettere ogni terapia e la situazione è precipitata. Da novembre era assistita dai medici delle cure palliative a casa ma, nonostante le parole chiare e dure dei medici, io non mi ero rassegnata... speravo che mamma potesse riprendersi come aveva fatto altre volte perché lei era forte e ne aveva passate veramente tante ma ancora aveva voglia di vivere, ma soprattutto non voleva lasciarmi sola....
Sabato 7 la mattina era particolarmente stanca, nei giorni precedenti non era stata benissimo ma era già successo altre volte poi si era ripresa, non era lucidissima, proprio lei che fino ad allora era stata la persona che dava forza a me ed a mio padre, e non riusciva ad alzarsi del letto..... pensando che si trattasse di un nuovo crollo dell'emoglobina (a causa della malattia perdeva del sangue ed era sottoposta a trasfusioni periodiche).... nell'arco di poche ore la situazione peggiora... in preda al panico ho chiamato l'ambulanza ma gli stessi medici mi hanno detto che probabilmente sarebbe morta in pronto soccorso.... Abbiamo quindi deciso, come indicato dai medici dell'assistenza domiciliare e come voluto da lei, di lasciarla a casa... Sono state le ore più brutte della mia vita.... da una parte dovevo mantenere la lucidità di farle flebo, cortisone e quanto necessario per tentare di farla riprendere e quando abbiamo capito che ormai non c'era più nulla da fare la morfina per tentare di non farle provare troppo dolore...... dopo una nottata drammatica se ne è andata domenica mattina mentre le stringevo la mano con vicino la nostra cagnetta di 15 anni.
Io ero e ancora sono sotto shock, so che mi sarei dovuta preparare ma per vivere in modo decoroso non ho mai voluto pensarci riempendo la mia giornata con il lavoro, con la piscina e soprattutto con lei.... andare a fare la spesa per lei, cucinarle nell'ultimo periodo che non riusciva più a stare in piedi per molto tempo, oppure comprarle scarpe e vestiti che in realtà sapevo che non avrebbe più potuto mettere...
Non ero pronta, pensavo che la cosa sarebbe andata più lentamente.... speravo di poterle riuscire a parlare come facevamo sempre ma invece nelle ultime ore non riusciva, a tratti non era lucida e questo mi ha sconvolto....
Adesso mi trovo sola, devastata sto provando in qualche modo a reagire, so che lei lo vorrebbe, ma ogni giorno è peggio.... a casa c'è mio padre che si "sente in dovere" per mamma di starmi dietro, di accompagnarmi a lavoro in quanto non riesco neanche a guidare ma con il quale non ho dialogo.... c'è mia zia che abita vicino casa mia che per pena mi invita a casa sua, mi dice di reagire che devo andare avanti.... ma io non trovo veramente la forza di andare avanti.... so che sono giovane, ho un buon lavoro ma resta il fatto che mi sento sola e non so se ce la farò a reggere questo dolore...
è la prima volta che scrivo in questo forum anche se ho letto spesso i vostri messaggi.
Mia mamma è morta una settimana fa dopo quasi sei anni di battaglia contro un carcinoma alla cervice uterina, con successive metastasi alla vescica, retto e fegato.
Io mi sento devastata, mi trovo in ufficio ma non riesco minimamente a lavorare né a parlare con i miei colleghi...
Mia madre ha vissuto tutta la vita solo ed esclusivamente per me e fino alla fine, anche quando le condizioni fisiche non glielo consentivano, ha fatto tutto per rendermi felice e cercare di resistere per me.
Il nostro era un rapporto molto stretto, io avevo solo lei e lei solo me, nonostante la presenza di mio padre (con il quale io non vado molto d'accordo) ma che abbiamo sempre "escluso" dal nostro rapporto, soprattutto da quanto siamo venute a conoscenza ad aprile 2011 della malattia.
Io all'epoca andavo all'università, avevo 25 anni ed è stata come una doccia fredda..... mia madre fino ad allora era la roccia della famiglia, non aveva avuto mai neanche un raffreddore ed io non mi davo pace che potesse essere successo a lei. Dopo una fase iniziale di destabilizzazione, mi sono rimboccata le maniche ed abbiamo affrontato insieme interventi chirurgici, chemio, errori medici che l'hanno portata ad un peggioramento delle condizioni (ma di cui ora non mi va di parlare, per questo ho già incaricato un avvocato ed un medico legale perché gli incompetenti dovrebbero restare a casa e non negli ospedali pubblici).
Insieme negli ultimi anni abbiamo fatto viaggi, siamo state a cinema, teatro a fare shopping... mi sono dedicata esclusivamente a lei come lei si era, nei 25 anni precedenti, dedicata esclusivamente a me anche a causa di seri problemi di salute che ho avuto da bambina.... Ho abbandonato la mia vita, le mie amicizie ma non mi pesava, l'ho fatto volentieri...
La situazione è peggiorata da giugno quando a seguito delle gravi conseguenze derivanti dalla chemio, radio ha dovuto smettere ogni terapia e la situazione è precipitata. Da novembre era assistita dai medici delle cure palliative a casa ma, nonostante le parole chiare e dure dei medici, io non mi ero rassegnata... speravo che mamma potesse riprendersi come aveva fatto altre volte perché lei era forte e ne aveva passate veramente tante ma ancora aveva voglia di vivere, ma soprattutto non voleva lasciarmi sola....
Sabato 7 la mattina era particolarmente stanca, nei giorni precedenti non era stata benissimo ma era già successo altre volte poi si era ripresa, non era lucidissima, proprio lei che fino ad allora era stata la persona che dava forza a me ed a mio padre, e non riusciva ad alzarsi del letto..... pensando che si trattasse di un nuovo crollo dell'emoglobina (a causa della malattia perdeva del sangue ed era sottoposta a trasfusioni periodiche).... nell'arco di poche ore la situazione peggiora... in preda al panico ho chiamato l'ambulanza ma gli stessi medici mi hanno detto che probabilmente sarebbe morta in pronto soccorso.... Abbiamo quindi deciso, come indicato dai medici dell'assistenza domiciliare e come voluto da lei, di lasciarla a casa... Sono state le ore più brutte della mia vita.... da una parte dovevo mantenere la lucidità di farle flebo, cortisone e quanto necessario per tentare di farla riprendere e quando abbiamo capito che ormai non c'era più nulla da fare la morfina per tentare di non farle provare troppo dolore...... dopo una nottata drammatica se ne è andata domenica mattina mentre le stringevo la mano con vicino la nostra cagnetta di 15 anni.
Io ero e ancora sono sotto shock, so che mi sarei dovuta preparare ma per vivere in modo decoroso non ho mai voluto pensarci riempendo la mia giornata con il lavoro, con la piscina e soprattutto con lei.... andare a fare la spesa per lei, cucinarle nell'ultimo periodo che non riusciva più a stare in piedi per molto tempo, oppure comprarle scarpe e vestiti che in realtà sapevo che non avrebbe più potuto mettere...
Non ero pronta, pensavo che la cosa sarebbe andata più lentamente.... speravo di poterle riuscire a parlare come facevamo sempre ma invece nelle ultime ore non riusciva, a tratti non era lucida e questo mi ha sconvolto....
Adesso mi trovo sola, devastata sto provando in qualche modo a reagire, so che lei lo vorrebbe, ma ogni giorno è peggio.... a casa c'è mio padre che si "sente in dovere" per mamma di starmi dietro, di accompagnarmi a lavoro in quanto non riesco neanche a guidare ma con il quale non ho dialogo.... c'è mia zia che abita vicino casa mia che per pena mi invita a casa sua, mi dice di reagire che devo andare avanti.... ma io non trovo veramente la forza di andare avanti.... so che sono giovane, ho un buon lavoro ma resta il fatto che mi sento sola e non so se ce la farò a reggere questo dolore...