Inviato: mer 5 dic 2012, 20:13
Con infinito ritardo vi invio una parte della poesia che vi avevo menzionato tempo fa e che ho tradotto. Al di là delle credenze di ognuno e di un'analisi antropologica del contesto in cui è stata scritta, mi piaceva e la condivido.
Un caro saluto a tutti.
Ascolta più spesso le cose
che gli esseri.
La voce del Fuoco si ode,
ascolta la voce dell’Acqua.
ascolta nel vento
il cespuglio in singhiozzi:
è il soffio degli Antenati.
Quelli che sono morti non sono mai partiti:
sono nell’ombra che si dirada
s nell’ombra che si inspessisce.
I morti non sono sotto la terra:
sono nell’albero che freme,
sono nel legno che geme,
sono nell’acqua che scorre,
sono nell’acqua che dorme,
sono nella capanna, sono in mezzo alla folla:
i morti non sono morti.
Ascolta più spesso le cose
che gli esseri.
La voce del Fuoco si ode,
ascolta la voce dell’Acqua.
ascolta nel vento
il cespuglio in singhiozzi:
É il soffio degli Antenati morti,
che non sono partiti
che non sono sotto la terra
che non sono morti.
Coloro che sono morti non sono mai partiti:
sono nel seno della donna,
sono nel bambino che piange
e nel tizzone che divampa.
I morti non sono sotto terra:
sono nel fuoco che si spegne,
sono nelle erbe che piangono,
sono nella roccia che geme,
sono nella foresta, sono nella dimora,
i morti non sono morti. (…)
Un caro saluto a tutti.
Ascolta più spesso le cose
che gli esseri.
La voce del Fuoco si ode,
ascolta la voce dell’Acqua.
ascolta nel vento
il cespuglio in singhiozzi:
è il soffio degli Antenati.
Quelli che sono morti non sono mai partiti:
sono nell’ombra che si dirada
s nell’ombra che si inspessisce.
I morti non sono sotto la terra:
sono nell’albero che freme,
sono nel legno che geme,
sono nell’acqua che scorre,
sono nell’acqua che dorme,
sono nella capanna, sono in mezzo alla folla:
i morti non sono morti.
Ascolta più spesso le cose
che gli esseri.
La voce del Fuoco si ode,
ascolta la voce dell’Acqua.
ascolta nel vento
il cespuglio in singhiozzi:
É il soffio degli Antenati morti,
che non sono partiti
che non sono sotto la terra
che non sono morti.
Coloro che sono morti non sono mai partiti:
sono nel seno della donna,
sono nel bambino che piange
e nel tizzone che divampa.
I morti non sono sotto terra:
sono nel fuoco che si spegne,
sono nelle erbe che piangono,
sono nella roccia che geme,
sono nella foresta, sono nella dimora,
i morti non sono morti. (…)