Padre con neoplasia pancreatica
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Ho perso mia mamma per un tumore pancreatico con carcinosi peritoneale poco più di 3 settimane fa in 2 mesi. Fine maggio abbiamo scoperto la malattia e il 9 agosto ci ha lasciati nella disperazione più totale e in un silenzio impossibile da riempire. Non so cosa fare, cerco una normalità che non esiste più e resto ancorata a questi 2 mesi di profondo dolore ma che ci hanno permesso di stare insieme nonostante la distanza. Mia mamma infatti abitava a Napoli e io lavoro a Firenze. In quel periodo non è esisito niente e nessuno che non fosse lei, nemmeno io avevo più importanza. Adesso i giorni passano tristi e lenti, i weekend sono vuoti. Avrei dovuto vivere un respiro di sollievo avendola vista soffrire così tanto e invece nulla... niente mi regala sollievo, ha perso tutto colore e sapore
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Ale.to ti capisco perfettamente, la mia mamma è morta per neoplasia pancreatica con carcinosi peritoneale ad aprile dopo 1 anni e mezzo di malattia. Io vivo a Novara e lei a Pisa e per me questo è stato tremendo perché a differenza tua pur facendo del mio meglio avendo due bambini piccoli ed il lavoro non sono riuscita ad essere presente sempre come avrei voluto e di questo mi sento ancora in colpa.
Poi che dire i giorni passano e si va avanti ma nulla è più come prima, lei manca sempre ed è in ogni cosa. La penso sempre alcuni giorni più altri meno ma non passa giorno che per qualcosa non pensi a lei e ancora non mi sembra vero che non la rivedrò e che i miei bambini non abbiano più la loro nonna
Poi che dire i giorni passano e si va avanti ma nulla è più come prima, lei manca sempre ed è in ogni cosa. La penso sempre alcuni giorni più altri meno ma non passa giorno che per qualcosa non pensi a lei e ancora non mi sembra vero che non la rivedrò e che i miei bambini non abbiano più la loro nonna
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Re: Padre con neoplasia pancreatica
Ciao, abbraccio in modo virtuale, tutti coloro che hanno in questo momento un enorme bisogno di sostegno , per ciò che la vita ha messo davanti.
Io ho perso la mia metà, da pochi mesi, sento un vuoto totale che mi impedisce ogni giorno di essere la persona che ero prima, forte e determinata, così come mi vedevano da fuori. In realtà , ho perso la forza di affrontare la vita, almeno in questo momento.
Tutti ti dicono che devi andare avanti, che la vita continua, ma per me è come se fosse stato reciso il filo elettrico che mi ha dato energia, ora è un circuito interrotto.
La mia metà è stata la mia forza e la mia protezione, quella che identifica il vero amore, la persona speciale che ti metteva davanti a tutto.
Credo all’incontro delle anime , io ho perso la parte migliore della mia anima.
Quella maledetta sentenza di morte, perché il pancreas non si può definire una malattia, ma solo sentenza, me lo ha portato via in solo cinque mesi , forse i più intensi della nostra vita.
Solo chi vive un dolore così profondo, può capire.
Non dare ascolto a coloro che ti vogliono confortare con parole e frasi convenzionali.
Ognuno vive il suo dolore come meglio desidera, impariamo a custodirlo in questo cammino, perché fa parte dei nostri ricordi.
In questo percorso ci saranno lacrime, ma cerchiamo quelle che ci potranno dare un po’ di sollievo, magari pensando che coloro che abbiamo amato, vivono dentro il nostro cuore.
Questo sì chiama AMORE e non può morire mai perché fa parte dell’eterno.
Un abbraccio
Io ho perso la mia metà, da pochi mesi, sento un vuoto totale che mi impedisce ogni giorno di essere la persona che ero prima, forte e determinata, così come mi vedevano da fuori. In realtà , ho perso la forza di affrontare la vita, almeno in questo momento.
Tutti ti dicono che devi andare avanti, che la vita continua, ma per me è come se fosse stato reciso il filo elettrico che mi ha dato energia, ora è un circuito interrotto.
La mia metà è stata la mia forza e la mia protezione, quella che identifica il vero amore, la persona speciale che ti metteva davanti a tutto.
Credo all’incontro delle anime , io ho perso la parte migliore della mia anima.
Quella maledetta sentenza di morte, perché il pancreas non si può definire una malattia, ma solo sentenza, me lo ha portato via in solo cinque mesi , forse i più intensi della nostra vita.
Solo chi vive un dolore così profondo, può capire.
Non dare ascolto a coloro che ti vogliono confortare con parole e frasi convenzionali.
Ognuno vive il suo dolore come meglio desidera, impariamo a custodirlo in questo cammino, perché fa parte dei nostri ricordi.
In questo percorso ci saranno lacrime, ma cerchiamo quelle che ci potranno dare un po’ di sollievo, magari pensando che coloro che abbiamo amato, vivono dentro il nostro cuore.
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- Iscritto il: lun 16 giu 2025, 18:07
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Ciao, abbraccio in modo virtuale, tutti coloro che hanno in questo momento un enorme bisogno di sostegno , per ciò che la vita ha messo davanti.
Io ho perso la mia metà, da pochi mesi, sento un vuoto totale che mi impedisce ogni giorno di essere la persona che ero prima, forte e determinata, così come mi vedevano da fuori. In realtà , ho perso la forza di affrontare la vita, almeno in questo momento.
Tutti ti dicono che devi andare avanti, che la vita continua, ma per me è come se fosse stato reciso il filo elettrico che mi ha dato energia, ora è un circuito interrotto.
La mia metà è stata la mia forza e la mia protezione, quella che identifica il vero amore, la persona speciale che ti metteva davanti a tutto.
Credo all’incontro delle anime , io ho perso la parte migliore della mia anima.
Quella maledetta sentenza di morte, perché il pancreas non si può definire una malattia, ma solo sentenza, me lo ha portato via in solo cinque mesi , forse i più intensi della nostra vita.
Solo chi vive un dolore così profondo, può capire.
Non dare ascolto a coloro che ti vogliono confortare con parole e frasi convenzionali.
Ognuno vive il suo dolore come meglio desidera, impariamo a custodirlo in questo cammino, perché fa parte dei nostri ricordi.
In questo percorso ci saranno lacrime, ma cerchiamo quelle che ci potranno dare un po’ di sollievo, magari pensando che coloro che abbiamo amato, vivono dentro il nostro cuore.
Questo sì chiama AMORE e non può morire mai perché fa parte dell’eterno.
Un abbraccio
Io ho perso la mia metà, da pochi mesi, sento un vuoto totale che mi impedisce ogni giorno di essere la persona che ero prima, forte e determinata, così come mi vedevano da fuori. In realtà , ho perso la forza di affrontare la vita, almeno in questo momento.
Tutti ti dicono che devi andare avanti, che la vita continua, ma per me è come se fosse stato reciso il filo elettrico che mi ha dato energia, ora è un circuito interrotto.
La mia metà è stata la mia forza e la mia protezione, quella che identifica il vero amore, la persona speciale che ti metteva davanti a tutto.
Credo all’incontro delle anime , io ho perso la parte migliore della mia anima.
Quella maledetta sentenza di morte, perché il pancreas non si può definire una malattia, ma solo sentenza, me lo ha portato via in solo cinque mesi , forse i più intensi della nostra vita.
Solo chi vive un dolore così profondo, può capire.
Non dare ascolto a coloro che ti vogliono confortare con parole e frasi convenzionali.
Ognuno vive il suo dolore come meglio desidera, impariamo a custodirlo in questo cammino, perché fa parte dei nostri ricordi.
In questo percorso ci saranno lacrime, ma cerchiamo quelle che ci potranno dare un po’ di sollievo, magari pensando che coloro che abbiamo amato, vivono dentro il nostro cuore.
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Un abbraccio
Re: Padre con neoplasia pancreatica
Grazie per queste belle parole. Anche io come te senza la sua metà ma un poco più avanti di te nel mio cammino.alexandra64 ha scritto: ieri, 14:41 Ciao, abbraccio in modo virtuale, tutti coloro che hanno in questo momento un enorme bisogno di sostegno , per ciò che la vita ha messo davanti.
Io ho perso la mia metà, da pochi mesi, sento un vuoto totale che mi impedisce ogni giorno di essere la persona che ero prima, forte e determinata, così come mi vedevano da fuori. In realtà , ho perso la forza di affrontare la vita, almeno in questo momento.
Tutti ti dicono che devi andare avanti, che la vita continua, ma per me è come se fosse stato reciso il filo elettrico che mi ha dato energia, ora è un circuito interrotto.
La mia metà è stata la mia forza e la mia protezione, quella che identifica il vero amore, la persona speciale che ti metteva davanti a tutto.
Credo all’incontro delle anime , io ho perso la parte migliore della mia anima.
Quella maledetta sentenza di morte, perché il pancreas non si può definire una malattia, ma solo sentenza, me lo ha portato via in solo cinque mesi , forse i più intensi della nostra vita.
Solo chi vive un dolore così profondo, può capire.
Non dare ascolto a coloro che ti vogliono confortare con parole e frasi convenzionali.
Ognuno vive il suo dolore come meglio desidera, impariamo a custodirlo in questo cammino, perché fa parte dei nostri ricordi.
In questo percorso ci saranno lacrime, ma cerchiamo quelle che ci potranno dare un po’ di sollievo, magari pensando che coloro che abbiamo amato, vivono dentro il nostro cuore.
Questo sì chiama AMORE e non può morire mai perché fa parte dell’eterno.
Un abbraccio
La tua forza vedrai che piano piano tornerà ma non sarai mai più la stessa. Forza datti tempo
Un abbraccio anche a te
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