ma in presenza del proprio caro è giusto sempre fingere ottimismo?
Lilly credo che in fondo in fondo i nostri cari sappiano benissimo che hanno poco tempo rimasto ma si instauri una sorta di "finzione". Loro fanno finta di essere "tranquilli" per non farci preoccupare, noi facciamo lo stesso.
Al mio papà non avevamo detto che il medico non ci aveva dato speranze e che era questione di poco tempo ma dai suoi discorsi avevamo capito che lui "sapeva" (ci ha lasciato tutte le password dei suoi account online, aveva persino fatto il calcolo della pensione di reversibilità per mamma!!). Lui sapeva di avere una grave pancreatite cronica ma di certo sospettava potesse esserci di più, era una persona intelligente sempre a cercare su Google qualsiasi cosa...inutile pensare che non l'abbia fatto anche in questa occasione!
Al mio papà non avevamo detto che il medico non ci aveva dato speranze e che era questione di poco tempo ma dai suoi discorsi avevamo capito che lui "sapeva" (ci ha lasciato tutte le password dei suoi account online, aveva persino fatto il calcolo della pensione di reversibilità per mamma!!). Lui sapeva di avere una grave pancreatite cronica ma di certo sospettava potesse esserci di più, era una persona intelligente sempre a cercare su Google qualsiasi cosa...inutile pensare che non l'abbia fatto anche in questa occasione!
Francesca
Sì concordo, poi essere al corrente della verità non significa piangere dalla mattina alla sera.... ricordo che una ventina di giorni prima di quel maledetto 10 luglio, Dani aveva il PC acceso e guardava la macchina che avrebbe voluto comprare o mi chiedeva se non fosse il caso di cambiare il camper... Suppongo abbia letto una strana espressione nei miei occhi e infatti mi ha guardato e mi ha detto "Perché credi sia qui a fare progetti? Lo so che non si realizzeranno, ma è per non avere paura....".
Credo che, a prescindere da quello che decidiamo di dire o meno, chi è malato sappia come stanno le cose realmente. Lo capisce da come sta, da come risponde il suo fisico, da cosa può fare o non può fare. Poi è ovvio, anche io dicevo a Dani che si sarebbe ripreso e che avremmo fatto fisioterapia e che le date non contano.... ma entrambi sapevamo e questo ci permetteva di farci forza a vicenda....
Credo che, a prescindere da quello che decidiamo di dire o meno, chi è malato sappia come stanno le cose realmente. Lo capisce da come sta, da come risponde il suo fisico, da cosa può fare o non può fare. Poi è ovvio, anche io dicevo a Dani che si sarebbe ripreso e che avremmo fatto fisioterapia e che le date non contano.... ma entrambi sapevamo e questo ci permetteva di farci forza a vicenda....
Anche mio marito che è morto il 2 di novembre cercava fino agli ultimi giorni, anche se era ricoverato, di essere partecipe della vita domestica (mi ricordava magari di fare la revisione della macchina oppure di pagarne l'assicurazione ecc.) oppure, siccome c'è in ristrutturazione una casetta in campagna che lui aveva fortemente voluto ed acquistato come rudere, pur essendo già malato da due annicercava di interessarsi facendo telefonate al geometra o alla Ditta che eseguiva i lavori per dire di sbrigarsi.Infatti per avere i permessi il Comune ci ha messo tanto tempo ed io maledivo tutta questa burocrazia perchè avevo tanta paura che lui non l'avrebbe potuto vedere finito; era il suo sogno ed odio che non l'abbia potuto realizzare ma neanche ha visto l'inizio della ristrutturazione.Lui era all'ospedale ed io andavo a fare le foto per fargli vedere i progressi della costruzione,lui le guardava con interesse e poi una volta mi disse che quando la casa sarebbe finita non avevamo la macchina adatta ci voleva un fuoristrada e come il marito di Erika anche il mio diceva "Non parliamo solo di male, parliamo anche di cose da fare e da realizzare io voglio pensare a queste".Era questo il suo modo per andare avanti e a me faceva un gran male ed anche ora quando vado alla casetta in costruzione vorrei tantissimo che ci potesse essere lui al mio posto anche perchè era il suo sogno e non il mio. Io lo realizzerò per lui ma con una grande arrabbiatura perchè non doveva finire così. Ciao a tutti
Carissima Lilly sei molto giovane mia madre è mancata per sospetto T. di Krukenberg ma gli ultimi 4 gg. in ospedale grazie all'alimentazione con la sacca bianca, gli integratori alimentari e gli omogeneizzati si era rimessa in piedi e si era provata il pigiama nuovo che le avevo regalato. L'ultimo giorno (dalle 15,30 alle 22,00) le tenevo la mano, era attaccata al respiratore con l'ossigeno a 8 ma Lei mi guardava con gli occhi che Le brillavano non dico bugie ed io fingevo di sorriderLe. Le asciugavo il vapore sotto il mento per il respiratore ed ero un po'maldestra le ultime parole che mi ha detto "Susy io e te ne combiniamo di tutti i colori" e mi sorrideva e le brillavano gli occhi. Alle 7,00 del mattino (io ero distrutta) mio padre le teneva la mano e lei si è addormentata ed è passata dal sonno alla ..... (non la posso neanche nominare) con gli occhi chiusi e la bocca chiusa a 75 anni e mezzo e un mezzo sorriso. Poi quando l'hanno vestita mio padre e mia cugina-sorella ho trovato le forze per truccarla come era nelle sue volontà. Si è fatta cremare sempre secondo le sue volontà ed ora le sue ceneri (come i "Lari" dell'antica Roma) riposano dentro un bellissimo vaso di ceramica con vicino sempre in ceramica un vasetto di fiori che piacevano tanto a Lei un sottovaso di ceramica e tutti i giorni io e mio padre le parliamo e le auguriamo il buon giorno e la buona notte con un bacio sul grosso vaso. Non so cosa è meglio fare sicuramente è umano sentire dentro dolore, rabbia per il destino anch'io lo faccio ma mio padre (classe 1934) mi dice di non farlo non perché è credente ma perché mia madre è stata più forte del "male incurabile" se ne è andata per un collasso cardiaco. È normale farsi delle domande, chiedersi cosa è giusto cosa non lo è, se era possibile prevenire il "male", ma purtroppo finché non si manifesta non lo si può prevenire, Tu e la tua famiglia state facendo il possibile. Ti ho raccontato la mia esperienza sperando di non averti ferito o fatto soffrire. Io non ero forte ma lo sono stata grazie a mia madre: è stata Lei ancora una volta ad indicarmi la via come era solita fare ed è stato il regalo più bello che mi ha lasciato. Tutti i giorni io e mio padre, mia cugina-sorella e mia zia la ricordiamo quando stava bene e cosa combinava. È giusto ed umano prendersela con il destino e farsi delle domande su cosa è bene fare o non fare ma sono i malati (padri e madri, spesso) ad indicarci loro noi che sopravviviamo dobbiamo solo seguirLi. Ora faccio tutte le cose che a mia madre sarebbe piaciuto che io facessi. Un abbraccio fortissimo Ti voglio tanto bene
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Bellissimo davvero Susanna...
E Cadi, in sostanza a noi è successa la stessa cosa. La casa nuova era in costruzione e quando abbiamo fatto il rogito ricordo che Dani era così debole che quasi dovevo sorreggerlo. Davanti al notaio ha sopportato il dolore senza emettere un fiato e quando siamo usciti con le chiavi in mano gli ho detto "Ma ti rendi conto di cosa sei riuscito a fare?". E anche lui, contattava elettricisti, impiantisti e fino all'ultimo ha cercato di tenere tutto sotto controllo e se penso a quando mi chiedeva se immaginavo come sarebbe stata la vita nella casa nuova sbatterei la testa contro il muro. Sì perché lui è morto in quella casa nuova, su quel divano.... ma ha combattuto per quel progetto, come per ogni altro progetto e io adesso combatto al posto suo, vivo, la rendo ancora più bella se posso e la animo delle risate mie e di Lollo mentre tiriamo il nostro pallone di gommapiuma contro un vaso.... ci guardiamo e diciamo "se papà ci vede diventa una belva!"
E Cadi, in sostanza a noi è successa la stessa cosa. La casa nuova era in costruzione e quando abbiamo fatto il rogito ricordo che Dani era così debole che quasi dovevo sorreggerlo. Davanti al notaio ha sopportato il dolore senza emettere un fiato e quando siamo usciti con le chiavi in mano gli ho detto "Ma ti rendi conto di cosa sei riuscito a fare?". E anche lui, contattava elettricisti, impiantisti e fino all'ultimo ha cercato di tenere tutto sotto controllo e se penso a quando mi chiedeva se immaginavo come sarebbe stata la vita nella casa nuova sbatterei la testa contro il muro. Sì perché lui è morto in quella casa nuova, su quel divano.... ma ha combattuto per quel progetto, come per ogni altro progetto e io adesso combatto al posto suo, vivo, la rendo ancora più bella se posso e la animo delle risate mie e di Lollo mentre tiriamo il nostro pallone di gommapiuma contro un vaso.... ci guardiamo e diciamo "se papà ci vede diventa una belva!"
Ti voglio tanto bene Erika 76, mi spieghi come si possa convincere un genitore (mio padre, classe 1934 ne fumicchia 8 al giorno perché glielo chiesto io) che sta bene a smettere di fumare senza che si arrabbi tutte le volte che cerco di farlo ragionare sui rischi del fumo. Ma tu guarda un po' questi genitori .... ti mettono al mondo e poi ti dicono "Non siamo eterni starai insieme con il tuo compagno", Ok? Ma tu (e anche mia madre) siete (parlo sempre al plurale anche con mio padre) un'altra cosa. Il mio fidanzato è bravissimo ma sento per loro ed ora per mio padre un attaccamento speciale.
La sua compagnia è piacevole, parliamo di tante cose Lui legge molti libri perché deve fumare quelle maledette 8 sigarette (e sono diventate 8 dietro mia insistenza). Tutte le volte che accende la sigaretta mi viene l'ansia e un dolore al petto ... Come posso spiegargli? Aiutami .... Grazie
La sua compagnia è piacevole, parliamo di tante cose Lui legge molti libri perché deve fumare quelle maledette 8 sigarette (e sono diventate 8 dietro mia insistenza). Tutte le volte che accende la sigaretta mi viene l'ansia e un dolore al petto ... Come posso spiegargli? Aiutami .... Grazie
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Cara Susanna, l'Amore per i propri genitori e quello per il proprio compagno sono profondamente diversi.
Credo però che abbiano in comune il fatto che noi non possiamo più di tanto intervenire nelle scelte dell'altro anche se lo amiamo profondamente.
Puoi ricordare a tuo padre che il fumo fa male, posso dire al mio che non deve uscire quando fuori la temperatura va sotto zero, posso "rompere" al mio compagno che mangia troppi grassi e zuccheri per gli esami del sangue che ha ....
ma alla fine ... la scelta è loro.
A noi tocca assistere alle conseguenze, ricordando che non abbiamo a che fare con dei bambini, e che ognuno di noi deve affrontare gli effetti dei propri comportamenti.
Un caro saluto
Credo però che abbiano in comune il fatto che noi non possiamo più di tanto intervenire nelle scelte dell'altro anche se lo amiamo profondamente.
Puoi ricordare a tuo padre che il fumo fa male, posso dire al mio che non deve uscire quando fuori la temperatura va sotto zero, posso "rompere" al mio compagno che mangia troppi grassi e zuccheri per gli esami del sangue che ha ....
ma alla fine ... la scelta è loro.
A noi tocca assistere alle conseguenze, ricordando che non abbiamo a che fare con dei bambini, e che ognuno di noi deve affrontare gli effetti dei propri comportamenti.
Un caro saluto
Grazie Susanna...
è un po' complicato... credo che per tuo papà sia una forma di antistress e suppongo sia come concentrato e stanco e quindi trovi in quelle 8 sigarette un modo per rilassarsi, tirare fiato.
Sai Dani fumava e quando gli dicevo "Topo, ti fa male fumare così tanto...", lui mi guardava e si metteva a ridere... e alla fine mi mettevo a ridere ankio perché aveva un viso troppo buffo quando mi guardava e sembrava voler dire "male? peggio di così??".
Sembra sciocco, cinico, ma non gli avrei mai tolto quelle sigarette perché per lui era l'unica ragione che lo spingeva ad alzarsi (col mio aiuto) dal divano, andare in bagno e fumare. Io lo accompagnavo e gliela accendevo. Una forma di condivisione.... e comunque il suo tumore non aveva nulla a che fare col fumo e spesso chi non fuma si ammala comunque quindi Susanna... non credo che il problema vero stia in quello 8 sigarette, ma nella tua paura di perdere le persone che ami. Cerca di tranquillizzarti. Sai purtroppo le cose capitano a prescindere dalle nostre abitudini o dai nostri desideri. Una volta un medico mi disse che un forte stress può essere più dannoso di una sigaretta. Non voglio difendere il vizio del fumo, se riesci a convincerlo fallo, ma non fissarti su quelle 8 sigarette.... Ti voglio bene ankio....
è un po' complicato... credo che per tuo papà sia una forma di antistress e suppongo sia come concentrato e stanco e quindi trovi in quelle 8 sigarette un modo per rilassarsi, tirare fiato.
Sai Dani fumava e quando gli dicevo "Topo, ti fa male fumare così tanto...", lui mi guardava e si metteva a ridere... e alla fine mi mettevo a ridere ankio perché aveva un viso troppo buffo quando mi guardava e sembrava voler dire "male? peggio di così??".
Sembra sciocco, cinico, ma non gli avrei mai tolto quelle sigarette perché per lui era l'unica ragione che lo spingeva ad alzarsi (col mio aiuto) dal divano, andare in bagno e fumare. Io lo accompagnavo e gliela accendevo. Una forma di condivisione.... e comunque il suo tumore non aveva nulla a che fare col fumo e spesso chi non fuma si ammala comunque quindi Susanna... non credo che il problema vero stia in quello 8 sigarette, ma nella tua paura di perdere le persone che ami. Cerca di tranquillizzarti. Sai purtroppo le cose capitano a prescindere dalle nostre abitudini o dai nostri desideri. Una volta un medico mi disse che un forte stress può essere più dannoso di una sigaretta. Non voglio difendere il vizio del fumo, se riesci a convincerlo fallo, ma non fissarti su quelle 8 sigarette.... Ti voglio bene ankio....
Grazie Susanna...
è un po' complicato... credo che per tuo papà sia una forma di antistress e suppongo sia come concentrato e stanco e quindi trovi in quelle 8 sigarette un modo per rilassarsi, tirare fiato.
Sai Dani fumava e quando gli dicevo "Topo, ti fa male fumare così tanto...", lui mi guardava e si metteva a ridere... e alla fine mi mettevo a ridere ankio perché aveva un viso troppo buffo quando mi guardava e sembrava voler dire "male? peggio di così??".
Sembra sciocco, cinico, ma non gli avrei mai tolto quelle sigarette perché per lui era l'unica ragione che lo spingeva ad alzarsi (col mio aiuto) dal divano, andare in bagno e fumare. Io lo accompagnavo e gliela accendevo. Una forma di condivisione.... e comunque il suo tumore non aveva nulla a che fare col fumo e spesso chi non fuma si ammala comunque quindi Susanna... non credo che il problema vero stia in quello 8 sigarette, ma nella tua paura di perdere le persone che ami. Cerca di tranquillizzarti. Sai purtroppo le cose capitano a prescindere dalle nostre abitudini o dai nostri desideri. Una volta un medico mi disse che un forte stress può essere più dannoso di una sigaretta. Non voglio difendere il vizio del fumo, se riesci a convincerlo fallo, ma non fissarti su quelle 8 sigarette.... Ti voglio bene ankio....
è un po' complicato... credo che per tuo papà sia una forma di antistress e suppongo sia come concentrato e stanco e quindi trovi in quelle 8 sigarette un modo per rilassarsi, tirare fiato.
Sai Dani fumava e quando gli dicevo "Topo, ti fa male fumare così tanto...", lui mi guardava e si metteva a ridere... e alla fine mi mettevo a ridere ankio perché aveva un viso troppo buffo quando mi guardava e sembrava voler dire "male? peggio di così??".
Sembra sciocco, cinico, ma non gli avrei mai tolto quelle sigarette perché per lui era l'unica ragione che lo spingeva ad alzarsi (col mio aiuto) dal divano, andare in bagno e fumare. Io lo accompagnavo e gliela accendevo. Una forma di condivisione.... e comunque il suo tumore non aveva nulla a che fare col fumo e spesso chi non fuma si ammala comunque quindi Susanna... non credo che il problema vero stia in quello 8 sigarette, ma nella tua paura di perdere le persone che ami. Cerca di tranquillizzarti. Sai purtroppo le cose capitano a prescindere dalle nostre abitudini o dai nostri desideri. Una volta un medico mi disse che un forte stress può essere più dannoso di una sigaretta. Non voglio difendere il vizio del fumo, se riesci a convincerlo fallo, ma non fissarti su quelle 8 sigarette.... Ti voglio bene ankio....