una domanda per genitori e figli
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una domanda per genitori e figli
Mi trovo in una situazione che non riesco a gestire nè riesco a capire, per questo vi chiedo un confronto.
Mia madre sta male, ha un cancro al pancreas inoperabile. Noi figli e mio padre ci stiamo occupando di tutte le sue esigenze, mediche e non, cercando di essere il più presenti ed accudenti possibili. In questa situazione vedo che mia madre, di contro, è sempre riversa su se stessa, è talmente presa dalla sua malattia che non si preoccupa più che dei suoi bisogni e delle sue esigenze, nè di quello che potrebbe ferirci od importarci.
Quando si prova a spingerla a reagire e fare qualcosa, per non lasciarla andare ad un'apatia inquietante, l'unica risposta è che noi non ci rendiamo conto e che dovremmo immedesimarci di più in lei. Specifico che molte volte la incalziamo solo per incitarla a fare quello che i medici le hanno consigliato, mentre lei fa una strenua resistenza passiva a tutto. In questo panorama, quello che mi chiedo è come è possibile che un genitore, in una situazione di sofferenza globale si chiuda solo ai suoi bisogni senza vedere più neanche i suoi figli. Mi sto scoprendo rabbiosa con lei con quello che a tratti avverto come un vero e proprio egoismo, è come se fossimo trasparenti, che la infastidissimo, molto spesso. So che mi pentirò di questo rancore e so anche che vorrei capirlo e risolverlo a breve, quindi vi prego di darmi il vs punto di vista, magari potrebbe aiutarmi a vedere tante sfaccettature che mi sono sfuggite, a capire meglio quello che le sta succedendo.
Mia madre sta male, ha un cancro al pancreas inoperabile. Noi figli e mio padre ci stiamo occupando di tutte le sue esigenze, mediche e non, cercando di essere il più presenti ed accudenti possibili. In questa situazione vedo che mia madre, di contro, è sempre riversa su se stessa, è talmente presa dalla sua malattia che non si preoccupa più che dei suoi bisogni e delle sue esigenze, nè di quello che potrebbe ferirci od importarci.
Quando si prova a spingerla a reagire e fare qualcosa, per non lasciarla andare ad un'apatia inquietante, l'unica risposta è che noi non ci rendiamo conto e che dovremmo immedesimarci di più in lei. Specifico che molte volte la incalziamo solo per incitarla a fare quello che i medici le hanno consigliato, mentre lei fa una strenua resistenza passiva a tutto. In questo panorama, quello che mi chiedo è come è possibile che un genitore, in una situazione di sofferenza globale si chiuda solo ai suoi bisogni senza vedere più neanche i suoi figli. Mi sto scoprendo rabbiosa con lei con quello che a tratti avverto come un vero e proprio egoismo, è come se fossimo trasparenti, che la infastidissimo, molto spesso. So che mi pentirò di questo rancore e so anche che vorrei capirlo e risolverlo a breve, quindi vi prego di darmi il vs punto di vista, magari potrebbe aiutarmi a vedere tante sfaccettature che mi sono sfuggite, a capire meglio quello che le sta succedendo.
Re: una domanda per genitori e figli
Le sta succedendo quello che succede a tutti quando vedono che la speranza si allontana, quando la luce nei nostri occhi diventa fievole, quando siamo stanchi e vorremmo arrenderci alla malattia, quando vorremmo che tutto finisse lì, adesso.
Non devi però fraintendere il comportamento di tua madre nei vostri confronti. E' forse l'opposto di ciò che stai pensando:" non ti guardo e non ti ascolto perchè vorrei che i tuoi sentimenti si allontanassero così non soffrirai quando me ne andrò."
E' in una fase di stanchezza ma soprattutto di massima negatività. E' certa di doversene andare per cui rifiuta anche le prescrizione dei medici perchè , in sostanza, non ci crede più.
Come affrontare questa situazione? Non è facile. Bisogna cercare di risalire la china. Piano piano con dolcezza senza assumere atteggiamenti duri.
Bisogna starle vicino, assecondarla sempre nei suoi bisogni cercando di "rubare" la sua mente, quando è possibile, al costante pensiero della fine dei suoi giorni.
Non so, penso alla visita dei nipoti, alla visita di qualche parente alla quale è particolarmente affezionata. Ai ricordi del passato che avete passato insieme e poi , anche se non è bello dirlo e se ci riesci , ci può esserci posto anche per qualche piccola bugia. Una mezza bugia che possa darle ancora il "fiato della vita".
Se hai bisogno scrivi. Mi raccomando
Un abbraccio
Franco
Non devi però fraintendere il comportamento di tua madre nei vostri confronti. E' forse l'opposto di ciò che stai pensando:" non ti guardo e non ti ascolto perchè vorrei che i tuoi sentimenti si allontanassero così non soffrirai quando me ne andrò."
E' in una fase di stanchezza ma soprattutto di massima negatività. E' certa di doversene andare per cui rifiuta anche le prescrizione dei medici perchè , in sostanza, non ci crede più.
Come affrontare questa situazione? Non è facile. Bisogna cercare di risalire la china. Piano piano con dolcezza senza assumere atteggiamenti duri.
Bisogna starle vicino, assecondarla sempre nei suoi bisogni cercando di "rubare" la sua mente, quando è possibile, al costante pensiero della fine dei suoi giorni.
Non so, penso alla visita dei nipoti, alla visita di qualche parente alla quale è particolarmente affezionata. Ai ricordi del passato che avete passato insieme e poi , anche se non è bello dirlo e se ci riesci , ci può esserci posto anche per qualche piccola bugia. Una mezza bugia che possa darle ancora il "fiato della vita".
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“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
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Re: una domanda per genitori e figli
ti capisco perchè mia madre fece così quando si operò e decise poi di non fare alcuna terapia. ora è terminale, e anche io sono molto rabbiosa, perchè quando insistemmo per curarsi se la prese con tutti, peggiorò la depressione grave di cui già soffriva e ci allontanò tutti. io me ne andai di casa, era impossibile convivere, era sempre adirata e mi trattava malissimo. credo che ogni caso sia a se stante, però alla fine anche io mi sono riavvicinata per il dispiacere di vederla peggiorare, quindi il mio consiglio è quello di allontanare la rabbia, sempre però mantenendo la tua lucidità e il tuo equilibrio, perchè quello ti serve per andare avanti, comunque vada.
un abbraccio
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Re: una domanda per genitori e figli
@Butterfly81 grazie, nel tuo racconto rileggo esattamente quello che sto provando e con cui sto cercando di convivere, con molta difficoltà e dispiacere.
@Franco953 purtroppo di nipoti ancora non ne ha, vorrei tanto potesse vederli un giorno. Tutti i suoi affetti le sono costantemente vicini, noi, mio padre, la sorella, per quel che possono i fratelli ed anche la cognata. Lei però ha alzato un muro alto. Le bugie sono già arrivate, per cercare di non peggiorare il suo umore già terribilmente cupo. Per quello che riguarda esaudire i suoi bisogni, purtroppo mi risulta molto difficile perchè significa appoggiare il suo essersi murata viva dentro casa senza alcuno stimolo. Attualmente sta tutto il giorno, tutti i giorni, in vestaglia dentro casa attaccata all'ipad, senza mai uscire (non che non ne abbia le forze, anzi). Così non ha senso nulla.
@Franco953 purtroppo di nipoti ancora non ne ha, vorrei tanto potesse vederli un giorno. Tutti i suoi affetti le sono costantemente vicini, noi, mio padre, la sorella, per quel che possono i fratelli ed anche la cognata. Lei però ha alzato un muro alto. Le bugie sono già arrivate, per cercare di non peggiorare il suo umore già terribilmente cupo. Per quello che riguarda esaudire i suoi bisogni, purtroppo mi risulta molto difficile perchè significa appoggiare il suo essersi murata viva dentro casa senza alcuno stimolo. Attualmente sta tutto il giorno, tutti i giorni, in vestaglia dentro casa attaccata all'ipad, senza mai uscire (non che non ne abbia le forze, anzi). Così non ha senso nulla.
Re: una domanda per genitori e figli
Ciao! Come sempre non mi sento dare risposte precise perché non ho la.competenza per farlo. Ti racconto quello che è successo a me con mia mamma e con mio padre poi, magari ti può aiutare. Io credo che bisogna partire dal presupposto che il cancro esaspera dei tratti caratteriali già presenti perché in fondo, a ben pensarci, il cancro non è un male oscuro che proviene dall'esterno ma è parte integrante del malato poiché nato dalle sue stesse cellule,seppur impazzite. In qualche modo quindi si può dire che abbia un'intelligenza propria quel bastardo e che, non so come, influenzi in parte gli organismi che lo ospitano. Detto ciò, mia madre è una persona con un carattere molto particolare perché accumula tensioni fino a scoppiare e a vomitarle addosso al malcapitato, non conosce perdono...lei va avanti ma non dimentica e, a lungo andare,questo atteggiamento indurisce. Quando si è ammalata si era messa in testa di curarsi con una dieta di un fantomatico dottore americano, senza chemio. Dieta che l'ha portata a ridursi 50 kg e sempre più nervosa e incattivita. Io in quel.periodo ero ancora a vivere a casa mia, a 1000 km di distanza,così ho lasciato marito e lavoro e sono tornata qui. Per convincerla a curarsi e farla mangiare bene è stata una lotta quotidiana, fatta di cattiverie e atteggiamenti veramente indisponenti che forse puoi capire perché li hai vissuti anche tu. L'unico pensiero era diventato il mio mantra, cioè aiutarla in questo percorso, poi pazienza se mi avesse odiato alla fine, ma sapevo che dovevo farlo per il suo bene fino a che sarei riuscita a sopportare il tutto. Con mio padre invece è stato diverso, perché lui alla notizia del tumore spinocellulare in gola ha reagito come un cucciolo disorientato e spaventato per cui seguirlo è stato più semplice. A parte qualche cocciutaggine (Dio li fa e poi li accoppia) non c'è stata bisogno di nessuna lotta ma solo di più pazienza. In soldoni credo che tu debba rasserenarti e valutare di volta in volta come comportarti...la conosci più di quanto pensi, è tua mamma del resto! Se credi che a volte abbia bisogno di qualche scossone, fallo. Però, vista la situazione, cioè che il tumore risulta inoperable,
Re: una domanda per genitori e figli
Cerca di non essere troppo dura. Se non riesci a parlare scrivile, a volte è più semplice e si riescono a dire più cose. Potresti provare a farle capire che ciò che dici e che fai non è dettato dalla rabbia ma dall'amore, e che se alzi la voce non è perché non hai voglia di aiutarla ma perché non sai come approcciarti con lei. Non lasciare che la sua paura vi allontani. Un abbraccio
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Re: una domanda per genitori e figli
Grazie Arabella, la storia di tua mamma a tratti è simile alla mia...sto e stiamo cercando di andare avanti con molta pazienza incoraggiando ogni minimo spiraglio di voglia di uscire. Questo we è voluta andare alla casa al mare, finalmente! è un sollievo vederle fare cose invece che sprecare giorni, perché è quello il mio timore più grande, che possa rendersi conto di aver buttato del tempo preziosissimo.
Ancora grazie, il vs supporto è sempre uno spunto di indispensabile riflessione!
Ancora grazie, il vs supporto è sempre uno spunto di indispensabile riflessione!
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Re: una domanda per genitori e figli
Arabella, davvero hai fatto a lasciare marito e lavoro?sei stata davvero molto coraggiosa, io non riuscirei mai a farlo.. forse sono una cattiva persona, ma credo sarebbe troppo davvero troppo x me.
Re: una domanda per genitori e figli
Cara butterfly81, credo che siano sempre scelte personali e quindi non esistono persone più brave di altre, ma solo situazioni differenti per cui ogni scelta è storia a sé. In quel momento avevo problemi con mio marito e problemi sul lavoro perciò dare priorità a mia mamma è stato istintivo. Vero è che purtroppo per la mia famiglia non è nemmeno stata la.prima volta per cui ho mollato tutto e sono tornata a dare una mano. Credo sia anche questione di carattere... non essere dura con te stessa, magari tu sei una figlia molto più affettuosa di quanto io mai riuscirò ad essere. Ognuni di noi può aiutare a modo suo e non è mai cosa da poco.Un abbraccio
Re: una domanda per genitori e figli
Coraggio Artemisia! Nutriti di queste giornate positive e vai avanti. Non mollare. Un abbraccio
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