Noi figli, di genitori malati

In questo spazio è possibile raccontare e pubblicare le storie di coloro che sono riusciti, anche attraverso il dolore e la sofferenza, a sconfiggere la malattia.
Calabria812
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Iscritto il: mar 17 mag 2022, 22:19

Re: Noi figli, di genitori malati

Messaggio da Calabria812 »

Condoglianze Tendina😓ora devi essere fortissima...ti abbraccio forte forte 😓😓😓
Teddina77
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Iscritto il: lun 23 mag 2022, 8:05

Re: Noi figli, di genitori malati

Messaggio da Teddina77 »

Grazie di cuore a tutti!
moni1
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Re: Noi figli, di genitori malati

Messaggio da moni1 »

Tedina un solo abbraccio...🧡
Elegra
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Re: Noi figli, di genitori malati

Messaggio da Elegra »

Ti mando un abbraccio grande
Teddina77 ha scritto: mar 19 dic 2023, 8:26 Grazie a tutti. Purtroppo papà è spirato sabato 9 Dicembre. Ho dovuto portarlo all'hospice giovedi 7 ed alla mattina del sabato si è spento. La sua malattia è durata quasi due anni. Ha lottato come un leone. Voleva vivere! Quando abbiamo scoperto la malattia mi avevano dato 6/12 mesi, ma lui ne ha vissuti 22. Gli ultimi 6 sono stati duri, ma lui continuava a voler vivere.
Sono stata con lui in hospice fino alla fine. L'ultima notte è stata molto difficile. I medici mi dicevano che non soffriva, ma io sentivo il suo rantolo. Soffocava....
Adesso ha smesso di soffrire!
Vivi ogni giorno come se fosse ogni giorno
Ne' il primo ne' l'ultimo
L'unico
Sciocchina
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Re: Noi figli, di genitori malati

Messaggio da Sciocchina »

Ciao a tutti.. leggo da anni questi forum ma non ho mai avuto il coraggio di iscrivermi. Chissà.. forse perché speravo che tutto andasse in una maniera diversa.
Ho perso la mia dolce mamma da 3 mesi (domani esattamente saranno 3). Non mi do pace.. ho tanto dolore dentro, tristezza che non riesco più a vivere. Mia mamma aveva un tumore al polmone, un 4 stadio, incurabile fin dall’inizio. Ricordo ancora nel lontano 2021 quando lessi il referto e vidi per la prima volta la parola “adenocarcinoma polmonare”.. mi crollò il mondo addosso. Avevo i conati di vomito, volevo letteralmente morire.. Entrai in una piccola depressione che sono riuscita a superare solo grazie al fatto che mia mamma si stava riprendendo e la vedevo stare bene come prima. Parto dall’inizio:
Mia mamma sentiva da mesi dolori alla schiena e le aveva provate tutte.. fino a che gli venne scoperta acqua nei polmoni e ci dissero che era un versamento pleurico. Mi ricordo ancora quando mio babbo mi ha chiamato per dirmi che il dottore che l’aveva operata gli aveva trovato dei noduli sospetti al polmone.. Me lo disse singhiozzando e io avevo già capito che c’era qualcosa di grave in corso. Premetto che vivo in Spagna ma tornavo spessissimo a casa.. quel giorno presi il primo aereo e mi ricordo di aver pianto per tutto il tragitto. Sono state settimane toste, non sapevamo cosa ci poteva aspettare.. chemio, radio.. non ne avevamo idea. I giorni non passavano più. Fino a che ci dissero che aveva una mutazione e che poteva iniziare con una pastina (tagrisso) e che l’avrebbe dovuta prendere “per sempre”. Io sapevo che quel “per sempre” non era vero ma decisi di crederci.. Ad ogni modo, mia mamma si rimette in sesto.. ritorna la persona vitale di prima, vive, viaggia, ride.. Passiamo tanto tempo insieme.. era la mia migliore amica. Io sapevo che il mostro continuava ad esserci ma a volte riuscivo a dimenticarmene. Ero così grata alla vita per la mia famiglia bellissima e per questa seconda possibilità che ci era stata data che apprezzavo ogni giorno di più. Iniziavo ad avere progetti, volevo avere un figlio.. fino a che a dicembre, ad una tac di controllo, mi chiama mia mamma e mi dice che c’era qualcosa che si era “smosso”. Lei non ha mai avuto il
coraggio di parlarmi di metastasi, sono sicura che lo faceva per proteggermi dato che ero e sono tuttora una persona molto ansiosa. Passano le settimane, fatta la PET, effettivamente c’era qualcosa che non andava.. Le venne proposta una cura sperimentale a Meldola che avrebbe dovuto iniziare a febbraio (tutto ciò perché le hanno dovuto fare una biopsia, esami etc e il tutto sembrava non arrivare mai al dunque). Lei però dal che stava perfettamente.. ha iniziato a peggiorare, prima Covid, poi trombosi, poi crollo vertebrale.. il tumore stava galoppando in sole poche settimane, tagrisso non stava facendo più effetto. Riniziava ad avere dolori alla schiena.. E io.. non me ne rendevo conto. Realmente non so se ero io che non volevo vedere perché non ne avevo il coraggio o non so.. Avevo un briciolo di speranza che fosse andata come all’inizio della prima terapia e che si fosse tutto sistemato di nuovo. Ovvio, ritornavo ad essere depressa e triste ma cercavo di farmi forte per loro, per lo meno quando ero in casa. Leggevo tante cose su Internet e mi spaventavo.. Poi però parlavo con mia mamma e la vedevo super positiva. Ci credeva in questa nuova cura da Meldola e non vedeva l’ora che le arrivasse per poterla iniziare. La biopsia la dovevano mandare negli Stati Uniti e tardava 3 settimane.. mia mamma quelle 3 settimane non le aveva e noi non lo sapevamo… Mi chiedo se i dottori siano mai stati chiari, mi domando se magari non avessimo dovuto aspettare così tanto, forse sarebbe andata diversamente.. o forse semplicemente è stato meglio così perché sarebbe andata ancora peggio? Mia mamma mi ha sempre voluto proteggere ed è stata una forza della natura fino all’ultimo giorno. La ammiro tantissimo.. Io non so se sarei riuscita a fare ciò che ha fatto lei. Lottare, ridere e cercare comunque di nascondere quel dolore ai suoi figli (soprattutto a me che tra i due - ho anche un fratello - era la più sensibile e fragile). Pensate che ha festeggiato il suo compleanno e la stessa notte ha avuto un ictus. Io ero lì fortunatamente, ero tornata da Madrid qualche giorno prima per stare con lei. L’avevo vista più “acciaccata” del solito ma non sapevo che il decorso potesse essere così improvviso e veloce. Solo negli ultimi giorni l’ho vista un po’ rassegnata perché in attesa di una cura che non arrivava mai e stanca di tutte le cose che le stavano succedendo. Detto ciò ragazzi.. da quel maledetto 14 febbraio ho perso la mia ragione di vita. Mi sento che tutto ciò che mi circonda non ha senso, mi sento sola seppur ho un compagno fantastico al mio fianco. Avevo tanti progetti, cose.. che avrei voluto fare con mia mamma. Avrei voluto darle un nipotino e non ce l’ho fatta. Non ho avuto il tempo.. lei adorava i bambini. Avevo ancora bisogno dei suoi consigli, delle sue dolci carezze.. Mi sento in balia di una vita che non mi piace.. Non doveva andare così :( non riesco ad accettarlo.. E in tutto ciò.. non mi sento capita, solo io soffro tra le mie amiche, solo io ho visto la morte da vicino (ps. ho 32 anni), solo io ho perso la mamma. Gente che si sposa, che fa i figli.. che è felice… ed io.. ho appena perso tutto.
Mi sento in un mondo che non mi appartiene più e non so come uscirne da questo vortice. Ho provato ad andare dalla psicologa ma continuo a sentire quel dolore che mi lacera dentro. Per quanto riguarda mio babbo.. lo adoro ma solo ora mi rendo conto che il collante della nostra famiglia era mia mamma.. lei era la luce della nostra famiglia. Mio babbo è molto dolce ma purtroppo non è un gran chiacchierone e sta cosa mi fa soffrire tanto. Io con mia mamma ci stavo le ore a parlare e ora, inconsciamente, cerco lei in lui.. ma so anche che lui non sarà mai lei :( e di conseguenza mi incavolo.. mi sento di non avere più quei pilastri che avevo prima in famiglia. Ovvio, so che anche mio babbo sta soffrendo tantissimo…
Spero davvero di riuscire a trovare la forza di andare avanti con questa vita.. per lo meno con voi mi sento più capita e meno sola.. Scusate davvero il poema ma avevo bisogno di sfogarmi.. un bacione e un abbraccione a tutti..
Ps. Il mio nome non è un caso, lei mi diceva sempre di non fare la “sciocchina” e che tutto sarebbe andato bene… ❤️
Rosc
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Re: Noi figli, di genitori malati

Messaggio da Rosc »

Ho 39 anni, mio padre tra qualche giorno 80. Da un paio di anni abbiamo scoperto tumore alla prostata al 4 stato, metastasi alle ossa, linfonodi diffusi ecc. Inoltre adesso ha problemi di demenza senile, un pó dovuta all'età e un pó dovuta alla scomparsa prematura di mia sorella, per linfoma tanto per cambiare. Siamo soli, nel senso che oltre a un fratello di mio padre e qualche nipote o amico non c'è nessuno altro. Forse sto sbagliando ma mi sto un pó alienando. Non è facile gestire tutta la situazione, dato che anche io ho dei problemi fisici. Non mi spaventa tanto il restare solo, diciamo che appena ho appreso la situazione ho capito, è la gestione di mio padre che non è facile. Essendo io l'unico punto di riferimento non riesco ad avere vita sociale degna. Allo stesso tempo voglio cercare ti lasciarlo tranquillo questo ultimo periodo che gli resta. Sono letteralmente in un limbo.
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Franco953
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Re: Noi figli, di genitori malati

Messaggio da Franco953 »

Rosc ciao. LO so si tratta di una situazione tragica. IO non so dove abiti ma hai provato a chiedere un aiuto ai servizi sociali, alle associazione di volontariato ? Dovrebbero aiutarti perlomeno nella gestione di papà anche se potrebbe trattarsi di pochi giorni al mese. Rosc non conosco neppure le tue difficoltà fisiche ma impegnati per "non lasciarti andare". Chiedi aiuto. Lasciarsi alienare non è la situazione giusta. Ricorda che papà senza di te non migliorerebbe la sua situazione. Nell'ambito degli ospedali solitamente ci sono degli appositi sportelli per aiutare coloro che sono in difficoltà. Forza allora e... comunque non sei solo. Ci siamo anche noi. Scrivi quando vuoi e ti risponderemo cercando si aiutarti come è possibile
AIMAC mette a disposizione molti indirizzi utili per i malati e i loro familiari. Guarda se qualche indirizzo puo' esserti utile
https://www.aimac.it/indirizzi-utili-tumore
“Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare.”
CECILIAMIMINAT
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Re: Noi figli, di genitori malati

Messaggio da CECILIAMIMINAT »

Ciao, ho 21 anni e convivo con la malattia di mia madre da 4 e mezzo. Posso dire che è straziante? Logorante, insopportabile, deludente.
Fortunatamente è riuscita a vivere 4 anni pieni senza grossi problemi (4 interventi, chemioterapie, termoablazioni, radioterapie…). Ora che la malattia giunge al termine iniziano i veri problemi, in 3 mesi 3 interventi ERCP per posizionamento stent alle vie biliari, 2 colangiti, 1 pancreatite, a scriverlo mi sembra stia morendo, nel frattempo mai smesse le chemioterapie eh…
Mi viene continuamente da piangere e continuo a pensare che non è giusto e che nessuno della mia famiglia si merita una vita cosi. E continuo a rincorrere e cercare la vita che avevo prima, ma a volte mi fermo (tipo ora) e realizzo che ormai la mia mamma di una volta non c’è da un pezzo e nemmeno la mia vita di prima. Perchè uno va avanti per inerzia ma non si rende sempre conto di quanto ha perso e di quanto altre persone siano veramente fortunate e spensierate. Vivo auto convincendomi che tante famiglie vivono questo e che è quasi “normale” quello che sto vivendo e che quindi in qualche modo io debba subirmelo a ogni costo, ma la verità è che non è la normalità un tumore e che c’è tanta gente che vive molto meglio di me ed è difficile accettare questa ingiustizia. E non riuscirò mai a esprimere a parole quanto io non mi senta più me stessa da quando c’è questa maledetta malattia nella mia vita. Sento di aver perso tutto anche una parte di me, tutta la mia felicità se n’è andata e non potrò mai fare niente per tornare alla spensieratezza di un tempo. Scrivo perché voglio sentire come vi sentite voi, so di non essere sola in questa condizione, sentire chi vive questo come me sicuramente potrà aiutarmi.
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