Re: Mi presento
Inviato: ven 3 ott 2014, 15:46
Non me ne volete, vi prego. Sto per scrivere delle parole che possono sembrare ciniche, ma lo faccio soltanto per chiarire iI mio punto di vista.
Io la penso come Erika. Io quando ero consapevole che mia madre sarebbe morta, non avevo bisogno di abbracci da parte di estranei che giravano in ospedale, ma di esempi di persone che erano sopravvissute a quel preciso dolore che stavo per provare io.
Io ero spaventata del vivere nel dopo e ero incerta che ce l'avrei potuta fare perchè avevo un rapporto speciale con mia madre.
Per come sono fatta io, in quei momenti non avevo bisogno di supporto da chi mosso dal desiderio di aiutare il prossimo mi offriva un abbraccio.
Io avevo bisogno di un esempio.
Vai a raccontare ad un sopravvissuto in un campo di concentramento che la vita è bella e che tu con il tuo candore puoi offrirgli la salvezza?
La salvezza di cosa? Da cosa? Chi ha conosciuto l'orrore può ricevere conforto solo da chi come lui ha condiviso la solita esperienza.
Quando in quelle stanze dove i malati oncologici ricevono la pozione miracolosa chiamata chemioterapia e ti fermi ad osservare quegli occhi vuoti, spaventati, madri che hanno le figlie in infusione, mogli che hanno i mariti distesi nel letto, figli che vedono spegnersi madri giovani e delle quali avrebbero ancora tanto bisogno.....ecco di fronte all'orrore che vedi e conosci (questa è la sostanziale differenza) solo chi sa che si può sopravvivere può veramente giocare un ruolo che fa la differenza. Io co some tu stai perchè o ci sono passata o sono stata vicina ad una persona a me cara, io aiuto perchè sono sopravvissuta al cancro o perchè sono la moglie, figlia, marito, madre etc.....
Io sono l'esempio che la vita può continuare.
A 20 anni, caro ragazzo, dopo aver perso una nonna che immagino non avesso 40 anni ed avendo, almeno me lo auguro per te, ancora babbo e mamma che pensano a tutto, quando ancora la vita non ti ha messo di fronte alle prove bastarde e ai dolori devastanti, puoi essere mosso da qualsiasi spirito filantropo e proporti come volontario in un reparto di oncologia, ma sappi che non per tutti (mi auguro per molti) un tuo abbraccio sarà d'aiuto.
La storia insegna che i saggi, i vecchi, coloro che conoscono trasmettono il loro sapere ai giovani perchè mettono loro a disposizione la loro esperienza.
Io quando vedo la mia collega di 30 anni morire di paura per i controlli che fa per il suo tumore al ginocchio dal quale sembra fortunatamente esserne uscita, le posso offrire il mio abbraccio (ma non perchè sono migliore di te o di altri), ma perchè i miei occhi pieni di lacrime sono quelli che avrà sicuramente sua madre ad ogni controllo, la mia ansia che ritorna dalle tenebre ha lo stesso sapore di quella che prova lei.....
Io il cancro l'ho visto da vicino, così come tutti qui dentro.
E perdonami, o meglio mi perdoni Iddio se c'è, ma credo che faresti meglio a goderti i tuoi 20 anni e offrire il tuo tempo alle persone a te vicine, cercando di dare loro tutto l'amore possibile piuttosto che metterti a disposizione di chi il dolore lo gusta ogni istante. Stai vicino a chi ami, carissimo ragazzo. Spesso chi fa volontariato, si dimentica che il bene lo si può fare anche al vecchietto della porta accanto!
Io la penso come Erika. Io quando ero consapevole che mia madre sarebbe morta, non avevo bisogno di abbracci da parte di estranei che giravano in ospedale, ma di esempi di persone che erano sopravvissute a quel preciso dolore che stavo per provare io.
Io ero spaventata del vivere nel dopo e ero incerta che ce l'avrei potuta fare perchè avevo un rapporto speciale con mia madre.
Per come sono fatta io, in quei momenti non avevo bisogno di supporto da chi mosso dal desiderio di aiutare il prossimo mi offriva un abbraccio.
Io avevo bisogno di un esempio.
Vai a raccontare ad un sopravvissuto in un campo di concentramento che la vita è bella e che tu con il tuo candore puoi offrirgli la salvezza?
La salvezza di cosa? Da cosa? Chi ha conosciuto l'orrore può ricevere conforto solo da chi come lui ha condiviso la solita esperienza.
Quando in quelle stanze dove i malati oncologici ricevono la pozione miracolosa chiamata chemioterapia e ti fermi ad osservare quegli occhi vuoti, spaventati, madri che hanno le figlie in infusione, mogli che hanno i mariti distesi nel letto, figli che vedono spegnersi madri giovani e delle quali avrebbero ancora tanto bisogno.....ecco di fronte all'orrore che vedi e conosci (questa è la sostanziale differenza) solo chi sa che si può sopravvivere può veramente giocare un ruolo che fa la differenza. Io co some tu stai perchè o ci sono passata o sono stata vicina ad una persona a me cara, io aiuto perchè sono sopravvissuta al cancro o perchè sono la moglie, figlia, marito, madre etc.....
Io sono l'esempio che la vita può continuare.
A 20 anni, caro ragazzo, dopo aver perso una nonna che immagino non avesso 40 anni ed avendo, almeno me lo auguro per te, ancora babbo e mamma che pensano a tutto, quando ancora la vita non ti ha messo di fronte alle prove bastarde e ai dolori devastanti, puoi essere mosso da qualsiasi spirito filantropo e proporti come volontario in un reparto di oncologia, ma sappi che non per tutti (mi auguro per molti) un tuo abbraccio sarà d'aiuto.
La storia insegna che i saggi, i vecchi, coloro che conoscono trasmettono il loro sapere ai giovani perchè mettono loro a disposizione la loro esperienza.
Io quando vedo la mia collega di 30 anni morire di paura per i controlli che fa per il suo tumore al ginocchio dal quale sembra fortunatamente esserne uscita, le posso offrire il mio abbraccio (ma non perchè sono migliore di te o di altri), ma perchè i miei occhi pieni di lacrime sono quelli che avrà sicuramente sua madre ad ogni controllo, la mia ansia che ritorna dalle tenebre ha lo stesso sapore di quella che prova lei.....
Io il cancro l'ho visto da vicino, così come tutti qui dentro.
E perdonami, o meglio mi perdoni Iddio se c'è, ma credo che faresti meglio a goderti i tuoi 20 anni e offrire il tuo tempo alle persone a te vicine, cercando di dare loro tutto l'amore possibile piuttosto che metterti a disposizione di chi il dolore lo gusta ogni istante. Stai vicino a chi ami, carissimo ragazzo. Spesso chi fa volontariato, si dimentica che il bene lo si può fare anche al vecchietto della porta accanto!