Re: I bambini del reparto pediatrico oncologico
Inviato: dom 29 nov 2015, 6:34
Ero titubante.
Cercavo una struttura oncologica in cui svolgere un tirocinio come Counselor. All'inizio di novembre vidi il sito dell'Istituto dei Tumori: aveva esposto un bando per lavorare 2-3 mesi il fine settimana in Oncologia Pediatrica (carcinomi maligni) con attività ludiche a favore dei bimbi. La prima cosa che pensai fu di scartare immediatamente l'ipotesi. I bambini no.
Con loro non potevo.
Continuai la ricerca. Non trovavo nulla.
Non so come ritornai sul bando dell'Istituto.. Leggendolo, mi venne in mente solo in quel momento che sono Musicoterapista (guardacaso me n'ero dimenticata!) e che ho lavorato con la musica e i bambini della materna ed elementari...mi misi a piangere al pensiero. Fu un fulmine a ciel sereno...sereno mica tanto...
Capii solo in quel momento che era una mua fottuta paura di vedere ciò che non vorresti mai: vedere un bimbo star male! Poi mi sono detta: ma cavoli, sono Counselor, Musicoterapista,mi interessa l'oncologia, i bimbi mi hanno sempre (dal 91) dato tanto e ho dato anche io,..incominciarono a brillarmi gli occhi...perché cavolo non devo dedicarmi a loro? Se tutto questo ambito (sanitario, disciplinare, relazionale) mi interessa perché non io? Vedere un bimbo avrebbe voluto dire, incosciamente, credo, vedere mia figlia..questo mi son detta...é umano scappare da questi problemi, non voler vedere. Fanno tanta paura.
Però poi "mi sono ricordata" che ho tanto coraggio per le mie vicessitudini passate..e allora il coraggio l'ho fatto emergere! Ho portato il curriculum (che nel frattempo ho rivisto alla luce delle esperienze con i bimbi e ho scoperto di aver le carte giuste per farlo) all'Istituto dei Tumori, felice della decisione.
Ho aspettato. Non mi hanno presa.
Alla faccia della trasparenza amministrativa di cui si parla sul sito io non ho visto il nome del vincitore. Mi é arrivata una mail di comunicazione.
Peccato. Questa brevissima ma intensa esperienza di approccio all'Istituto mi é servita tanto: ho tirato fuori, perché costretta dalla situazione, la consapevolezza circa le emozioni che mi porto dietro quando si parla di "tumore" nei bambini in particolare. E accanto a queste (belle e brutte) emozioni ho tirato fuori da me il coraggio. E mi sento forte.
Dico tutto questo per dire che é vero, la consapevolezza del perché si sta come volontari con i bimbi in Oncologia é importante. É importante e delicato. Non c'é un fare bene o un fare male..si fa se ci si sente. Questo alla fine é il risultato.
Ps con mia figlia di 11 anni, per un attimo ho sognato: le ho raccontato della possibilità di andare all'Istituto accanto ai bimbi malati. Mi ha chiesto se poteva venire con me!!! Abbiamo sognato insieme, per un attimo...il nostro atteggiamento (di genitore intendo) può veicolare paura, timore...ma é solo nostro! Mia figlia avrebbe voluto mettersi in gioco attraverso me.
Non credo siamo persone "strane"...é la consapevolezza che fa la differenza. Sempre.
Cercavo una struttura oncologica in cui svolgere un tirocinio come Counselor. All'inizio di novembre vidi il sito dell'Istituto dei Tumori: aveva esposto un bando per lavorare 2-3 mesi il fine settimana in Oncologia Pediatrica (carcinomi maligni) con attività ludiche a favore dei bimbi. La prima cosa che pensai fu di scartare immediatamente l'ipotesi. I bambini no.
Con loro non potevo.
Continuai la ricerca. Non trovavo nulla.
Non so come ritornai sul bando dell'Istituto.. Leggendolo, mi venne in mente solo in quel momento che sono Musicoterapista (guardacaso me n'ero dimenticata!) e che ho lavorato con la musica e i bambini della materna ed elementari...mi misi a piangere al pensiero. Fu un fulmine a ciel sereno...sereno mica tanto...
Capii solo in quel momento che era una mua fottuta paura di vedere ciò che non vorresti mai: vedere un bimbo star male! Poi mi sono detta: ma cavoli, sono Counselor, Musicoterapista,mi interessa l'oncologia, i bimbi mi hanno sempre (dal 91) dato tanto e ho dato anche io,..incominciarono a brillarmi gli occhi...perché cavolo non devo dedicarmi a loro? Se tutto questo ambito (sanitario, disciplinare, relazionale) mi interessa perché non io? Vedere un bimbo avrebbe voluto dire, incosciamente, credo, vedere mia figlia..questo mi son detta...é umano scappare da questi problemi, non voler vedere. Fanno tanta paura.
Però poi "mi sono ricordata" che ho tanto coraggio per le mie vicessitudini passate..e allora il coraggio l'ho fatto emergere! Ho portato il curriculum (che nel frattempo ho rivisto alla luce delle esperienze con i bimbi e ho scoperto di aver le carte giuste per farlo) all'Istituto dei Tumori, felice della decisione.
Ho aspettato. Non mi hanno presa.
Alla faccia della trasparenza amministrativa di cui si parla sul sito io non ho visto il nome del vincitore. Mi é arrivata una mail di comunicazione.
Peccato. Questa brevissima ma intensa esperienza di approccio all'Istituto mi é servita tanto: ho tirato fuori, perché costretta dalla situazione, la consapevolezza circa le emozioni che mi porto dietro quando si parla di "tumore" nei bambini in particolare. E accanto a queste (belle e brutte) emozioni ho tirato fuori da me il coraggio. E mi sento forte.
Dico tutto questo per dire che é vero, la consapevolezza del perché si sta come volontari con i bimbi in Oncologia é importante. É importante e delicato. Non c'é un fare bene o un fare male..si fa se ci si sente. Questo alla fine é il risultato.
Ps con mia figlia di 11 anni, per un attimo ho sognato: le ho raccontato della possibilità di andare all'Istituto accanto ai bimbi malati. Mi ha chiesto se poteva venire con me!!! Abbiamo sognato insieme, per un attimo...il nostro atteggiamento (di genitore intendo) può veicolare paura, timore...ma é solo nostro! Mia figlia avrebbe voluto mettersi in gioco attraverso me.
Non credo siamo persone "strane"...é la consapevolezza che fa la differenza. Sempre.