Se qualcuno ha la ricetta per superare il lutto in modo veloce e indolore non è che per caso la posta qui?
Ovviamente sto scherzando.
Riscalda il cuore leggervi, perchè capisco che stiamo attraversando tutti lo stesso tipo di tempesta. E so che scrivere che una cosa del genere riscaldi il cuore è un'assurdità, ma so anche che capite cosa intendo.
Presente anch'io, di giorno corro, faccio mille cose, sono quasi più produttiva di prima, sia nel lavoro che nella vita privata. Ma è una produttività stancante, mi succhia via mille energie, perchè mi devo concentrare per fare le cose, non la sento come una cosa naturale. Perchè, appunto, il mondo là fuori ti vuole sorridente, vitale, allegra. Si, l'apparenza c'è, ma la sostanza? La sostanza è quella che avete già descritto benissimo voi.
La verità è che appena appena la mente molla un attimino, quello che ti viene in mente sono solo i ricordi brutti, quelli del dolore, della sofferenza, dei momenti finali. Non so a voi, ma a me questo capita soprattutto in due momenti: uno è la notte, quando sto per addormentarmi. Partono come dei flashback in cui rivedo mio papà a letto negli ultimi giorni, sofferente, con gli occhi chiusi, che non mi parlava più. Il risultato è che ho sempre meno voglia di addormentarmi. L'altro è in macchina: lì mi limito a farmi venire in mente le litigate con mio papà. Ma porco cane, ho avuto anni e anni e anni di risate, di cose folli e divertentissime fatte insieme.... perchè non può venirmi qualche flashback positivo? No, solo sofferenza.
Non so voi, ma a me sta capitando anche una strana pigrizia. Il voler stare il più possibile da sola - che non va bene - allora mi sforzo di uscire, vedere gente (poca, pochissima alla volta), ma è uno sforzo sovrumano. Perchè se si esce bisogna indossare di nuovo la maschera. Solo decidere di andare a fare la spesa al supermercato implica un violentarmi incredibile, perchè io starei sempre e solo a casa. Oggi, ad esempio, mi sta per scoppiare un mega raffreddore/influenza. Vedo che non ho più tachipirina in casa, ho la farmacia sotto casa. Dalle 9 che dico 'ora vado in farmacia' son riuscita ad andarci alle 12.15! E non vi dico la fatica!
Allora mi metto di impegno, mi lancio in buoni propositi. Che puntualmente abbandono dopo pochissimo. Mi iscrivo in palestra (mi piaceva un sacco), faccio l'abbonamento per 3 mesi, ci vado una volta e basta: troppa gente, anche se indosso il lettore mp3 e faccio attrezzi e non corsi, c'è troppa gente attorno a me. Andare a fare un weekend via, a trovare amici? Troppa fatica, meglio restare a casa.
Ora sto provando a riprendere a studiare pianoforte, il grande amore della mia vita. Ma già dopo due lezioni sono qui, paralizzata, poca voglia di suonare.
Mi sembra di essere un moscone intrappolato in una casa, che continua a sbattere contro un vetro perchè vuole uscire fuori ma non ci riesce.
Mi manca anche il fatto di poter condividere il dolore e le scelte che ho fatto con qualcuno. Soprattutto le scelte fatte alla fine per mio papà, scelte che ho fatto da sola, perchè son figlia unica e mia mamma era andata completamente nel pallone. Scelte che razionalmente SO essere state le migliori possibili, ma figuriamoci se l'emotività, l'inconscio o quel che è non ci mette lo zampino per farti sentire in colpa, per dirti che hai sbagliato. E si, ne puoi parlare con chi ti vuole bene e che ha anche maggiori competenze di te in campo medico, che ti tranquillizzano... ma parlano solo alla testa, non alla pancia.
Che volete che vi dica.... immagino che debba passare la nottata.
Scusate lo sfogo lunghissimo, un abbraccio enorme a tutte. VI penso spesso!