Carcinosi peritoneale
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Lafedevince... Da una parte è vero... Ma io non avrei mai lasciato la mia mamma senza chemio, pur sapendo che bene non gli faceva!!
Dico sempre finché c'è chemio c'è speranza... Quando l'oncologa mi ha detto non c'è più speranza che la chemio faccia effetto... Sono morta dentro!!
Quindi anche se accellera la fine... Beh, finché si può si deve fare!
Un bacio grande grande!!
Ambra
Dico sempre finché c'è chemio c'è speranza... Quando l'oncologa mi ha detto non c'è più speranza che la chemio faccia effetto... Sono morta dentro!!
Quindi anche se accellera la fine... Beh, finché si può si deve fare!
Un bacio grande grande!!
Ambra
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Re: Carcinosi peritoneale
E dopo 3 anni e mezzo di lotta ce ne siamo andati dalla scena con dignita' non senza soffrire fino all"ultimo respiro.
Vi racconto in breve la sua agonia. 62 anni controlli di routine a maggio poi alla meta' di luglio un gonfiore sospetto all' addome ma "mamma hai i diverticoli sara" un po' di meteorismo"....sono patologo e igienista conosco la prevenzione (illusione amara). Partenza per le vacanze lei nelle Marche io a Praga. Al telefono tutti i giorni mi dice "sto bene solo che la pancia sembra crescere"....e io "vai dal medico del paese e fatti vedere"...contatto il Collega che mi rassicura :" e' solo meteorismo"....sara' tu che vai a pensare?
Torno in Italia il 16 agosto e vado nelle Marche lei mi aspetta con papa' alla stazione del treno. Scendo la guardo e dico " le cose sono due o sei incinta di 7 mesi o c'e' qualcosa che non va!" Chiamo l'ospedale di Urbino chiedendo di poter fare una ecografia, o che mi "prestino" un attimo una sala ecografica....insomma vado nel pallone. Sospetto tutto anche una epatite virale. Riesco a fare una eco addominale il 22 agosto: ascite severa con segni di omental cake....urge TAC. La facciamo a Roma la leggo e....tutto crolla: dall'ovaio sinistro metastasi al peritoneo, grembiule omentale, VI epatico, milza, appendice e colon.....ricovero al San Camillo dove all'inizio non ci VOGLIONO CAPIRE NULLA solo quando urlo che avrei chiamato i carabinieri sventolando il tesserino dell'ordine si degnano di portarla ad Ongologia. Lei ovviamente SA e VUOLE SAPERE TUTTO. Iniziamo 6 cicli di chemio tra alti e bassi poi l'oncologo la manda al Policlinico Umberto I per l'intervento di citoriduzione seguita da HIPEC...fortunatamente ne esce senza colonostomia (se avessero messo il sacchetto sarebbe morta subito) poi altrib3 cicli di chemio.Risultato dolori addominali permanenti astenia ma almeno la TAC e' pulita.....Tutti (me escluso) iniziano a respirare "forse ne siamo usciti".Nuova TAC a gennaio 2015 la vado a ritirare io la leggo e tutti i miei incubi si materializzano: metastasi al fegato e alla.milza e ora? Ora riprendiamo la chemio unita a quella molecolare (a pagamento perche' il SS Regionale non mutua questi farmaci) risultati "zero carbonella" metastasi soli "bloccate" ma nessun segno di riduzione. Riprendono dolori molto forti astenia difficolta' di digerire e dibsvolgere le funzioni fisiologiche. Tiriamo a campare fino a Luglio quando l'Oncologo purtroppo ma candidamente le dice in faccia " non ho piu' chemioterapici da farti fare" ti restano le cure palliative. Torniamo a casa con la sensazione di essere stati abbandonati. Inizia la fase dello sconforto, del non sapere cosa dire, del se parli perche' parli se stai zitto perche' stai zitto? Poi a settembre iniziano dolori al bacino e per camminare si usa la stampella, poi due, poi la sedia a rotelle.....intanto prosegue la terapia del dolore con morfina in cerotti e poi sottocutanea, tachipirina, gabapentin ecc ecc. In questa situazione io gia' so la fine: perforazione gastrica e come diceva Valdoni negli anni 60 "ora si va dai 3 ai 5 giorni"...sabato 22 ottobre i primi segni di perforazione e martedi 25 alle 15 la morte. Alle 10 avevo chiamato casa prima di iniziare lavoro mi risponde lei "no ho voce stamattina ti passo papa'".....sono le sue ultime parole che mi rivolge.....
Ora a quasi due mesi mentre scrivo rivivo tutti questi 3 anni e mezzo giorno per giorno e forse colpevolmente credo che sia meglio che se ne sia andata troppa sofferenza. In tutto questo tempo mai e dico mai un giorno mi avesse detto "oggi mi sento meglio" eppure vi assicuro che era una grande piccola donna. La forza pero' la trovava per gli altri non per lei. Quando facemmo la diagnosi lei non volle nessuna forma di aiuto psicologico "tanto che mi fanno?" Solo una volta ando' dalli psicologo dell'ospedale. Uscendone mi disse:"sai cosa mi ha detto? Signora esca e vada a fare acquisti!! Ti pare che IO esco con questo turbante in testa?" Aveva un bel caratterino d'altra parte in casa i pantaloni li ha sempre portati lei. Quando mi sono sposato e' riuscita a mascherare un velo di disappunto dietro una falsa tensione da mamma che porta il suo unico figlio all'altare. Poi con il tempo ha accettato quella santa donna di mia moglie che sopporta e ha sopportato me e lei. Insomma concludo questa mia storia scrivendo che putroppo questo tipo di carcinosi non concede molte speranze, che devasta il malato e chi gli sta attorno.Ma questo lo sapete gia'. L'unica cosa che posso offrirvi e' la mia amicizia e la mia vicinanza a chi sta ancora vivendo questa agonia. Armatevi di coraggio e non tenetevi tutto dentro (come ho fatto io) se avete voglia di piangere fatelo, se volete urlare fatelo, se volete prendervela con un Dio lontano fatelo...se esiste capira' e vi dara' la forza. Scusate la lunghezza non ho mai avuto il dono della sintesi
Vi racconto in breve la sua agonia. 62 anni controlli di routine a maggio poi alla meta' di luglio un gonfiore sospetto all' addome ma "mamma hai i diverticoli sara" un po' di meteorismo"....sono patologo e igienista conosco la prevenzione (illusione amara). Partenza per le vacanze lei nelle Marche io a Praga. Al telefono tutti i giorni mi dice "sto bene solo che la pancia sembra crescere"....e io "vai dal medico del paese e fatti vedere"...contatto il Collega che mi rassicura :" e' solo meteorismo"....sara' tu che vai a pensare?
Torno in Italia il 16 agosto e vado nelle Marche lei mi aspetta con papa' alla stazione del treno. Scendo la guardo e dico " le cose sono due o sei incinta di 7 mesi o c'e' qualcosa che non va!" Chiamo l'ospedale di Urbino chiedendo di poter fare una ecografia, o che mi "prestino" un attimo una sala ecografica....insomma vado nel pallone. Sospetto tutto anche una epatite virale. Riesco a fare una eco addominale il 22 agosto: ascite severa con segni di omental cake....urge TAC. La facciamo a Roma la leggo e....tutto crolla: dall'ovaio sinistro metastasi al peritoneo, grembiule omentale, VI epatico, milza, appendice e colon.....ricovero al San Camillo dove all'inizio non ci VOGLIONO CAPIRE NULLA solo quando urlo che avrei chiamato i carabinieri sventolando il tesserino dell'ordine si degnano di portarla ad Ongologia. Lei ovviamente SA e VUOLE SAPERE TUTTO. Iniziamo 6 cicli di chemio tra alti e bassi poi l'oncologo la manda al Policlinico Umberto I per l'intervento di citoriduzione seguita da HIPEC...fortunatamente ne esce senza colonostomia (se avessero messo il sacchetto sarebbe morta subito) poi altrib3 cicli di chemio.Risultato dolori addominali permanenti astenia ma almeno la TAC e' pulita.....Tutti (me escluso) iniziano a respirare "forse ne siamo usciti".Nuova TAC a gennaio 2015 la vado a ritirare io la leggo e tutti i miei incubi si materializzano: metastasi al fegato e alla.milza e ora? Ora riprendiamo la chemio unita a quella molecolare (a pagamento perche' il SS Regionale non mutua questi farmaci) risultati "zero carbonella" metastasi soli "bloccate" ma nessun segno di riduzione. Riprendono dolori molto forti astenia difficolta' di digerire e dibsvolgere le funzioni fisiologiche. Tiriamo a campare fino a Luglio quando l'Oncologo purtroppo ma candidamente le dice in faccia " non ho piu' chemioterapici da farti fare" ti restano le cure palliative. Torniamo a casa con la sensazione di essere stati abbandonati. Inizia la fase dello sconforto, del non sapere cosa dire, del se parli perche' parli se stai zitto perche' stai zitto? Poi a settembre iniziano dolori al bacino e per camminare si usa la stampella, poi due, poi la sedia a rotelle.....intanto prosegue la terapia del dolore con morfina in cerotti e poi sottocutanea, tachipirina, gabapentin ecc ecc. In questa situazione io gia' so la fine: perforazione gastrica e come diceva Valdoni negli anni 60 "ora si va dai 3 ai 5 giorni"...sabato 22 ottobre i primi segni di perforazione e martedi 25 alle 15 la morte. Alle 10 avevo chiamato casa prima di iniziare lavoro mi risponde lei "no ho voce stamattina ti passo papa'".....sono le sue ultime parole che mi rivolge.....
Ora a quasi due mesi mentre scrivo rivivo tutti questi 3 anni e mezzo giorno per giorno e forse colpevolmente credo che sia meglio che se ne sia andata troppa sofferenza. In tutto questo tempo mai e dico mai un giorno mi avesse detto "oggi mi sento meglio" eppure vi assicuro che era una grande piccola donna. La forza pero' la trovava per gli altri non per lei. Quando facemmo la diagnosi lei non volle nessuna forma di aiuto psicologico "tanto che mi fanno?" Solo una volta ando' dalli psicologo dell'ospedale. Uscendone mi disse:"sai cosa mi ha detto? Signora esca e vada a fare acquisti!! Ti pare che IO esco con questo turbante in testa?" Aveva un bel caratterino d'altra parte in casa i pantaloni li ha sempre portati lei. Quando mi sono sposato e' riuscita a mascherare un velo di disappunto dietro una falsa tensione da mamma che porta il suo unico figlio all'altare. Poi con il tempo ha accettato quella santa donna di mia moglie che sopporta e ha sopportato me e lei. Insomma concludo questa mia storia scrivendo che putroppo questo tipo di carcinosi non concede molte speranze, che devasta il malato e chi gli sta attorno.Ma questo lo sapete gia'. L'unica cosa che posso offrirvi e' la mia amicizia e la mia vicinanza a chi sta ancora vivendo questa agonia. Armatevi di coraggio e non tenetevi tutto dentro (come ho fatto io) se avete voglia di piangere fatelo, se volete urlare fatelo, se volete prendervela con un Dio lontano fatelo...se esiste capira' e vi dara' la forza. Scusate la lunghezza non ho mai avuto il dono della sintesi
Re: Carcinosi peritoneale
È tutto tremendamente difficile...
Il mio papà...71 anni quest'estate è arrivata la batosta..carcinosi peritoneale...partito tutto dallo stomaco...zero chemio papà non reggerebbe visto i suoi tanti problemi di salute..spero solo di passare almeno l ultimo Natale insieme a lui...tempo ne resta poco ma io ci spero...
Il mio papà...71 anni quest'estate è arrivata la batosta..carcinosi peritoneale...partito tutto dallo stomaco...zero chemio papà non reggerebbe visto i suoi tanti problemi di salute..spero solo di passare almeno l ultimo Natale insieme a lui...tempo ne resta poco ma io ci spero...
Re: Carcinosi peritoneale
Ti sono vicina ed è di pochi giorni fa il mio post nel quale racconto della mia povera mamma che ha 73 anni ed è terminale.
Come te prego perché riesca almeno a passare con noi e con il suo nipotino di soli 4 anni un ultimo Natale...
Come te prego perché riesca almeno a passare con noi e con il suo nipotino di soli 4 anni un ultimo Natale...
Re: Carcinosi peritoneale
Salve a tutti.. sono nuova qui sul forum.. ho mio papà con carcinosi peritoneale da ADK allo stomaco. Purtroppo la sua condizione di salute in questo periodo non permette la chemioterapia.. abbiamo quindi preso in considerazione l ipertermia oncologica di Pavia. Abbiamo avuto un primo incontro con la dottoressa Pontiggia e mi è sembrato una cosa valida. Qualcuno di voi ha avuto esperienze nel campo dell ipertermia? Per potermi fare un idea di cosa si tratta... se realmente ci sono benefici oppure no.
Grazie mille a chi risponderà...
Grazie mille a chi risponderà...
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- Iscritto il: dom 9 feb 2025, 16:12
Re: Carcinosi peritoneale
Buongiorno a tutti, mi sono appena iscritto a questo forum e vorrei raccontare la mia esperienza , ovvero quella della mia mamma. Mia madre sembrava stesse bene , abbiamo fatto alcuni esami diagnostici perchè dagli esami del sangue risultavano ca19.9 e cea un pò altini. abbiamo fatto tac, ecografia, visite mediche tra le quali una all'ospedale di Verona perchè pensavamo potesse essere qualcosa a livello del pancreas. Durante la visita il medico ci disse di fare subito una colonscopia perchè a livello del pancreas non cìera nulla di evidente. Cerco di prenotare subito una colonscopia con ricetta urgente, ma aimè me la danno dopo un anno. In quel periodo seguivo molto spesso la trasmissione fuori dal coro e parlavano appunto delle liste di attesa. Preso dall'orgoglio , dopo tante visite fatte a pagamento che per i miei genitori pensionati non erano più sostenibili, ho inviato 4 pec alla direzione sanitaria rivendicado il diritto di avere la colonscopia nei tempi previsti. Dopo le mie sollecitazioni , finalmente mi danno una data disponibile e ci adoperiamo per fare la colonscopia. Purtroppo dopo l'assunzione del purgante, mia madre accusa dei forti dolori al ventre , e quando ci recchiamo in ambulatorio per l'esame ci dicono che non possono eseguirlo se ci sono in corso dei dolori, e pertanto ci suggeriscono di andare al pronto soccorso per approfondire. Purtroppo le notizie non son alquanto buone, dopo aver fatto una tac con contrasto la diagnosi è di un tumore al colon retto con sospetta perforazione. Mia madre viene ricoverata in chirurgia e dopo qualche giorno viene operata , un intervento che dura oltre 12 ore. Gli viene inserita una ileostomia , l'intervento sembra sia andato tutto bene , ma dopo qualche giorno ci mettono a conoscenza della carcinosi peritoneale , come se il tumore fosse esploso. Da questo momento inizia il calvario, io non mi arrendo facilmente anche se i medici ci avevano illustrato una situazione ormai devastante. Chiedo diversi consulti medici, al Gemelli di Roma , e ad un medico dell'ospedale di Pisa, ma con esito negativo. La situazione nel frattempo si aggrava per una idronefrosi al rene sinistro, ed un infezione alle vie urinarie che l'hanno costretta al ricovero per altre tre volte con esito negativo. Intanto andiamo avanti con perseveranza, non mi arrendo, e tra le tante cure antibiotiche l'infezione non si riesce ancora a debellare. Allora consulto altri due medici Urologi ma ancora con esito negativo, uno di questi gli prescrive terapia antidolore con morfina e Lyrica e contestualmente il medico di famiglia gli prescrive le gocce di nem perchè mia madre non riusciva a dormire. Un giorno torno a casa e vedo mia madre abbandonata sul divano , sofferente, qualcosa non andava, allora leggo i vari bugiardini delle medicine che stavamo somministratndo e mi accorgo che la morfina e le gocce di nem insieme potevano indurre al coma , non potevano essere somministrate insieme , un errore medico maddornale !!!!! . sospendo subito tutto, e dopo alcuni giorni mia madre inizia a riprendersi. Ma resta il fatto dell'infezione alle vie urinarie. Qui viene il bello , nessun medico prima di somministrare un antibiotico a pensato di fare un urinocultura , dovrebbero essere le basi. su mia iniziativa decido subito di fare questo esame per poter dare un antibiotico mirato, risulta infezione da Klebsella, un batterio molto resistente e difficile da debellare. inizio a fare ricerche online, e cerco di somministrare a mia madre integratori utili per le vie urinarie (mirtillo rosso, uva urina, d-mannosio e tanto altro) ed in concomitanza l'ausilio dell'antibiotico. Andiamo avanti e facciamo la visita oncologica dopo ancora vari ricoveri ma senza risultati. Il parere degli oncologi è non fare la chemio perchè gli effetti su mia madre sarebbero stati devastanti e di attivare l'ADO. Decido a questo punto autonomamente di rimuovere il PICC andando in ambulatorio, ma veniamo a conoscenza in quel momento che non era il PICC ma il midline che va tenuto massimo un mese, e mia madre c'è l'aveva già da diversi mesi. Io ancora non mi arrendo e vado avanti, prenoto un ulteriore visita dal Dottor..., Nefrologo il quale rimane sconcertato del fatto che mia madre non stesse facendo la chemio. Ci suggerisce un oncologo del Miulli, Prof. ... prenotando subito una visita. Durante la visita anche l'oncologo rimane meravigliato del fatto che mia madre non avesse fatto ancora nessuna terapia antitumorale, intanto sono passati 6 mesi dall'intervento. Quest'ultimo la ricovera per quindici giorni, durante la degenza ospedaliera pensavo che mia madre non c'è l'avesse fatta , iniziano il primo ciclo di chemio e le cose sembrano andare bene. La situazione attuale è che mia madre sta al 4° ciclo di chemio , nell'ultima hanno aggiunto il bevacizumab , un monoclonale con tanti effetti collaterali, ma devo dire che mia madre sta superando alla grande con i suoi 82 anni. Mangia tantissimo, con una dieta equilibrata soppratutto proteine vegetali, Estratti di verdure e frutta passati, tantissimi integratori, Ginko Biloba, glutatione forte, omega3, swisse per le difese immunitarie, ferro, potassio, e tanto altro , e nelle ultime analisi il ca19.9. da 2500 a 1500 e il Cea da 25 a 7. Credo che la speranza sia l'ultima a morire e spero che le cose continuino ad andare sempre meglio, ma ci vuole tanto amore ,pazienza, perseveranza e spirito di sacrificio , perchè ogni istante dedico il mio tempo a mia madre cercando di regalarle il tempo. Spero che questa mia storia infinita possa aiutare chi vive lo stesso dramma , ma il consiglio che posso dare non arrendetevi, combattete e ascoltate quanti più parerri medici. Grazie
Re: Carcinosi peritoneale
Mi spiace tanto per tua mamma, ma sono contenta che stia meglio. Rimango sconcertata da tutta la situazione, perché -se è vero che ci sono dei medici veramente fantastici- ci sono dei medici che veramente fanno errori se non danni! Penso che veramente noi figli o comunque persone che si prendono cura dei propri cari siamo gli unici che cerchiamo veramente il loro meglio... il problema è che alcune persone non hanno neanche i mezzi per muoversi/consultare altri medici...e lottare per loro...Io capisco ci sia un momento in cui bisogna "arrendersi", senza accanimento...però non certo per pressapochismo dei medici.Arcangelo73 ha scritto: dom 9 feb 2025, 16:56 Buongiorno a tutti, mi sono appena iscritto a questo forum e vorrei raccontare la mia esperienza , ovvero quella della mia mamma. Mia madre sembrava stesse bene , abbiamo fatto alcuni esami diagnostici perchè dagli esami del sangue risultavano ca19.9 e cea un pò altini. abbiamo fatto tac, ecografia, visite mediche tra le quali una all'ospedale di Verona perchè pensavamo potesse essere qualcosa a livello del pancreas. Durante la visita il medico ci disse di fare subito una colonscopia perchè a livello del pancreas non cìera nulla di evidente. Cerco di prenotare subito una colonscopia con ricetta urgente, ma aimè me la danno dopo un anno. In quel periodo seguivo molto spesso la trasmissione fuori dal coro e parlavano appunto delle liste di attesa. Preso dall'orgoglio , dopo tante visite fatte a pagamento che per i miei genitori pensionati non erano più sostenibili, ho inviato 4 pec alla direzione sanitaria rivendicado il diritto di avere la colonscopia nei tempi previsti. Dopo le mie sollecitazioni , finalmente mi danno una data disponibile e ci adoperiamo per fare la colonscopia. Purtroppo dopo l'assunzione del purgante, mia madre accusa dei forti dolori al ventre , e quando ci recchiamo in ambulatorio per l'esame ci dicono che non possono eseguirlo se ci sono in corso dei dolori, e pertanto ci suggeriscono di andare al pronto soccorso per approfondire. Purtroppo le notizie non son alquanto buone, dopo aver fatto una tac con contrasto la diagnosi è di un tumore al colon retto con sospetta perforazione. Mia madre viene ricoverata in chirurgia e dopo qualche giorno viene operata , un intervento che dura oltre 12 ore. Gli viene inserita una ileostomia , l'intervento sembra sia andato tutto bene , ma dopo qualche giorno ci mettono a conoscenza della carcinosi peritoneale , come se il tumore fosse esploso. Da questo momento inizia il calvario, io non mi arrendo facilmente anche se i medici ci avevano illustrato una situazione ormai devastante. Chiedo diversi consulti medici, al Gemelli di Roma , e ad un medico dell'ospedale di Pisa, ma con esito negativo. La situazione nel frattempo si aggrava per una idronefrosi al rene sinistro, ed un infezione alle vie urinarie che l'hanno costretta al ricovero per altre tre volte con esito negativo. Intanto andiamo avanti con perseveranza, non mi arrendo, e tra le tante cure antibiotiche l'infezione non si riesce ancora a debellare. Allora consulto altri due medici Urologi ma ancora con esito negativo, uno di questi gli prescrive terapia antidolore con morfina e Lyrica e contestualmente il medico di famiglia gli prescrive le gocce di nem perchè mia madre non riusciva a dormire. Un giorno torno a casa e vedo mia madre abbandonata sul divano , sofferente, qualcosa non andava, allora leggo i vari bugiardini delle medicine che stavamo somministratndo e mi accorgo che la morfina e le gocce di nem insieme potevano indurre al coma , non potevano essere somministrate insieme , un errore medico maddornale !!!!! . sospendo subito tutto, e dopo alcuni giorni mia madre inizia a riprendersi. Ma resta il fatto dell'infezione alle vie urinarie. Qui viene il bello , nessun medico prima di somministrare un antibiotico a pensato di fare un urinocultura , dovrebbero essere le basi. su mia iniziativa decido subito di fare questo esame per poter dare un antibiotico mirato, risulta infezione da Klebsella, un batterio molto resistente e difficile da debellare. inizio a fare ricerche online, e cerco di somministrare a mia madre integratori utili per le vie urinarie (mirtillo rosso, uva urina, d-mannosio e tanto altro) ed in concomitanza l'ausilio dell'antibiotico. Andiamo avanti e facciamo la visita oncologica dopo ancora vari ricoveri ma senza risultati. Il parere degli oncologi è non fare la chemio perchè gli effetti su mia madre sarebbero stati devastanti e di attivare l'ADO. Decido a questo punto autonomamente di rimuovere il PICC andando in ambulatorio, ma veniamo a conoscenza in quel momento che non era il PICC ma il midline che va tenuto massimo un mese, e mia madre c'è l'aveva già da diversi mesi. Io ancora non mi arrendo e vado avanti, prenoto un ulteriore visita dal Dottor..., Nefrologo il quale rimane sconcertato del fatto che mia madre non stesse facendo la chemio. Ci suggerisce un oncologo del Miulli, Prof. ... prenotando subito una visita. Durante la visita anche l'oncologo rimane meravigliato del fatto che mia madre non avesse fatto ancora nessuna terapia antitumorale, intanto sono passati 6 mesi dall'intervento. Quest'ultimo la ricovera per quindici giorni, durante la degenza ospedaliera pensavo che mia madre non c'è l'avesse fatta , iniziano il primo ciclo di chemio e le cose sembrano andare bene. La situazione attuale è che mia madre sta al 4° ciclo di chemio , nell'ultima hanno aggiunto il bevacizumab , un monoclonale con tanti effetti collaterali, ma devo dire che mia madre sta superando alla grande con i suoi 82 anni. Mangia tantissimo, con una dieta equilibrata soppratutto proteine vegetali, Estratti di verdure e frutta passati, tantissimi integratori, Ginko Biloba, glutatione forte, omega3, swisse per le difese immunitarie, ferro, potassio, e tanto altro , e nelle ultime analisi il ca19.9. da 2500 a 1500 e il Cea da 25 a 7. Credo che la speranza sia l'ultima a morire e spero che le cose continuino ad andare sempre meglio, ma ci vuole tanto amore ,pazienza, perseveranza e spirito di sacrificio , perchè ogni istante dedico il mio tempo a mia madre cercando di regalarle il tempo. Spero che questa mia storia infinita possa aiutare chi vive lo stesso dramma , ma il consiglio che posso dare non arrendetevi, combattete e ascoltate quanti più parerri medici. Grazie
Un grosso abbraccio a te e a tua mamma.
PS. Posso chiederti che effetto collaterale le faceva il bevacizumab?
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